Ultimi argomenti attivi
» RENTRI: Dubbi e curiositàDa urgada Ieri alle 10:52 pm
» Rentri: conservazione digitale costi
Da Paolo UD Mer Nov 13, 2024 12:09 pm
» Scheda Materiali
Da MagoMerlino Mer Nov 06, 2024 1:48 pm
» capacità finanziaria dimostrabile con la LIPE ?
Da Sciùr Colombo Lun Nov 04, 2024 5:07 pm
» RENTRI: sistemi di geolocalizzazione per il trasporto di rifiuti pericolosi
Da Paolo UD Gio Ott 31, 2024 11:36 am
» Rientri. Trasporti conto terzi
Da Transporter Mer Ott 16, 2024 7:53 pm
» Rnera fondo giallo sui colli di rifiuti pericolosi - responsabilità condivisa?
Da lotus1 Mar Set 17, 2024 1:23 pm
» Mud - Errore sul civico: E' da reinviare?
Da Paolo UD Lun Ago 05, 2024 10:51 am
» 1263 - curiosità
Da lotus1 Ven Ago 02, 2024 11:59 am
» Ritiro rifiuti da privati - Sentenza CdS 29 Maggio 2023 n. 5257
Da skywalker2016 Mar Lug 30, 2024 10:44 am
combustione spontanea: ADR e rifiuti
+5
isamonfroni
Aurora Brancia
beltrale
fullmetalpanic
tfrab
9 partecipanti
Pagina 1 di 1
combustione spontanea: ADR e rifiuti
Leggendo i giornali sembra decisamente in aumento il numero di incendi in impianti che gestiscono rifiuti. Sarà la stagione, la sfortuna, o più semplicemente maggiore esposizione mediatica? Non lo so, ma merita una riflessione approfondita.
l'ADR classifica come 4.2, cioè soggette ad accensione spontanea (alcune non sono poi effettivamente sottoposte ad ADR perché i rischi per il trasporto sono modesti, ma lo stoccaggio ovviamente cambia):
UN1361 CARBONE (ANIMALE O VEGETALE)
UN 1362 (CARBONE ATTIVO)
UN 1364 CASCAMI OLEOSI DI COTONE
UN 1365 COTONE UMIDO
UN 1372 FIBRE ANIMALI O VEGETALI, BRUCIATE, BAGNATE O UMIDE
UN 1373 FIBRE O TESSUTI D'ORIGINE ANIMALE O VEGETALE O SINTETICA
UN 1379 CARTA TRATTATA CON OLI INSATURI, NON COMPLETAMENTE SECCA (COMPRENDE CARTA CARBONE)
UN 1387 CASCAMI DI LANA BAGNATI
UN 1856 STRACCI OLEOSI
UN 1857 CASCAMI TESSILI BAGNATI
non è una lista troppo diversa da un normale 191211* e 191212 prodotto in tanti impianti rifiuti.
Mi domando: la classificazione di queste merci è evidentemente stata fatta dal comitato degli esperti ONU, basandosi su qualche evidenza solida che avranno trovato in letteratura. Qualcuno di voi saprebbe darmi dei riferimenti? Mi piacerebbe approfondire l'argomento e provare a stilare delle "buone pratiche" per gli impianti che gestiscono rifiuti, e limitare i rischi di autocombustione, e questo può essere un punto di vista interessante
l'ADR classifica come 4.2, cioè soggette ad accensione spontanea (alcune non sono poi effettivamente sottoposte ad ADR perché i rischi per il trasporto sono modesti, ma lo stoccaggio ovviamente cambia):
UN1361 CARBONE (ANIMALE O VEGETALE)
UN 1362 (CARBONE ATTIVO)
UN 1364 CASCAMI OLEOSI DI COTONE
UN 1365 COTONE UMIDO
UN 1372 FIBRE ANIMALI O VEGETALI, BRUCIATE, BAGNATE O UMIDE
UN 1373 FIBRE O TESSUTI D'ORIGINE ANIMALE O VEGETALE O SINTETICA
UN 1379 CARTA TRATTATA CON OLI INSATURI, NON COMPLETAMENTE SECCA (COMPRENDE CARTA CARBONE)
UN 1387 CASCAMI DI LANA BAGNATI
UN 1856 STRACCI OLEOSI
UN 1857 CASCAMI TESSILI BAGNATI
non è una lista troppo diversa da un normale 191211* e 191212 prodotto in tanti impianti rifiuti.
