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Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
+3
Aurora Brancia
-bz8-
Giuliggia
7 partecipanti
SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Questioni generali :: Classificazione :: Pericolosità dei rifiuti
Pagina 1 di 1
Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Buongiorno a tutti.
Riscontro tra alcuni miei clienti diverse classi di pericolo attribuite alle batterie al piombo CER 160601 (batterie delle auto per capirci). Loro si giustificano dicendo che sono state attribuite dal precedente consulente a seguito di caratterizzazione.
Fino qui e detta così mi può stare bene, però il mio dubbio sorge in quanto tale rifiuto è standard e risulta essere uguale dal carrozzerie Pinco e dal carrozziere Panco e per questo sarei tentata di dire che le HP dovrebbero essere "consigliate" dal Cobat...o chi per esso (come accade per i RAEE).
Voi cosa pensate?
Grazie a tutti per il contributo.
Riscontro tra alcuni miei clienti diverse classi di pericolo attribuite alle batterie al piombo CER 160601 (batterie delle auto per capirci). Loro si giustificano dicendo che sono state attribuite dal precedente consulente a seguito di caratterizzazione.
Fino qui e detta così mi può stare bene, però il mio dubbio sorge in quanto tale rifiuto è standard e risulta essere uguale dal carrozzerie Pinco e dal carrozziere Panco e per questo sarei tentata di dire che le HP dovrebbero essere "consigliate" dal Cobat...o chi per esso (come accade per i RAEE).
Voi cosa pensate?
Grazie a tutti per il contributo.
Giuliggia- Utente Attivo
- Messaggi : 165
Data d'iscrizione : 23.02.12
Età : 39
Località : Pescara
Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
nessun parere in merito?
Giuliggia- Utente Attivo
- Messaggi : 165
Data d'iscrizione : 23.02.12
Età : 39
Località : Pescara
Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Dunque,
se il precedente consulente ha fatto una caratterizzazione (come asserisce) l'avrà scritta da qualche parte e consegnata al cliente, almeno spero. In fondo come ben saprai la responsabilità è del tuo cliente, non del vecchio consulente; quindi una pezza d'appoggio ci dovrà essere da qualche parte.
Fermo restando il fatto che io sono beatamente convinto che ti abbiano detto una bugia.
Sappiamo tutti ormai che al "gioco" delle classi di pericolo, in molti casi, il "banco" lo fanno sempre gli impianti di destino.
Salvo poi trovare il cliente virtuoso che ha piena coscienza dei propri rifiuti e magari ha pure fatto le analisi. Ma nella maggior parte dei casi, soprattutto per quanto riguarda i piccoli produttori, le caratteristiche di pericolo vengono "dettate" dagli impianti; e ai produttorini va bene così.
Nella mia esperienza ho visto, proprio per le batterie al piombo, le seguenti "correnti di pensiero"
- Un impianto che chiedeva H4-H8
- Un altro H6-H8
- Un altro ancora solo H8
- Infine uno che pretendeva H5-H6-H7-H8-H13
Poi ci sono quelli invece ai quali "va bene tutto" o quasi.
I modi per arrivare ad una corretta classificazione ci sono, (analisi o aratterizzazioni, a seconda del tipo di rifiuto e anche della sua "campionabilità) proprio su questo forum ci sono utenti molto autorevoli da questo punto di vista (non certo io).
Vale secondo me la regola generale che "batterie al piombo sono", dubito che ci possano essere classificazioni così diverse tra batteria al piombo e batteria al piombo.
Sono batterie al piombo, punto.
Il parere del COBAT, dando per buono che abbiano fatto una caratterizzazione/classificazione/analisi come si deve, vista la loro presunta esperienza, potrebbe essere secondo me una buona strada per "armonizzare" i vari pareri.
Ciao ciao
se il precedente consulente ha fatto una caratterizzazione (come asserisce) l'avrà scritta da qualche parte e consegnata al cliente, almeno spero. In fondo come ben saprai la responsabilità è del tuo cliente, non del vecchio consulente; quindi una pezza d'appoggio ci dovrà essere da qualche parte.
Fermo restando il fatto che io sono beatamente convinto che ti abbiano detto una bugia.
