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Traduzione dell'ADR
3 partecipanti
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Traduzione dell'ADR
Che ne pensate del fatto che nel sito del Ministero infr. e trasporti il testo dell'ADR sia dichiarato NON ufficiale, che sia quello redatto (meritevolmente) da una nota casa editrice ivi ampiamente citata, che sia di una qualità pessima (sempre se non sia un problema del mio mac, ma ne dubito).
E' o non è una norma? I cittadini che hanno il dovere di conoscerla, non avrebbero il diritto di poterla studiare ed utilizzare nella versione ufficiale, magari in un pdf "lavorabile" cioè che consente di tagliare e copiare testi di particolare interesse; tra l'altro non è neanche facilmente raggiungibile nel sito istituzionale.
Capisco i problemi editoriali, ma forse una bella Gazzetta ufficiale sarebbe il caso di farla, magari con il testo corretto dei diversi errori o "buchi" che ci sono nella versione "privata". Ed invece il cittadino, per essere VERAMENTE sicuro deve utilizzare la versione in inglese (o altra lingua). Forse anche la relazione annuale la devo fare in inglese???????
La "cultura della sicurezza" non dovrebbe essere un affare privato o per pochi eletti.
E' o non è una norma? I cittadini che hanno il dovere di conoscerla, non avrebbero il diritto di poterla studiare ed utilizzare nella versione ufficiale, magari in un pdf "lavorabile" cioè che consente di tagliare e copiare testi di particolare interesse; tra l'altro non è neanche facilmente raggiungibile nel sito istituzionale.
Capisco i problemi editoriali, ma forse una bella Gazzetta ufficiale sarebbe il caso di farla, magari con il testo corretto dei diversi errori o "buchi" che ci sono nella versione "privata". Ed invece il cittadino, per essere VERAMENTE sicuro deve utilizzare la versione in inglese (o altra lingua). Forse anche la relazione annuale la devo fare in inglese???????
La "cultura della sicurezza" non dovrebbe essere un affare privato o per pochi eletti.
homer- Utente Attivo
- Messaggi : 746
Data d'iscrizione : 24.07.10
Traduzioni ADR 1
Credo di dovere una risposta, o almeno qualche considerazione in merito, a quanto detto da homer, dal momento che sono in qualche modo responsabile della traduzione ADR, preparata da Orangeproject in collaborazione con ARS edizioni informatiche, e resa disponibile sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Dunque, se me lo consentite, un po' di storia.
In occasione della ristrutturazione dell'ADR (anni '90) e, successivamente, della sua obbligatorietà anche per i trasporti nazionali, si pose il problema della traduzione.
A quei tempi lavoravo all'ANPA (divenuta poi APAT e infine, adesso, ISPRA) e partecipavo come esperto italiano alle riunioni ADR (oltre a presiedere il Comitato esperti ONU sul trasporto di merci pericolose). In accordo col Ministero dei trasporti ottenni, non a livello personale, ma come APAT (per chiarezza, ovviamente, non mi misi in tasca un centesimo), un contratto con la Commissione Europea per la traduzione italiana, che venne poi pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Successivamente fu deciso che l'ANPA/APAT non doveva gestire direttamente il problema e fu fatta una gara per stabilire chi si doveva occupare della pubblicazione itailiana. Risultò che la migliore offerta (che consisteva in un po' di abbonamenti gratuiti a qualche rivista e altre piccolezze) era quella dell'IPSOA. E quindi mi impegnai, insieme alle/ai mie/ei collaboratrici/ori, a predisporre la traduzione italiana della nuova edizione dell'ADR. Negli anni successivi, cambiato il quadro politico, la dirigenza dell'APAT decise che non si doveva andare avanti su quella strada.
A quel punto decisi che non era giusto non poter disporre di una traduzione italiana dell'ADR e mi misi d'accordo con IPSOA a livello personale per pubblicare comunque una traduzione (per chiarezza: ho ricevuto da IPSOA qualche migliaio di euro, che ho suddiviso con le/ai mie/ei collaboratrici/ori e che ho regolarmente denunciato al fisco, oltre che ad informarne l'APAT).
