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MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
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MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Richiesta di aiuto agli amici del forum “Guru” in materia di terre e rocce da scavo e simili.
Scusate la lunghezza del post ma devo spiegare al meglio.
Mi trovo in questa situazione:
La ditta dove opero effettua costruzioni e manutenzioni di sottoservizi a rete (principalmente acquedotti).
I materiali di risulta derivanti dagli scavi “potrebbero” essere gestiti molto semplicemente con l’art. 230 ma, purtroppo, i vari enti committenti, non si prendono la briga di fare i bandi indicando questa possibilità e, conseguentemente, dobbiamo gestire il tutto come rifiuto.
Ora si consideri che, da ciascun intervento di manutenzione, possono derivare quantitativi assolutamente irrisori di “materiale tolto d’opera” (misto terra/ghiaia/sabbia) variabili da 1 a max 2 mc!
Per conferire ad uno stoccaggio provvisorio questi “rifiuti” si dovrebbe avere, per ogni FIR, una analisi, con costi folli se si considera che operiamo in un territorio di 25/30 comuni e ogni intervento è “fine a sé stesso” e ci sono, circa 20/25 interventi/giorno dislocati in punti diversi.
Per ovviare a questo abbiamo richiesto, e ottenuto, l’autorizzazione allo stoccaggio provvisorio in R13.
Le modalità operative che vorremmo adottare, quindi, sono:
1) ciascun trasporto, dai luoghi dove vengono fatti gli interventi di manutenzione, sarà accompagnato da FIR con CER 17.09.04 o 17.05.04, a seconda del caso;
2) stoccaggio del materiale (rifiuto) presso il ns. centro autorizzato in R13
3) analisi periodica sul materiale stoccato prima del conferimento al successivo impianto di R13 – R5
L’attribuzione del CER per il trasporto è data “dall’esperienza” e dalle diverse analisi effettuate negli anni passati e, pertanto, vorremmo effettuare i conferimenti al nostro centro senza, ovviamente, fare ad ogni trasporto, un’analisi cosa che, invece sarebbe certamente richiesta se portassimo il rifiuto presso un centro gestito da terzi.
Vi prego, datemi il vostro parere.
Grazie
Scusate la lunghezza del post ma devo spiegare al meglio.
Mi trovo in questa situazione:
La ditta dove opero effettua costruzioni e manutenzioni di sottoservizi a rete (principalmente acquedotti).
I materiali di risulta derivanti dagli scavi “potrebbero” essere gestiti molto semplicemente con l’art. 230 ma, purtroppo, i vari enti committenti, non si prendono la briga di fare i bandi indicando questa possibilità e, conseguentemente, dobbiamo gestire il tutto come rifiuto.
Ora si consideri che, da ciascun intervento di manutenzione, possono derivare quantitativi assolutamente irrisori di “materiale tolto d’opera” (misto terra/ghiaia/sabbia) variabili da 1 a max 2 mc!
Per conferire ad uno stoccaggio provvisorio questi “rifiuti” si dovrebbe avere, per ogni FIR, una analisi, con costi folli se si considera che operiamo in un territorio di 25/30 comuni e ogni intervento è “fine a sé stesso” e ci sono, circa 20/25 interventi/giorno dislocati in punti diversi.
Per ovviare a questo abbiamo richiesto, e ottenuto, l’autorizzazione allo stoccaggio provvisorio in R13.
Le modalità operative che vorremmo adottare, quindi, sono:
1) ciascun trasporto, dai luoghi dove vengono fatti gli interventi di manutenzione, sarà accompagnato da FIR con CER 17.09.04 o 17.05.04, a seconda del caso;
2) stoccaggio del materiale (rifiuto) presso il ns. centro autorizzato in R13
3) analisi periodica sul materiale stoccato prima del conferimento al successivo impianto di R13 – R5
L’attribuzione del CER per il trasporto è data “dall’esperienza” e dalle diverse analisi effettuate negli anni passati e, pertanto, vorremmo effettuare i conferimenti al nostro centro senza, ovviamente, fare ad ogni trasporto, un’analisi cosa che, invece sarebbe certamente richiesta se portassimo il rifiuto presso un centro gestito da terzi.
Vi prego, datemi il vostro parere.
Grazie
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Scusa, ma non mi è chiaro questo passaggio:
"I materiali di risulta derivanti dagli scavi “potrebbero” essere gestiti molto semplicemente con l’art. 230 ma, purtroppo, i vari enti committenti, non si prendono la briga di fare i bandi indicando questa possibilità e, conseguentemente, dobbiamo gestire il tutto come rifiuto".
