Ultimi argomenti attivi
» RENTRI: Dubbi e curiositàDa urgada Mer Nov 20, 2024 10:52 pm
» Rentri: conservazione digitale costi
Da Paolo UD Mer Nov 13, 2024 12:09 pm
» Scheda Materiali
Da MagoMerlino Mer Nov 06, 2024 1:48 pm
» capacità finanziaria dimostrabile con la LIPE ?
Da Sciùr Colombo Lun Nov 04, 2024 5:07 pm
» RENTRI: sistemi di geolocalizzazione per il trasporto di rifiuti pericolosi
Da Paolo UD Gio Ott 31, 2024 11:36 am
» Rientri. Trasporti conto terzi
Da Transporter Mer Ott 16, 2024 7:53 pm
» Rnera fondo giallo sui colli di rifiuti pericolosi - responsabilità condivisa?
Da lotus1 Mar Set 17, 2024 1:23 pm
» Mud - Errore sul civico: E' da reinviare?
Da Paolo UD Lun Ago 05, 2024 10:51 am
» 1263 - curiosità
Da lotus1 Ven Ago 02, 2024 11:59 am
» Ritiro rifiuti da privati - Sentenza CdS 29 Maggio 2023 n. 5257
Da skywalker2016 Mar Lug 30, 2024 10:44 am
RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
+2
mapi68
Maw
6 partecipanti
SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Questioni generali :: Classificazione :: Attribuzione del codice CER
Pagina 1 di 1
RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Salve ragazzi,nei rifiuti con CER 010413 "rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra" sono incluse anche le polveri? intendo quelle che i marmisti producono(in stato liquido) facendo i tagli, e che poi buttano dentro i sacchi (big bag)ad essiccare ?
Maw- Utente Attivo
- Messaggi : 208
Data d'iscrizione : 24.05.11
Età : 60
Località : Sardo sono
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
credo che si possa utilizzare il codice CER 010410 - polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 010407
anche se non specificato che derivino dalla lavorazione della pietra, come nel codice da te citato
un codice specifica la lavorazione da cui hanno origine i rifiuti, l'altro lo stato polverulento che contraddistingue il rifiuti dopo l'asciugatura nei sacchi
sta al produttore del rifiuto stabilire quale codice usare.. li trovo validi entrambi se lo smaltimento del rifiuto avviene dopo l'asciugatura ed esso si presenta allo stato polverulento
anche se non specificato che derivino dalla lavorazione della pietra, come nel codice da te citato
un codice specifica la lavorazione da cui hanno origine i rifiuti, l'altro lo stato polverulento che contraddistingue il rifiuti dopo l'asciugatura nei sacchi
sta al produttore del rifiuto stabilire quale codice usare.. li trovo validi entrambi se lo smaltimento del rifiuto avviene dopo l'asciugatura ed esso si presenta allo stato polverulento
mapi68- Moderatrice
- Messaggi : 1235
Data d'iscrizione : 12.03.10
Età : 56
Località : Treviso
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
mapi68 ha scritto:credo che si possa utilizzare il codice CER 010410 - polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 010407
anche se non specificato che derivino dalla lavorazione della pietra, come nel codice da te citato
un codice specifica la lavorazione da cui hanno origine i rifiuti, l'altro lo stato polverulento che contraddistingue il rifiuti dopo l'asciugatura nei sacchi
sta al produttore del rifiuto stabilire quale codice usare.. li trovo validi entrambi se lo smaltimento del rifiuto avviene dopo l'asciugatura ed esso si presenta allo stato polverulento
Ok grazie,come pensavo anche io,credi si possa conferire senza la caratterizzazione ?
