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"cartucce toner esausti" rifiuto o cos'altro

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Messaggio  anna66 Mer Apr 06, 2011 2:59 pm

L'azienda per cui lavoro ha in essere un contratto con un'azienda che gli fornisce cartucce di toner per fotocopiatrici e/o stampanti, in forza del quale le cartucce esauste gli vengono restituite con la compilazione di una bolla di reso.
Il fornitore a sua volta restituerà le cartucce alla casa produttrice per essere rigenerate.
Mi chiedo se per la mia azienda la cartuccia esausta costituisce un rifiuto o cos'altro?
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Messaggio  valey80 Mer Apr 06, 2011 5:25 pm

che io sappia si, i toner hanno anche un codice CER per lo smaltimento
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Messaggio  Supremoanziano Mer Apr 06, 2011 5:26 pm

Le cartucce toner sono, generalmente, considerate un rifiuto.

Però, se riesci a dimostrare che quella cartuccia l'hai consegnata per rigenerarla e poi ti hanno rispedito indietro esattamente quella cartuccia, allora non è considerato un rifiuto.
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Messaggio  luckyluke Mer Apr 06, 2011 5:35 pm

nell'azienda in cui lavoro facciamo proprio così.
Il tipo passa a ritirare le cartucce finite delle stampati laser (con tanto di imballo), io predispongo un ddt di "conto lavorazione" e dopo tre giorni mi riporta gli imballi con le cartucce rigenerate, con fattura e riferimento al mio ddt.
Quindi per me non sono rifiuti.
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Messaggio  valey80 Mer Apr 06, 2011 6:39 pm

condivido..se rigenerate non sono rifiuto!
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Messaggio  REPRINTER Mer Apr 06, 2011 9:06 pm

luckyluke ha scritto:nell'azienda in cui lavoro facciamo proprio così.
Il tipo passa a ritirare le cartucce finite delle stampati laser (con tanto di imballo), io predispongo un ddt di "conto lavorazione" e dopo tre giorni mi riporta gli imballi con le cartucce rigenerate, con fattura e riferimento al mio ddt.
Quindi per me non sono rifiuti.


Secondo il mio parere ( Rigenero toner dal 1994 e sono inscritto all'Albo dal 1998 ) avete preso tutti una grande cantonata:

a) Se le macchine sono in comodato d'uso con l'opzione "Costo Copia" dove l'utente finale paga una canone di 0,008 euro per stampa nero e/o 0,08 per stampa colore allora il rifiuto rimane a carico del Rivenditore.

b) Se le macchine sono di proprietà dell'utilizzatore e questo acquista il toner produrrà anche un rifiuto (per ora Non Pericoloso cer 08.03.18)

Il "conto riparazione oppure il conto lavoro" è una illegalità bella e pura.

Tenete conto che mentre alcuni toner di alcune stampanti possono essere rigenerati altri non possono essere rigenerati tipo quelli che non hanno ancora il cip sviluppato oppure i toner di alcuni fotocopiatori ecc ecc in questo caso sono rifiuti speciali non pericolosi avviati allo smaltimento.


Il "RIGENERATORE" che si muove ( nel 2011 ) con il famoso "conto lavoro" è un fuorilegge e mette fuorilegge anche i suoi clienti.

Quindi okkio.

Se non siete convinti, invece di scrivere queste cose NON VERE, vi prego di erudirmi con commi, articoli, Leggi ecc ecc sarò contento di affrontare di nuovo l'argomento.

State attenti, un caro consiglio.

