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REPORT e SISTRI
buongiorno a tutti, sono emilio casalini, giornalista di report.
Mi sono occupato del sistri nella parte conclusiva del servizio "spazzatour" andato in onda in due puntate nell'ultima stagione di report e sto continuando a seguire la vicenda sistri
Avendo letto su questo forum alcune notizie interessanti e vedendo che molte persone sono a conoscenza di particolari che a me magari sfuggono, ho pensato di postare questo messaggio per chiedere a chi lo ritenesse opportuno, di segnalarmi aspetti degni di nota o informazioni utili.
Specifico che, in un eventuale successiva puntata, non sarà possibile trattare i tanti problemi che affliggono il sistri e relativa operatività, in quanto, anche se superficialmente per mancanza di tempo, già accennati nella puntata andata in onda.
Sarebbe molto interessante approfondire invece alcuni aspetti legati alla realizzazione del sistema, a partire dal software, e al complesso giro di commesse e subappalti che hanno visto molte società coinvolte o eventuali stranezze che molti di voi, vivendo tutti i giorni all'interno del sistema, possono aver riscontrato.
Nel poco spazio che mi è concesso cercherò di essere presente anche qui sul forum per rispondere ad eventuali domande o segnalazioni.
Assicurando la garanzia di discrezione e riservatezza dei casi, il modo migliore sarebbe quello di inviare eventuali mail all'indirizzo report @ rai.it, mettendo come oggetto: CASALINI/SISTRI
un saluto cordiale
emilio casalini
Mi sono occupato del sistri nella parte conclusiva del servizio "spazzatour" andato in onda in due puntate nell'ultima stagione di report e sto continuando a seguire la vicenda sistri
Avendo letto su questo forum alcune notizie interessanti e vedendo che molte persone sono a conoscenza di particolari che a me magari sfuggono, ho pensato di postare questo messaggio per chiedere a chi lo ritenesse opportuno, di segnalarmi aspetti degni di nota o informazioni utili.
Specifico che, in un eventuale successiva puntata, non sarà possibile trattare i tanti problemi che affliggono il sistri e relativa operatività, in quanto, anche se superficialmente per mancanza di tempo, già accennati nella puntata andata in onda.
Sarebbe molto interessante approfondire invece alcuni aspetti legati alla realizzazione del sistema, a partire dal software, e al complesso giro di commesse e subappalti che hanno visto molte società coinvolte o eventuali stranezze che molti di voi, vivendo tutti i giorni all'interno del sistema, possono aver riscontrato.
Nel poco spazio che mi è concesso cercherò di essere presente anche qui sul forum per rispondere ad eventuali domande o segnalazioni.
Assicurando la garanzia di discrezione e riservatezza dei casi, il modo migliore sarebbe quello di inviare eventuali mail all'indirizzo report @ rai.it, mettendo come oggetto: CASALINI/SISTRI
un saluto cordiale
emilio casalini
emicas- Membro della community
- Messaggi : 12
Data d'iscrizione : 16.02.12
Re: REPORT e SISTRI
Salve Sig. Casalini e benvenuto sul forum
Mi permetto di postarle un riassunto di tutto quello che conosco sul SISTRI, e non avendo il dono della sintesi, (non sono un giornalista, ma un "ecomafioso" (definizione del ministero verso chi è avverso al sistri)), ho spizzicato un po in giro le notizie....
Un'altra cosa: svuoti la casella di posta e si tenga pronto a ricevere le mail da altri "ecomafiosi" come me.
BUONA LETTURA....
(Per gentile concessione de LINKIESTA....)
Indagini e accuse, Mr Rifiuti imbarazza la Prestigiacomo
«È stato fatto presto, è stato fatto bene» aveva detto il ministro Stefania Prestigiacomo parlando della bonifica dell'ex fabbrica chimica Sisas, alle porte di Milano. Peccato che tre mesi dopo sia arrivata l’indagine su quei lavori con il coinvolgimento di Luigi Pelaggi, il suo capo di gabinetto. E che nelle stesse settimane Pelaggi sia stato indagato anche a Napoli per l’affare Sistri. Così, fra inchieste e accuse, sale l'attenzione sul braccio destro del ministro dell'Ambiente.
11 ottobre 2011 - 13:42
MILANO/NAPOLI - Rifiuti e appalti per l’uomo del ministero dell’ambiente Luigi Pelaggi. Rifiuti a Milano che finiscono nel mirino della Procura per truffa aggravata e corruzione. Appalti coperti da segreto di Stato a Napoli dove si indaga sul sistema di monitoraggio dei rifiuti, il Sistri. Una carriera in ascesa per l’avvocato 57enne Pelaggi che oltre a guidare la segreteria tecnica del ministro Stefania Prestigiacomo colleziona poltrone nominate dalla politica: consigliere per la multiutility Acea controllata dal Comune di Roma e stesso ruolo per la Sogesid, la società pubblica per progetti e consulenze in tema ambientale. Ma nell’agenda dell’avvocato si aggiunge ad aprile 2010 la nomina della Presidenza del Consiglio come commissario straordinario per l’ex fabbrica chimica di Pioltello-Rodano, alle porte di Milano.
A Milano Pelaggi indagato per truffa aggravata e corruzione
Nella ex fabbrica chimica Sisas, così si chiama, si trovano tonnellate di fumo nero, uno scarto della produzione di acetilene mischiato con acqua che non sono mai state rimosse dalle discariche A e B. Prima ci aveva provato il “re mida” delle bonifiche Giuseppe Grossi ma una volta arrestato è subentrata la Protezione civile con la nomina di Pelaggi, lo stanziamento di 50 milioni di euro e l’appalto per la rimozione alla Daneco impianti srl, controllata dal Gruppo Colucci, attivo nel settore della gestione dei rifiuti industriali. È lo scorso giugno quando emerge che secondo le indagini dei pm Paola Pirotta e Paolo Filippini della Procura di Milano l’amministratore delegato di Daneco Impianti, Bernardino Filipponi, avrebbe consegnato a Pelaggi 700mila euro, agevolando le procedure per lo smaltimento delle tonnellate di scarti tossici. Obiettivo dell’imprenditore: «ottenere provvedimenti amministrativi favorevoli alla società appaltatrice in quanto comportanti minori costi di esecuzione dei lavori, in violazione delle norme ambientali», si legge nel provvedimento del Tribunale di Milano.
Secondo i pm la Daneco si sarebbe aggiudicata l’appalto che prevedeva lo smaltimento di rifiuti inizialmente dotati del codice europeo 191302 (ossia materiali frutto della bonifica di terreni inquinati), per poi modificarne i termini, cambiando tipologia di rifiuto in scarti dal codice 191212, meno inquinanti e meno costosi da stoccare in discarica. L’ipotesi accusatoria è che in questo modo la rimozione è più semplice per tutti: Pelaggi e il ministero dell’Ambiente guadagnano tempo, per la Daneco è più facile smaltire magari in discariche che appartengono al gruppo, con un notevole risparmio di denaro e tempo. Perché sul sito incombe la procedura di una colossale multa da 200 milioni di euro da parte della Commissione europea per mancata bonifica. Eppure il commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik nella visita dello scorso 28 marzo alla ex Sisas non faceva sconti: «Ho visto che hanno bonificato il sito ma i rifiuti non sono ancora giunti alla destinazione finale. Lo voglio dire molto chiaramente, per ottemperare alla sentenza della Corte Europea devono arrivare a destinazione». È la multa Ue che ha spinto la Daneco a cambiare il codice e la classificazione dei rifiuti che ha dato origine alla truffa?
Sicuramente non sono mancate le autocelebrazioni: «È stato fatto presto, è stato fatto bene, - aveva detto il ministro Prestigiacomo nel sopralluogo a Rodano - abbiamo risolto un annoso contenzioso con l’Unione Europea ma, soprattutto, abbiamo liberato un’area da sostanze che potevano costituire un pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente». Tre mesi dopo l’indagine con il coinvolgimento di Pelaggi. E nelle stesse settimane scoppia anche l’affare Sistri a Napoli.
Il Sistri e la rete degli appalti
Per capire la «genesi» del sistema Sistri, il sistema di monitoraggio dei rifiuti, occorre fare un passo in avanti: febbraio 2012. La prossima data utile nella quale il Sistri dovrebbe entrare finalmente in vigore. Dopo tre anni di rinvii, la sua cancellazione con un emendamento nell’ultima manovra e il repentino reinserimento dietro insistenze del ministro Stefania Prestigiacomo, il condizionale è quanto mai d’obbligo. Anche perché proprio in quelle settimane dovrebbero arrivare a compimento le indagini della procura di Napoli che vedono indagati i protagonisti dell’operazione Sistri: Luigi Pelaggi, il suo amico di vecchia data e amministratore delegato della Selex-Sema, la società che ha avuto in gestione il Sistri, Sabatino Stornelli, suo fratello Maurizio e un altro amico di vecchia data di Stornelli, Francesco Paolo Di Martino. Un’indagine, quella napoletana, che si lega a quella sulla cosiddetta P4 di Bisignani e Milanese, i quali si erano mobilitati attivamente affinchè il Sistri potesse decollare.