Mi domando: la classificazione di queste merci è evidentemente stata fatta dal comitato degli esperti ONU, basandosi su qualche evidenza solida che avranno trovato in letteratura. Qualcuno di voi saprebbe darmi dei riferimenti? Mi piacerebbe approfondire l'argomento e provare a stilare delle "buone pratiche" per gli impianti che gestiscono rifiuti, e limitare i rischi di autocombustione, e questo può essere un punto di vista interessante
tfrab- Utente Attivo
- Messaggi : 665
Data d'iscrizione : 14.09.11
Età : 51
Località : Centro Italia
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Come ho già detto più e più volte io non so un tubo di ADR, però:
- la combustione spontanea è un fenomeno abbastanza raro
- però il pensiero che cascami di lana e tessili in genere "bagnati" siano soggetti ad autocombustione mi fa decisamente sorridere
- non parliamo delle fibre animali o vegetali "bruciate, bagnate o umide"
Mi rendo conto di avere un livello di conoscenza troppo limitato però qualcuno mi spiega tecnicamente il principio di autocombustione di questi materiali?
- la combustione spontanea è un fenomeno abbastanza raro
- però il pensiero che cascami di lana e tessili in genere "bagnati" siano soggetti ad autocombustione mi fa decisamente sorridere
- non parliamo delle fibre animali o vegetali "bruciate, bagnate o umide"
Mi rendo conto di avere un livello di conoscenza troppo limitato però qualcuno mi spiega tecnicamente il principio di autocombustione di questi materiali?
_________________
Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
- Messaggi : 12744
Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 67
Località : roma
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
nella mia personale esperienza di gestore, devo dire che fenomeni di autocombustione di fibre impregante di materiale organico, benché rari, sono comunque possibili.
segnatamente: stracci e simili, imbevuti d'olio, sia minerale che alimentare. valutazioni simili anche quando il contaminante sia solvente.
quando la catena logistica si allunghi il problema può iniziare ad essere rilevante. esempio tipico: impianto del sud, tritura e fa 191211*. lo porta a un impianto del nord, che genera un 190204*, che a sua volta finisce in nord europa. dopo 10-15 giorni che il rifiuto sta lì non è difficile osservare aumento di temperatura, sviluppo di vapori, etc.
ADR dice che queste materie a contatto con l'ossigeno dell'aria reagiscono sviluppando del calore e, a causa della quantità di materia presente, il calore prodotto non può essere allontanato e si produce la temperatura di innesco della combustione
non mi è chiarissimo neanche a me il meccanismo (fermentazione, degradazione/ossidazione radicalica?), per quello sarei curioso di rintracciare un po' di documentazione specifica, ma sul sito dell'UNECE non ho trovato nulla
segnatamente: stracci e simili, imbevuti d'olio, sia minerale che alimentare. valutazioni simili anche quando il contaminante sia solvente.
quando la catena logistica si allunghi il problema può iniziare ad essere rilevante. esempio tipico: impianto del sud, tritura e fa 191211*. lo porta a un impianto del nord, che genera un 190204*, che a sua volta finisce in nord europa. dopo 10-15 giorni che il rifiuto sta lì non è difficile osservare aumento di temperatura, sviluppo di vapori, etc.
ADR dice che queste materie a contatto con l'ossigeno dell'aria reagiscono sviluppando del calore e, a causa della quantità di materia presente, il calore prodotto non può essere allontanato e si produce la temperatura di innesco della combustione
non mi è chiarissimo neanche a me il meccanismo (fermentazione, degradazione/ossidazione radicalica?), per quello sarei curioso di rintracciare un po' di documentazione specifica, ma sul sito dell'UNECE non ho trovato nulla
tfrab- Utente Attivo
- Messaggi : 665
Data d'iscrizione : 14.09.11
Età : 51
Località : Centro Italia
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
tfrab ha scritto:non mi è chiarissimo neanche a me il meccanismo (fermentazione, degradazione/ossidazione radicalica?), per quello sarei curioso di rintracciare un po' di documentazione specifica, ma sul sito dell'UNECE non ho trovato nulla
c'è in giro in rete un interessane documenti dei VVF che illustra i pericoli e i processi di autocombustione nelle derrate alimentari tipo Silo di cereali ecc.... credo sia un buon punto di partenza
fullmetalpanic- Utente Attivo
- Messaggi : 141
Data d'iscrizione : 26.01.17
Località : milano
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
fullmetalpanic ha scritto:tfrab ha scritto:non mi è chiarissimo neanche a me il meccanismo (fermentazione, degradazione/ossidazione radicalica?), per quello sarei curioso di rintracciare un po' di documentazione specifica, ma sul sito dell'UNECE non ho trovato nulla
c'è in giro in rete un interessane documenti dei VVF che illustra i pericoli e i processi di autocombustione nelle derrate alimentari tipo Silo di cereali ecc.... credo sia un buon punto di partenza
dici questo? http://www.vigilfuoco.it/aspx/download_file.aspx?id=5408
tfrab- Utente Attivo
- Messaggi : 665
Data d'iscrizione : 14.09.11
Età : 51
Località : Centro Italia
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
sì esatto...
