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Esito Analisi Rifiuto: sono in ADR?

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Esito Analisi Rifiuto: sono in ADR? Empty Esito Analisi Rifiuto: sono in ADR?

Messaggio  Francy78 Mar Giu 05, 2012 4:38 pm

Buongiorno,
ho ricevuto le analisi di un rifiuto che non sappiamo se rientra in ADR o meno. Questo è l'esito:
https://i.servimg.com/u/f44/17/44/81/78/analis14.jpg

Ma non mi è chiaro comunque: ADR Sì o No? chairfall

Grazie mille
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Messaggio  CROCIDOLITE Mar Giu 05, 2012 4:45 pm

Limitatamente alle scarne informazioni che hai fornito, (almeno il CER avrebbe aiutato), visto che risulterebbe non pericoloso, direi che il problema non sussiste


Ultima modifica di CROCIDOLITE il Mar Giu 05, 2012 5:27 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  benassaisergio Mar Giu 05, 2012 5:10 pm

Scusate questo intervento un po’ naif. Ma, visto quello che si legge sui rapporti di analisi dei rifiuti inviati dai laboratori, non si potrebbe concordare che il rapporto deve essere fatto così:

SI NO MOTIVAZIONI

H 1 Esplosivi
H 2 Comburente
H 3-A Facilmente Infiammabile
H 3-B Infiammabile
H 4 Irritante
H 5 Nocivo
H 6 Tossico (incluso molto tossico)
H 7 Cancerogeno
H 8 Corrosivo
H 9 Infetto
H 10 Teratogeno
H 11 Mutageno
H 12 a contatto con l'acqua libera gas tossici
H 13 Sorgente di sostanze pericolose
H 14 Ecotossico

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Messaggio  isamonfroni Mar Giu 05, 2012 5:25 pm

@benassai, concordo in pieno, o quanto meno qualcosa di simile. Molti laboratori seri già fanno qualcosa di analogo.

@francy78 se il rifiuto è non pericoloso concordo con Crocidolite.
Lo stralcio che hai postato che è tipico di moltissimi laboratori è un copiaincolla di un pezzetto delle premesse all'allegato D del TUA, peraltro già "vecchio" e superato dalla pubblicazione dei metodi per attribuire l'H14

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Messaggio  homer Mar Giu 05, 2012 5:56 pm

il "giudizio" riportato contiene, a mio avviso, cose giuste e cose sbagliate (come tutte le cose umane). Di sicuro non contiene nulla di CERTO ai fini ADR, perchè, come ripetuto mille volte ci sono rifiuti non pericolosi che vanno in ADR (mi astengo dal riaprire i temi" formazione ADR obbligatoria e nomina consulente ADR"). Forse vedendo tutta l'analisi e sapendo di cosa si parla si può dire qualcosa di più.
Sulla modalità di presentazione delle H proposta da benassai concordo, ed è vero quanto dice isa che alcuni lab fanno così, il problema è che per compilare il campo "motivazioni" in molti casi ci vogliono conoscenze approfondite che dovrebbero anche essere remunerate............ ben oltre l'analisi
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Messaggio  Aurora Brancia Mar Giu 05, 2012 7:19 pm

Se parliamo di analisi, e di certificati valevoli per la caratterizzazione del rifiuto, quella "conclusione" non mi pare una certificazione. E', come già molto semplicemente segnalato da Isa, un copiaincolla.
Poi ancora, se quella postillina incisa che leggo "con valore di pH estremo <2 " significa che è un rifiuto liquido con pH < 2 (ed è verosimile, stiamo parlando di decapanti) dire che siccome con il test di Young non ricade nella zona di "corrosivo" e da l' definirlo non pericoloso, abbiate pace ma io non sono d'accordo: perché un liquido già con pH < 3.5 è decisamente "irritante per la pelle" e quelli <5.5 sono irritanti per gli occhi, a salire >8.5 per gli occhi e >10.5 per la pelle. Magari non è H8 che ti fa un buco nella mano, come caratteristica di pericolo ex 152/06, ma di certo sarà almeno un H4.
Taccio, poi, sul destino indicato a mio avviso troppo genericamente come "impianti di trattamento autorizzati"; trattamento che, quale? Un D9 che ne facciamo sali stabilizzati e meno pericolosi? o un R6 che evitiamo di produrre ex-novo altro acido madre? Un R 13 +R3 per recuperare il fustino di plastica dopo rimozione dei residui?

