Rinnovo autorizzazione in semplificata in area agricola

Buonasera...
è vero che se un impianto, autorizzato dalla provincia alle operazioni di recupero rifiuti già da molti anni, si trova in un'area verde o agricola non può richiedere il rinnovo dell'autorizzazione????
E che fa chiude battenti??
NOn capisco...

Io non ho un impianto ma sentendo parlare gli altri sta cosa mi sembra assurda...

a me non risulta. che provincia è? è la provincia che fa storie o il comune, magari a seguito del nuovo PGT?.
è possibile che essendo in area verde, non ti permettano di fare varianti sostanziali o di cedere l'attività a terzi (e questo mi pare più sensato) ma il semplice rinnovo dovrebbero concederlo perchè il diritto a svolgere l'attività è stato maturato precedentemente a queste nuove disposizioni.

sin dalla entrata in vigore del Ronchi (2 marzo 1997) gli impianti che operano in "Procedura Semplificata" ex artt 31/33 sono soggetti alle norme in materia di Impianti Industriali.

ad oggi l'art. 214 comma 7 del TUA, recita:

7. La costruzione di impianti che recuperano rifiuti nel rispetto delle condizioni, delle prescrizioni e delle norme tecniche di cui ai commi 2 e 3 è disciplinata dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di qualità dell'aria e di inquinamento atmosferico da impianti industriali e dalle altre disposizioni che regolano la costruzione di impianti industriali

quindi se l'impianto è pre-esistente al 2 marzo 1997 può rinnovare... altrimenti, a mio avviso, è da dimostrare la pre-esistenza

A me sembra che Massimaro abbia parlato di rinnovo.
Se deve rinnovare adesso vuol dire che la prima autorizzazione gliela hanno data nel 2007, il Ronchi c'era già da 10 anni e pure l'art.214 del TUA già c'era.

Ergo se gliela hanno concessa 5 anni fa, evidentemente l'impianto già rispettava i criteri di insediamento di un impianto industriale (o era già presente, o se è stato realizzato ex novo forse l'area non era a destinazione agricola).

Per conto mio se l'impianto già c'era non possono non rinnovare l'autorizzazione se non intercorrono modifiche sostanziali e se vengono rispettati tutti i criteri e condizioni previste dalle norme.

Se l'area è diventata agricola recentemente bisognerebbe anche dire 2 paroline a chi ha fatto questa variante.

Come sempre, però, bisognerebbe conoscere con precisione i veri termini del problema.

Allora dal certificato di destinazione urbanistica l'impianto risulta in zona E "Area Verde" dove è prevista concessione edilizia per impianti produttivi destinati alla conduzione del fondo.
ma io mi domando...come hanno fatto a concedergli l'autorizzazione prima?
E' possibile fare qualcosa ?

Le cose sono due, o il comune fa una variante al piano regolatore.... oppure
occorre farsi autorizzare in procedura ordinaria alla regione... nelle zone agricole in procedura semplificata la provincia non concederà il rinnovo... Questo almeno è quello che mi hanno detto alla provincia proprio qualche settimana fa.... A me sembra assurdo però che un impianto già esistente a cui hanno concesso le autorizzazioni non possa rinnovare

Un impianto di recupero rifiuti che opera in procedura semplificata (quindi a seguito di semplice comunicazione di inizio attività) non può essere realizzato in zona avente destinazione urbanistica “agricola/verde”. Solo le autorizzazioni “ordinarie” costituiscono, ove occorra, variante urbanistica.

Quindi i casi sono tre:

• o la comunicazione di inizio attività conteneva la falsa attestazione relativa alla destinazione urbanistica dell’area interessata, e allora la Provincia sarebbe stata indotta in errore;
  
• oppure la comunicazione di inizio attività era lacunosa su quel punto, e allora la Provincia è stata negligente nella verifica dei presupposti e dei requisiti richiesti;
  
• oppure la comunicazione di inizio attività era precisa sul punto, e allora la Provincia è stata quantomeno MOLTO negligente nella verifica dei presupposti e dei requisiti richiesti.

In sede di rinnovo è stata evidentemente avviata una nuova istruttoria e l’irregolarità è venuta a galla; adesso è un vero guaio, sia sotto il profilo ambientale che sotto quello urbanistico/edilizio...

Direi che un'ipotesi per tentare di salvare capra e cavoli può essere quella di trasformare l'istanza di rinnovo in semplificata in una richiesta di autorizzazione ordinaria che appunto costituisce variante urbanistica e consente la prosecuzione dell'attività.

E, in conferenza di servizi, devono convicersi ad autorizzare un impianto in area agricola...
E se questa situazione avesse avuto origine da un'originaria dichiarazione infedele...

Admin ha scritto:E, in conferenza di servizi, devono convicersi ad autorizzare un impianto in area agricola...
E se questa situazione avesse avuto origine da un'originaria dichiarazione infedele...

Signori, avete tutti perfettamente ragione soprattutto ad essere diffidenti.
Certo che la destinazione urbanistica e il PRG comunale sono una delle cose più semplici e banali da controllare, anche per il funzionario provinciale meno esperto....e comunque la normativa per il recupero in semplificata implica che la Provincia di competenza, nei 90 gg che intercorrono tra la dichiarazione di inizio attività e l'avvio della stessa, un'occhiata alla carta gliela dia. Non è che il recupero in semplificata significa che il funzionario si beve tutto quello che viene scritto dal proponente come se fosse rosolio e mette la firma sull'atto alla cieca, se no che li paghiamo a fare?

Nella mia vita io ho fatto solo 4 semplificate (di cui 2 R13 monorifiuto NP), ma vi assicuro che l'istruttoria è stata approfondita e sono stati presi inesame tutti gli aspetti potenzialmente critici dell'insediamento.

Secondo me si tratta solamente di un impianto molto "datato", nato magari 20 / 30 anni fa, autorizzato la prima volta nel 98 con il DM5/02 e poi rinnovato di volta in volta. non mi stupirei che 20 / 30 anni fa non si desse poi tanto peso a destinazione urbanistica, vincoli ecc. Oggi le cose sono molto cambiate. A mio avviso resta il fatto che un impianto che rinnova tal quale senza ingrandirsi o cedere a terzi mantiene il diritto ad operare. Ma qui le voci che contano sono quelle della provincia competente e del comune...

Comunque la si guardi, la pubblica amministrazione esce male da questa storia...
Non solo la Provincia (che magari è lontana): anche il Comune che sicuramente era informato ed era "sul posto".

zorba ha scritto:Comunque la si guardi, la pubblica amministrazione esce male da questa storia...
Non solo la Provincia (che magari è lontana): anche il Comune che sicuramente era informato ed era "sul posto".

Beh direi proprio di sì