Si tratta di una fattispecie regolata dalla legge e, se ricorrono le condizioni, è applicabile indipendentemente dalla volontà del committente.
Nello specifico cosa vi chiedono?
"I materiali di risulta derivanti dagli scavi “potrebbero” essere gestiti molto semplicemente con l’art. 230 ma, purtroppo, i vari enti committenti, non si prendono la briga di fare i bandi indicando questa possibilità e, conseguentemente, dobbiamo gestire il tutto come rifiuto".
Si tratta di una fattispecie regolata dalla legge e, se ricorrono le condizioni, è applicabile indipendentemente dalla volontà del committente.
Nello specifico cosa vi chiedono?
Admin- Amministratore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Quoto l'eccellentissimo admin.
Il committente non c'entra nulla con la possibilità fornita al produttore dei rifiuti a ricorrere all'art.230.
Non è il committente che decide, ma il produttore del rifiuto.
Il committente non c'entra nulla con la possibilità fornita al produttore dei rifiuti a ricorrere all'art.230.
Non è il committente che decide, ma il produttore del rifiuto.
Supremoanziano- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Admin ha scritto:Scusa, ma non mi è chiaro questo passaggio:
"I materiali di risulta derivanti dagli scavi “potrebbero” essere gestiti molto semplicemente con l’art. 230 ma, purtroppo, i vari enti committenti, non si prendono la briga di fare i bandi indicando questa possibilità e, conseguentemente, dobbiamo gestire il tutto come rifiuto".
Si tratta di una fattispecie regolata dalla legge e, se ricorrono le condizioni, è applicabile indipendentemente dalla volontà del committente.
Nello specifico cosa vi chiedono?
Nel bando chiedono copia dei FIR.
In ogni caso, ai sensi del 230 comma 2, l'ARPAV ritiene che, se non è l'Ente gestore a definire che il materiale tolto d'opera "è materiale tolto d'opera" e non rifiuto, in attesa della valutazione, che DEVE essere fatta da personale dell'Ente stesso (appunto comma 2) non può essere applicato il 230!
E non c'è Ente gestore che si prende "stà briga"....
"art. 230 - Rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle infrastrutture.
1. Il luogo di produzione dei rifiuti derivanti da attività di manutenzione alle infrastrutture, effettuata direttamente dal gestore dell'infrastruttura a rete e degli impianti per l'erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico o tramite terzi, può coincidere con la sede del cantiere che gestisce l'attività manutentiva o con la sede locale del gestore della infrastruttura nelle cui competenze rientra il tratto di infrastruttura interessata dai lavori di manutenzione ovvero con il luogo di concentramento dove il materiale tolto d'opera viene trasportato per la successiva valutazione tecnica, finalizzata all'individuazione del materiale effettivamente, direttamente ed oggettivamente riutilizzabile, senza essere sottoposto ad alcun trattamento.
1 bis. I rifiuti derivanti dalla attività di raccolta e pulizia delle infrastrutture autostradali, con esclusione di quelli prodotti dagli impianti per l’erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico o da altre attività economiche, sono raccolti direttamente dal gestore della infrastruttura a rete che provvede alla consegna a gestori del servizio dei rifiuti solidi urbani.
2. La valutazione tecnica del gestore della infrastruttura di cui al comma 1 è eseguita non oltre sessanta giorni dalla data di ultimazione dei lavori. La documentazione relativa alla valutazione tecnica è conservata, unitamente ai registri di carico e scarico, per cinque anni.
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Questo vale nel caso in cui intendiate riutilizzare il materiale tolto d'opera direttamente e senza alcun trattamento.
Restando nel campo dei rifiuti, però, è fatto salvo il comma 1 laddove dice che "Il luogo di produzione dei rifiuti derivanti da attività di manutenzione alle infrastrutture, effettuata direttamente dal gestore dell'infrastruttura a rete e degli impianti per l'erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico o tramite terzi, può coincidere con la sede del cantiere che gestisce l'attività manutentiva o con la sede locale del gestore della infrastruttura nelle cui competenze rientra il tratto di infrastruttura interessata dai lavori di manutenzione..."
E questo indipendentemente dalla valutazione tecnica del gestore della infrastruttura.