Sappiamo tutti ormai che al "gioco" delle classi di pericolo, in molti casi, il "banco" lo fanno sempre gli impianti di destino.
Salvo poi trovare il cliente virtuoso che ha piena coscienza dei propri rifiuti e magari ha pure fatto le analisi. Ma nella maggior parte dei casi, soprattutto per quanto riguarda i piccoli produttori, le caratteristiche di pericolo vengono "dettate" dagli impianti; e ai produttorini va bene così.
Nella mia esperienza ho visto, proprio per le batterie al piombo, le seguenti "correnti di pensiero"
- Un impianto che chiedeva H4-H8
- Un altro H6-H8
- Un altro ancora solo H8
- Infine uno che pretendeva H5-H6-H7-H8-H13
Poi ci sono quelli invece ai quali "va bene tutto" o quasi.
I modi per arrivare ad una corretta classificazione ci sono, (analisi o aratterizzazioni, a seconda del tipo di rifiuto e anche della sua "campionabilità) proprio su questo forum ci sono utenti molto autorevoli da questo punto di vista (non certo io).
Vale secondo me la regola generale che "batterie al piombo sono", dubito che ci possano essere classificazioni così diverse tra batteria al piombo e batteria al piombo.
Sono batterie al piombo, punto.
Il parere del COBAT, dando per buono che abbiano fatto una caratterizzazione/classificazione/analisi come si deve, vista la loro presunta esperienza, potrebbe essere secondo me una buona strada per "armonizzare" i vari pareri.
Ciao ciao
-bz8-- Utente Attivo
- Messaggi : 174
Data d'iscrizione : 13.05.11
Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Oh, benissimo...
chiedo scusa se non ho avuto il tempo nè il modo di intervenire prima, ma ritengo che il quesito posto da giuliggia sia particolarmente foriero di interessanti sviluppi con significative implicazioni.
Partiamo -anzichè da lontano- dall'immediato vicino, e l'immediato vicino è che dal 1° giugno 2015 la classificazione di pericolo si fa come dice il Reg UE 1357/14. E che la Dir CE 955/14 pure doveva entrare in vigore lo stesso giorno, solo che essendo una direttiva e non un Reg. UE andrebbe recepita da noi come stato membro, e poche volte come in questo caso la definizione membro mi è parsa calzante
Infatti, noi siamo tenuti ad applicare le caratteristiche di pericolo come da 1357, comunque; contemporaneamente però il mattm se ne è sbattuto accuratamente gli ammennicoli di adempiere al SUO e tutto SUO dovere dettato in art. 264 c.2-bis del 152/06 di provvedere al recepimento della Dir CE 95, e questo a tutt'oggi. Se aveste notizia che invece l'hanno recepito, vi sarò grata per gli estremi di pubblicazione del prescritto Decreto Interministeriale e mi scuso sin da ora.
Il risultato è che però non essendoci il recepimento della Dir CE 955/14 gli impianti sono tenuti ad accettare quesi determinati codici, e ok, ma si dà il caso 1) che i codici stessi abbiano subito delle variazioni e soprattutto 2) che la dir CE 955/14 manda all'aria la classificabilità precedente e quindi andrebbe riscritto l'intero Allegato D alla Parte Quarta del 152.
E voi mi direte che va bene, avrò anche ragione io ma il 16 06 01* con l'asterisco era prima e con l'asterisco è ora; quindi che si fa, si aggiunge la P alle H di prima che è in base a quelle ed alla loro pregressa attribuibilità che determinati impianti sono autorizzati a "trattare" quei rifiuti, o altrimenti cosa?
heh, è giusto lì, l'introppo. Premettendo che il piombo delle batterie al piombo è metallico, in teoria anche prima il piombo metallico non aveva classificazione a sè stante come metallo. Infatti, non è come metallo che è pericoloso se non allo stato di vapore ma spesso lo sono i suoi sali e/o alcuni suoi composti. E, in piena franchezza, quello che ha reso prima e rende ancora adesso "pericoloso" il rifiuto delle batterie al piombo è proprio il Solfato di Piombo che si forma ma non si riconverte più all'equilibrio durante la fase di "carica" e che fa "morire" la batteria. Se il tenore di solfato piomboso nella batteria supera lo 0,3 %, e in quelle scariche e non ricaricabili lo supera fisso, la frase di rischio unica corretta sulla pericolsità è HP10.
perchè il piombo metallico no, ma il solfato di piombo nelle sue varie formulazioni richiede etichettatura come H360Df.