Per cui, andando alla radice, se ciò che è da smaltire sono i fusti vuori di questo gel decapante è un discorso, se è il gel esausto/usato invece è un altro discorso.
Personalmente, se fosse il gel per quanto "esausto" farei un momento di attenzione prima di dichiararlo non pericoloso, soprattutto mi sarei cercata/titolata il tipo di acido che decapa, certo non è acqua fresca, visto che il produttore sarebbe stato così gentile da fornirmi la SdS , dove c'è scritto che acido sia . E siccome la frase di rischio per l'acido che è principio attivo c'è, titolando si ha la percentuale in peso e si può dire, rispetto alla frase di rischio, se è o non è pericoloso e, da lì, attribuire le classificazioni H utili per l'eventuale ADR.

Per come la vedo io, sia chiaro.

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Messaggio  Aurora Brancia Mar Giu 05, 2012 11:17 pm

francy, forse mi sbaglio ma ho l'impressione che stiate ancora smaltendo voi le acque di questa discussione.
Non potreste ricomprendere nell'appalto anche il comodato d'uso delle vasche?
Ma il pH, alla fine, quant'era?

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Messaggio  Francy78 Mer Giu 06, 2012 8:59 am

Esatto Aurora, stiamo ancora smaltendo noi queste acque. E il problema sarà che quando e se comunicheremo alla ditta in appalto che non lo vogliamo più fare perchè responsabilità sua, si tirerà indietro e non ci farà più nulla perchè l'attività non è particolarmente remunerativa. Ma questo è un altro discorso.
Mi interessa prima sapere di essere tranquilla da un punto di vista legale, nello sventurato caso che succedesse qualcosa o che ci sia un semplice controllo. E al momento davvero non ci sto venendo fuori.

Ecco qui l'analisi completa, richiesta per ridefinire il CER (prima smaltivamo con il codice 110105* ma in effetti sarebbe più una soluzione di acidi, quindi un 110112 o il suo specchio pericoloso) e la concentrazione e pH ai fini ADR.

https://i.servimg.com/u/f44/17/44/81/78/analis18.jpg
https://i.servimg.com/u/f44/17/44/81/78/analis19.jpg
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Messaggio  isamonfroni Mer Giu 06, 2012 9:50 am

Aurora Brancia ha scritto: Taccio, poi, sul destino indicato a mio avviso troppo genericamente come "impianti di trattamento autorizzati";

vedo soltanto adesso e con gioia Shocked cosa c'è scritto tra parentesi sotto "impianti di trattamento autorizzati"

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Messaggio  Aurora Brancia Mer Giu 06, 2012 10:54 am

francy, che peccato che chi fa quelle analisi poi non si sforza di darne un senso pratico! Soprattutto, visto che è verde e visto com'è acido e visto che ci sono 46 mg/kg di cromo, io ad ogni buon conto il Cr VI ce l'avrei cercato, anche se verosimilmente il colore verde è da attribuire più al solfato di ferro che all'originario solfato cromico, che è un potente decapante e lascia uno straterello di ossido di cromo protettivo. Ma non si sa mai...
Allora, così come ho letto, se fosse un qualcosa da mettere in commercio a R35 non ci arriverebbe, perchè la somma degli R35 che contiene dall'analisi non arriva a 10.000 mg/kg, ma il suo bravo R34 sulla soluzione acquosa così com'è bisognerebbe mettercelo tutto.
Quindi, per quando riguarda l'ADR, che se ho ben capito in questo momento è il tuo cruccio prevalente, regolati che la caratteristica che rende pericoloso il rifiuto non è H8, come sarebbe per una soluzione più concentrata, ma un H6 decisamente sì.
A dirtela tutta, questo secondo me sarebbe anche un H14, sempre da immettere in commercio, ma non ci addentriamo in queste lande sperdute e oscure e atteniamoci in compenso al criterio che se un bottino con 6000 litri di quella roba ha un incidente giusto sopra un ponte e finisce nell'acqua sottostante una bella moria di pesci per un bel tratto di fiume, torrente, lago mare o quel che ci sia sotto la fa. E se invece di accappotta su un'autostrada o mai sia in una strada urbana, anche i vigili del fuoco che devono arrivare a tamponare il guaio corrono qualche pericolo, oltre ad avere grande difficoltà a mettere la zona in sicurezza perchè quel valore "acidità < 1 g NaOH/100 ml" significa che la quantità di base occorrente per neutralizzare l'acidità è praticamente enorme.