e per chi volesse approfondire l'argomento diossine quanto mai attuale visto l'ultimo disastro della Eredi Bertè, c'è questo simpatico documento disponibile in rete...
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_821_allegato.pdf
e per chi volesse approfondire l'argomento diossine quanto mai attuale visto l'ultimo disastro della Eredi Bertè, c'è questo simpatico documento disponibile in rete...
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_821_allegato.pdf
fullmetalpanic- Utente Attivo
- Messaggi : 141
Data d'iscrizione : 26.01.17
Località : milano
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
molto interessantii entrambi i documenti. grazie
tfrab- Utente Attivo
- Messaggi : 665
Data d'iscrizione : 14.09.11
Età : 51
Località : Centro Italia
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Finchè si parla di tessili impregnati di oli o solventi OK, però a me il termine "bagnati" o "umidi" fa venire in mente l'acqua, prima di qualunque altra cosa...tfrab ha scritto:nella mia personale esperienza di gestore, devo dire che fenomeni di autocombustione di fibre impregante di materiale organico, benché rari, sono comunque possibili.
segnatamente: stracci e simili, imbevuti d'olio, sia minerale che alimentare. valutazioni simili anche quando il contaminante sia solvente.
_________________
Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
- Messaggi : 12744
Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 67
Località : roma
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Saranno "SUCIDI" ... JJJ
(scuste,, ma a me fa ancora ridere la lana SUCIDA...)
(scuste,, ma a me fa ancora ridere la lana SUCIDA...)
beltrale- Utente Attivo
- Messaggi : 1050
Data d'iscrizione : 28.02.11
Età : 49
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
il thread è lunghetto, ed anche abbastanza articolato, ma secondo me dobbiamo cominciare a scremare un po' di confusione.
I rifiuti che si incendiano non sono necessariamente soggetti ad "autocombustione", nè a fenomeni esplosivi per formazione di atmosfere atex.
sono cose peraltro "quasi" molto diverse.
Quello che fa da causa remota all'incendio, in presenza di materiali organici naturali (quindi, no solventi no combustibili liquidi & assimilati) sono le sostanze marcescibili: che ci piaccia o non ci piaccia, persino una "lana sucida" anche bagnata (direi, a maggior ragione quando bagnata) può andare incontro a fermentazione, in particolari condizioni di solito anaerobiche perchè in assenza di ossigeno i microrganismi degradatori sono "metanigeni".
La fermentazione anaerobica come suo principale prodotto di degradazione dell'organico detto appunto marcescibile è il metano o le sue miscele che oggi si chiamano "syngas" che è più figo di "biogas", ma quello è. Altri prodotti di degradazione in quelle condizioni sono i famigeratissimi SOV clorurati, che però 1) non sono infiammabili facilmente, anzi, e 2) sono più pesanti dell'aria allo stato di vapore.
E il metano è autoinnescante a soli 21°C, purchè in concentrazione di almeno il 4,4% in aria, e al di sotto del 15%. Inoltre, come tutti i gas tende ad occupare tutto lo spazio non occupato dalla materia liquida o solida ed essendo più leggero dell'aria tende a salire. Diminuendo la temperatura, aumenta appena un po' la percentuale minima necessaria, che si chiama LEL parlandone in atex. I fuochi fatui sono (erano) le esalazioni di metano della buonanima che si stava "mineralizzando"
quindi, lo sviluppo di una fiammella è possibile, e dalla fiammella deriva l'aumento di temperatura che porta alla "fumarola" visibile di vapore intorno: visibile se c'è qualcuno vicino, se non c'è nessuno è non "invisibile" quanto piuttosto non vista e basta.
se la fiammella iniziale comincia ad ammollare e poi a fondere e quindi a bruciare del materiale organico di sintesi, di solito privo di acqua, avremo proprio fumo.
lo sviluppo o meno di un incendio di grandi proporzioni in un impianto di stoccaggio (sostanzialmente) di rifiuti è quindi legato alle procedure di stoccaggio stesse.