Al merito, ricordo che in un batteria oggettivamente scaricata in quanto esaurita di acido solforico non ce ne sta proprio più (mi insegnate che le batterie si "riprendono" con acqua rigorosament distillata) ed una volta rimosse dalla possibilità di ricarica quel pochetto di ione solfato se pure ce n'è rimasto nel liquido riprecipita come sale solido del piombo rimasto in forma di ione positivo appunto come solfato di piombo.
Quindi la corrosività peraltro di una frazione in peso comunque minimale sull'intera batteria esausta non è sufficiente oggi ad assegnare un HP8: vi ricordo che ci vorrebbe almeno l'1% in peso per prendere in considerazione il fattore di corrosività e si dovrebbe superare il 5 % in peso di acido solforico: anche tenuto conto che il peso specifico dell'acido solforico è quasi due, da puro (1,84 per l'esattezza) comunque quello del piombo metallico è 11,34, e quindi ci vorrebbero almeno 308 gr di acido solforico per ogni kg di piombo metallico. Se tenete conto che una 100 Ah può arrivare a 20 kg circa, è del tutto escluso che ci possano essere dentro circa 1,5 kg di solo acido, che oltre tutto appunto è in soluzione acquosa, non si "consuma, non "evapora" ma va a fare solfato di piombo con parte dei quasi 20 kg di piombo, e il solfato di pionbo ha comunque un peso specifico di circa 6,3.
Dunque, la caratteristica di "corrosivo" non era idonea nemmeno prima, e se in una batteria al piombo quello che troviamo dentro l'involucro, che non è "pericoloso" in sè, è acqua, piombo metallico e solfato di piombo ed al più acido solforico in tracce, allora se ne deduce che ieri come oggi poichè delle 3 componenti chimiche l'unica pericolosa presente sovrasoglia è il solfato di piombo che, ieri come oggi, ha la frase di pericolo -come sostanza- H360Df se presente > 0,3% (prima, 0,5%) e che quindi nella stessa percentuale ha la caratteristica di pericolo HP10 come rifiuto.
Come forse vi viene in mente, credo nessuno di voi abbia visto segnare un H10 alle caratteristiche di pericolo delle batterie. Eppure, credetemi, è stata sempre quella.
Quando mi si parla di "caratterizzazione del rifiuto" , per me, si parla della caratterizzazione di componenti pericolose in quello che oggi è rifiuto, non di quali fossero le caratteristiche di pericolosità quando quella cosa l'ho comperata da nuova: e questo dovrebbe risultarvi illuminante di com'è che siano usciti H4, H6, H8, tutte le H sino a 8 ma mai H 10, com'è però sempre stata la caratteristica di pericolo delle batterie usate, ieri come oggi.
In una batteria nuova il liquido di elettrolisi contiene acido solforico 4,5 M il che significa un forte corrosivo in percentuale peso > 1% (veramente, in peso sarebbe circa il 44%...) e lì il vecchio H8 ci va: ma è la etichettatura della batteria NUOVA, che infatti non avendo solfato di piombo ma solo piombo metallico, portava come frase di rischio R35 e oggi come frase di pericolo H314, ci poteva anche stare un "fu" R24/25 che avrebbe dato un fu H6 se fosse stato presente allo stesso modo nel rifiuto come un R 20 per il fattore inalatorio dell'acido che avrebbe significato H4 di ante primo giugno 2015 se fosse rimasto com'era dalla batteria nuova al rifiuto. Ma certo anche da nuova la parte liquida della batteria non arrivava a quel 25 % in peso che avrebbe giustificato un etichettatura R20/22 e relativo H4 come rifiuto.