Maw- Utente Attivo
- Messaggi : 208
Data d'iscrizione : 24.05.11
Età : 60
Località : Sardo sono
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
ritengo che dipenda dalla tipologia di pietra che viene lavorata.. se dovesse risultare palesemente che non contenga minerali metalliferi o altre sostanze pericolose, grazie ad analisi svolte per la lavorazione, credo che le stesse possano ritenersi valide anche per i rifiuti prodotti
.. non mi risulta che durante le normali procedure di taglio vengano utilizzati agenti chimici di varia natura che possano determinare pericolosità nei fanghi o nelle polveri prodotte.. ma dovresti verificare il processo ed esserne certo
se invece non siete in possesso di analisi effettuate su campioni del marmo che viene lavorato, temo sarà necessario effettuare analisi per accertare la non pericolosità dei rifiuti prodotti
.. non mi risulta che durante le normali procedure di taglio vengano utilizzati agenti chimici di varia natura che possano determinare pericolosità nei fanghi o nelle polveri prodotte.. ma dovresti verificare il processo ed esserne certo
se invece non siete in possesso di analisi effettuate su campioni del marmo che viene lavorato, temo sarà necessario effettuare analisi per accertare la non pericolosità dei rifiuti prodotti
mapi68- Moderatrice
- Messaggi : 1235
Data d'iscrizione : 12.03.10
Età : 56
Località : Treviso
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Ti consiglio comunque di farle, almeno periodicamente.
Se sono lavorazioni di marmo (ad esempio taglio e lucidatura lastre) può essere presente lo stirene il quale è una sostanza pericolosa e quindi è indispensabile la caratterizzazione chimica di polveri e fanghi di segagione per escluderne la presenza o verificarne la concentrazione.
Ciao
Isa
Se sono lavorazioni di marmo (ad esempio taglio e lucidatura lastre) può essere presente lo stirene il quale è una sostanza pericolosa e quindi è indispensabile la caratterizzazione chimica di polveri e fanghi di segagione per escluderne la presenza o verificarne la concentrazione.
Ciao
Isa
_________________
Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
- Messaggi : 12744
Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 67
Località : roma
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Ok grazie x le info, ora ho le idee piu chiare ,chiedo al cliente di fare le carat.. una o ,due volte l'anno almeno mi paro il c... grazie ancora e buon fine sett... a tutti
Maw- Utente Attivo
- Messaggi : 208
Data d'iscrizione : 24.05.11
Età : 60
Località : Sardo sono
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Ciao MAW,
per i rifiuti prodotti da lavorazione di marmi, siano essi di origine metamorfica (marmo di Carrara), sedimentaria (Rosso Verona) o ignea (granito), il codice normalmente in uso é il 010413 sia che si tratti di fanghi da segagione o lucidatura che di sfridi da taglio (cocciame).
Vi é una differenza sostanziale per quanto concerne l'origine e l'eventuale recupero (difatti i residui dalla lavorazione dei lapidei vengono destinati per il 99% dei casi ad operazioni di recupero, male che vada R10).
1) fanghi derivanti dal taglio, molatura e lucidatura pietre a composizione prettamente calcarea (marmi in genere, bianchi o colorati), vengono destinati, sempre che il titolo in CaCO3 sia superiore all'85% alla produzione id stabilizzati (fungono da ottimo legante per miscelare i rifiuti da C&D) oppure, in alternativa, vanno alle centrali termoelettriche per il trattamento dei fumi acidi o, ancora agli stabilimenti che producono lo slurry per le cartiere.
In questo caso il costo di smaltimento é abbastanza contenuto perché facilmente recuperabili. Le analisi vengono richieste piu che altro per determinare il titolo di CaCO3, ma é un rifiuto "standard" e, per esperienza diretta, ti posso dire che le analisi non hanno mai dato "sorprese". La segagione ed il taglio vengono effettuate con lame (su telai pendolari), dischi ed utensili diamantati, senza alcun apporto di prodotti chimici, pertanto, in linea di massima la composizione del rifiuto é identia a quella della materia prima, con la sola aggiunta di acqua utlizzata per il raffreddamento.
2) fanghi derivanti dal taglio, molatura e lucidatura pietre a composizione prettamente silicea (graniti). In questo caso il taglio viene effettuato con lame in ferro, coadiuvato da limaia metallica (polveri di ferro) e calce idrata o bentonite quale lubrificante per consentire il moto "avanti-indietro" ( ) delle lame montate sui telai pendolari. Il rifiuto prodotto solitamente viene destinato ad operazioni di recupero -R10- e solo in piccola parte alla produzione di stabilizzato per via della sua alcaliità dovuta alla presenza della calce.
A parte le divagazioni, il codice é 010413, stato di aggregazione, fangoso palabile per i fanghi e solido per il cocciame.