Concludendo, per me come rifiuto è pericoloso da metterci 4 o 5 asterischi, e ritengo anche che il codice assegnato originariamente sia quello più corretto per 2 ordini di motivi:
1) il codice 11 01 11* pure deriva dall'originario 11 01 05* "mamma", ma a mio modo di intendere deve essere riservato a soluzioni di decapaggio che contengono altri tipi di sostanze pericolose: per esempio, appunto l'eventuale presenza di CrVI, cancerogeno, che qui è però sotto soglia. (ma non lo berrei lo stesso)
2) la soluzione acquosa da smaltire è sì un'acqua di lavaggio ma è decapante a sua volta, sia pure più lentamente.
Che fine gli farei fare? io lo manderei in D8 a neutralizzarlo, perchè è troppo diluita come soluzione per essere fruttuosamente utilizzata in R6. Anzi, per qualcuno che ha un D8 può essere l'ideale da immettere in vasca insieme ad un altro H6 basicissimo (soluzioni di soda o di potassa, ad esempio), però assai lentamente perchè la reazione sarebbe decisamente molto esotermica.
E me ne porterei ogni tanto a casa un litrozzo per disincrostare/sgrassare l'interno delle condutture di scarico in PVC, della cucina soprattutto, ma solo dopo essermi assicurata dell'assenza di CrVI.



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Messaggio  benassaisergio Mer Giu 06, 2012 11:11 am

Solo per ricordare che la classificazione ai fini ADR va fatta secondo i criteri ADR.
E, salvo i casi di esenzione, chi spedisce merci pericolose DEVE avere un consulente (che si suppone conosca l'ADR)
Inoltre ricordo che, per tossici, corrosivi e pericolosi per l'ambiente, l'ADR consente di far riferimento alla classificazione derivante dalle Direttive 67/458(CEE e 1999/45/CE.
Altre due notazioni:
- secondo l'accordo multilaterale M222 la classificazione come pericoloso per l'ambiente non è necessaria per la maggior parte dei rifiuti
- secondo il paragrafo 2.1.3.5.5 dell'ADR, in mancanza di dati precisi, lo speditore "fa quel che può"
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Messaggio  Francy78 Mer Giu 06, 2012 2:54 pm

Appena becco al telefono chi ha fatto l'analisi, chiedo maggiori delucidazioni.

Comunque al momento noi inviamo il tutto ad un depuratore abilitato al trattamento del codice finora utilizzato (110105*) e probabilmente faremo così anche con l'eventuale codice non pericoloso, solo con oneri diversi.

Ma quindi il rifiuto non può essere considerato e smaltito come "non pericoloso" in base alle analisi e alla dichiarazione finale del laboratorio?
Quello che mi lascia perplessa è che leggendo il commento di Aurora, mi sembra come se il laboratorio ci avesse messo la definizione standard valida per il codice non pericoloso sebbene le analisi dicano il contrario. E' così?
Chiarisco che noi non abbiamo indicato quel codice lì e stop, ma chiedevamo l'analisi per capirci qualcosa in più.
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Messaggio  Francy78 Mer Giu 06, 2012 4:03 pm

benassaisergio ha scritto:Solo per ricordare che la classificazione ai fini ADR va fatta secondo i criteri ADR.
E, salvo i casi di esenzione, chi spedisce merci pericolose DEVE avere un consulente (che si suppone conosca l'ADR)

Sig. Sergio, i limite per l'esenzione sono:
numero massimo di 24 operazioni annue di cui 3 al mese e per un quantitativo non superiore a 180 tonnellate?