Poi IPSOA ha deciso di non andare avanti alle condizioni previste ed ho trovato la possibilità di pubblicare comunque una traduzione italiana dell'ADR con Orangeproject e ARS edizioni informatiche.
La traduzione è stata messa a disposizione, gratuitamente, al Ministero dei trasporti, che l'ha anche trasmessa alla Commissione europea.
Bene, finisco qui la storia, anche perché altrimenti dovrei approfondire sulle delusioni conseguenti alla mancate inziative di ANPA/APAT/ISPRA, del Ministero dei trasporti, ecc., che, naturalmente, secondo me, dipendono da un certo quadro politico.
Dunque, se me lo consentite, un po' di storia.
In occasione della ristrutturazione dell'ADR (anni '90) e, successivamente, della sua obbligatorietà anche per i trasporti nazionali, si pose il problema della traduzione.
A quei tempi lavoravo all'ANPA (divenuta poi APAT e infine, adesso, ISPRA) e partecipavo come esperto italiano alle riunioni ADR (oltre a presiedere il Comitato esperti ONU sul trasporto di merci pericolose). In accordo col Ministero dei trasporti ottenni, non a livello personale, ma come APAT (per chiarezza, ovviamente, non mi misi in tasca un centesimo), un contratto con la Commissione Europea per la traduzione italiana, che venne poi pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Successivamente fu deciso che l'ANPA/APAT non doveva gestire direttamente il problema e fu fatta una gara per stabilire chi si doveva occupare della pubblicazione itailiana. Risultò che la migliore offerta (che consisteva in un po' di abbonamenti gratuiti a qualche rivista e altre piccolezze) era quella dell'IPSOA. E quindi mi impegnai, insieme alle/ai mie/ei collaboratrici/ori, a predisporre la traduzione italiana della nuova edizione dell'ADR. Negli anni successivi, cambiato il quadro politico, la dirigenza dell'APAT decise che non si doveva andare avanti su quella strada.
A quel punto decisi che non era giusto non poter disporre di una traduzione italiana dell'ADR e mi misi d'accordo con IPSOA a livello personale per pubblicare comunque una traduzione (per chiarezza: ho ricevuto da IPSOA qualche migliaio di euro, che ho suddiviso con le/ai mie/ei collaboratrici/ori e che ho regolarmente denunciato al fisco, oltre che ad informarne l'APAT).
Poi IPSOA ha deciso di non andare avanti alle condizioni previste ed ho trovato la possibilità di pubblicare comunque una traduzione italiana dell'ADR con Orangeproject e ARS edizioni informatiche.
La traduzione è stata messa a disposizione, gratuitamente, al Ministero dei trasporti, che l'ha anche trasmessa alla Commissione europea.
Bene, finisco qui la storia, anche perché altrimenti dovrei approfondire sulle delusioni conseguenti alla mancate inziative di ANPA/APAT/ISPRA, del Ministero dei trasporti, ecc., che, naturalmente, secondo me, dipendono da un certo quadro politico.
benassaisergio- Utente Attivo
- Messaggi : 707
Data d'iscrizione : 29.03.10
Traduzioni ADR 2
E veniamo ai giorni nostri.
Per quanto ne so esistono tre traduzioni italiane dell'ADR: quella di Orangeproject/ARS edizioni informatiche, quella di EGAF e quella di Flashpoint.
Quella di Orangeproject, della quale sono in qualche modo responsabile, è quella pubblicata sul sito del Ministero; quella di EGAF so che esiste, ma non l'ho mai "verificata"; quella di Flashpoint è una "brutta" copia di quella di Orangeproject (c'è una cuasa in corso da parte di ARS).
Per la traduzione della quale sono "responsabile" sono ovviamente disposto ad accettare ogni critica (e non porto a mia scusante il fatto che ne sono solo il coordinatore: chi coordina è comunque responsabile). E non voglio "giustificarmi" facendo ricorso al fatto che tradurre mille pagine di ADR, o tradurre cento pagine di emendamenti ogni due anni, può comportare qualche errore.
Ma comunque il problema lo può risolvere solo il Ministero. Forse per la prossima edizione 2013 dell'ADR la questione sarà risolta (!?).