Proprio la settimana scorsa il ministro Stefania Prestigiacomo, così come promesso nella sua audizione in commissione d’inchiesta sui rifiuti (7 settembre) ha accompagnato una delegazione di senatori e deputati nel cuore del sistema Sistri, che corrisponde al cuore della società Selex Sema di Stornelli, gruppo Finmeccanica, con sede in via Tiburtina a Roma.
Orgogliosa di aver fatto reinserire il Sistri in manovra con un emendamento dell’ultimo minuto, il ministro ha mostrato il maxischermo dove dovranno essere tracciati i trasporti dei rifiuti e il loro arrivo in discarica, e nel farlo la delegazione ha attraversato la stanza del call center. Che a ben vedere non è solo il luogo di passaggio tra la parte amministrativa e quella operativa della Selex. Il call center, formato per la maggior parte da personale campano e abruzzese, è anche l’anello di congiunzione tra due società, tra due uomini d’affari e, infine, tra due inchieste della magistratura. La procura di Napoli infatti sta indagando proprio sulla concessione dell’appalto alla Selex e vuole vederci chiaro su una serie di subappalti. Tra Pelaggi e Stornelli l’amicizia è di vecchia data: i due – secondo quanto racconta una fonte del Ministero che conosce molto bene Pelaggi - si erano conosciuti alcuni anni fa quando entrambi lavoravano nell’orbita della Telecom.
Pelaggi è un ex consulente della società nonché responsabile degli affari pubblici di Pirelli Real Estate e Stornelli è stato amministratore delegato di Telespazio, del gruppo Telecom. Inoltre dal 2004 al 2006 Stornelli ha fatto parte del consorzio Finisiel, che era presieduto proprio da Pelaggi. Uno degli altri due indagati, Francesco Paolo di Martino è di Castellammare di Stabia, provincia di Napoli. Di Martino riesce ad avere da Stornelli un subappalto del Sistri: con il compito di inserire i dati nelle chiavette usb. Dalla procura di Napoli la conferma del legame tra Stornelli, Di Martino e il Sistri: la Selex, nonostante il segreto amministrativo posto sull’intero sistema, gestisce con una serie di operatori, in parte campani e in parte abruzzesi, il call center, con una concessione di lavoratori dell’Abruzzo Engineering (partecipata per il 30% da Selex) che vengono proprio da Castellammare di Stabia. Città di Di Martino.
Fonti interne della Selex raccontano come alcuni dipendenti della Abruzzo Engineering furono inviati nelle cittadine di Nepi (Viterbo) e Castellammare per contribuire alla realizzazione delle black box e delle chiavette usb che avrebbero dovuto elaborare il segnale satellitare per i tracciamento dei rifiuti. In realtà diversi dipendenti hanno poi riferito di aver lavorato solo una minima parte del tempo della trasferta rimanendo per il restante periodo a lunghe passeggiate sul lungomare della cittadina campana. Sono numerosi i punti poco chiari, a sentire la deposizione in commissione inchiesta sui rifiuti del pm napoletano Catello Maresca (15 settembre).
Innanzitutto lascia dubbi proprio il sistema di subappalto: è ammesso in caso di segreto? E il segreto, copre oppure no tutto quanto riguarda il Sistri? Cinque aziende informatiche hanno fatto causa al Sistri perché ritengono di essere state danneggiate. In un primo tempo gli avvocati del ministero dell’Ambiente hanno risposto che su tutto vige il segreto di Stato, poi, interpellata l’Avvocatura dello Stato, la questione è stata chiarita: la segretezza non riguarda il Sistri tout court, ma l’assegnazione dell’appalto e pertanto il segreto è meramente amministrativo. Secondo il decreto istitutivo, comunque, il Sistri doveva essere aggiudicato alla Selex dopo aver vagliato altre cinque offerte. Ma le altre imprese che avevano presentato il progetto sostengono di non essere mai state prese in considerazione. E hanno quindi presentato ricorso. A maggio, alla vigilia della sentenza che avrebbe potuto condannare il Sistri a un risarcimento, il ricorso è stato ritirato, con il parere sfavorevole dell’avvocato difensore delle stesse aziende. Alla base del ritiro, un accordo con la Selex. I termini dell’accordo non sono noti nel dettaglio, ma si sa che c’è stata una promessa di affidare loro alcune commesse, nella fase operativa del sistema.
Sul forum del Sistri, in effetti, luogo di discussione riservato a tutti gli operatori e vetrina eccellente per capirne rimostranze, c’è chi giura che a intervenire nel supporto ai propri operatori in una delle tante fasi di “impallo” delle blackbox, sarebbe stata una delle cinque ditte ricorrenti. Ipotesi possibile, secondo il pm Maresca: alcune ditte, ascoltate dal procuratore, avrebbero rivelato di essere in attesa di importanti commesse relative al Sistri da parte della Selex.
Ma come può la Selex, che si aggiudica un appalto segretissimo, poi coinvolgere una serie di soggetti privati in trattative private? È uno dei punti su cui vuole fare luce l’inchiesta della procura napoletana. E ancora: il prezzo delle chiavette usb (indispensabili per il monitoraggio dei rifiuti), 10 euro, imposto dalla Selex, è davvero il migliore prezzo possibile? «Non risulta che siano state fatte indagini di mercato», rivelano a Linkiesta dagli uffici della procura partenopea. In seguito all’apertura dell’inchiesta, sono arrivati i carabinieri negli uffici della Selex. Il capo della segreteria del ministro Prestigiacomo viene invitato dall’opposizione a dimettersi, ma non accade nulla e ancora oggi tutto continua a passare attraverso di lui. Il 13 settembre era prevista la sua audizione in commissione rifiuti, proprio un paio giorni prima del magistrato, ma alla fine l’incontro è saltato.
Dal ministero dell’Ambiente fanno sapere che il Sistri non è un costo per lo Stato, che il contratto con la Selex è a costo zero. Ma il procuratore non è dello stesso avviso: «Anche un mancato introito allo Stato è un costo», ha detto in audizione. Per stessa ammissione del ministro, le imprese hanno pagato fino ad oggi 70 milioni di euro per spese di registrazione, usb, blackbox. Questi soldi sono fermi al ministero dell’Economia. Dovranno essere versati a quello dell’Ambiente che deve poi girarli alla Selex. La società di Finmeccanica lamenta che fino ad oggi ha ricevuto solo i 5 milioni iniziali, quelli stanziati in finanziaria dal governo Prodi – che con il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio introdusse il Sistri e il segreto amministrativo – per poter sostenere le spese la società di Stornelli ha aperto un credito presso UniCredit e Monte dei Paschi di Siena. Le due banche hanno prestato i 70 milioni necessari a un tasso di interesse del 6-7% circa. Una delle ipotesi investigative – un’altra della complessa inchiesta – è che la Selex, per poter pagare le banche, abbia scelto materiali un po’ meno pregiati, chiavette usb non proprio all’avanguardia, e potrebbe essere per questo che nelle varie prove ufficiali il sistema poi ha mostrato più di un difetto.
La pista abruzzese di Selex
Intanto l’inchiesta va avanti e si incrocia con quella della procura abruzzese dell’Aquila. Infatti grazie a Vincenzo Spaziante (ex vice capo del dipartimento della Protezione Civile) sarebbe stata modificata l’ordinanza di Bertolaso sugli appalti post terremoto per “infilare” la Abruzzo Engineering, appartenente per il 30% alla Selex, 60% alla Regione Abruzzo e il restante 10% alla Provincia dell’Aquila. Ma come s’incontrato le due inchieste di Napoli e dell’Aquila? Grazie all’amicizia che lega Stornelli a Di Martino. Oltre a fornirgli un pezzetto del subappalto Sistri, Stornelli cede all’imprenditore campano anche la poltrona di presidente della squadra di calcio Pescina Valle di Giovenco. Una squadra arrivata nel campionato di eccellenza, poi ritirata, intorno alla quale giravano molti soldi, che a un certo punto ha ingaggiato come vice presidente perfino l’ex bomber dei mondiali dell’82 Pablito Rossi ma che è miseramente sparita nel nulla l’anno scorso.
Il presidente Stornelli, subito dopo le notizie dell’inchiesta giudiziaria abruzzese, che ipotizzava una serie di fondi neri arrivati in Finmeccanica proprio attraverso la gestione della società sportiva, ha ceduto la poltrona a Di Martino che ha rilasciato sulla sua creatura sportiva una serie di dichiarazioni roboanti senza peraltro farsi vedere molto sugli spalti dello stadio di Avezzano, dove sono state ospitate le partite del Valle di Giovenco. Circa due milioni di euro le perdite dell’investimento finanziario-sportivo: la squadra nel suo massimo di popolarità arrivava quasi a mille spettatori, ma aveva una sede di tutto rispetto con uffici anche a Roma. Ma non è tutto: l’ex calciatore Rossi risulta socio d’affari con Luigi Pelaggi anche nella società agricola Poggio Cennina,( www.poggiocennina.it ) nelle colline della provincia di Arezzo.