Quindi noi che lo scorso anno abbiamo prodotto solo 7000 kg, smaltiti con due trasporti in un anno, siamo esenti?

Più leggo in internet e meno capisco...
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Messaggio  Francy78 Mer Giu 06, 2012 4:08 pm

Aurora Brancia ha scritto: io ad ogni buon conto il Cr VI ce l'avrei cercato,

Aurora, l'hanno cercato! Cromo VI e suoi composti è <0,1 mg/kg

Parlato con l'analista, la quale mi ha confermato la sua classificazione: codice attribuibile come rifiuto NON pericoloso e niente ADR. Per lui è acquetta sporca perchè nessun elemento analizzato è in quantitativi tali da rendere pericoloso questo rifiuto, nè da attribuire una qualche classe H.

Non so che dire...
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Messaggio  Aurora Brancia Mer Giu 06, 2012 4:52 pm

Francy78 ha scritto:
Aurora Brancia ha scritto: io ad ogni buon conto il Cr VI ce l'avrei cercato,

Aurora, l'hanno cercato! Cromo VI e suoi composti è <0,1 mg/kg

Ok, meno male: almeno adesso sappiamo che il verde è sicuramente "made in solfato ferrico".
Ti ripeto, per frase di rischio R35 non si raggiungono i limiti sufficienti per dichiararlo pericoloso, quindi da quel punto di vista non ha scritto sciocchezze, anzi.
Solo, chiedigli se lui, dovendo assegnare la frase di rischio R34 alla soluzione si sentirebbe di escluderla, o anche solo una R 36/37/38.
In questo caso, faglielo esplicitare bello chiaro, e sottoscrivere che il rifiuto liquido in parola non presenta nessuna delle caratteristiche di rischio di cui all'Allegato I degli allegati alla Parte Quarta di D.Lgs. 152/06 e s.m.i., così che poi lui stesso, visto il mandato professionale da voi conferitogli, possa con proprietà asserire che trattandosi di codici a specchio (ma sempre come soluzione acquosa) quello proprio del rifiuto in parola è il non pericoloso/non asteriscato.

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Messaggio  benassaisergio Mer Giu 06, 2012 5:42 pm

Sì, i quantitativi per usufruire dell’esenzione dalla nomina del consulente sono quelli.
Ricordo solo che il DM 4 luglio 2000, che specifica tali esenzioni, all’articolo 2 richiede che chi si intende avvalere di tale esenzione deve comunicarlo all’ufficio provinciale del dipartimento trasporti, annotarlo in un documento che accompagna il trasporto, ecc.

Se però i quantitativi presenti su ogni unità di trasporto sono inferiori ai valori della tabella 1.1.3.6 dell’ADR in tal caso c’è l’esenzione dall’obbligo di nominare il consulente senza alcun ulteriore obbligo (come quelli sopra citati)
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Messaggio  Francy78 Ven Giu 08, 2012 11:30 am

Eccellente, la ringrazio molto.

Il vostro aiuto è stato davvero prezioso.
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Messaggio  vaghestelledellorsa Mar Lug 10, 2012 8:43 pm

mi aggancio qui sotto.