Però, accidenti, una cosa la voglio dire: ho provato a risolvere un problema, senza guadagnarci quasi niente. E che cavolo !!!!
Comunque un abbraccio a tutte/i le/i frequentatrici/ori del forum, e ... dai ! .. che forse .. ce la facciamo .. a .. costruire un mondo migliore !
Per quanto ne so esistono tre traduzioni italiane dell'ADR: quella di Orangeproject/ARS edizioni informatiche, quella di EGAF e quella di Flashpoint.
Quella di Orangeproject, della quale sono in qualche modo responsabile, è quella pubblicata sul sito del Ministero; quella di EGAF so che esiste, ma non l'ho mai "verificata"; quella di Flashpoint è una "brutta" copia di quella di Orangeproject (c'è una cuasa in corso da parte di ARS).
Per la traduzione della quale sono "responsabile" sono ovviamente disposto ad accettare ogni critica (e non porto a mia scusante il fatto che ne sono solo il coordinatore: chi coordina è comunque responsabile). E non voglio "giustificarmi" facendo ricorso al fatto che tradurre mille pagine di ADR, o tradurre cento pagine di emendamenti ogni due anni, può comportare qualche errore.
Ma comunque il problema lo può risolvere solo il Ministero. Forse per la prossima edizione 2013 dell'ADR la questione sarà risolta (!?).
Però, accidenti, una cosa la voglio dire: ho provato a risolvere un problema, senza guadagnarci quasi niente. E che cavolo !!!!
Comunque un abbraccio a tutte/i le/i frequentatrici/ori del forum, e ... dai ! .. che forse .. ce la facciamo .. a .. costruire un mondo migliore !
benassaisergio- Utente Attivo
- Messaggi : 707
Data d'iscrizione : 29.03.10
Re: Traduzione dell'ADR
Appunto, assolutamente nulla contro di Lei o contro la casa editrice in questione di cui sono da tempo cliente, il problema è il Ministero e di tutti noi che non ci facciamo sentire.
Ma allora anche i controlli su strada e le relative sanzioni dovrebbero essere fatti avendo come riferimento il testo in inglese e non le edizioni di tizio o caio.
Ma allora anche i controlli su strada e le relative sanzioni dovrebbero essere fatti avendo come riferimento il testo in inglese e non le edizioni di tizio o caio.
homer- Utente Attivo
- Messaggi : 746
Data d'iscrizione : 24.07.10
Re: Traduzione dell'ADR
Ops ... travolto dai ricordi ... mi sono dimenticato di dire che naturalmente sarebbe molto utile avere commenti su eventuali errori e imprecisioni della traduzione.
@homer
risulta che ci siano stati controlli e sanzioni che hanno creato problemi in merito alla traduzione italiana rispetto agli originali inglese/francese/russo ? o è solo una questione di principio ?
@homer
risulta che ci siano stati controlli e sanzioni che hanno creato problemi in merito alla traduzione italiana rispetto agli originali inglese/francese/russo ? o è solo una questione di principio ?
benassaisergio- Utente Attivo
- Messaggi : 707
Data d'iscrizione : 29.03.10
Re: Traduzione dell'ADR
E' solo una questione di principio; nè potrei dire che ci sono errori, occorrerebbe una lettura comparata, (comunque trovo che già nell'originale alcuni nomi di merci siano più che obsoleti o poco allineati alle nomenclature ufficiali, ad esempio il GERMANO o la PORPORA DI LONDRA: provate a cercarli nel CLP con questi nomi). Ci sono invece dei piccoli buchi nel file su cd, ma purtroppo non me li sono annotati.
homer- Utente Attivo
- Messaggi : 746
Data d'iscrizione : 24.07.10
Re: Traduzione dell'ADR
Se vi può consolare (si fa per dire), ci sono errori anche nella versione del TUA pubblicata su normattiva. Con la differenza che quel decreto non va tradotto, ma semplicemente ricopiato ed aggiornato.
Come homer, non ho annotato le imprecisioni e le omissioni.
Come homer, non ho annotato le imprecisioni e le omissioni.
Admin- Amministratore
- Messaggi : 6586
Data d'iscrizione : 13.01.10
Età : 51
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