C’è dunque un sodalizio d’affari che lega gli indagati dalla procura napoletana? «Se vuole una sensazione, la risposta è sì – rivela a Linkiesta una fonte investigativa – Pelaggi, Stornelli, e poi anche Di Martino non sono a caso i protagonisti di questa vicenda che gira intorno al Sistri e più in generale al sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Gli affari che arrivano a uno vengono indirizzati all’altro e si fa di tutto per includersi nelle commesse più importanti. Quanto e se ci sia qualcosa di illecito lo stabiliranno le indagini, ma certo i loro legami sono forti e in alcuni passaggi dell’inchiesta si nota uno spalleggiamento a vicenda».
..Sato..
Mi permetto di postarle un riassunto di tutto quello che conosco sul SISTRI, e non avendo il dono della sintesi, (non sono un giornalista, ma un "ecomafioso" (definizione del ministero verso chi è avverso al sistri)), ho spizzicato un po in giro le notizie....
Un'altra cosa: svuoti la casella di posta e si tenga pronto a ricevere le mail da altri "ecomafiosi" come me.
BUONA LETTURA....
(Per gentile concessione de LINKIESTA....)
Indagini e accuse, Mr Rifiuti imbarazza la Prestigiacomo
«È stato fatto presto, è stato fatto bene» aveva detto il ministro Stefania Prestigiacomo parlando della bonifica dell'ex fabbrica chimica Sisas, alle porte di Milano. Peccato che tre mesi dopo sia arrivata l’indagine su quei lavori con il coinvolgimento di Luigi Pelaggi, il suo capo di gabinetto. E che nelle stesse settimane Pelaggi sia stato indagato anche a Napoli per l’affare Sistri. Così, fra inchieste e accuse, sale l'attenzione sul braccio destro del ministro dell'Ambiente.
11 ottobre 2011 - 13:42
MILANO/NAPOLI - Rifiuti e appalti per l’uomo del ministero dell’ambiente Luigi Pelaggi. Rifiuti a Milano che finiscono nel mirino della Procura per truffa aggravata e corruzione. Appalti coperti da segreto di Stato a Napoli dove si indaga sul sistema di monitoraggio dei rifiuti, il Sistri. Una carriera in ascesa per l’avvocato 57enne Pelaggi che oltre a guidare la segreteria tecnica del ministro Stefania Prestigiacomo colleziona poltrone nominate dalla politica: consigliere per la multiutility Acea controllata dal Comune di Roma e stesso ruolo per la Sogesid, la società pubblica per progetti e consulenze in tema ambientale. Ma nell’agenda dell’avvocato si aggiunge ad aprile 2010 la nomina della Presidenza del Consiglio come commissario straordinario per l’ex fabbrica chimica di Pioltello-Rodano, alle porte di Milano.
A Milano Pelaggi indagato per truffa aggravata e corruzione
Nella ex fabbrica chimica Sisas, così si chiama, si trovano tonnellate di fumo nero, uno scarto della produzione di acetilene mischiato con acqua che non sono mai state rimosse dalle discariche A e B. Prima ci aveva provato il “re mida” delle bonifiche Giuseppe Grossi ma una volta arrestato è subentrata la Protezione civile con la nomina di Pelaggi, lo stanziamento di 50 milioni di euro e l’appalto per la rimozione alla Daneco impianti srl, controllata dal Gruppo Colucci, attivo nel settore della gestione dei rifiuti industriali. È lo scorso giugno quando emerge che secondo le indagini dei pm Paola Pirotta e Paolo Filippini della Procura di Milano l’amministratore delegato di Daneco Impianti, Bernardino Filipponi, avrebbe consegnato a Pelaggi 700mila euro, agevolando le procedure per lo smaltimento delle tonnellate di scarti tossici. Obiettivo dell’imprenditore: «ottenere provvedimenti amministrativi favorevoli alla società appaltatrice in quanto comportanti minori costi di esecuzione dei lavori, in violazione delle norme ambientali», si legge nel provvedimento del Tribunale di Milano.
Secondo i pm la Daneco si sarebbe aggiudicata l’appalto che prevedeva lo smaltimento di rifiuti inizialmente dotati del codice europeo 191302 (ossia materiali frutto della bonifica di terreni inquinati), per poi modificarne i termini, cambiando tipologia di rifiuto in scarti dal codice 191212, meno inquinanti e meno costosi da stoccare in discarica. L’ipotesi accusatoria è che in questo modo la rimozione è più semplice per tutti: Pelaggi e il ministero dell’Ambiente guadagnano tempo, per la Daneco è più facile smaltire magari in discariche che appartengono al gruppo, con un notevole risparmio di denaro e tempo. Perché sul sito incombe la procedura di una colossale multa da 200 milioni di euro da parte della Commissione europea per mancata bonifica. Eppure il commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik nella visita dello scorso 28 marzo alla ex Sisas non faceva sconti: «Ho visto che hanno bonificato il sito ma i rifiuti non sono ancora giunti alla destinazione finale. Lo voglio dire molto chiaramente, per ottemperare alla sentenza della Corte Europea devono arrivare a destinazione». È la multa Ue che ha spinto la Daneco a cambiare il codice e la classificazione dei rifiuti che ha dato origine alla truffa?
Sicuramente non sono mancate le autocelebrazioni: «È stato fatto presto, è stato fatto bene, - aveva detto il ministro Prestigiacomo nel sopralluogo a Rodano - abbiamo risolto un annoso contenzioso con l’Unione Europea ma, soprattutto, abbiamo liberato un’area da sostanze che potevano costituire un pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente». Tre mesi dopo l’indagine con il coinvolgimento di Pelaggi. E nelle stesse settimane scoppia anche l’affare Sistri a Napoli.
Il Sistri e la rete degli appalti
Per capire la «genesi» del sistema Sistri, il sistema di monitoraggio dei rifiuti, occorre fare un passo in avanti: febbraio 2012. La prossima data utile nella quale il Sistri dovrebbe entrare finalmente in vigore. Dopo tre anni di rinvii, la sua cancellazione con un emendamento nell’ultima manovra e il repentino reinserimento dietro insistenze del ministro Stefania Prestigiacomo, il condizionale è quanto mai d’obbligo. Anche perché proprio in quelle settimane dovrebbero arrivare a compimento le indagini della procura di Napoli che vedono indagati i protagonisti dell’operazione Sistri: Luigi Pelaggi, il suo amico di vecchia data e amministratore delegato della Selex-Sema, la società che ha avuto in gestione il Sistri, Sabatino Stornelli, suo fratello Maurizio e un altro amico di vecchia data di Stornelli, Francesco Paolo Di Martino. Un’indagine, quella napoletana, che si lega a quella sulla cosiddetta P4 di Bisignani e Milanese, i quali si erano mobilitati attivamente affinchè il Sistri potesse decollare.
Proprio la settimana scorsa il ministro Stefania Prestigiacomo, così come promesso nella sua audizione in commissione d’inchiesta sui rifiuti (7 settembre) ha accompagnato una delegazione di senatori e deputati nel cuore del sistema Sistri, che corrisponde al cuore della società Selex Sema di Stornelli, gruppo Finmeccanica, con sede in via Tiburtina a Roma.
Orgogliosa di aver fatto reinserire il Sistri in manovra con un emendamento dell’ultimo minuto, il ministro ha mostrato il maxischermo dove dovranno essere tracciati i trasporti dei rifiuti e il loro arrivo in discarica, e nel farlo la delegazione ha attraversato la stanza del call center. Che a ben vedere non è solo il luogo di passaggio tra la parte amministrativa e quella operativa della Selex. Il call center, formato per la maggior parte da personale campano e abruzzese, è anche l’anello di congiunzione tra due società, tra due uomini d’affari e, infine, tra due inchieste della magistratura. La procura di Napoli infatti sta indagando proprio sulla concessione dell’appalto alla Selex e vuole vederci chiaro su una serie di subappalti. Tra Pelaggi e Stornelli l’amicizia è di vecchia data: i due – secondo quanto racconta una fonte del Ministero che conosce molto bene Pelaggi - si erano conosciuti alcuni anni fa quando entrambi lavoravano nell’orbita della Telecom.
Pelaggi è un ex consulente della società nonché responsabile degli affari pubblici di Pirelli Real Estate e Stornelli è stato amministratore delegato di Telespazio, del gruppo Telecom. Inoltre dal 2004 al 2006 Stornelli ha fatto parte del consorzio Finisiel, che era presieduto proprio da Pelaggi. Uno degli altri due indagati, Francesco Paolo di Martino è di Castellammare di Stabia, provincia di Napoli. Di Martino riesce ad avere da Stornelli un subappalto del Sistri: con il compito di inserire i dati nelle chiavette usb. Dalla procura di Napoli la conferma del legame tra Stornelli, Di Martino e il Sistri: la Selex, nonostante il segreto amministrativo posto sull’intero sistema, gestisce con una serie di operatori, in parte campani e in parte abruzzesi, il call center, con una concessione di lavoratori dell’Abruzzo Engineering (partecipata per il 30% da Selex) che vengono proprio da Castellammare di Stabia. Città di Di Martino.