Stefano
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Messaggio  marcosperandio Mer Apr 06, 2011 9:51 pm

@reprinter
ciao Stefano, non essendo pratico della materia ti pongo un quesito circa ciò che ora facciamo:
- toner fotocopiatrici (contenitori vuoti) rifiuto;
- toner stampanti laser e fax le porto a rigenerare con bolla e mi vengono restituite (le stesse) con bolla; se non sono più rigenerabili (problemi a tamburo etc) le faccio diventare rifiuto.
Corretto?
Grazie.
Ciao

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Messaggio  REPRINTER Mer Apr 06, 2011 10:52 pm

marcosperandio ha scritto:@reprinter
ciao Stefano, non essendo pratico della materia ti pongo un quesito circa ciò che ora facciamo:
- toner fotocopiatrici (contenitori vuoti) rifiuto;
- toner stampanti laser e fax le porto a rigenerare con bolla e mi vengono restituite (le stesse) con bolla; se non sono più rigenerabili (problemi a tamburo etc) le faccio diventare rifiuto.
Corretto?
Grazie.
Ciao


Ciao
no secondo me non siete in regola.
Argomento lungo provo e dirimere la questione.

Preso atto che le cartucce di toner sono una produzione di Rifiuto Speciale Non Pericoloso ( almeno così vengono classificate attraverso le analisi chimico fisiche fatte ad alcuni dei toner più commercializzati ) possono:

a) Essere assimilati ai rifiuti Urbano (se il Comune ha fatto apposita delibera di assimilazione ) solo e soltanto al fine dello smaltimento in regime di privativa.

b) Essere avviate al recupero

c) Essere avviate allo smaltimento



Per il recupero ( non potendo essere direttamente re-impiegate nello stesso processo ) devono essere conferite a soggetto autorizzato in forma ordinaria oppure in forma semplificata.


Tutti i Rigeneratori (quelli con una certa correttezza, dimensione, professinalità) sono in forma semplificata ex art. 33 D. Lgs 22/97 ora art. 216 comma 1.

Si fà ancora "uso" delle Direttive dettate dal D.M. 05.02.1998 punto 13.20 per attuare la forma semplificata.

Per agevolare il lavoro coloro che sono "autorizzati" possono inscriversi all'Albo (per il trasporto in conto proprio) con l'art. 212 comma 5 e di solito si usava la 2F (non esiste più in futuro sarà la 4F sempre con il c.p. )




Quindi riassumento:

Il produttore registra la produzione di un Rifiuto Speciale Non Pericoloso

Lo conferisce ad un RIGENERATORE che è abilitato essendo inscritto alla Provincia con la procedura art. 216.

Se lo trasporta il RIGENERATORE questo deve essere anche inscritto all'Albo con l'art. 212 comma 5

Il tutto con un documento obbligatorio FIR............

Dal 01.06.2011 con il ........... SISTRI

Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad



http://www.reprinter.it/Impianto3.pdf
http://www.reprinter.it/Trasporto5.pdf
http://www.reprinter.it/SISTRI_WEB_SP_5081.pdf



Il "RIGENERATORE" provvede a fare un'opera di cernita e smaltisce il rifiuto non recuperabile.

Provvede ad avviare al recupero tutto quello che è recuperabile.

Se e dico Se il produttore del Rifiuto intende anche acquistare toner "RICONDIZIONATI" si configura l'acquisto di una merce.

Infatti noi mettiamo in magazzino la ns. produzione giornaliera e vendiamo ai ns. clienti toner del modello richiesto ma assolutamente "NON QUELLO CHE CI E' STATO CONSEGNATO" in quanto impossibile.


Tenete conto che i toner non sono rigenerabili in eterno, alcuni sono rigenerabili, altri non lo sono, alcuni sono rigenerabili 1 volta poi diviene antieconomico sostituire tutti i componenti, altri sono rigenerabili molte volte.

Alcuni sono rovinati da colpi, calore, luce, umidità........ in questo caso l'operaio provvede con la cernita ad avviarli allo smaltimento a spese del RIGENERATORE STESSO.


Noi ci comportiamo così da molti anni e ai controlli non abbiamo mai avuto problemi.

Capisco che è una gestione che una microditta di 1-2 persone non può attuare.... ma ormai tutto è fatto per uccidere le microimprese............


SISTRI DOCET..........



SDR
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Messaggio  Supremoanziano Gio Apr 07, 2011 3:25 pm

Sono totalmente d'accordo.