In ogni caso, oggi come oggi, un HP8 assorbirebbe un HP4 per corrosività >5% e persino lo stesso HP4 per essere assegnato richiederebbe la presenza di acido solforico nella soluzione liquida ancora almeno tra il 5 e il 15% e che questa soluzione sia maggiore del 20% in peso sull'intera batteria. SE sulla confezione c'era anche H315 e H319 allora l'acido nella soluzione della batteria nuova è >del 5% ma <15%: ma se non parte da quel tenore iniziale di acido solforico in soluzione, la batteria dura nulla. Il 20 % in peso del liquido a fine vita batteria invece lo possiamo di certo escludere, così come possiamo escludere che ci sia dentro più del 5% di acido solforico "utile" al fenomeno di accumulazione ed erogazione di energia elettrica: la batteria funzionerebbe ancora, male, a scatti forse ma funzionerebbe se ne avesse almeno quel 5% di ricaricabile ed utile alla generazione elettrica.
E' solo cambiata la classificabilità dei rifiuti come pericolosi, ma teniamo sempre presente che non per questo sono cambiati i rifiuti...
Ma i nodi vengono al pettine perchè, come noto, il tempo è galantuomo.
chiedo scusa se non ho avuto il tempo nè il modo di intervenire prima, ma ritengo che il quesito posto da giuliggia sia particolarmente foriero di interessanti sviluppi con significative implicazioni.
Partiamo -anzichè da lontano- dall'immediato vicino, e l'immediato vicino è che dal 1° giugno 2015 la classificazione di pericolo si fa come dice il Reg UE 1357/14. E che la Dir CE 955/14 pure doveva entrare in vigore lo stesso giorno, solo che essendo una direttiva e non un Reg. UE andrebbe recepita da noi come stato membro, e poche volte come in questo caso la definizione membro mi è parsa calzante
Infatti, noi siamo tenuti ad applicare le caratteristiche di pericolo come da 1357, comunque; contemporaneamente però il mattm se ne è sbattuto accuratamente gli ammennicoli di adempiere al SUO e tutto SUO dovere dettato in art. 264 c.2-bis del 152/06 di provvedere al recepimento della Dir CE 95, e questo a tutt'oggi. Se aveste notizia che invece l'hanno recepito, vi sarò grata per gli estremi di pubblicazione del prescritto Decreto Interministeriale e mi scuso sin da ora.
Il risultato è che però non essendoci il recepimento della Dir CE 955/14 gli impianti sono tenuti ad accettare quesi determinati codici, e ok, ma si dà il caso 1) che i codici stessi abbiano subito delle variazioni e soprattutto 2) che la dir CE 955/14 manda all'aria la classificabilità precedente e quindi andrebbe riscritto l'intero Allegato D alla Parte Quarta del 152.
E voi mi direte che va bene, avrò anche ragione io ma il 16 06 01* con l'asterisco era prima e con l'asterisco è ora; quindi che si fa, si aggiunge la P alle H di prima che è in base a quelle ed alla loro pregressa attribuibilità che determinati impianti sono autorizzati a "trattare" quei rifiuti, o altrimenti cosa?
heh, è giusto lì, l'introppo. Premettendo che il piombo delle batterie al piombo è metallico, in teoria anche prima il piombo metallico non aveva classificazione a sè stante come metallo. Infatti, non è come metallo che è pericoloso se non allo stato di vapore ma spesso lo sono i suoi sali e/o alcuni suoi composti. E, in piena franchezza, quello che ha reso prima e rende ancora adesso "pericoloso" il rifiuto delle batterie al piombo è proprio il Solfato di Piombo che si forma ma non si riconverte più all'equilibrio durante la fase di "carica" e che fa "morire" la batteria. Se il tenore di solfato piomboso nella batteria supera lo 0,3 %, e in quelle scariche e non ricaricabili lo supera fisso, la frase di rischio unica corretta sulla pericolsità è HP10.
perchè il piombo metallico no, ma il solfato di piombo nelle sue varie formulazioni richiede etichettatura come H360Df.
Al merito, ricordo che in un batteria oggettivamente scaricata in quanto esaurita di acido solforico non ce ne sta proprio più (mi insegnate che le batterie si "riprendono" con acqua rigorosament distillata) ed una volta rimosse dalla possibilità di ricarica quel pochetto di ione solfato se pure ce n'è rimasto nel liquido riprecipita come sale solido del piombo rimasto in forma di ione positivo appunto come solfato di piombo.