Fonti interne della Selex raccontano come alcuni dipendenti della Abruzzo Engineering furono inviati nelle cittadine di Nepi (Viterbo) e Castellammare per contribuire alla realizzazione delle black box e delle chiavette usb che avrebbero dovuto elaborare il segnale satellitare per i tracciamento dei rifiuti. In realtà diversi dipendenti hanno poi riferito di aver lavorato solo una minima parte del tempo della trasferta rimanendo per il restante periodo a lunghe passeggiate sul lungomare della cittadina campana. Sono numerosi i punti poco chiari, a sentire la deposizione in commissione inchiesta sui rifiuti del pm napoletano Catello Maresca (15 settembre).
Innanzitutto lascia dubbi proprio il sistema di subappalto: è ammesso in caso di segreto? E il segreto, copre oppure no tutto quanto riguarda il Sistri? Cinque aziende informatiche hanno fatto causa al Sistri perché ritengono di essere state danneggiate. In un primo tempo gli avvocati del ministero dell’Ambiente hanno risposto che su tutto vige il segreto di Stato, poi, interpellata l’Avvocatura dello Stato, la questione è stata chiarita: la segretezza non riguarda il Sistri tout court, ma l’assegnazione dell’appalto e pertanto il segreto è meramente amministrativo. Secondo il decreto istitutivo, comunque, il Sistri doveva essere aggiudicato alla Selex dopo aver vagliato altre cinque offerte. Ma le altre imprese che avevano presentato il progetto sostengono di non essere mai state prese in considerazione. E hanno quindi presentato ricorso. A maggio, alla vigilia della sentenza che avrebbe potuto condannare il Sistri a un risarcimento, il ricorso è stato ritirato, con il parere sfavorevole dell’avvocato difensore delle stesse aziende. Alla base del ritiro, un accordo con la Selex. I termini dell’accordo non sono noti nel dettaglio, ma si sa che c’è stata una promessa di affidare loro alcune commesse, nella fase operativa del sistema.
Sul forum del Sistri, in effetti, luogo di discussione riservato a tutti gli operatori e vetrina eccellente per capirne rimostranze, c’è chi giura che a intervenire nel supporto ai propri operatori in una delle tante fasi di “impallo” delle blackbox, sarebbe stata una delle cinque ditte ricorrenti. Ipotesi possibile, secondo il pm Maresca: alcune ditte, ascoltate dal procuratore, avrebbero rivelato di essere in attesa di importanti commesse relative al Sistri da parte della Selex.
Ma come può la Selex, che si aggiudica un appalto segretissimo, poi coinvolgere una serie di soggetti privati in trattative private? È uno dei punti su cui vuole fare luce l’inchiesta della procura napoletana. E ancora: il prezzo delle chiavette usb (indispensabili per il monitoraggio dei rifiuti), 10 euro, imposto dalla Selex, è davvero il migliore prezzo possibile? «Non risulta che siano state fatte indagini di mercato», rivelano a Linkiesta dagli uffici della procura partenopea. In seguito all’apertura dell’inchiesta, sono arrivati i carabinieri negli uffici della Selex. Il capo della segreteria del ministro Prestigiacomo viene invitato dall’opposizione a dimettersi, ma non accade nulla e ancora oggi tutto continua a passare attraverso di lui. Il 13 settembre era prevista la sua audizione in commissione rifiuti, proprio un paio giorni prima del magistrato, ma alla fine l’incontro è saltato.
Dal ministero dell’Ambiente fanno sapere che il Sistri non è un costo per lo Stato, che il contratto con la Selex è a costo zero. Ma il procuratore non è dello stesso avviso: «Anche un mancato introito allo Stato è un costo», ha detto in audizione. Per stessa ammissione del ministro, le imprese hanno pagato fino ad oggi 70 milioni di euro per spese di registrazione, usb, blackbox. Questi soldi sono fermi al ministero dell’Economia. Dovranno essere versati a quello dell’Ambiente che deve poi girarli alla Selex. La società di Finmeccanica lamenta che fino ad oggi ha ricevuto solo i 5 milioni iniziali, quelli stanziati in finanziaria dal governo Prodi – che con il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio introdusse il Sistri e il segreto amministrativo – per poter sostenere le spese la società di Stornelli ha aperto un credito presso UniCredit e Monte dei Paschi di Siena. Le due banche hanno prestato i 70 milioni necessari a un tasso di interesse del 6-7% circa. Una delle ipotesi investigative – un’altra della complessa inchiesta – è che la Selex, per poter pagare le banche, abbia scelto materiali un po’ meno pregiati, chiavette usb non proprio all’avanguardia, e potrebbe essere per questo che nelle varie prove ufficiali il sistema poi ha mostrato più di un difetto.
La pista abruzzese di Selex
Intanto l’inchiesta va avanti e si incrocia con quella della procura abruzzese dell’Aquila. Infatti grazie a Vincenzo Spaziante (ex vice capo del dipartimento della Protezione Civile) sarebbe stata modificata l’ordinanza di Bertolaso sugli appalti post terremoto per “infilare” la Abruzzo Engineering, appartenente per il 30% alla Selex, 60% alla Regione Abruzzo e il restante 10% alla Provincia dell’Aquila. Ma come s’incontrato le due inchieste di Napoli e dell’Aquila? Grazie all’amicizia che lega Stornelli a Di Martino. Oltre a fornirgli un pezzetto del subappalto Sistri, Stornelli cede all’imprenditore campano anche la poltrona di presidente della squadra di calcio Pescina Valle di Giovenco. Una squadra arrivata nel campionato di eccellenza, poi ritirata, intorno alla quale giravano molti soldi, che a un certo punto ha ingaggiato come vice presidente perfino l’ex bomber dei mondiali dell’82 Pablito Rossi ma che è miseramente sparita nel nulla l’anno scorso.
Il presidente Stornelli, subito dopo le notizie dell’inchiesta giudiziaria abruzzese, che ipotizzava una serie di fondi neri arrivati in Finmeccanica proprio attraverso la gestione della società sportiva, ha ceduto la poltrona a Di Martino che ha rilasciato sulla sua creatura sportiva una serie di dichiarazioni roboanti senza peraltro farsi vedere molto sugli spalti dello stadio di Avezzano, dove sono state ospitate le partite del Valle di Giovenco. Circa due milioni di euro le perdite dell’investimento finanziario-sportivo: la squadra nel suo massimo di popolarità arrivava quasi a mille spettatori, ma aveva una sede di tutto rispetto con uffici anche a Roma. Ma non è tutto: l’ex calciatore Rossi risulta socio d’affari con Luigi Pelaggi anche nella società agricola Poggio Cennina,( www.poggiocennina.it ) nelle colline della provincia di Arezzo.
C’è dunque un sodalizio d’affari che lega gli indagati dalla procura napoletana? «Se vuole una sensazione, la risposta è sì – rivela a Linkiesta una fonte investigativa – Pelaggi, Stornelli, e poi anche Di Martino non sono a caso i protagonisti di questa vicenda che gira intorno al Sistri e più in generale al sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Gli affari che arrivano a uno vengono indirizzati all’altro e si fa di tutto per includersi nelle commesse più importanti. Quanto e se ci sia qualcosa di illecito lo stabiliranno le indagini, ma certo i loro legami sono forti e in alcuni passaggi dell’inchiesta si nota uno spalleggiamento a vicenda».
..Sato..
Sato- Utente Attivo
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Re: REPORT e SISTRI
Grande sato.
@casalini
Mi permetto di aggiungere una cosina:
sarebbe interessante approfondire anche la questione contributi versati (e tra poco da versare ancora) a fronte di un grande nulla, contributi che vengono da migliaia di imprese ma anche da tanti enti/organi dello stato (= non è vero che è a costo zero per lo stato).
@casalini
Mi permetto di aggiungere una cosina:
sarebbe interessante approfondire anche la questione contributi versati (e tra poco da versare ancora) a fronte di un grande nulla, contributi che vengono da migliaia di imprese ma anche da tanti enti/organi dello stato (= non è vero che è a costo zero per lo stato).
homer- Utente Attivo
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Re: REPORT e SISTRI
Buongiorno Casalini, benvenuto tra noi, la leggiamo con piacere e accogliamo il suo invito con lo stesso piacere con il quale abbiamo accolto quello di altri suoi colleghi della carta stampata che si sono rivolti a noi, anzi, se possibile, con piacere ancor maggiore, dato che il suo è il respiro di un media di rilevanza nazionale.
Vorrei come prima cosa suggerirle di dare uno sguardo a questa sezione del forum:
https://www.sistriforum.com/f80p50-notizie
soprattutto per le discussioni riguardanti le audizioni in commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Qui potrà farsi un'idea abbastanza precisa delle questioni che la interessano, senza bisogno di scartabellare per tutto il forum.
Siamo a sua disposizione per qualunque info ci vorrà richiedere, tenendo presente che in questo forum siamo in massima parte utenti e quindi siamo ferratissimi soprattutto su questi argomenti:
- difetti clamorosi di funzionalità operativa del sistema
- farraginosità delle procedure e mancata chiarezza nelle informazioni e nella manualistica
- assistenza nulla da parte del Call center istituzionale (francamente hanno fatto la formazione leggendoci sul forum)
- assoluta esosità dei contributi e varie ulteriori spese accessorie, sottostimate dal ministero (altro che 80% di risparmio - ci sono aziende che sono arrivate a spendere all'anno più dello stipendio annuale di un impiegato).