Una parentesi per le lastre resinate (trattate con resine epossidiche bicomponente o poliestere -base stirene - ). La resinatura delle lastre o dei blocchi viene normalmente effettuata per i marmi colorati i quali, hanno resistenza meccanica decisamente inferiore ai calcari metamorfici o ai graniti, pertanto, per evitare che lastre di 3-4 mm si rompano con conseguente graviosa perdita economica (vengono quasi tutti da paesi strani e sono molto pregiati), si inserisce una rete in materiale plastico sulla faccia non lucidata, utilizzando le resine quale legante. ovviamente, quando le lastre vengono poi tagliate per ottenere manufatti, si producono delgi sfridi seppur in quantità limitata.
Ebbene, questo forse é l'unico rifiuto derivante dalla lavorazione dei lapidei di difficile riutilizzo.
Spero di esserti stato utile, ciao Giovanni
per i rifiuti prodotti da lavorazione di marmi, siano essi di origine metamorfica (marmo di Carrara), sedimentaria (Rosso Verona) o ignea (granito), il codice normalmente in uso é il 010413 sia che si tratti di fanghi da segagione o lucidatura che di sfridi da taglio (cocciame).
Vi é una differenza sostanziale per quanto concerne l'origine e l'eventuale recupero (difatti i residui dalla lavorazione dei lapidei vengono destinati per il 99% dei casi ad operazioni di recupero, male che vada R10).
1) fanghi derivanti dal taglio, molatura e lucidatura pietre a composizione prettamente calcarea (marmi in genere, bianchi o colorati), vengono destinati, sempre che il titolo in CaCO3 sia superiore all'85% alla produzione id stabilizzati (fungono da ottimo legante per miscelare i rifiuti da C&D) oppure, in alternativa, vanno alle centrali termoelettriche per il trattamento dei fumi acidi o, ancora agli stabilimenti che producono lo slurry per le cartiere.
In questo caso il costo di smaltimento é abbastanza contenuto perché facilmente recuperabili. Le analisi vengono richieste piu che altro per determinare il titolo di CaCO3, ma é un rifiuto "standard" e, per esperienza diretta, ti posso dire che le analisi non hanno mai dato "sorprese". La segagione ed il taglio vengono effettuate con lame (su telai pendolari), dischi ed utensili diamantati, senza alcun apporto di prodotti chimici, pertanto, in linea di massima la composizione del rifiuto é identia a quella della materia prima, con la sola aggiunta di acqua utlizzata per il raffreddamento.
2) fanghi derivanti dal taglio, molatura e lucidatura pietre a composizione prettamente silicea (graniti). In questo caso il taglio viene effettuato con lame in ferro, coadiuvato da limaia metallica (polveri di ferro) e calce idrata o bentonite quale lubrificante per consentire il moto "avanti-indietro" ( ) delle lame montate sui telai pendolari. Il rifiuto prodotto solitamente viene destinato ad operazioni di recupero -R10- e solo in piccola parte alla produzione di stabilizzato per via della sua alcaliità dovuta alla presenza della calce.
A parte le divagazioni, il codice é 010413, stato di aggregazione, fangoso palabile per i fanghi e solido per il cocciame.
Una parentesi per le lastre resinate (trattate con resine epossidiche bicomponente o poliestere -base stirene - ). La resinatura delle lastre o dei blocchi viene normalmente effettuata per i marmi colorati i quali, hanno resistenza meccanica decisamente inferiore ai calcari metamorfici o ai graniti, pertanto, per evitare che lastre di 3-4 mm si rompano con conseguente graviosa perdita economica (vengono quasi tutti da paesi strani e sono molto pregiati), si inserisce una rete in materiale plastico sulla faccia non lucidata, utilizzando le resine quale legante. ovviamente, quando le lastre vengono poi tagliate per ottenere manufatti, si producono delgi sfridi seppur in quantità limitata.
Ebbene, questo forse é l'unico rifiuto derivante dalla lavorazione dei lapidei di difficile riutilizzo.
Spero di esserti stato utile, ciao Giovanni
giovanni gatti- Utente Attivo
- Messaggi : 161
Data d'iscrizione : 01.04.10
Età : 61
Località : Carrara
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
cavoli gatti. questo lo potresti mettere in un TOP marmi
vero è che essendo carrarino.............