Quindi la corrosività peraltro di una frazione in peso comunque minimale sull'intera batteria esausta non è sufficiente oggi ad assegnare un HP8: vi ricordo che ci vorrebbe almeno l'1% in peso per prendere in considerazione il fattore di corrosività e si dovrebbe superare il 5 % in peso di acido solforico: anche tenuto conto che il peso specifico dell'acido solforico è quasi due, da puro (1,84 per l'esattezza) comunque quello del piombo metallico è 11,34, e quindi ci vorrebbero almeno 308 gr di acido solforico per ogni kg di piombo metallico. Se tenete conto che una 100 Ah può arrivare a 20 kg circa, è del tutto escluso che ci possano essere dentro circa 1,5 kg di solo acido, che oltre tutto appunto è in soluzione acquosa, non si "consuma, non "evapora" ma va a fare solfato di piombo con parte dei quasi 20 kg di piombo, e il solfato di pionbo ha comunque un peso specifico di circa 6,3.
Dunque, la caratteristica di "corrosivo" non era idonea nemmeno prima, e se in una batteria al piombo quello che troviamo dentro l'involucro, che non è "pericoloso" in sè, è acqua, piombo metallico e solfato di piombo ed al più acido solforico in tracce, allora se ne deduce che ieri come oggi poichè delle 3 componenti chimiche l'unica pericolosa presente sovrasoglia è il solfato di piombo che, ieri come oggi, ha la frase di pericolo -come sostanza- H360Df se presente > 0,3% (prima, 0,5%) e che quindi nella stessa percentuale ha la caratteristica di pericolo HP10 come rifiuto.
Come forse vi viene in mente, credo nessuno di voi abbia visto segnare un H10 alle caratteristiche di pericolo delle batterie. Eppure, credetemi, è stata sempre quella.
Quando mi si parla di "caratterizzazione del rifiuto" , per me, si parla della caratterizzazione di componenti pericolose in quello che oggi è rifiuto, non di quali fossero le caratteristiche di pericolosità quando quella cosa l'ho comperata da nuova: e questo dovrebbe risultarvi illuminante di com'è che siano usciti H4, H6, H8, tutte le H sino a 8 ma mai H 10, com'è però sempre stata la caratteristica di pericolo delle batterie usate, ieri come oggi.
In una batteria nuova il liquido di elettrolisi contiene acido solforico 4,5 M il che significa un forte corrosivo in percentuale peso > 1% (veramente, in peso sarebbe circa il 44%...) e lì il vecchio H8 ci va: ma è la etichettatura della batteria NUOVA, che infatti non avendo solfato di piombo ma solo piombo metallico, portava come frase di rischio R35 e oggi come frase di pericolo H314, ci poteva anche stare un "fu" R24/25 che avrebbe dato un fu H6 se fosse stato presente allo stesso modo nel rifiuto come un R 20 per il fattore inalatorio dell'acido che avrebbe significato H4 di ante primo giugno 2015 se fosse rimasto com'era dalla batteria nuova al rifiuto. Ma certo anche da nuova la parte liquida della batteria non arrivava a quel 25 % in peso che avrebbe giustificato un etichettatura R20/22 e relativo H4 come rifiuto.
In ogni caso, oggi come oggi, un HP8 assorbirebbe un HP4 per corrosività >5% e persino lo stesso HP4 per essere assegnato richiederebbe la presenza di acido solforico nella soluzione liquida ancora almeno tra il 5 e il 15% e che questa soluzione sia maggiore del 20% in peso sull'intera batteria. SE sulla confezione c'era anche H315 e H319 allora l'acido nella soluzione della batteria nuova è >del 5% ma <15%: ma se non parte da quel tenore iniziale di acido solforico in soluzione, la batteria dura nulla. Il 20 % in peso del liquido a fine vita batteria invece lo possiamo di certo escludere, così come possiamo escludere che ci sia dentro più del 5% di acido solforico "utile" al fenomeno di accumulazione ed erogazione di energia elettrica: la batteria funzionerebbe ancora, male, a scatti forse ma funzionerebbe se ne avesse almeno quel 5% di ricaricabile ed utile alla generazione elettrica.