Restando nel campo dei rifiuti, però, è fatto salvo il comma 1 laddove dice che "Il luogo di produzione dei rifiuti derivanti da attività di manutenzione alle infrastrutture, effettuata direttamente dal gestore dell'infrastruttura a rete e degli impianti per l'erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico o tramite terzi, può coincidere con la sede del cantiere che gestisce l'attività manutentiva o con la sede locale del gestore della infrastruttura nelle cui competenze rientra il tratto di infrastruttura interessata dai lavori di manutenzione..."
E questo indipendentemente dalla valutazione tecnica del gestore della infrastruttura.
Admin- Amministratore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Grazie comunque, mi dovrò "scontrare" con un pensiero diverso espresso da ARPA.
In ogni caso, e poi chiudo, non voglio essere stucchevole, se li tratto come rifiuti, posso fare cosi?:
1) ciascun trasporto, dai luoghi dove vengono fatti gli interventi di manutenzione, sarà accompagnato da FIR con CER 17.09.04 o 17.05.04, a seconda del caso;
2) stoccaggio del materiale (rifiuto) presso il ns. centro autorizzato in R13
3) analisi periodica sul materiale stoccato prima del conferimento al successivo impianto di R13 – R5
L’attribuzione del CER per il trasporto è data “dall’esperienza” e dalle diverse analisi effettuate negli anni passati e, pertanto, vorremmo effettuare i conferimenti al nostro centro senza, ovviamente, fare ad ogni trasporto, un’analisi cosa che, invece sarebbe certamente richiesta se portassimo il rifiuto presso un centro gestito da terzi.
In ogni caso, e poi chiudo, non voglio essere stucchevole, se li tratto come rifiuti, posso fare cosi?:
1) ciascun trasporto, dai luoghi dove vengono fatti gli interventi di manutenzione, sarà accompagnato da FIR con CER 17.09.04 o 17.05.04, a seconda del caso;
2) stoccaggio del materiale (rifiuto) presso il ns. centro autorizzato in R13
3) analisi periodica sul materiale stoccato prima del conferimento al successivo impianto di R13 – R5
L’attribuzione del CER per il trasporto è data “dall’esperienza” e dalle diverse analisi effettuate negli anni passati e, pertanto, vorremmo effettuare i conferimenti al nostro centro senza, ovviamente, fare ad ogni trasporto, un’analisi cosa che, invece sarebbe certamente richiesta se portassimo il rifiuto presso un centro gestito da terzi.
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:1) ciascun trasporto, dai luoghi dove vengono fatti gli interventi di manutenzione, sarà accompagnato da FIR con CER 17.09.04 o 17.05.04, a seconda del caso;
Quesito "classico" in merito alla dibattuta questione dei rifiuti da manutenzione infrastrutture a rete: nel formulario che citi, il produttore ed il destinatario dei rifiuti saranno lo stesso soggetto?
Mar23- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Mar23 ha scritto:cirillo ha scritto:1) ciascun trasporto, dai luoghi dove vengono fatti gli interventi di manutenzione, sarà accompagnato da FIR con CER 17.09.04 o 17.05.04, a seconda del caso;
Quesito "classico" in merito alla dibattuta questione dei rifiuti da manutenzione infrastrutture a rete: nel formulario che citi, il produttore ed il destinatario dei rifiuti saranno lo stesso soggetto?
Sì (è specificato, non in modo chiaro mi rendo conto, al punto 2) del mio quesito). Ci siamo dotati dell'autorizzazione in R13 proprio perchè "non sapevamo più a che santo votarci".
Che ne dici?
Il guaio è che ti trovi in difficoltà a gestire "le stupidaggini" che non creano danni all'ambiente quando i problemi son ben altri (scusa la seconda parte OT)
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:Sì (è specificato, non in modo chiaro mi rendo conto, al punto 2) del mio quesito). Ci siamo dotati dell'autorizzazione in R13 proprio perchè "non sapevamo più a che santo votarci".
Che ne dici?
Il guaio è che ti trovi in difficoltà a gestire "le stupidaggini" che non creano danni all'ambiente quando i problemi son ben altri (scusa la seconda parte OT)
La seconda parte non è mai off topic, dato che trattasi di una grande verità applicabile praticamente a tutti i campi della gestione dei rifiuti!
Per quanto riguarda il discorso del produttore coincidente con il destinatario, è un elemento molto controverso: a mio modestissimo parere non ha molto senso un FIR "aperto" e "chiuso" dallo stesso soggetto. A meno che non si intenda una sorta di formulario "interno", riferendosi a quanto previsto dall art.230.