Piccolo inconveniente: spesso di tutto questo sono assolutamente ignari quelli che predispongono il progetto di impianto antincendio, che spesso si attiva sono in rilevazione di CO2... che è più pesante dell'aria.
Io sto cercando, con pessimi e mortificanti risultati peraltro, di far capire che sto fatto è assolutamente normale e fisiologico, ed è il motivo più che valido per dover raccogliere la munnezza "ammescata" immediatamente anche dai cigli di strade e persino di autostrade.
Molti degli incendi di materiali di scarto (con presenza di organico marcescibile, quindi RSU e speciali assimilabili per composizione) che si presumono "appiccati da terzi" intenzionalmente, soprattutto d'estate, non è detto per nulla che siano intenzionali. Spesso, ok, ma sempre no.
I rifiuti che si incendiano non sono necessariamente soggetti ad "autocombustione", nè a fenomeni esplosivi per formazione di atmosfere atex.
sono cose peraltro "quasi" molto diverse.
Quello che fa da causa remota all'incendio, in presenza di materiali organici naturali (quindi, no solventi no combustibili liquidi & assimilati) sono le sostanze marcescibili: che ci piaccia o non ci piaccia, persino una "lana sucida" anche bagnata (direi, a maggior ragione quando bagnata) può andare incontro a fermentazione, in particolari condizioni di solito anaerobiche perchè in assenza di ossigeno i microrganismi degradatori sono "metanigeni".
La fermentazione anaerobica come suo principale prodotto di degradazione dell'organico detto appunto marcescibile è il metano o le sue miscele che oggi si chiamano "syngas" che è più figo di "biogas", ma quello è. Altri prodotti di degradazione in quelle condizioni sono i famigeratissimi SOV clorurati, che però 1) non sono infiammabili facilmente, anzi, e 2) sono più pesanti dell'aria allo stato di vapore.
E il metano è autoinnescante a soli 21°C, purchè in concentrazione di almeno il 4,4% in aria, e al di sotto del 15%. Inoltre, come tutti i gas tende ad occupare tutto lo spazio non occupato dalla materia liquida o solida ed essendo più leggero dell'aria tende a salire. Diminuendo la temperatura, aumenta appena un po' la percentuale minima necessaria, che si chiama LEL parlandone in atex. I fuochi fatui sono (erano) le esalazioni di metano della buonanima che si stava "mineralizzando"
quindi, lo sviluppo di una fiammella è possibile, e dalla fiammella deriva l'aumento di temperatura che porta alla "fumarola" visibile di vapore intorno: visibile se c'è qualcuno vicino, se non c'è nessuno è non "invisibile" quanto piuttosto non vista e basta.
se la fiammella iniziale comincia ad ammollare e poi a fondere e quindi a bruciare del materiale organico di sintesi, di solito privo di acqua, avremo proprio fumo.
lo sviluppo o meno di un incendio di grandi proporzioni in un impianto di stoccaggio (sostanzialmente) di rifiuti è quindi legato alle procedure di stoccaggio stesse.
Piccolo inconveniente: spesso di tutto questo sono assolutamente ignari quelli che predispongono il progetto di impianto antincendio, che spesso si attiva sono in rilevazione di CO2... che è più pesante dell'aria.
Io sto cercando, con pessimi e mortificanti risultati peraltro, di far capire che sto fatto è assolutamente normale e fisiologico, ed è il motivo più che valido per dover raccogliere la munnezza "ammescata" immediatamente anche dai cigli di strade e persino di autostrade.
Molti degli incendi di materiali di scarto (con presenza di organico marcescibile, quindi RSU e speciali assimilabili per composizione) che si presumono "appiccati da terzi" intenzionalmente, soprattutto d'estate, non è detto per nulla che siano intenzionali. Spesso, ok, ma sempre no.
_________________
sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
- Messaggi : 3848
Data d'iscrizione : 02.09.11
Età : 71
Località : Napoli
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Aurora Brancia ha scritto:il thread è lunghetto, ed anche abbastanza articolato, ma secondo me dobbiamo cominciare a scremare un po' di confusione.
_________________
Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
- Messaggi : 12744
Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 67
Località : roma
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
..ebbrava Aurora!