- problemi tecnici di funzionamento dei dispositivi
- tecnologia hardware/software antiquata, faraonica, eccessivamente rigida e superflua
- ecc... ecc....
Vorrei come prima cosa suggerirle di dare uno sguardo a questa sezione del forum:
https://www.sistriforum.com/f80p50-notizie
soprattutto per le discussioni riguardanti le audizioni in commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Qui potrà farsi un'idea abbastanza precisa delle questioni che la interessano, senza bisogno di scartabellare per tutto il forum.
Siamo a sua disposizione per qualunque info ci vorrà richiedere, tenendo presente che in questo forum siamo in massima parte utenti e quindi siamo ferratissimi soprattutto su questi argomenti:
- difetti clamorosi di funzionalità operativa del sistema
- farraginosità delle procedure e mancata chiarezza nelle informazioni e nella manualistica
- assistenza nulla da parte del Call center istituzionale (francamente hanno fatto la formazione leggendoci sul forum)
- assoluta esosità dei contributi e varie ulteriori spese accessorie, sottostimate dal ministero (altro che 80% di risparmio - ci sono aziende che sono arrivate a spendere all'anno più dello stipendio annuale di un impiegato).
- problemi tecnici di funzionamento dei dispositivi
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isamonfroni- Moderatrice
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Re: REPORT e SISTRI
Dr. Casalini Buonasera, credo senza timor d'essere smentito di poter affermare che Lei, ad oggi sia l'unico giornalista di una testata nazionale, importante e seguita com'è REPORT a voler ascoltare anche l'altra faccia della medaglia SISTRI, e di questo voglio ringraziarla.
Quello che voglio evidenziarle è l'assurdo accanimento terapeutico che si perpetua intorno ad un sistema che, i fatti dimostrano è oramai morto e quando, in altri settori quali il trasporto del colletame o delle raccomandate, hanno adottato da anni un sistema di tracciabilità delle loro "merci" collaudato e che funziona,
Premetto che non sono prevenuto nei confronti di un sistema di tracciabilità dei rifiuti, anzi credo che l'informatizzazione di un sistema che si basa su registri e formulari cartacei vada seriamente riformato, ma non con SISTRI, che ha dimostrato di non poter raggiungere alcuno degli obbiettivi che al ministero si erano prefissati
Veniamo ora ad una analisi del SISTRI:
Il sistri gira intorno a 4 punti fissi:
le chiavette usb, ovvero degli strumenti informatici che contengono esclusivamente delle firme digitali che permettono di siglare ogni movimento fatto da ognuno degli operatori della filiera. Le banche utilizzano da anni firme digitali prive di supporti sw, che funzionano egregiamente e ESSENDO prive di componenti sw, risultano prive di costi e non sono soggette a malfunzionamenti o a rotture;
le black box, trasmettitori installati sui mezzi di trasporto rifiuti che dovrebbero tracciare il percorso del mezzo di trasporto rifiuti dalla partenza all'arrivo: peccato che non siano previste le installazioni sui semirimorchi, che trasportano materialmente gran parte dei rifiuti prodotti in Italia e vengono trainati da motrici che possono essere intercambiabili, e quindi sostituibili: questi flamigerati oggetti, inoltre consumano traffico internet anche se non viaggiano rifiuti, visto che sono dotati di una sim di un qualunque operatore (non umts) telefonico, le cui spese sono carico degli utenti, quando l'ing. Pelaggi, ad una riunione di trasportatori svolta presso conftrasporto di Roma, a cui partecipavo anche io, ha giurato e spergiurato che non avrebbero causato costi a carico degli utenti. Inoltre le aziende di trasporto hanno lamentato anche problemi, quali lo scarico delle batterie di alimentazione dei propri mezzi.
le meravigliose telecamere, installate esclusivamente a cura di ditte e personale formato ed incaricato dal sistri, nelle discariche e negli inceneritori: peccato che applicati alle pese fanno magnificici filmati della pesa ma non dei dintorni, permettendo che un mezzo fuori regola possa tranquillamente sfuggire ad ogni controllo. Inoltre non è previsto che tali dispositivi debbano essere installati presso impianto di recupero rifiuti e presso stoccaggi:
Il software, ideato da selex (non mi soffermerò oltre sul caso selex in quanto già ben affrontato da SATO) premiato da CISCO, (http://www.ilgiornale.it/economia/progetto_sistri/03-02-2012/articolo-id=570242-page=0-comments=1) con modalità e fini assai sospetti, ancora dopo 2 anni in fase di testing, dotato di manuali arrivati alla ennesima relese, la cui stampa ha comportato da sistruzione di intere foreste, che ha dimostrato di essere non funzionante completamente.
Inoltre mi domando: un sistema di controllo applicato solo ad "alcune" categorie di utenti, che controllo potrà fare? parafrasando Di pietro che c'azzecca con i controlli per combattere le ecomafie il SISTRI?
Confindustria, conftrasporto, cna, e mi perdonino le altre associazioni di categoria che non ho citato, quasi tutti gli operatori della filiera (non credo siamo tutti ecomafiosi), quasi tutti gli associati di questo forum lamentano il fatto che il sistema non funziona e costa troppo, almeno qualcosa di vero ci sarà?
Non voglio fare "basse insinuazioni": ma se la magistratura indaga sul sistri, qualcosa che non va forse ci sarà?.
Credo che questo sistema vada buttato, l'esperienza insegna che cercare di upgradare un sistema lesso (vedi microsoft con win millenium o vista) porti solo a dissipazione di risorse (almeno microsoft dissipava soldi propri, e nessuno obbligava gli utenti informatici a dotarsi di sw microsoft: c'era apple, idm, i sistemi open surce ecc) è inutile oltre che oltraggioso nei confronti di quegli utenti che hanno dovuto e dovranno pagare diritti&balzelli vari su un sistema malfunzionante, quando altri sistemi sono già stati testati e con modifiche non imponenti potrebbero essere utilizzati per tracciare i rifiuti.
Grazie dell'attenzione, cordialmente (firmato)
Inviato via mail, pubblicato su https://www.sistriforum.com/t7738-report-e-sistri#80111
Quello che voglio evidenziarle è l'assurdo accanimento terapeutico che si perpetua intorno ad un sistema che, i fatti dimostrano è oramai morto e quando, in altri settori quali il trasporto del colletame o delle raccomandate, hanno adottato da anni un sistema di tracciabilità delle loro "merci" collaudato e che funziona,
Premetto che non sono prevenuto nei confronti di un sistema di tracciabilità dei rifiuti, anzi credo che l'informatizzazione di un sistema che si basa su registri e formulari cartacei vada seriamente riformato, ma non con SISTRI, che ha dimostrato di non poter raggiungere alcuno degli obbiettivi che al ministero si erano prefissati
Veniamo ora ad una analisi del SISTRI:
Il sistri gira intorno a 4 punti fissi:
le chiavette usb, ovvero degli strumenti informatici che contengono esclusivamente delle firme digitali che permettono di siglare ogni movimento fatto da ognuno degli operatori della filiera. Le banche utilizzano da anni firme digitali prive di supporti sw, che funzionano egregiamente e ESSENDO prive di componenti sw, risultano prive di costi e non sono soggette a malfunzionamenti o a rotture;
le black box, trasmettitori installati sui mezzi di trasporto rifiuti che dovrebbero tracciare il percorso del mezzo di trasporto rifiuti dalla partenza all'arrivo: peccato che non siano previste le installazioni sui semirimorchi, che trasportano materialmente gran parte dei rifiuti prodotti in Italia e vengono trainati da motrici che possono essere intercambiabili, e quindi sostituibili: questi flamigerati oggetti, inoltre consumano traffico internet anche se non viaggiano rifiuti, visto che sono dotati di una sim di un qualunque operatore (non umts) telefonico, le cui spese sono carico degli utenti, quando l'ing. Pelaggi, ad una riunione di trasportatori svolta presso conftrasporto di Roma, a cui partecipavo anche io, ha giurato e spergiurato che non avrebbero causato costi a carico degli utenti. Inoltre le aziende di trasporto hanno lamentato anche problemi, quali lo scarico delle batterie di alimentazione dei propri mezzi.
le meravigliose telecamere, installate esclusivamente a cura di ditte e personale formato ed incaricato dal sistri, nelle discariche e negli inceneritori: peccato che applicati alle pese fanno magnificici filmati della pesa ma non dei dintorni, permettendo che un mezzo fuori regola possa tranquillamente sfuggire ad ogni controllo. Inoltre non è previsto che tali dispositivi debbano essere installati presso impianto di recupero rifiuti e presso stoccaggi:
Il software, ideato da selex (non mi soffermerò oltre sul caso selex in quanto già ben affrontato da SATO) premiato da CISCO, (http://www.ilgiornale.it/economia/progetto_sistri/03-02-2012/articolo-id=570242-page=0-comments=1) con modalità e fini assai sospetti, ancora dopo 2 anni in fase di testing, dotato di manuali arrivati alla ennesima relese, la cui stampa ha comportato da sistruzione di intere foreste, che ha dimostrato di essere non funzionante completamente.