Ciao Isa
vero è che essendo carrarino.............
Ciao Isa
_________________
Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
- Messaggi : 12744
Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 67
Località : roma
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
R10? recupero in agricoltura? Dubito fortemente data l'assenza di sostanza organica (C, N e P).
_________________
Gli uomini malvagi sopravvivono alle loro gesta. I buoni vengono selpolti insieme alle loro ossa. -- William Shakespeare- "Giulio Cesare"
marcosperandio- Moderatore
- Messaggi : 4732
Data d'iscrizione : 14.09.10
Età : 56
Località : Provincia Bergamo
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
marcosperandio ha scritto:R10? recupero in agricoltura? Dubito fortemente data l'assenza di sostanza organica (C, N e P).
Marco è considerato R10 anche il ripristino ambientale = riempire le vecchie cave dismesse.....
Ciao isa
_________________
Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
- Messaggi : 12744
Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 67
Località : roma
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Buon giorno, scusate se non ho puntualizzato riguardo ad R10 ma si tratta, per l'appunto, di ripristino ambientale di vecchie cave dismesse. Grazie Isa.
giovanni gatti- Utente Attivo
- Messaggi : 161
Data d'iscrizione : 01.04.10
Età : 61
Località : Carrara
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
giovanni gatti ha scritto:Ciao MAW,
per i rifiuti prodotti da lavorazione di marmi, siano essi di origine metamorfica (marmo di Carrara), sedimentaria (Rosso Verona) o ignea (granito), il codice normalmente in uso é il 010413 sia che si tratti di fanghi da segagione o lucidatura che di sfridi da taglio (cocciame).
Vi é una differenza sostanziale per quanto concerne l'origine e l'eventuale recupero (difatti i residui dalla lavorazione dei lapidei vengono destinati per il 99% dei casi ad operazioni di recupero, male che vada R10).
1) fanghi derivanti dal taglio, molatura e lucidatura pietre a composizione prettamente calcarea (marmi in genere, bianchi o colorati), vengono destinati, sempre che il titolo in CaCO3 sia superiore all'85% alla produzione id stabilizzati (fungono da ottimo legante per miscelare i rifiuti da C&D) oppure, in alternativa, vanno alle centrali termoelettriche per il trattamento dei fumi acidi o, ancora agli stabilimenti che producono lo slurry per le cartiere.
In questo caso il costo di smaltimento é abbastanza contenuto perché facilmente recuperabili. Le analisi vengono richieste piu che altro per determinare il titolo di CaCO3, ma é un rifiuto "standard" e, per esperienza diretta, ti posso dire che le analisi non hanno mai dato "sorprese". La segagione ed il taglio vengono effettuate con lame (su telai pendolari), dischi ed utensili diamantati, senza alcun apporto di prodotti chimici, pertanto, in linea di massima la composizione del rifiuto é identia a quella della materia prima, con la sola aggiunta di acqua utlizzata per il raffreddamento.
2) fanghi derivanti dal taglio, molatura e lucidatura pietre a composizione prettamente silicea (graniti). In questo caso il taglio viene effettuato con lame in ferro, coadiuvato da limaia metallica (polveri di ferro) e calce idrata o bentonite quale lubrificante per consentire il moto "avanti-indietro" ( ) delle lame montate sui telai pendolari. Il rifiuto prodotto solitamente viene destinato ad operazioni di recupero -R10- e solo in piccola parte alla produzione di stabilizzato per via della sua alcaliità dovuta alla presenza della calce.
A parte le divagazioni, il codice é 010413, stato di aggregazione, fangoso palabile per i fanghi e solido per il cocciame.
Una parentesi per le lastre resinate (trattate con resine epossidiche bicomponente o poliestere -base stirene - ). La resinatura delle lastre o dei blocchi viene normalmente effettuata per i marmi colorati i quali, hanno resistenza meccanica decisamente inferiore ai calcari metamorfici o ai graniti, pertanto, per evitare che lastre di 3-4 mm si rompano con conseguente graviosa perdita economica (vengono quasi tutti da paesi strani e sono molto pregiati), si inserisce una rete in materiale plastico sulla faccia non lucidata, utilizzando le resine quale legante. ovviamente, quando le lastre vengono poi tagliate per ottenere manufatti, si producono delgi sfridi seppur in quantità limitata.