Finalmente qualcuno che inizia a dire queste cose, che comincia a parlare di "modalità di stoccaggio" e di antincendio (dotazione e soprattutto formazione del personale), della necessità di presidiare gli impianti (esserci fisicamente o almeno videocamere con qualcuno che le guarda) etc etc...
aggiungerei che in questa fase si sproloquia sul responsabile tecnico dei trasporti e di altre amene attività, ma del R.T. degli impianti se ne parla troppo poco: troppi colleghi hanno (troppi) incarichi e sono in impianto solo per firmare documenti e non guardano procedure, organizzazione e formazione del personale, se poi sono impianti per non pericolosi, il livello di attenzione scende ulteriormente, con gli esiti che vediamo sui giornali.......
.... sui giornali: poco tempo fa sul F.Q. c'era uno sproloquio secondo il quale gli incendi (frequenti) negli impianti che stoccano carta, plastica ed affini erano tutti dolosi, appiccati per scoraggiare la raccolta differenziata e favorire degli inceneritori............
...parlo di incendi ed esplosioni in impianti per esperienza diretta, conoscenza delle cause ma anche intervento immediato del personale e spegnimento totale
Finalmente qualcuno che inizia a dire queste cose, che comincia a parlare di "modalità di stoccaggio" e di antincendio (dotazione e soprattutto formazione del personale), della necessità di presidiare gli impianti (esserci fisicamente o almeno videocamere con qualcuno che le guarda) etc etc...
aggiungerei che in questa fase si sproloquia sul responsabile tecnico dei trasporti e di altre amene attività, ma del R.T. degli impianti se ne parla troppo poco: troppi colleghi hanno (troppi) incarichi e sono in impianto solo per firmare documenti e non guardano procedure, organizzazione e formazione del personale, se poi sono impianti per non pericolosi, il livello di attenzione scende ulteriormente, con gli esiti che vediamo sui giornali.......
.... sui giornali: poco tempo fa sul F.Q. c'era uno sproloquio secondo il quale gli incendi (frequenti) negli impianti che stoccano carta, plastica ed affini erano tutti dolosi, appiccati per scoraggiare la raccolta differenziata e favorire degli inceneritori............
...parlo di incendi ed esplosioni in impianti per esperienza diretta, conoscenza delle cause ma anche intervento immediato del personale e spegnimento totale
homer- Utente Attivo
- Messaggi : 746
Data d'iscrizione : 24.07.10
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
grazie a tutti per i contributi, Aurora al solito mi manda a scuola
concordo con Homer sulle carenze dell'attuale sistema, spesso più formale che sostanziale. qui da me abbiamo diverse accortezze, procedure e strumentazioni, che ci hanno consentito spesso di prevenire.
ma costano, richiedono competenze, etc. quando poi vai a fare il prezzo al cliente risulti troppo caro...
concordo con Homer sulle carenze dell'attuale sistema, spesso più formale che sostanziale. qui da me abbiamo diverse accortezze, procedure e strumentazioni, che ci hanno consentito spesso di prevenire.
ma costano, richiedono competenze, etc. quando poi vai a fare il prezzo al cliente risulti troppo caro...
tfrab- Utente Attivo
- Messaggi : 665
Data d'iscrizione : 14.09.11
Età : 51
Località : Centro Italia
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Aurora top of the tops as usual
Io ho assistito con i miei occhi, in una calda giornata estiva, all'autoaccensione di un cumulo di sfalci lasciato in fondo al prato della cascina da mio nonno (nelle ns province il cumulo di scarti vegetali dei contadini, la cosiddetta RUDERA, è una sorta di autocompostaggio ante litteram).
Il cumulo ha iniziato di punto in bianco a fumare, siamo accorsi a smontarlo col forcone ed in effetti aveva preso a cimare dall'interno.
A quanto so i cumuli in compostaggio negli impianti di bioossidazione accelerata (tipo quelli in cui si insuffla aria dalla platea) raggiungono, anzi devono raggiungere per tot tempo, temperature superiori ai 60 gradi. negli impianti di compostaggio mal gestiti non credo siano infrequenti gli incendi in cella, che è un luogo dove difficilmente può avvenire un innesco accidentale tipo sigaretta a causa della assenza di personale a terra, per ovvi motivi.
Io ho assistito con i miei occhi, in una calda giornata estiva, all'autoaccensione di un cumulo di sfalci lasciato in fondo al prato della cascina da mio nonno (nelle ns province il cumulo di scarti vegetali dei contadini, la cosiddetta RUDERA, è una sorta di autocompostaggio ante litteram).