Ceneri di caldaia da biomassa CER 10.01.04*: mostrano un pH > 12 ed il laboratorio (croce & delizia) vuole dargli H4+H8 (per nn farsi mancare nulla!) senza aver fatto Young e test in vitro cheers pig

Stendendo un velo pietoso, con quel poco che ho dal certificato, vorrei stare fuori dall'ADR invocando magari il § 2.2.8.1.9 ... << le materie che non rispondono ai criteri delle Dir. 548 e 99/45 e che dunque nn sono classificate corrosive possono non essere classe 8>>

Come fare questa alchimia ? Question Suspect
1) gli faccio fare Young e test in vitro ? troppi schèi. Evil or Very Mad
2) mi cerco gli R35 dosati dal Lab.nel certificato e vedo se stanno sotto il 10% ?
3) gli faccio almeno cercare le basi "notevoli" come mutatis mutandis fatto nell'analisi (per gli acidi of course) citata in qs thread ? https://i.servimg.com/u/f44/17/44/81/78/analis19.jpg
4) chiedo al Lab di dirmi Lui quale/i sostanza/e genera il pH > 12 ? pirat What a Face (ma mannaja in una cenere di caldaia quale potrebbe essere ??? Embarassed )
vaghestelledellorsa
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Messaggio  Aurora Brancia Mar Lug 10, 2012 11:27 pm

vaghestelledellorsa ha scritto:
4) chiedo al Lab di dirmi Lui quale/i sostanza/e genera il pH > 12 ? pirat What a Face (ma mannaja in una cenere di caldaia quale potrebbe essere ??? Embarassed )

La potassa, vaghe, la potassa: KOH. Idrossido di sodio, che come l'idrossido di sodio se lo tocchi da solido non ti succede niente a meno che tu non abbia la pelle umida, ma in soluzione ti fa i buchi nei camici anche con un piccolo schizzo.
Tutte le ceneri da legno e "biomasse" vegetali sono ad altissimo tenore di potassa, che è una potente base in soluzione acquosa. Infatti, una volta si usavano le ceneri del camino o della cucina a legna per lisciviare il bucato con l'acqua calda e toglieva le macchie anche di grasso ed unto.
Ad oggi, le macchie di tintura per capelli che residuano sulla fronte delle signore dal parrucchiere vengono asportate con un batuffolino di ovatta appena bagnato e un po'di cenere di sigaretta... Che non è buona come quella del caminetto ma ci si passa per vicino.
Tuttavia, tenderei ad escludere che la cenere in quanto tale abbia pH 12: la sua soluzione acquosa concentrata può avere pH 12, al più.
Per definizione , infatti, il pH è il logaritmo negativo della concentrazione idrogenionica di una soluzione, e un acenere è solida e pulverulenta, non è una soluzione. Un'alta concentrazione di idrogenioni (H+) pertanto corrisponde ad un pH molto basso, quindi tanto più è acida una souzione tanto più basso sarà il suo pH e viceversa quanto più è alto un pH tanto più basica sarà la soluzione.
Le prove di laboratorio di "acidità " sono per titolazione, non per pH-metria.

Le ceneri di legno contengono sino al 12 % in potassa, tuttavia sono storicamente utilizzate come fertilizzanti "biologici (l'incenerimento delle stoppie dopo la mietitura serve appunto a fertilizzare il terreno con la potassa delle ceneri della paglia), senza che si corroda nulla...
Però, se ci mettono il codice 10 01 04* (=ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia) che vedrei più adatto ad una termoturbina enel, forse non c'è solo potassa da biomassa ma anche idrocarburi, che a loro volta sono fortemente basici.
Perchè se fosse solo cenere di biomassa "DOC" atteso come si assegnano i codici CER il codice giusto (che NON è a specchio) dovrebbe essere 10 01 03 = ceneri leggere di torba e legno non trattato.
Che è un rifiuto non pericoloso e senza specchio, quindi c'è poco di che fare analisi, a meno che poi qualche geniaccio trovandoci la potassa (in ciò che si usava per produrre il carbonato di potassio dalla potassa che contiene, per inciso) non decida di assegnare il codice non in base alla natura del processo come dice la legge bensì in base ad una presunta pericolosità analitica (e ignorante, ci aggiungerei io) che nei fatti non esiste.
Infatti, le ceneri da biomasse vanno a in procedura semplificata a compostaggio, sempre DM 5 febbraio 1998 tipologia 16.2.n). ovvero a fare fertilizzanti, tipologia 18.11.