Inoltre mi domando: un sistema di controllo applicato solo ad "alcune" categorie di utenti, che controllo potrà fare? parafrasando Di pietro che c'azzecca con i controlli per combattere le ecomafie il SISTRI?
Confindustria, conftrasporto, cna, e mi perdonino le altre associazioni di categoria che non ho citato, quasi tutti gli operatori della filiera (non credo siamo tutti ecomafiosi), quasi tutti gli associati di questo forum lamentano il fatto che il sistema non funziona e costa troppo, almeno qualcosa di vero ci sarà?
Non voglio fare "basse insinuazioni": ma se la magistratura indaga sul sistri, qualcosa che non va forse ci sarà?.
Credo che questo sistema vada buttato, l'esperienza insegna che cercare di upgradare un sistema lesso (vedi microsoft con win millenium o vista) porti solo a dissipazione di risorse (almeno microsoft dissipava soldi propri, e nessuno obbligava gli utenti informatici a dotarsi di sw microsoft: c'era apple, idm, i sistemi open surce ecc) è inutile oltre che oltraggioso nei confronti di quegli utenti che hanno dovuto e dovranno pagare diritti&balzelli vari su un sistema malfunzionante, quando altri sistemi sono già stati testati e con modifiche non imponenti potrebbero essere utilizzati per tracciare i rifiuti.
Grazie dell'attenzione, cordialmente (firmato)
Inviato via mail, pubblicato su https://www.sistriforum.com/t7738-report-e-sistri#80111
CROCIDOLITE- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 29.09.10
Località : IO/NOI/GAIA
grazie a tutti...
continuo a leggere con molto interesse tutte le segnalazioni
emicas- Membro della community
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Data d'iscrizione : 16.02.12
Re: REPORT e SISTRI
Il mio piccolo contributo:
Siamo una piccola azienda costituita da 5 persone, siamo produttori/trasportatori e gestori di rifiuti, non mi soffermo ad elencare tutte le criticità riscontrate nei mesi di utilizzo di questo sitema, sono già state elencate in modo molto esaustivo, basta aver la voglia di girare nel forum per capire dai diretti interessati le varie problematiche riscontrate.
Dico solo che a livello di trasporto ci sono i problemi più pesanti.
Uno che può ben illustrare il quadro della situazione:
Noi su 5 mezzi abbiamo già sostituito 6 black box!!!
L'ultima si è "svampata" a metà dicembre e siamo ancora in attesa di sostituzione...
Penso proprio che questo sistema così creato, sia da eliminare completamente!
Grazie.
Siamo una piccola azienda costituita da 5 persone, siamo produttori/trasportatori e gestori di rifiuti, non mi soffermo ad elencare tutte le criticità riscontrate nei mesi di utilizzo di questo sitema, sono già state elencate in modo molto esaustivo, basta aver la voglia di girare nel forum per capire dai diretti interessati le varie problematiche riscontrate.
Dico solo che a livello di trasporto ci sono i problemi più pesanti.
Uno che può ben illustrare il quadro della situazione:
Noi su 5 mezzi abbiamo già sostituito 6 black box!!!
L'ultima si è "svampata" a metà dicembre e siamo ancora in attesa di sostituzione...
Penso proprio che questo sistema così creato, sia da eliminare completamente!
Grazie.
Mariangela- Utente Attivo
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Età : 60
Località : PROVINCIA DI MILANO
Re: REPORT e SISTRI
Salve dott. Casalini,
ad integrazione di quanto già detto, e relativamente agli aspetti della vicenda oggetto dei suoi approfondimenti, le segnalo queste discussioni:
https://www.sistriforum.com/t6817p75-la-commissione-parlamentare-d-inchiesta-sui-rifiuti-sente-puzza-di-bruciato#62533
https://www.sistriforum.com/t7137-pelaggi-ascoltato-sul-sistri-dalla-commissione-parlamentare-di-inchiesta-sulle-attivita-illecite-connesse-al-ciclo-dei-rifiuti?highlight=parlamentare
https://www.sistriforum.com/t7165-commissione-parlamentare-d-inchiesta-le-ragioni-delle-aziende-ricorrenti-al-tar?highlight=parlamentare
Buon lavoro da un sostenitore di Report
ad integrazione di quanto già detto, e relativamente agli aspetti della vicenda oggetto dei suoi approfondimenti, le segnalo queste discussioni:
https://www.sistriforum.com/t6817p75-la-commissione-parlamentare-d-inchiesta-sui-rifiuti-sente-puzza-di-bruciato#62533
https://www.sistriforum.com/t7137-pelaggi-ascoltato-sul-sistri-dalla-commissione-parlamentare-di-inchiesta-sulle-attivita-illecite-connesse-al-ciclo-dei-rifiuti?highlight=parlamentare
https://www.sistriforum.com/t7165-commissione-parlamentare-d-inchiesta-le-ragioni-delle-aziende-ricorrenti-al-tar?highlight=parlamentare
Buon lavoro da un sostenitore di Report
Ultima modifica di Admin il Ven Feb 17, 2012 7:49 pm - modificato 1 volta.
Admin- Amministratore
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Re: REPORT e SISTRI
Admin ha scritto:Salve dott. Casalini,
ad integrazione di quanto già detto, e relativamente agli aspetti della vicenda oggetto dei suoi approfondimenti, le segnalo queste discussioni:
https://www.sistriforum.com/t6817p75-la-commissione-parlamentare-d-inchiesta-sui-rifiuti-sente-puzza-di-bruciato#62533
https://www.sistriforum.com/t7137-pelaggi-ascoltato-sul-sistri-dalla-commissione-parlamentare-di-inchiesta-sulle-attivita-illecite-connesse-al-ciclo-dei-rifiuti?highlight=parlamentare
https://www.sistriforum.com/t7165-commissione-parlamentare-d-inchiesta-le-ragioni-delle-aziende-ricorrenti-al-tar?highlight=parlamentare
Buon lavoro
Egr. Dott. Casalini,
quoto Admin e aggiungo anche questa pagina nella quale sono riportati i testi di alcune comunicazioni inviate al governo da persone iscritte al Forum
https://www.sistriforum.com/t7724-e-mail-al-governo#79829
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si deficit fenum accipe stramen
cirillo- Moderatore
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Località : veneto
Re: REPORT e SISTRI
Egr Dr casalini
Le segnalo questo argomento del forum
https://www.sistriforum.com/t6620-interviste-sul-sistri-a-noi-operatori
Se ha bisogno sono a sua disposizione
Saluti
dr Nicolodi
Le segnalo questo argomento del forum
https://www.sistriforum.com/t6620-interviste-sul-sistri-a-noi-operatori
Se ha bisogno sono a sua disposizione
Saluti
dr Nicolodi
geofranz67- Partner
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Re: REPORT e SISTRI
Aggiungo:
la società di marketing mi ha regalato 2 bottiglie di vino per aver partecipato all'intervista sul SISTRI, e mi ha detto che erano un regalo (?) del Ministero (non so se sia vero).
Ma quanto ci è costato il SISTRI ???
la società di marketing mi ha regalato 2 bottiglie di vino per aver partecipato all'intervista sul SISTRI, e mi ha detto che erano un regalo (?) del Ministero (non so se sia vero).
Ma quanto ci è costato il SISTRI ???
geofranz67- Partner
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Data d'iscrizione : 21.12.10
Età : 57
Località : Desio (MB)
Re: REPORT e SISTRI
Buongiorno dott. Casalini,
le segnalo un contributo video realizzato a cura de "La Nuova Ecologia", utile a comprendere una parte delle problematiche che contraddistinguono le farraginose procedure previste dal sistema di tracciabilità:
http://www.greenstyle.it/il-sistri-non-funziona-la-prova-in-un-video-di-legambiente-7328.html
Cordiali saluti
le segnalo un contributo video realizzato a cura de "La Nuova Ecologia", utile a comprendere una parte delle problematiche che contraddistinguono le farraginose procedure previste dal sistema di tracciabilità:
http://www.greenstyle.it/il-sistri-non-funziona-la-prova-in-un-video-di-legambiente-7328.html
Cordiali saluti
Mar23- Utente Attivo
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Località : Zena
Re: REPORT e SISTRI
Salve Dott. Casalini:
nel mio lungo post iniziale, con cui ho cercato di sviscerare tutte le malefatte che hanno orbitato intorno al sistri, ho dimenticato di aggiungere una cosa, ovvero:
vada ad indagare sui rapporti tra la soc. appartenente alla madre dell'ex ministro Prestigiacomo e la Finmeccanica proprietaria di Selex.... Magari qualche...piccolo..(?) conflitto di interesse potrebbe esserci stato..
Cordiali saluti
..Sato..
nel mio lungo post iniziale, con cui ho cercato di sviscerare tutte le malefatte che hanno orbitato intorno al sistri, ho dimenticato di aggiungere una cosa, ovvero:
vada ad indagare sui rapporti tra la soc. appartenente alla madre dell'ex ministro Prestigiacomo e la Finmeccanica proprietaria di Selex.... Magari qualche...piccolo..(?) conflitto di interesse potrebbe esserci stato..
