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Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
4 partecipanti
SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Particolari tipologie di rifiuti :: Terre e rocce da scavo
Pagina 1 di 1
Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
Buongiorno,
sul nuovo TU terre e rocce da scavo approvato, nell'allegato 9 si parla di procedure di campionamento in corso d'opera.
Dovendo gestire un cantiere di manutenzione infrastrutture, per gli allacci o pronto interventi puntuali mi è impossibile gestire un piano di recupero che preventivamente mi permetta di caratterizzare le terre e rocce...ma senza caratterizzazione preventiva vado automaticamente a rifiuto.
Il mio dubbio è: con la caratterizzazione in corso d'opera, posso fare gli allacci, cumulare i materiali di scavo relativi ad un'area omogenea (per es. li divido per aree comunali in modo da riunirli in un unico cumulo) e poi effettuare le analisi sui cumuli all'interno delle aree di caratterizzazione (A.1)?
In questo modo potrei evitare lo smaltimento di tantissimo terreno, classificandolo come sottoprodotto.....
Cmq predisporrei un piano di recupero iniziale, che identifichi le metodologie e i criteri generali (come specificato)..
Grazie a chiunque possa darmi un'utile consiglio o parere
sul nuovo TU terre e rocce da scavo approvato, nell'allegato 9 si parla di procedure di campionamento in corso d'opera.
Dovendo gestire un cantiere di manutenzione infrastrutture, per gli allacci o pronto interventi puntuali mi è impossibile gestire un piano di recupero che preventivamente mi permetta di caratterizzare le terre e rocce...ma senza caratterizzazione preventiva vado automaticamente a rifiuto.
Il mio dubbio è: con la caratterizzazione in corso d'opera, posso fare gli allacci, cumulare i materiali di scavo relativi ad un'area omogenea (per es. li divido per aree comunali in modo da riunirli in un unico cumulo) e poi effettuare le analisi sui cumuli all'interno delle aree di caratterizzazione (A.1)?
In questo modo potrei evitare lo smaltimento di tantissimo terreno, classificandolo come sottoprodotto.....
Cmq predisporrei un piano di recupero iniziale, che identifichi le metodologie e i criteri generali (come specificato)..
Grazie a chiunque possa darmi un'utile consiglio o parere
vp88- Nuovo Utente
- Messaggi : 7
Data d'iscrizione : 31.05.17
Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
io insisto: aspettiamo che lo pubblichino, dopo se ne parla...
In ogni caso, su come fare "prima" penso sia in Titolo II: e ritengo abbia una diversa modulazione a seconda che si tratti di un "piccolo cantiere" o di un "grande cantiere".
come vedi, anche io mi esprimo in termini ipotetici, ossia su mie supposizioni esternate a simpatia e sentimento.
In ogni caso, su come fare "prima" penso sia in Titolo II: e ritengo abbia una diversa modulazione a seconda che si tratti di un "piccolo cantiere" o di un "grande cantiere".
come vedi, anche io mi esprimo in termini ipotetici, ossia su mie supposizioni esternate a simpatia e sentimento.
_________________
sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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Età : 71
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Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
Aurora Brancia ha scritto:io insisto: aspettiamo che lo pubblichino, dopo se ne parla...
In ogni caso, su come fare "prima" penso sia in Titolo II: e ritengo abbia una diversa modulazione a seconda che si tratti di un "piccolo cantiere" o di un "grande cantiere".
come vedi, anche io mi esprimo in termini ipotetici, ossia su mie supposizioni esternate a simpatia e sentimento.
Si, ovviamente sono supposizioni che si stanno facendo, sulla base della bozza approvata. Ho valutato la differenza tra piccolo e grande cantiere (i 6000 mc per intenderci).
Ho letto il titolo II ma su questo aspetto della caratterizzazione in corso d'opera non ci sono purtroppo riferimenti chiari
Grazie cmq
vp88- Nuovo Utente
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Data d'iscrizione : 31.05.17
Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
Non ho capito molto di quello che hai scritto sulla tua situazione.
Puoi essere più chiaro?
Stai parlando di interventi "puntuali" di manutenzione reti, quindi immagino si tratti di volta in volta di singole "opere" con volumi di scavo inferiori ai 6000 mc, no?