Lo vedi, che succede a voler fare sempre e per forza analisi che non servono? magari come niente me lo volevi mandare in discarica per pericolosissimi... E invece l'energia da biomassa è il tipico esempio di chiusura perfetta del ciclo vita di qualcosa, perfettamente biocompatibile e ambientalmente ineccepibile.





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Messaggio  vaghestelledellorsa Mer Lug 11, 2012 8:01 am

Aurora Brancia ha scritto:La potassa, vaghe, la potassa: KOH. .... Infatti, una volta si usavano le ceneri del camino o della cucina a legna per lisciviare il bucato con l'acqua calda e toglieva le macchie anche di grasso ed unto....
ooopps, vero jé Embarassed hai visto cosa succede a spegnere la cervice ?

Aurora Brancia ha scritto:Le ceneri di legno contengono sino al 12 % in potassa,....., senza che si corroda nulla...
oooppps ma se è il 12% ed il limite nella Dir. 99/45 per attribuirgli R35 è 5% allora la mia ceneruncola è R35 e di conseguenza non posso invocare esenzione dall'ADR ai sensi del § 2.2.8.1.9 Mad mannaja

Aurora Brancia ha scritto:Però, se ci mettono il codice 10 01 04* (=ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia) che vedrei più adatto ad una termoturbina enel, forse non c'è solo potassa da biomassa ma anche idrocarburi, che a loro volta sono fortemente basici.
Perchè se fosse solo cenere di biomassa "DOC" atteso come si assegnano i codici CER il codice giusto (che NON è a specchio) dovrebbe essere 10 01 03 = ceneri leggere di torba e legno non trattato.
Eh, lo so, lo so. Tutto nasce dalla pippona galattica dei "pH estremi" che tanto inchiostro hanno generato soprattutto da parte dell'ISS http://www.iss.it/binary/ampp/cont/parere_rifiuti_pH_estremi_prot_29320_2008.pdf sono infatti loro a proporre per le ceneri da biomasse in presenza di pH estremo un bel 10.01.04* Suspect

Aurora Brancia ha scritto:... a meno che poi qualche geniaccio trovandoci la potassa .... non decida di assegnare il codice non in base alla natura del processo come dice la legge bensì in base ad una presunta pericolosità analitica (e ignorante, ci aggiungerei io) che nei fatti non esiste.
straquoto ma tant'è io non sono l'ISS (vedi link sopra) ... a meno che, come qualcuno da un po' sibila in rete, il fatto di aver re-introdotto con la L. 28 del 24.03.12 la frasetta magica (tagliata a suo tempo dal DLgs. 205/10) <<Per le caratteristiche da H3 a H8, H10 e H11, di cui all’allegato I, si applica quanto previsto al punto 3.4 del presente allegato>> avrebbe di fatto decapitato tutte le congetture di ARPA (veneto per esempio) e dell'ISS sui pH estremi ?? ritornando a legare la corrosività SOOOOLO al superamento delle famose soglie R35 (>1%) o R34 (>5%) ?? bounce
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Messaggio  tfrab Mer Lug 11, 2012 9:19 am

vaghestelledellorsa ha scritto:a meno che, come qualcuno da un po' sibila in rete, il fatto di aver re-introdotto con la L. 28 del 24.03.12 la frasetta magica (tagliata a suo tempo dal DLgs. 205/10) <<Per le caratteristiche da H3 a H8, H10 e H11, di cui all’allegato I, si applica quanto previsto al punto 3.4 del presente allegato>> avrebbe di fatto decapitato tutte le congetture di ARPA (veneto per esempio) e dell'ISS sui pH estremi ?? ritornando a legare la corrosività SOOOOLO al superamento delle famose soglie R35 (>1%) o R34 (>5%) ?? bounce

concordo, solo che, ancora oggi, omologare un rifiuto in Veneto con pH estremo implica passare per il parere ARPAV, con le prove del caso
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Messaggio  Aurora Brancia Mer Lug 11, 2012 12:38 pm