Ti riporto un contributo che spero essere chiarificatore:
http://www.ancebrescia.it/articoli/5910.htm
Mar23- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Mar23 ha scritto:cirillo ha scritto:Sì (è specificato, non in modo chiaro mi rendo conto, al punto 2) del mio quesito). Ci siamo dotati dell'autorizzazione in R13 proprio perchè "non sapevamo più a che santo votarci".
Che ne dici?
Il guaio è che ti trovi in difficoltà a gestire "le stupidaggini" che non creano danni all'ambiente quando i problemi son ben altri (scusa la seconda parte OT)
La seconda parte non è mai off topic, dato che trattasi di una grande verità applicabile praticamente a tutti i campi della gestione dei rifiuti!
Per quanto riguarda il discorso del produttore coincidente con il destinatario, è un elemento molto controverso: a mio modestissimo parere non ha molto senso un FIR "aperto" e "chiuso" dallo stesso soggetto. A meno che non si intenda una sorta di formulario "interno", riferendosi a quanto previsto dall art.230.
Ti riporto un contributo che spero essere chiarificatore:
http://www.ancebrescia.it/articoli/5910.htm
Grazie, la cosà mi è utile ma la questio è che non posso applicare il 230 in quanto gli Enti non "vogliono rogne" e non si prendono la briga di fare i bandi con le procedure che prevedano l'applicazione del 230 e, quindi, la LORO successiva valutazione sui materiali tolti d'opera.
Da qui abbiamo deciso di dotarci dell'R13.
Quello che vorrei evitare è appunto una analisi per ciascun "scavetto di 1/2 mc! dando per scontato che mi porto i "rifiuti" da ogni singolo intervento, con il FIR al mio stoccaggio.
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Credo che per evitare un'analisi per ogni "scavetto" che fai l'unica soluzione sia quella di trasformare l'autorizzazione R13 da semplificata in ordinaria (se non l'hai già).
Supremoanziano- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:Richiesta di aiuto agli amici del forum “Guru” in materia di terre e rocce da scavo e simili.
Ciao ciri!
Alla fine, per quale soluzione hai optato?
Mar23- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Mar23 ha scritto:Ciao ciri!cirillo ha scritto:Richiesta di aiuto agli amici del forum “Guru” in materia di terre e rocce da scavo e simili.
Alla fine, per quale soluzione hai optato?
Ciao Mar, rispondo telegraficamente:
1) FIR dai vari cantieri al nostro centro di stoccaggio (solo) R13;
2) campionanamento e analisi periodiche sui cumuli più che altro richieste dal successivo centro di destinazione autorizzato in R13 - R5;
3) analisi specifiche solo in caso di lavori eseguiti in "zone ritenute a rischio" (es. in prossimità di un distributore di benzina) e, nel caso, smaltimento in discarica direttamente dal cantiere di produzione.
Ho verificato e non ahbiamo prescrizioni per analisi con periodicità prefissata o per quantitativi.
E' richiesta un'analisi annuale sui materiali ma ne faremo, comunque, non meno di 3.
Mentre dobbiamo fare un'analisi (per mè assurda) annuale sulle "emissioni diffuse" (polveri).
?polveri? abbiamo l'obbligo di avere un impianto di nebulizzazione sui cumuli!
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:Mar23 ha scritto:Ciao ciri!cirillo ha scritto:Richiesta di aiuto agli amici del forum “Guru” in materia di terre e rocce da scavo e simili.
Alla fine, per quale soluzione hai optato?
Ciao Mar, rispondo telegraficamente:
1) FIR dai vari cantieri al nostro centro di stoccaggio (solo) R13;
2) campionanamento e analisi periodiche sui cumuli più che altro richieste dal successivo centro di destinazione autorizzato in R13 - R5;
3) analisi specifiche solo in caso di lavori eseguiti in "zone ritenute a rischio" (es. in prossimità di un distributore di benzina) e, nel caso, smaltimento in discarica direttamente dal cantiere di produzione.
Ho verificato e non ahbiamo prescrizioni per analisi con periodicità prefissata o per quantitativi.
E' richiesta un'analisi annuale sui materiali ma ne faremo, comunque, non meno di 3.
Mentre dobbiamo fare un'analisi (per mè assurda) annuale sulle "emissioni diffuse" (polveri).