Il cumulo ha iniziato di punto in bianco a fumare, siamo accorsi a smontarlo col forcone ed in effetti aveva preso a cimare dall'interno.
A quanto so i cumuli in compostaggio negli impianti di bioossidazione accelerata (tipo quelli in cui si insuffla aria dalla platea) raggiungono, anzi devono raggiungere per tot tempo, temperature superiori ai 60 gradi. negli impianti di compostaggio mal gestiti non credo siano infrequenti gli incendi in cella, che è un luogo dove difficilmente può avvenire un innesco accidentale tipo sigaretta a causa della assenza di personale a terra, per ovvi motivi.
silvia- Utente Attivo
- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 22.02.10
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
... e quindi il disastro al TMB Salario dell'Ama a Roma potrebbe essere dovuto ad Autocombustione, come qualcuno ha già ipotizato?
http://www.romatoday.it/politica/incendio-tmb-salario-chi-e-stato-cosa-e-successo.html
http://www.romatoday.it/politica/incendio-tmb-salario-chi-e-stato-cosa-e-successo.html
PiazzaPulita- Utente Attivo
- Messaggi : 1050
Data d'iscrizione : 30.11.10
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Tutto è possibile, ma:
- l'incendio sembra scoppiato nelle vasche con l'indifferenziato, mentre la zona con l'organico da stabilizzare è rimasta illesa;
- l'incendio è scoppiato verso le 4 di notte, a dicembre, con una temperatura esterna non certo "estiva";
- ci sarebbero testimonianze di addetti AMA che dicono di aver sentito un "botto" e che le fiamme si sono sviluppate molto rapidamente.
- l'incendio sembra scoppiato nelle vasche con l'indifferenziato, mentre la zona con l'organico da stabilizzare è rimasta illesa;
- l'incendio è scoppiato verso le 4 di notte, a dicembre, con una temperatura esterna non certo "estiva";
- ci sarebbero testimonianze di addetti AMA che dicono di aver sentito un "botto" e che le fiamme si sono sviluppate molto rapidamente.
matteorossi- Utente Attivo
- Messaggi : 346
Data d'iscrizione : 28.08.15
Età : 49
Località : Roma
Re: combustione spontanea: ADR e rifiuti
Infatti.
Al metano per accendersi (non esplodere, accendersi) bastano 21°C con almeno il 4-5% in volume di aria ma non più del 15%, facilmente raggiungibili in fase di fermentazione anaerobica, ma non altrettanto per fermentazione aerobica.
L'indifferenziato è tale perchè ci si mette pure roba fermentescibile ma ovviamente "meno" che non nell'organico. Una "sacchetta" quindi si può certamente formare durante uno stoccaggio prolungato, ma di notte, d'inverno anche se al chiuso la vedo dura a che la sacchetta di metano e anidride carbonica (che ne influenza l'infiammabilità negativamente) si accenda (svampi, diciamo da queste parti) e trovi altro materiale comburente nei pressi con grado di disidratazione tale da non risultare per ciò stesso comburente.
Se tutt'intorno ci fosse stata carta asciutta e con sufficiente aria, magari sì una fiamma si poteva anche formare . Ma per esperienza so che la carta nell'indifferenziato è - in genere - sempre troppo umida per prendere fuoco.
D'estate, avrei decisamente dato la mia propensione all'autoinnesco. In una notte d'inverno, tali possibilità non è che si annullino ma ritengo diventino estremamente meno probabili.
_________________
sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
- Messaggi : 3848
Data d'iscrizione : 02.09.11
Età : 71
Località : Napoli
Argomenti simili
» sottoprodotto e combustione
» PASSWORD ILLEGGIBILI
» Medicinali scaduti da raccolta differenziata dei rifiuti urbani: rifiuti pericolosi?
» RACCOLTA DA BAGNI CHIMICI
» Ditta con 15 dipendenti, settore edile, produttrice di rifiuti n.p., obbligo tenuta registro c/s rifiuti?
» PASSWORD ILLEGGIBILI
» Medicinali scaduti da raccolta differenziata dei rifiuti urbani: rifiuti pericolosi?
» RACCOLTA DA BAGNI CHIMICI
» Ditta con 15 dipendenti, settore edile, produttrice di rifiuti n.p., obbligo tenuta registro c/s rifiuti?
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.