Cordiali saluti
..Sato..
Sato- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 23.12.10
Località : Ovunque ce ne fosse il bisogno...
Re: REPORT e SISTRI
Salve Dott. Casalini, volevo solo dirle che se il sistri dovesse partire oggi, esiste già un modo per eluderlo dando ancora una volta una mano ai malintenzionati.
Non servono nè manomissioni, nè altri sistemi complicati,un ragazzino che ha un pò di esperienza con l'elettronica, riesce a farsi beffa di questo sistema.
Non occorre nessuna semplificazione o complicazione,questo sistema è già vulnerabile di per se, visto che è stato creato con il solo criterio di fare soldi ai danni delle ditte serie, mi scusi, Ecomafiosi(come siamo stati definiti).
In definitiva il Sistri comporterà oneri e complicazioni per le aziende oneste che vogliono stare nella legge e lavorare onestamente, mentre privileggiarà i soliti spregiudicati dell'ambiente e la cricca che ha voluto questo sistema.
Buon lavoro.
Non servono nè manomissioni, nè altri sistemi complicati,un ragazzino che ha un pò di esperienza con l'elettronica, riesce a farsi beffa di questo sistema.
Non occorre nessuna semplificazione o complicazione,questo sistema è già vulnerabile di per se, visto che è stato creato con il solo criterio di fare soldi ai danni delle ditte serie, mi scusi, Ecomafiosi(come siamo stati definiti).
In definitiva il Sistri comporterà oneri e complicazioni per le aziende oneste che vogliono stare nella legge e lavorare onestamente, mentre privileggiarà i soliti spregiudicati dell'ambiente e la cricca che ha voluto questo sistema.
Buon lavoro.
haik10- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 13.11.10
Re: REPORT e SISTRI
continuo a leggere con somma attenzione prendendo spunti
ringrazio tutti per il contributo
a qualcuno ho scritto anche in forma privata ma non sono sicuro che i messaggi siano effettivamente partiti visto che sono presente sul forum da meno di una settimana
eventualmente riproverò
ringrazio tutti per il contributo
a qualcuno ho scritto anche in forma privata ma non sono sicuro che i messaggi siano effettivamente partiti visto che sono presente sul forum da meno di una settimana
eventualmente riproverò
emicas- Membro della community
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Data d'iscrizione : 16.02.12
Re: REPORT e SISTRI
sul perchè SISTRI non funzionerà mai e ragionando sui numeri
risulterebbe, ma non trovo la fonte, che i mezzi sui quali dovrebbere essere state installate le Black Box sarebbero 80.000 circa.
se ipotizziamo che ogni mezzo effettui 2 ritiri di rifiuti al giorno presso 2 produttori e consegni i rifiuti a 2 impianti, avremo sul portale SISTRI circa 640.000 accessi al giorno.
tali accessi saranno concentrati tra le 7.00 e le 16.00-16.30 quindi circa 7.000 accessi/ora. circa 120 al minuto.
chiunque abbia provato ad effettuare transazioni sul portale SISTRI può confermare che per fare una registrazione occorre un tempo variabile tra i 5 ed i 10 minuti........................il portale collasserà, a mio modestissimo avviso, tra le seconda e la terza ora di accessi paralizzando di fatto la gestione dei rifiuti sul territorio nazionale
non potrà reggere il traffico. è dimostrato dal click day di maggio
con poco più di 140.000 accessi il portale è andato in tilt. figurarsi con il doppio o quadruplo
SISTRI è stato pensato per altri scopi, non certo per combattere gli "ecomafiosi".
ancora peggio è stato realizzato da DILETTANTI ALLO SBARAGLIO solo per spillare soldi alle aziende
risulterebbe, ma non trovo la fonte, che i mezzi sui quali dovrebbere essere state installate le Black Box sarebbero 80.000 circa.
se ipotizziamo che ogni mezzo effettui 2 ritiri di rifiuti al giorno presso 2 produttori e consegni i rifiuti a 2 impianti, avremo sul portale SISTRI circa 640.000 accessi al giorno.
tali accessi saranno concentrati tra le 7.00 e le 16.00-16.30 quindi circa 7.000 accessi/ora. circa 120 al minuto.
chiunque abbia provato ad effettuare transazioni sul portale SISTRI può confermare che per fare una registrazione occorre un tempo variabile tra i 5 ed i 10 minuti........................il portale collasserà, a mio modestissimo avviso, tra le seconda e la terza ora di accessi paralizzando di fatto la gestione dei rifiuti sul territorio nazionale
non potrà reggere il traffico. è dimostrato dal click day di maggio
con poco più di 140.000 accessi il portale è andato in tilt. figurarsi con il doppio o quadruplo
SISTRI è stato pensato per altri scopi, non certo per combattere gli "ecomafiosi".
ancora peggio è stato realizzato da DILETTANTI ALLO SBARAGLIO solo per spillare soldi alle aziende
PiazzaPulita- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 30.11.10
Re: REPORT e SISTRI
Il SISTRI non ha mai funzionato e non funzionerà mai, lo sanno tutti, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
Quello che invece funziona molto bene è la riscossione dei contributi che il decreto istitutivo del SISTRI di definiva come "contributo al funzionamento".
Ma se non è mai funzionato perché dobbiamo contribuire?
Quanti milioni di euro sono stati versati e quanti ne sono stati spesi? Quanto è stato dato alla Selex (Finmeccanica) per?
Quanti siano gli iscritti suddivisi per regione, nessuno lo mai detto.
Si parla di 70 milioni di euro, per cui il prossimo 30 aprile il Ministero incasserebbe ancora 35 milioni di euro per una promessa.
Il prossimo 30 aprile dovremo "contribuire" ancora per qualcosa che dovrebbe partire il prossimo 30 giugno.
Bene se si potesse scommettere io ci metterei qualsiasi cifra: il prossimo 30 giugno ci sarà ancora una proroga: siamo arrivati a 10 proroghe e questa prossima non sarà certo l'ultima.
Ma il "contributo" quello non potrà subire ritardi o spostamenti.
Io credo ci voglia una bella dosa di faccia tosta a chiedere ancora soldi per una "giostra" che non funziona!
Quello che invece funziona molto bene è la riscossione dei contributi che il decreto istitutivo del SISTRI di definiva come "contributo al funzionamento".
Ma se non è mai funzionato perché dobbiamo contribuire?
Quanti milioni di euro sono stati versati e quanti ne sono stati spesi? Quanto è stato dato alla Selex (Finmeccanica) per?
Quanti siano gli iscritti suddivisi per regione, nessuno lo mai detto.
Si parla di 70 milioni di euro, per cui il prossimo 30 aprile il Ministero incasserebbe ancora 35 milioni di euro per una promessa.
Il prossimo 30 aprile dovremo "contribuire" ancora per qualcosa che dovrebbe partire il prossimo 30 giugno.
Bene se si potesse scommettere io ci metterei qualsiasi cifra: il prossimo 30 giugno ci sarà ancora una proroga: siamo arrivati a 10 proroghe e questa prossima non sarà certo l'ultima.
Ma il "contributo" quello non potrà subire ritardi o spostamenti.
Io credo ci voglia una bella dosa di faccia tosta a chiedere ancora soldi per una "giostra" che non funziona!
alias1957- Utente Attivo
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Report e il Sistri
Ho un dubbio, ma magari la risposta è facile e a portata di click.
La black box viene installata sulla motrice del camion. Ma se al camion si attacca un rimorchio? Chi controlla il carico (e lo scarico)?
In ogni caso non sto poi a ripetere quanto già indicato dai colleghi del forum sull'argomento.... condivido parola per parola.
Nella pratica quotidiana è ancora di gran lunga più semplice l'utilizzo dei registri e formulari compilati a mano. Il collegamento al Sistri, almeno così com'è ora, fa perdere un sacco di tempo a tutti gli operatori. Non è pratico.
Chi fa poi i controlli su tutte le aziende italiane? Quante si sono iscritte e quante no? Quelle che dovevano iscriversi e non l'hanno ancora fatto (in fondo sono passati già 2 anni abbondanti) quali conseguenze "rischiano"? o meglio, richiano qualche conseguenza oppure sono state più "furbe" delle altre? Chi deve effettuare i controlli?
Ci sono ancora troppe domande senza risposta.
La black box viene installata sulla motrice del camion. Ma se al camion si attacca un rimorchio? Chi controlla il carico (e lo scarico)?
In ogni caso non sto poi a ripetere quanto già indicato dai colleghi del forum sull'argomento.... condivido parola per parola.
Nella pratica quotidiana è ancora di gran lunga più semplice l'utilizzo dei registri e formulari compilati a mano. Il collegamento al Sistri, almeno così com'è ora, fa perdere un sacco di tempo a tutti gli operatori. Non è pratico.
Chi fa poi i controlli su tutte le aziende italiane? Quante si sono iscritte e quante no? Quelle che dovevano iscriversi e non l'hanno ancora fatto (in fondo sono passati già 2 anni abbondanti) quali conseguenze "rischiano"? o meglio, richiano qualche conseguenza oppure sono state più "furbe" delle altre? Chi deve effettuare i controlli?