Ebbene, questo forse é l'unico rifiuto derivante dalla lavorazione dei lapidei di difficile riutilizzo.
Spero di esserti stato utile, ciao Giovanni
Ok, perfetto, grazie, veramente esaustivo !!!!!
Maw- Utente Attivo
- Messaggi : 208
Data d'iscrizione : 24.05.11
Età : 60
Località : Sardo sono
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Ciao
concordo con quanto hanno detto gli altri, soprattutto gatti.
Comunque ti ricordo di stare attento alla questione "stirene", in quanto girano parecchi "siluri", dati da fanghi di lavorazione delle marmoresine spacciati per fanghi di segagione dei marmi naturali.
Fare SEMPRE le analisi e verificare la provenienza.
concordo con quanto hanno detto gli altri, soprattutto gatti.
Comunque ti ricordo di stare attento alla questione "stirene", in quanto girano parecchi "siluri", dati da fanghi di lavorazione delle marmoresine spacciati per fanghi di segagione dei marmi naturali.
Fare SEMPRE le analisi e verificare la provenienza.
geofranz67- Partner
- Messaggi : 416
Data d'iscrizione : 21.12.10
Età : 57
Località : Desio (MB)
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Ciao franz,
certamente riguardo allo stirene come non darti ragione, spesso i produttori per risparmiare qualche lira fanno dei pasticci incredibili. Per fortuna l'utilizzo di resine poliestere sta cadendo in disuso, completamente soppinatate dalle epossidiche che hanno caratteristiche chimiche completamente diverse.
Anche se debbo dire che qualche sin troppo zelante funzionario facente parte dei vari enti di controllo ogni tanto ci prova con la storiella dell'epicloridrina......della serie, le analisi mica le pago io.....
certamente riguardo allo stirene come non darti ragione, spesso i produttori per risparmiare qualche lira fanno dei pasticci incredibili. Per fortuna l'utilizzo di resine poliestere sta cadendo in disuso, completamente soppinatate dalle epossidiche che hanno caratteristiche chimiche completamente diverse.
Anche se debbo dire che qualche sin troppo zelante funzionario facente parte dei vari enti di controllo ogni tanto ci prova con la storiella dell'epicloridrina......della serie, le analisi mica le pago io.....
giovanni gatti- Utente Attivo
- Messaggi : 161
Data d'iscrizione : 01.04.10
Età : 61
Località : Carrara
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
Concordo.....purtroppo i funzionari sono dei fenomeni 1 Qui in Lombardia ogni tanto mi chiedo se all'ARPA ed all'ufficio rifiuti della provincia hanno assunto laureati in lettere sumere (vista la loro capacità tecnica ed il loro linguaggio....)
geofranz67- Partner
- Messaggi : 416
Data d'iscrizione : 21.12.10
Età : 57
Località : Desio (MB)
Re: RIFIUTI PRODOTTI DAI MARMISTI
geofranz67 ha scritto:Concordo.....purtroppo i funzionari sono dei fenomeni 1 Qui in Lombardia ogni tanto mi chiedo se all'ARPA ed all'ufficio rifiuti della provincia hanno assunto laureati in lettere sumere (vista la loro capacità tecnica ed il loro linguaggio....)
giovanni gatti- Utente Attivo
- Messaggi : 161
Data d'iscrizione : 01.04.10
Età : 61
Località : Carrara
Argomenti simili
» attenzione mud autotrasportatori dubbi
» RACCOLTA DA BAGNI CHIMICI
» TRASPORTO RIFIUTI PRODOTTI DA TRATTAMENTO RIFIUTI
» RIFIUTI PRODOTTI
» Rifiuti prodotti dal Fabbro
» RACCOLTA DA BAGNI CHIMICI
» TRASPORTO RIFIUTI PRODOTTI DA TRATTAMENTO RIFIUTI
» RIFIUTI PRODOTTI
» Rifiuti prodotti dal Fabbro
SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Questioni generali :: Classificazione :: Attribuzione del codice CER
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.