Però, se non si vuole ricadere nel mare magnum del mondo dei rifiuti, bisogna farsì che quella cartuccia toner sia riconducibile al proprietario. Come? Ad esempio stampigliando la propria ragione sociale e un numero identificativo.
In questo caso, non c'è la volontà (o l'obbligo) di disfarsi del bene e quindi, mancando il presupposto principale, non si ricade nel campo dei rifiuti.

Ovviamente la cartuccia così identificata e consegnata al rigeneratore, deve ritornarvi indietro.
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Messaggio  CJM Gio Apr 07, 2011 3:36 pm

Sono totalmente e assolutamente d'accordo con reprinter
alias SDR
e rilancio!
non sono fuori legge solo quelli che vi portano via le cartucce senza farle ricadere nella normativa rifiuti, ma sono assolutamente dei DELINQUENTI quelli che vendono le macchine per rigenerare le cartucce illudendo gente che NON SA NULLA DI RIFIUTI che è un'attività facile facile da poter fare nel retrobottega del negozio appena acquistato con i risparmi di una vita IN CENTRO PAESE!!
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Messaggio  Gabriele Stefani Gio Apr 07, 2011 4:07 pm

CJM .. ogni riferimento a cosa e/o a persona .. è puramente casuale?!?
Ahahahahahah kos
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Messaggio  REPRINTER Gio Apr 07, 2011 8:02 pm

Supremoanziano ha scritto:Sono totalmente d'accordo.

Però, se non si vuole ricadere nel mare magnum del mondo dei rifiuti, bisogna farsì che quella cartuccia toner sia riconducibile al proprietario. Come? Ad esempio stampigliando la propria ragione sociale e un numero identificativo.
In questo caso, non c'è la volontà (o l'obbligo) di disfarsi del bene e quindi, mancando il presupposto principale, non si ricade nel campo dei rifiuti.

Ovviamente la cartuccia così identificata e consegnata al rigeneratore, deve ritornarvi indietro.




Salve,
mi piacerebbe sapere dove trova fondamento giuridico questa "interpretazione".

Quale comma, articolo, Legge o Regio Decreto la contempla.

A parere mio e di alcuni organi di controllo è semplicemente un escamotage per non seguire la precedura corretta...... tuttavia sanzionabile!!!!

Pensate che si possa applicare a "imballaggi in plastica" semplicemente etichettandoli?

Vorrei anche che questa ipotesi sia applicabile ad altre realtà........

Ad esempio
se le gomme della mia macchina le firmo e le etichetto le posso ricostruire senza seguire la procedura dei rifiuti???

Davvero!

Saluti
SDR
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Messaggio  zesec Ven Apr 08, 2011 9:28 am

REPRINTER ha scritto:Preso atto che le cartucce di toner sono una produzione di Rifiuto Speciale Non Pericoloso ( almeno così vengono classificate attraverso le analisi chimico fisiche fatte ad alcuni dei toner più commercializzati ) possono:

a) Essere assimilati ai rifiuti Urbano (se il Comune ha fatto apposita delibera di assimilazione ) solo e soltanto al fine dello smaltimento in regime di privativa.

Ciao, il mio post non ha nulla a che fare con la questione che si sta sollevando nel thread ma mi interessa l'affermazione che ho quotato qua sopra.
Mi inserisco per avere un tuo commento sul solito "quesito Ficco" in Bollettino rifiuti n. 163 - 06/2009.
Premetto che non lo riporto per sostenerlo o contestarlo, mi interessa la tua lettura perché mi sembra in totale disaccordo con quanto affermato dalla Ficco (che si può e si deve contestare, se si ritiene di farlo).
Ovviamente, essendo materiale di consultazione a pagamento non posso postarlo. Ma riassumerlo, credo di sì.
Nella sostanza si dice che in attesa delle norme tecniche sull'assimilazione previste dall'art. 195 comma 2 lett. e) del TU ambiente, valgono ancora e solo i limiti della delibera 27.7.1984. E poichè in questa delibera (che fa un elenco positivo dei rifiuti assimilabili) le cartucce non compaiono, questa tipologia di rifiuti, se proviene da utenze non domestiche, non è assimilabile (checché ne dicano i regolamenti comunali che non possono agire in modo difforme rispetto ad una norma statale). Quindi: se provenienti da insediamenti produttivi = (per ora) solo rifiuti speciali.