Ci sono ancora troppe domande senza risposta.
raffy.bos- Nuovo Utente
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Re: REPORT e SISTRI
Beh, raffy.bos, che dirti? Benvenuto nel Club.raffy.bos ha scritto:Ho un dubbio, ma magari la risposta è facile e a portata di click.
La black box viene installata sulla motrice del camion. Ma se al camion si attacca un rimorchio? Chi controlla il carico (e lo scarico)?
In ogni caso non sto poi a ripetere quanto già indicato dai colleghi del forum sull'argomento.... condivido parola per parola.
Nella pratica quotidiana è ancora di gran lunga più semplice l'utilizzo dei registri e formulari compilati a mano. Il collegamento al Sistri, almeno così com'è ora, fa perdere un sacco di tempo a tutti gli operatori. Non è pratico.
Chi fa poi i controlli su tutte le aziende italiane? Quante si sono iscritte e quante no? Quelle che dovevano iscriversi e non l'hanno ancora fatto (in fondo sono passati già 2 anni abbondanti) quali conseguenze "rischiano"? o meglio, richiano qualche conseguenza oppure sono state più "furbe" delle altre? Chi deve effettuare i controlli?
Ci sono ancora troppe domande senza risposta.
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si deficit fenum accipe stramen
cirillo- Moderatore
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Re: REPORT e SISTRI
Purtroppo la cosa è peggio di come pensi.....PiazzaPulita ha scritto:sul perchè SISTRI non funzionerà mai e ragionando sui numeri
risulterebbe, ma non trovo la fonte, che i mezzi sui quali dovrebbere essere state installate le Black Box sarebbero 80.000 circa.
se ipotizziamo che ogni mezzo effettui 2 ritiri di rifiuti al giorno presso 2 produttori e consegni i rifiuti a 2 impianti, avremo sul portale SISTRI circa 640.000 accessi al giorno.
tali accessi saranno concentrati tra le 7.00 e le 16.00-16.30 quindi circa 7.000 accessi/ora. circa 120 al minuto.
chiunque abbia provato ad effettuare transazioni sul portale SISTRI può confermare che per fare una registrazione occorre un tempo variabile tra i 5 ed i 10 minuti........................il portale collasserà, a mio modestissimo avviso, tra le seconda e la terza ora di accessi paralizzando di fatto la gestione dei rifiuti sul territorio nazionale
non potrà reggere il traffico. è dimostrato dal click day di maggio
con poco più di 140.000 accessi il portale è andato in tilt. figurarsi con il doppio o quadruplo
SISTRI è stato pensato per altri scopi, non certo per combattere gli "ecomafiosi".
ancora peggio è stato realizzato da DILETTANTI ALLO SBARAGLIO solo per spillare soldi alle aziende
Hai commesso un errore di calcolo, che ora proverò a correggere:
gli utenti del sistri, dovrebbero essere 252.000, quindi, teoricamente, il sistri dovrebbe (avrebbe dovuto, forse, non si sa) gestire la bellezza di 1.000.000 (dicasi UN MILIONE) di operazioni giornaliere, ovvero di firme digitali, dal momento che per ogni operazione sono necessarie almeno 4 firme digitali. E questo è il limite teorico.
Ma chi progetta software conosce (dovrebbe conoscere) il problema della ridondanza, ovvero se un progetto potenzialmente dovrebbe sopportare (come limite teorico) 250.000 accessi simultanei con un milione di autenticazioni, o firme digitali, bisogna moltiplicare la capacità del sistema almeno per 1,5-2 , onde evitare che normali problemi dovuti a cadute di rete, lentezza dei server, cali di tensione, ecc, ecc, rendano il sistema ingovernabile.
Invece son bastati 140.000 TENTATIVI DI ACCESSO e 40.000 ACCESSI REALI per bloccare il tutto.......Quindi, come tu dici, non c'è stato bisogno di arrivare alla terza o quarta ora..Il portale, durante il click-day è collassato dopo 10 minuti, non appena un "congruo" numero di utenti ha cercato di autenticarsi....
E ti dirò di più....
Se vai su Youtube, e cerchi il filmato che mostra la sala di controllo del sistri, potrai notare che si vedono 4 (dicasi 4) monitor "striminziti" che dovrebbero gestire e visualizzare il percorso di 80.000 "ecomafiosi" con i loro camioncini carichi di rifiuti tossici....
Poichè neanche il "fantomatico Echelon" riuscirebbe in un'impresa così titanica, dal momento che visualizzare in "tempo reale" il movimento di 80.000 oggetti con canali satellitari duali (andata e ritorno dal mezzo osservato) significherebbe impegnare tutta la flotta satellitare di ASTRA, HOT-BIRD, IRIDIUM, (oltre all'inevitabile aiuto di ET), la cosa mi fa pensare che in REAL-TIME questi signori non visualizzano niente, ma si limitano a ricevere gli SMS che le nostre sim inviano dalla black box ad intervalli regolari, utilizzando la geo-referenziazione dei ponti radio cellulari per indicare la posizione del mezzo in un preciso istante di tempo, e memorizzando questi sms nel database per un eventuale utilizzo futuro.....
Altro che dilettanti allo sbaraglio....
Un liceale avrebbe sicuramente saputo fare meglio.....
..Sato..
Sato- Utente Attivo
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Località : Ovunque ce ne fosse il bisogno...
Re: REPORT e SISTRI
Nessuno: perchè chi ha pensato il sistri di gestione rifiuti non capisce niente, non l'ha mai fatta in pratica e non ha idea di quante siano le implicazioni pratiche, quotidiane, continue. .raffy.bos ha scritto:Ho un dubbio, ma magari la risposta è facile e a portata di click.
La black box viene installata sulla motrice del camion. Ma se al camion si attacca un rimorchio? Chi controlla il carico (e lo scarico)?
Oppure, ed è ciò che io temo da che è uscito, è un sistema sì, ma per fare in modo che dal giugno del 2010 a chissà quando, di fatto, non sia tracciabile proprio un bel nulla. Partendo dalle chiavette che girano una su 2, del sistema che si incanta, delle blackbox che vivono di vita autonoma decidendo loro con chi vogliono intrattenere contatti e con chi no....
Chissà se dopo la conclusione dell'expo e/o altri megacantieri si decidono a dichiararne la morte...
Giusto per raccontarlo: oggi mi chiama uno e mi fa "ma se noi nel ns cementificio volessimo addizionare ceneri leggere di fonderia, dovremmo per forza iscriverci come recuperatori, o se comperiamo il materiale non ce n'è bisogno? Mi ha detto un potenziale fornitore che lui ha il R13, e ce le può vendere".
Ecco qua.
Il bilico con le ceneri entra insieme alla motrice, si stacca il bilico, lo si aggancia ad una motrice non blackboxata, con un bel DdT (che mi piacerebbe vedere che ci scrivono, giusto per curiosità mia) esce verso nuove destinazioni e tutto sarà "regolarmente tracciabile". Tutto, tranne che fine hanno davvero fatto quei rifiuti.
Tenete presente che davvero le ceneri di fonderia, specie i silica fumes, sono davvero ottimi per fare cemento, e subiranno un tale procedimento -prima di essiccazione e poi di reidratazione- per cui davvero non esisteranno più nel modo con cui sono state prodotte come rifiuti: tuttavia, non è in quel modo che si deve fare, perchè in altre ceneri magari il problema c'è, fosse solo per chi lo lavora ma c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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Età : 71
Località : Napoli
Re: REPORT e SISTRI
ribadisco la mia teoria dell'"immobilismo".Aurora Brancia ha scritto:raffy.bos ha scritto:Ho un dubbio, ma magari la risposta è facile e a portata di click.
La black box viene installata sulla motrice del camion. Ma se al camion si attacca un rimorchio? Chi controlla il carico (e lo scarico)?
Oppure, ed è ciò che io temo da che è uscito, è un sistema sì, ma per fare in modo che dal giugno del 2010 a chissà quando, di fatto, non sia tracciabile proprio un bel nulla.
SISTRI = manovra finanziaria aggiuntiva con la quale il Tesoro ha incamerato almeno 80.000.000 di €uro, il MATTM ha fatto la figura (per altro premiata) del ministero attento e puntuale, qualche politico s'è rimpinguato le tasche .. il tutto nella piena tutela dei consolidati comportamenti illeciti.
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Gabriele Stefani- Moderatore
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Salve, vorrei solo segnalare agli utenti del forum che domenica Report tornerà ad occuparsi di SISTRI. Un saluto.
Emilio Casalini
Emilio Casalini
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Report e Sistri
Grazie!Salve, vorrei solo segnalare agli utenti del forum che domenica Report tornerà ad occuparsi di SISTRI. Un saluto.
Emilio Casalini.
Seguirò la trasmissione con interesse.
Admin- Amministratore
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Re: REPORT e SISTRI
Saranno gli inviati riusciti a intrufolarsi nei bunker a sensori biometrici antiatomici autodistruggenti nei quali vengono preservati i segreti di Pulcinella?
pastorenomade- Utente Attivo
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