In ogni caso la discriminante, col nuovo schema di DPR, non è più tanto sulla volumetria, quanto sul fatto che si sia sottoposti o meno a VIA o ad AIA.
Cantieri non sottoposti a VIA/AIA, che siano sopra o sotto i 6000 mc non sono tenuti alla redazione del PdU, ma della Dichiarazione Unica (autocertificazione).
Se così fosse e tu volessi gestire le T&R ai sensi del 184-bis, prima di preoccuparti della caratterizzazione, dovresti innanzitutto:
- almeno 15gg prima dell'inizio di ogni cantiere spedire la Dichiarazione Unica a Comune e ad ARPA;
- avere pertanto già individuato il sito di destino ed estremi autorizzativi dell'opera di reinterro per l'utilizzo finale delle tue T&R;
- avere individuato l'eventuale sito di deposito intermedio (attenzione ai nuovi requisiti sulla destinazione urbanistica per le CSC).
Dopodiché, dimostrata l'impossibilità di procedere ad una caratterizzazione ambientale "preventiva", puoi procedere alla caratterizzazione in corso d'opera (i.e. su cumuli) che dovrebbe avvenire in contraddittorio con l'EC (es ARPA).
Puoi essere più chiaro?
Stai parlando di interventi "puntuali" di manutenzione reti, quindi immagino si tratti di volta in volta di singole "opere" con volumi di scavo inferiori ai 6000 mc, no?
In ogni caso la discriminante, col nuovo schema di DPR, non è più tanto sulla volumetria, quanto sul fatto che si sia sottoposti o meno a VIA o ad AIA.
Cantieri non sottoposti a VIA/AIA, che siano sopra o sotto i 6000 mc non sono tenuti alla redazione del PdU, ma della Dichiarazione Unica (autocertificazione).
Se così fosse e tu volessi gestire le T&R ai sensi del 184-bis, prima di preoccuparti della caratterizzazione, dovresti innanzitutto:
- almeno 15gg prima dell'inizio di ogni cantiere spedire la Dichiarazione Unica a Comune e ad ARPA;
- avere pertanto già individuato il sito di destino ed estremi autorizzativi dell'opera di reinterro per l'utilizzo finale delle tue T&R;
- avere individuato l'eventuale sito di deposito intermedio (attenzione ai nuovi requisiti sulla destinazione urbanistica per le CSC).
Dopodiché, dimostrata l'impossibilità di procedere ad una caratterizzazione ambientale "preventiva", puoi procedere alla caratterizzazione in corso d'opera (i.e. su cumuli) che dovrebbe avvenire in contraddittorio con l'EC (es ARPA).
matteorossi- Utente Attivo
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Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
Buongiorno
Mi permetto di correggere parzialmente Matteorossi, in quanto in merito alla separazione tra grandi e piccoli siti, il nuovo DPR non cambia nulla rispetto a prima:
- i "cantieri di grandi dimensioni", a cui si applicano gli artt. dall'8 al 19 sono quelli sottoposti a VIA/AIA superiori ai 6.000 mc;
- i "cantieri di grandi dimensioni non sottoposti a VIA/AIA" sono quelli superiori a 6.000 mc e vengono trattati esattamente come i cantieri di piccole dimensioni (art. 22);
- i "cantieri di piccole dimensioni" sono tutti quelli al di sotto dei 6.000 mc (compresi quindi quelli sottoposti a VIA/AIA) a cui si applicano gli artt. 20 e 21.
Per i "cantieri di grandi dimensioni", cioè quelli sottopposti a VIA/AIA > di 6.000 mc, e solo per loro, si deve predisporre il Piano di utilizzo, che però non richiede più autorizzazione esplicita; viene trasmesso con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio e dopo 90 giorni, in assenza di osservazioni, può iniziare la gestione.
Per tutti gli altri cantieri (compresi quindi quelli > 6.000 mc non sottoposti a VIA/AIA) si presenta la "Dichiarazione di utilizzo" di cui all'art. 21.
In merito all'Allegato 9, parte A (cioè ai campionamenti in corso d'opera) ho qualche dubbio che possa essere fatto per i piccoli cantieri e per i grandi non VIA/AIA, in quanto l'allegato 9 cita in specifico il solo articolo 9, che è riferito al solo Piano di Utilizzo previsto per i cantieri in VIA/AIA > 6.000 mc.