tfrab ha scritto:
concordo, solo che, ancora oggi, omologare un rifiuto in Veneto con pH estremo implica passare per il parere ARPAV, con le prove del caso
Very Happy comprendo perfettamente il problema: le arpa/appa sono diverse in ogni regione e provincia autonoma, tuttavia credo li selezionino in base a caratteristiche genetiche precise ed univoche ma sparse uniformemente sul territorio nazionale.
Segnatamente, nel caso delle ceneri di biomassa, che hanno il loro precipuo ed esclusivo codice CER non pericoloso che è il 10 01 03 e non è a specchio con niente e nessuno, tenuto conto che hanno una tradizione storico culturale di cui solo da poco (qualche secoletto?) sappiamo la ragione scientifica ineccepibile dei benefici che apportano all'agricoltura senza rischio di accumulo di residui biopersistenti o di contaminazione delle falde come invece accade anche con i fertilizzanti nitrati di sintesi, se fosse capitato a me di dover predisporre la caratterizzazione a rifiuto mi sarei comportata così:
1) sarei andata presso l'impianto di produzione energia a biomassa ed avrei verificato che funzioni veramente solo a biomassa
2) avrei fatto tante belle foto per sceglierne 4 -5,fotografando i legnetti materia prima, la fase di carico della fornace con i legnetti medesimi, il funzionamento della fornace documentandolo magari con il Quadro Comandi e il display con gli indicatori di temperatura, quindi la fase di rimozione/scrico delle ceneri nonchè le ceneri nel loro cassone o dove altro le stoccano.
3) sarei tornata in studio, avrei scaricato le foto nel PC
4) avrei iniziato a predisporre un certificato di tipo merceologico Wink così concepito:
Esito Analisi Rifiuto: sono in ADR? Ceneri18
certificato che come vedi ti ho allegato così che tu possa farlo redigere all'analista, se lo ritiene opportuno, in quegli stessi termini. In questo caso specifico, come in tutti quelli che riguardano codici esclusivamente non pericolosi e senza specchi, è essenziale richiamarsi alla legge: le arpa possono dire quello che gli pare, ma sempre e solo in base alla Legge, nella fattispecie alla Legge che richiama le direttive europee.
Come vedi, un certificato merceologico senza analisi ha non solo un senso analitico-scientifico ma anche un senso pratico di rispetto normativo. Che è poi quello che cercavo di spiegarti in un altro post: spero che questo esempio pratico che tu stesso mi porgi sia d'aiuto a chiarire ulteriormente quella che è, lo ribadisco ancora, la mia posizione in base alla lettura della Legge e dello spirito del Legislatore che da essa grammaticalmente, tecnicamente e giuridicamente si evince.


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Messaggio  vaghestelledellorsa Mer Lug 11, 2012 1:04 pm

Aurora Brancia ha scritto:
tfrab ha scritto:concordo, solo che, ancora oggi, omologare un rifiuto in Veneto con pH estremo implica passare per il parere ARPAV, con le prove del caso

Very Happy comprendo perfettamente il problema: le arpa/appa sono diverse in ogni regione e provincia autonoma, tuttavia credo li selezionino in base a caratteristiche genetiche precise ed univoche ma sparse uniformemente sul territorio nazionale.
e che purtroppo (per la legge del + forte) hanno sempre ragione ... nn tanto magari di fronte al Giudice dove dopo 3 gradi di giudizio puoi far valere le tue "loiche" ragioni, ma sulla borsa del tuo cliente pale che dopo essersi difeso strenuamente (pagando avvocatoni fino al "Palazzaccio" di Roma) si ritrova in una mano una "stupenda, logica, scientifica" vittoria di Pirro e nell'altra una ramazza che vorrà riporre 'ndo no coce o' sole al Consulente che l'ha tanto bene consigliato (seguendo in fondo il consiglio di pino daniele e + profanamente di Elio&leStorieTese)