?polveri? abbiamo l'obbligo di avere un impianto di nebulizzazione sui cumuli!
direi ineccepibile.
riguardo all'analisi sulle emissioni diffuse, l'obbligo deriva dal all. 5 del DM 05 02 98 e smi che al punto 4 prescrive, per lo stoccaggio in cumuli il rispetto di determinate prescrizioni
4. Stoccaggio in cumuli.
Ove la messa in riserva dei rifiuti avvenga in cumuli, questi devono essere realizzati su basamenti pavimentati o, qualora sia richiesto dalle caratteristiche del rifiuto, su basamenti impermeabili resistenti all'attacco chimico dei rifiuti che permettono la separazione dei rifiuti dal suolo sottostante.
L'area deve avere una pendenza tale da convogliare gli eventuali liquidi in apposite canalette e in pozzetti di raccolta «a tenuta» di capacità adeguate, il cui contenuto deve essere periodicamente avviato all'impianto di trattamento.
Lo stoccaggio in cumuli di rifiuti che possano dar luogo a formazioni di polveri deve avvenire in aree confinate; tali rifiuti devono essere protetti dalle acque meteoriche e dall'azione del vento a mezzo di appositi sistemi di copertura anche mobili.
CROCIDOLITE- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
@Crocidolite: grazie per il "sostegno morale" dato dal tuo "direi ineccepibile". Per quanto riguarda la questione delle emissioni, sò che è un obbligo di legge. L'ho definita "assurda" solo considerando il mio caso. Abbiamo in stoccaggio materiali derivanti, nella stragrande maggioranza, da scavi eseguiti per riparazioni su condotte idriche e, quindi, si può ben immaginare come arrivino a destinazione e, inoltre, in ottemperanza alle prescrizioni, abbiamo realizzato un impianto di nebulizzazione per tener inumiditi cumuli e piazzale.
Le analisi ovviamente le facciamo in ossequio alle prescrizioni contenute nel decreto di autorizzazione ben sapendo che, con queste condizioni, saranno sempre rispettose dei limiti.
Le analisi ovviamente le facciamo in ossequio alle prescrizioni contenute nel decreto di autorizzazione ben sapendo che, con queste condizioni, saranno sempre rispettose dei limiti.
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
@Cirillo: è proprio a questo genere di obblighi che mi riferivo quando, in un'altra discussione, parlavo di un quasi irrefrenabile istinto di lasciar perdere questa tipologia di attività per dedicarsi ad altro...una curiosità: al fine di ottenere l'autorizzazione alla messa in riserva per l'area nella quale stoccate i rifiuti, hai dovuto procedere anche nella richiesta di autorizzazione allo scarico delle acque reflue?
@Crocidolite: suppongo che l'adozione di "scarrabili" con relativa copertura non sia un fattore sufficiente per "evitare" il discorso relativo alle emissioni in atmosfera...giusto?
@Crocidolite: suppongo che l'adozione di "scarrabili" con relativa copertura non sia un fattore sufficiente per "evitare" il discorso relativo alle emissioni in atmosfera...giusto?
Mar23- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Mar23 ha scritto:@Cirillo: è proprio a questo genere di obblighi che mi riferivo quando, in un'altra discussione, parlavo di un quasi irrefrenabile istinto di lasciar perdere questa tipologia di attività per dedicarsi ad altro...una curiosità: al fine di ottenere l'autorizzazione alla messa in riserva per l'area nella quale stoccate i rifiuti, hai dovuto procedere anche nella richiesta di autorizzazione allo scarico delle acque reflue?
@Crocidolite: suppongo che l'adozione di "scarrabili" con relativa copertura non sia un fattore sufficiente per "evitare" il discorso relativo alle emissioni in atmosfera...giusto?
Purtroppo la nostra zona non è servita dalla fognatura pubblica; avremmo dovuto fare una linea di oltre 400 mt per allacciarci.
Abbiamo un canale consortile che corre a confine del nostro lotto (dal quale abbiamo l'autorizzazione per attingere l'acqua per la nebulizzazione) ma la nostra zona ricade nell'area di tutela della laguna di Venezia e, quindi, un'eventuale scarico di reflui in acque superficiali richiede impianti che portino i reflui a livello di ACQUA PANNA.
Abbiamo pertanto optato, anche perchè c'era la necessità di avviare quanto prima l'impianto, per la costruzione di una "ben dimensionata" vasca di accumulo delle acque.
Una parte delle piovane viene utilizzata per l'impianto lavaruote (con riciclo) e una parte viene convogliata alla vasca.