Ovviamente ricordo che il DPR entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in G.U., non ancora avvenuta.
Suggerisco nel caso specifico, anche a normativa vigente, un contatto preventivo con l'ARPA competente per territorio.
Buon pomeriggio.
Reba
Mi permetto di correggere parzialmente Matteorossi, in quanto in merito alla separazione tra grandi e piccoli siti, il nuovo DPR non cambia nulla rispetto a prima:
- i "cantieri di grandi dimensioni", a cui si applicano gli artt. dall'8 al 19 sono quelli sottoposti a VIA/AIA superiori ai 6.000 mc;
- i "cantieri di grandi dimensioni non sottoposti a VIA/AIA" sono quelli superiori a 6.000 mc e vengono trattati esattamente come i cantieri di piccole dimensioni (art. 22);
- i "cantieri di piccole dimensioni" sono tutti quelli al di sotto dei 6.000 mc (compresi quindi quelli sottoposti a VIA/AIA) a cui si applicano gli artt. 20 e 21.
Per i "cantieri di grandi dimensioni", cioè quelli sottopposti a VIA/AIA > di 6.000 mc, e solo per loro, si deve predisporre il Piano di utilizzo, che però non richiede più autorizzazione esplicita; viene trasmesso con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio e dopo 90 giorni, in assenza di osservazioni, può iniziare la gestione.
Per tutti gli altri cantieri (compresi quindi quelli > 6.000 mc non sottoposti a VIA/AIA) si presenta la "Dichiarazione di utilizzo" di cui all'art. 21.
In merito all'Allegato 9, parte A (cioè ai campionamenti in corso d'opera) ho qualche dubbio che possa essere fatto per i piccoli cantieri e per i grandi non VIA/AIA, in quanto l'allegato 9 cita in specifico il solo articolo 9, che è riferito al solo Piano di Utilizzo previsto per i cantieri in VIA/AIA > 6.000 mc.
Ovviamente ricordo che il DPR entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in G.U., non ancora avvenuta.
Suggerisco nel caso specifico, anche a normativa vigente, un contatto preventivo con l'ARPA competente per territorio.
Buon pomeriggio.
Reba
reba55- Membro della community
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Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
reba55 ha scritto:Buongiorno
Mi permetto di correggere parzialmente Matteorossi, in quanto in merito alla separazione tra grandi e piccoli siti, il nuovo DPR non cambia nulla rispetto a prima:
- i "cantieri di grandi dimensioni", a cui si applicano gli artt. dall'8 al 19 sono quelli sottoposti a VIA/AIA superiori ai 6.000 mc;
- i "cantieri di grandi dimensioni non sottoposti a VIA/AIA" sono quelli superiori a 6.000 mc e vengono trattati esattamente come i cantieri di piccole dimensioni (art. 22);
- i "cantieri di piccole dimensioni" sono tutti quelli al di sotto dei 6.000 mc (compresi quindi quelli sottoposti a VIA/AIA) a cui si applicano gli artt. 20 e 21.
Si, hai certamente ragione, sono stato frettolosamente troppo sintetico
reba55 ha scritto:In merito all'Allegato 9, parte A (cioè ai campionamenti in corso d'opera) ho qualche dubbio che possa essere fatto per i piccoli cantieri e per i grandi non VIA/AIA, in quanto l'allegato 9 cita in specifico il solo articolo 9, che è riferito al solo Piano di Utilizzo previsto per i cantieri in VIA/AIA > 6.000 mc.
Relativamente al richiamo al solo art.9 (quindi al PdU, valido solo per i grandi VIA/AIA), anche in questo caso non ci sono grandi cambiamenti rispetto al 161. Eppure so di casi nei quali, anche in assenza di Piano di Utilizzo, si è deciso, di concerto con ARPA, di caratterizzare le T&R in corso d'opera, ferme restando le condizioni che sopra richiamavo circa la trasmissione della Dichiarazione 445/00 e l'individuazione del sito di destino
reba55 ha scritto:Suggerisco nel caso specifico, anche a normativa vigente, un contatto preventivo con l'ARPA competente per territorio.
Reba
Sempre e comunque. Amen
matteorossi- Utente Attivo
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Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
matteorossi ha scritto:Non ho capito molto di quello che hai scritto sulla tua situazione.
Puoi essere più chiaro?