E' solo cambiata la classificabilità dei rifiuti come pericolosi, ma teniamo sempre presente che non per questo sono cambiati i rifiuti...
Ma i nodi vengono al pettine perchè, come noto, il tempo è galantuomo.
_________________
sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
- Messaggi : 3848
Data d'iscrizione : 02.09.11
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A danydany piace questo messaggio.
Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Aurora complimenti per la esaustiva trattazione dell'argomento....e grazie per il tempo dedicato al forum
ceresio18- Utente Attivo
- Messaggi : 454
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Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Complimenti Aurora per la competenza in materia!
Grazie della risposta
Grazie della risposta
Giuliggia- Utente Attivo
- Messaggi : 165
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Località : Pescara
Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Illuminante! grazie mille per le indicazioni!
gattoatomo- Nuovo Utente
- Messaggi : 7
Data d'iscrizione : 02.09.15
Re: Classi di pericolo batterie al piombo CER 160601
Siete tutti molto gentili e apprezzo molto i vostri complimenti !
Il fatto è che io quando sostengo di essere una consulente lo faccio proprio perchè mi sforzo di "consulere", e se passo per il forum quando sto ancora in modalità "perizia ON" che mi si stanno chiudendo i file mentali della giornata, o sono solo abbassati nella barra di stato mentale sempre, finisce che più che rispondere continuo a "redigere perizie".
Non lo faccio apposta: mi disegnano così
Il fatto è che io quando sostengo di essere una consulente lo faccio proprio perchè mi sforzo di "consulere", e se passo per il forum quando sto ancora in modalità "perizia ON" che mi si stanno chiudendo i file mentali della giornata, o sono solo abbassati nella barra di stato mentale sempre, finisce che più che rispondere continuo a "redigere perizie".
Non lo faccio apposta: mi disegnano così
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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
- Messaggi : 3848
Data d'iscrizione : 02.09.11
Età : 71
Località : Napoli
Batterie al Piombo
Tutto giusto e perfetto ma attenzione alle percentuali in peso dei contaminanti. Hanno senso quando ci troviamo di fronte ad una soluzione (o comunque ad un rifiuto) omogeneo, sia esso solido sia liquido. Una batteria del peso di 5 Kg dove dentro ci sono 20 ml di acido solforico concentrato, secondo voi non è corrosiva?
Secondo me lo è e come, provate a mettere la mano nell'acido!!! Le indicazioni di pericolo H tengono conto a diversi livelli (200...300...400...) della pericolosità per l'uomo o per l'ambiente.
I limiti di concentrazione di cui al nuovo Reg. UE 1357/2014 hanno senso se applicati a soluzioni o composti omogenei, campionabili e rappresentativi.
Saluti
Secondo me lo è e come, provate a mettere la mano nell'acido!!! Le indicazioni di pericolo H tengono conto a diversi livelli (200...300...400...) della pericolosità per l'uomo o per l'ambiente.
I limiti di concentrazione di cui al nuovo Reg. UE 1357/2014 hanno senso se applicati a soluzioni o composti omogenei, campionabili e rappresentativi.
Saluti
Pipponzi- Membro della community
- Messaggi : 11
Data d'iscrizione : 19.02.10
Recepito
Aurora Brancia ha scritto: Se aveste notizia che invece l'hanno recepito, vi sarò grata per gli estremi di pubblicazione del prescritto Decreto Interministeriale e mi scuso sin da ora.
Il DECRETO-LEGGE 20 giugno 2017, n. 91 (in G.U. 20/06/2017, n.141) , convertito con modificazioni dalla L. 3 agosto 2017, n. 123, all'art. 9, recita:
"1. I numeri da 1 a 7 della parte premessa all'introduzione dell'allegato D alla parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono sostituiti dal seguente: "1. La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER ed applicando le disposizioni contenute nella decisione 2014/955/UE e nel regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014, nonché nel regolamento (UE) 2017/997 del Consiglio, dell'8 giugno 2017".
Sicuramente, rilevata la tua competenza, lo saprai già. Mi sembrava, ad ogni modo, opportuno introdurre il commento in questa discussione così che altri lettori ne abbiano traccia.
Alessandro C.- Nuovo Utente
- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 14.12.17
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