Periodicamente il contenuto viene smaltito gestendolo come rifiuto liquido (registrazione su registro di C.S. e FIR).
Condivido appieno quanto sostiene Santoloci sui rifiuti liquidi ... e mi attengo pure
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:Purtroppo la nostra zona non è servita dalla fognatura pubblica; avremmo dovuto fare una linea di oltre 400 mt per allacciarci.
Abbiamo un canale consortile che corre a confine del nostro lotto (dal quale abbiamo l'autorizzazione per attingere l'acqua per la nebulizzazione) ma la nostra zona ricade nell'area di tutela della laguna di Venezia e, quindi, un'eventuale scarico di reflui in acque superficiali richiede impianti che portino i reflui a livello di ACQUA PANNA.
Abbiamo pertanto optato, anche perchè c'era la necessità di avviare quanto prima l'impianto, per la costruzione di una "ben dimensionata" vasca di accumulo delle acque.
Una parte delle piovane viene utilizzata per l'impianto lavaruote (con riciclo) e una parte viene convogliata alla vasca.
Periodicamente il contenuto viene smaltito gestendolo come rifiuto liquido (registrazione su registro di C.S. e FIR).
Condivido appieno quanto sostiene Santoloci sui rifiuti liquidi ... e mi attengo pure
Nel "mio" caso, trattasi di scarico in corpo idrico superficiale dato che l'area è un ex piazzale di cava ubicato nell'entroterra ligure. La vasca di raccolta e decantazione acque è già stata realizzata, adesso si tratta di procedere con la posa della tubazione per il suddetto scarico.
E magari di un'antenna telefonica, dato che già "rido" al pensiero di disporre di una connessione ad internet in ottica SISTRI (in mezzo agli Appennini liguri...)
Mar23- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Scusa Mar, ma "chec'azzecca" uno scarico autorizzato con il Sistri?
Forse è per i rifiuti prodotti dal trattamento dei reflui prima di scaricarli immagino
Forse è per i rifiuti prodotti dal trattamento dei reflui prima di scaricarli immagino
cirillo- Moderatore
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:Scusa Mar, ma "chec'azzecca" uno scarico autorizzato con il Sistri?
Forse è per i rifiuti prodotti dal trattamento dei reflui prima di scaricarli immagino
Il mio era un discorso generale, sull'uso del SISTRI in aree dove disporre di una connessione internet non è cosa agevole! Comunque sì, il produttore dei reflui è l'impianto e dunque...SISTRI!
Mar23- Utente Attivo
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
Mar23 ha scritto:cirillo ha scritto:Scusa Mar, ma "chec'azzecca" uno scarico autorizzato con il Sistri?
Forse è per i rifiuti prodotti dal trattamento dei reflui prima di scaricarli immagino
Il mio era un discorso generale, sull'uso del SISTRI in aree dove disporre di una connessione internet non è cosa agevole! Comunque sì, il produttore dei reflui è l'impianto e dunque...SISTRI!
Ri-scusa Mar, forse son tardo a capire ma:
se da una lavorazione produco un refluo ho due modi per gestirlo:
1) ottengo un'autorizzazione allo scarico dall'Ente gestore (fognatura, acque superficiali, ecc....) e quindi "scarico" un liquido e il SISTRI, in questo caso, non c'entra (a meno che, per raggiungere i livelli di accettabilità del corpo ricettore non debba fare dei trattamenti che, producendo fanghi, filtri esausti e quant'altro, sono rifiuti da gestire senz'altro con il Sistri - ma solo quei rifiuti prodotti dal trattamento/depurazione e non i reflui scaricati).
2) se non ho l'autorizzazione devo fare un deposito temporaneo dei reflui, e, in questo caso, non si può più parlare di "scarico" di reflui in quanto il tutto và gestito come "rifiuto liquido" e quindi si, in questo caso, registro di C.S. e FIR e, quando sarà, Sistri anche per i reflui che, in questo caso prendono appunto la denominazione di rifiuti liquidi.
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Re: MATERIALI DI RISULTA DA MANUTENZIONE SERVIZI A RETE
cirillo ha scritto:a meno che, per raggiungere i livelli di accettabilità del corpo ricettore non debba fare dei trattamenti che, producendo fanghi, filtri esausti e quant'altro, sono rifiuti da gestire senz'altro con il Sistri - ma solo quei rifiuti prodotti dal trattamento/depurazione e non i reflui scaricati
Intendevo proprio questo, mi scuso per la poca chiarezza.
Mar23- Utente Attivo
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