Stai parlando di interventi "puntuali" di manutenzione reti, quindi immagino si tratti di volta in volta di singole "opere" con volumi di scavo inferiori ai 6000 mc, no?
In ogni caso la discriminante, col nuovo schema di DPR, non è più tanto sulla volumetria, quanto sul fatto che si sia sottoposti o meno a VIA o ad AIA.
Cantieri non sottoposti a VIA/AIA, che siano sopra o sotto i 6000 mc non sono tenuti alla redazione del PdU, ma della Dichiarazione Unica (autocertificazione).
Se così fosse e tu volessi gestire le T&R ai sensi del 184-bis, prima di preoccuparti della caratterizzazione, dovresti innanzitutto:
- almeno 15gg prima dell'inizio di ogni cantiere spedire la Dichiarazione Unica a Comune e ad ARPA;
- avere pertanto già individuato il sito di destino ed estremi autorizzativi dell'opera di reinterro per l'utilizzo finale delle tue T&R;
- avere individuato l'eventuale sito di deposito intermedio (attenzione ai nuovi requisiti sulla destinazione urbanistica per le CSC).
Dopodiché, dimostrata l'impossibilità di procedere ad una caratterizzazione ambientale "preventiva", puoi procedere alla caratterizzazione in corso d'opera (i.e. su cumuli) che dovrebbe avvenire in contraddittorio con l'EC (es ARPA).
Si scusami non sono stata molto chiara effettivamente.
Aggiungo:
- il mio cantiere si può considerare piccolo cantiere;
- non avrei problemi ad individuare preventivamente il sito di destino e di deposito intermedio.
Il mio unico problema è che, trattandosi di manutenzione (quindi non programmabile nè quantificabile) non so preventivamente dove scavo ed in quali quantità; per questo mi sarebbe impossibile fare una caratterizzazione preventiva...
vp88- Nuovo Utente
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Data d'iscrizione : 31.05.17
Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
Ho paura che nel tuo caso (come in molti altri simili), non vi sia altra strada che gestire le T&R come rifiuti.
Mi sembra infatti vengano meno le condizioni necessarie per la predisposizione e l'invio della DU nei termini previsti dalla normativa.
Come ti dicevo, ALMENO 15 gg prima dell'inizio del cantiere devi infatti comunicare anche i volumi di scavo (oltre ovviamente al sito di provenienza ed estremi autorizzativi).
Rimane comunque validissimo il suggerimento di reba55 di fare un passaggio in ARPA, indipendentemente dall'entrata in vigore o meno del nuovo DPR.
Mi sembra infatti vengano meno le condizioni necessarie per la predisposizione e l'invio della DU nei termini previsti dalla normativa.
Come ti dicevo, ALMENO 15 gg prima dell'inizio del cantiere devi infatti comunicare anche i volumi di scavo (oltre ovviamente al sito di provenienza ed estremi autorizzativi).
Rimane comunque validissimo il suggerimento di reba55 di fare un passaggio in ARPA, indipendentemente dall'entrata in vigore o meno del nuovo DPR.
matteorossi- Utente Attivo
- Messaggi : 346
Data d'iscrizione : 28.08.15
Età : 49
Località : Roma
Re: Caratterizzazione in corso d'opera terre e rocce
matteorossi ha scritto:Ho paura che nel tuo caso (come in molti altri simili), non vi sia altra strada che gestire le T&R come rifiuti.
Mi sembra infatti vengano meno le condizioni necessarie per la predisposizione e l'invio della DU nei termini previsti dalla normativa.
Come ti dicevo, ALMENO 15 gg prima dell'inizio del cantiere devi infatti comunicare anche i volumi di scavo (oltre ovviamente al sito di provenienza ed estremi autorizzativi).
Rimane comunque validissimo il suggerimento di reba55 di fare un passaggio in ARPA, indipendentemente dall'entrata in vigore o meno del nuovo DPR.
In realtà un passaggio in ARPA lo abbiamo fatto già (non dico di quale regione per ovvi motivi...) ma il tecnico che ci ha ricevuti ha soltanto letto e riletto l'articolo di legge senza dare una minima interpretazione o suggerimento utile...praticamente tempo e viaggio inutili.
Magari in altre sezioni/regioni si potrebbe trovare qualche aiuto più valido si spera
vp88- Nuovo Utente
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