PS: la dice lunga la testimonianza qui sopra rilasciata da @tfrab Evil or Very Mad
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Messaggio  Aurora Brancia Mer Lug 11, 2012 2:00 pm

non c'è sempre bisogno di arrivare in giudizio, c'è l'autotutela ex L. 241/90 e soprattutto prima c'è la possibilità di confrontarsi come cittadini, come persone, come tecnici: un certificato come quello che ho espresso sopra non prevede affatto la misura di pH, quindi non c'è di che appigliarsi ai pH estremi. Naturalmente, quando capita (e capita...) che alla direzione di un settore tecnico ci si metta un laureato in scienze politiche o un ragioniere (visto anche questo...) si hanno più difficoltà a spiegarsi, ma il sistema di capirsi si trova, quando c'è volontà bilaterale in questo senso e nessuna delle parti ciurla nel proprio manico. E nulla e nessuno impedisce che si redigano intese chiarificatrici a tutela di tutti ed innanzi tutto di rispetto normativo e tutela ambientale.
Infatti, facili battute a parte, nelle ARPA ci sono anche tantissime persona preparate ed è a quelle, identificandole, che ci si deve rivolgere.
Non per parlarne bene, ma in arpa campania dip.to di napoli c'è al momento un dirigente del servizio territoriale che conosce la normativa a menadito ma anche il suo mestiere a menadito, ed è persona pure assai garbata con cui il confronto tecnico-normativo per me si è rivelato sempre positivo quanto risolutivo. Certo, qualche volta si sono fatte discussioni anche tese, ma con le gazzette ufficiali alla mano se hai ragione hai ragione e lui te la riconosce.
Ecco secondo me in un caso del genere occorre appunto andare a chiarire i termini della questione che sono, nell'ordine:
1) questo codice è non pericoloso ex lege
2) questo materiale è storicamente usato come fertilizzante naturale da tempi immemori
3) classificazione merceologica e avvio a recupero in R3 >(compostaggio/ produzione fetilizzanti) come da estremi di legge cogente.

Proprio volendo lanciarsi, un buon tecnico sa anche spiegare perchè quel materiale non può andare in discarica, fosse solo perchè l'effettivo tenore in idrossido di potassio che è oggettivamente classificato corrosivo come composti chimico puro non ne consete quel tipo di smaltimento ex d.lgs. 36/03. Se peraltro nell'area geografica di pertinenza vi fosse un impianto D9 che dalla cenere di legno ottiene potassa industriale, ovvero carbonato di potassio che però di solito si ricava da altri processi, o il bicarbonato di potassio che è indicato dalla UE come antifungino in agricoltura biologica per sostituire rame e zolfo, e l'arpa preferisse avviarlo lì, va bene uguale, a mio avviso: l'importante è che nessuno si faccia venire in mente di considerare ambientalmente pericoloso qualcosa che non lo è affatto.


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Messaggio  AlePIS Mar Lug 09, 2013 2:36 am

Buonasera a tutti,

sto passando la notte a risolvere questo dilemma e anche dopo essermi letto una serie di note e pareri tecnici contrastanti...non ne vengo fuori.

Anche a me si è presentata una questione simile a quella dibattuta in questo topic, ovvero lo smaltimento di rifiuti provenienti da attività di combustione di biomassa vergine (cippato).

La ragione asseconderebbe quanto detto da Aurora Brancia in quanto si brucia solo legno vergine, il punto è che il rifiuto è stato analizzato e, oltre a superare i limiti per il test di cessione per una serie di parametri, riporta dei valori estremi di pH.

Un destinatario, autorizzato per il "recupero di ceneri di combustione da sansa esausta e da materiali organici vari di origine naturale Tipologia 18.11", ha proposto di accettare il rifiuto in R3, senza quindi dover fare riferimento al test di cessione.
Nell'autorizzazione dell'impianto di biomassa si fa invece riferimento al punto 13.2 del 5/2/1998, ovvero ceneri dalla combustione di biomasse (paglia, vinacce) ed affini, legno, pannelli, fanghi di cartiere.
Secondo voi, escludendo per un attimo il problema del pH, è comunque ammissibile ricevere il rifiuto anche se nell'autorizzazione si fa riferimento ad un punto diverso del decreto (da 13.2 a 18.11)?

Spero di essermi spiegato e vi ringrazio in anticipo per eventuali risposte o spunti di riflessione.

Buona Serata

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