@reprinter: se ti interessa avere migliori e più ampi contributi di quel quesito (e non riesci a recuperarlo) ci sentiamo in mp

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Messaggio  zesec Ven Apr 08, 2011 10:38 am

Mi correggo sull'autore: non è la Ficco (non vorrei se la prendesse, visto che la chiamo spesso in causa...), ma è Maria Letizia Nepi. Comunque siamo sempre sulla rivista della Ficco.
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Messaggio  REPRINTER Ven Apr 08, 2011 6:40 pm

zesec ha scritto:
REPRINTER ha scritto:Preso atto che le cartucce di toner sono una produzione di Rifiuto Speciale Non Pericoloso ( almeno così vengono classificate attraverso le analisi chimico fisiche fatte ad alcuni dei toner più commercializzati ) possono:

a) Essere assimilati ai rifiuti Urbano (se il Comune ha fatto apposita delibera di assimilazione ) solo e soltanto al fine dello smaltimento in regime di privativa.

Ciao, il mio post non ha nulla a che fare con la questione che si sta sollevando nel thread ma mi interessa l'affermazione che ho quotato qua sopra.
Mi inserisco per avere un tuo commento sul solito "quesito Ficco" in Bollettino rifiuti n. 163 - 06/2009.
Premetto che non lo riporto per sostenerlo o contestarlo, mi interessa la tua lettura perché mi sembra in totale disaccordo con quanto affermato dalla Ficco (che si può e si deve contestare, se si ritiene di farlo).
Ovviamente, essendo materiale di consultazione a pagamento non posso postarlo. Ma riassumerlo, credo di sì.

Nella sostanza si dice che in attesa delle norme tecniche sull'assimilazione previste dall'art. 195 comma 2 lett. e) del TU ambiente, valgono ancora e solo i limiti della delibera 27.7.1984.

E poichè in questa delibera (che fa un elenco positivo dei rifiuti assimilabili) le cartucce non compaiono, questa tipologia di rifiuti, se proviene da utenze non domestiche, non è assimilabile (checché ne dicano i regolamenti comunali che non possono agire in modo difforme rispetto ad una norma statale). Quindi: se provenienti da insediamenti produttivi = (per ora) solo rifiuti speciali.

@reprinter: se ti interessa avere migliori e più ampi contributi di quel quesito (e non riesci a recuperarlo) ci sentiamo in mp











Ciao
li ho tutti i numeri......... dal n. 26/27 in avanti.......



Cmq io leggo:

Articolo 198
Competenze dei Comuni
1. I Comuni concorrono, nell'ambito delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali di cui all'articolo 200 e con le modalità ivi previste, alla gestione dei rifiuti urbani ed assimilati. Sino all'inizio delle attività del soggetto aggiudicatario della gara ad evidenza pubblica indetta dall'autorità d'ambito ai sensi dell'articolo 202, i Comuni continuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui al l'articolo 113, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.


Si sà benissimo quali sono i motivi che spingono i Comuni ad assimilare il più possibile.......... chiamasi denaro.

Purtroppo difronte ad una Delibera Comunale ci si può opporre ma trattandosi di una ATTO AMMINISTRATIVO (IMPOSITIVO) si tratta di affrontare delle spese legali notevoli e a volte è molto meglio pagare il Comune e smaltire a proprie spese.

Io spero che si metta ordine anche in questo casino, ma credo che nel momento in cui alle imprese sarà permesso di "dettassare" le aree........... il privato sarà gravato di costi esorbitanti e quello che succede a Napoli potrebbe succedere anche a Bolzano.

Ciao e buon weekend
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"cartucce toner esausti" rifiuto o cos'altro Empty toner rifiuti da attività di servizio

Messaggio  lauramantova Ven Apr 08, 2011 6:57 pm

Stamani ho partecipato ad un incontro presso la mia Camera di Commercio dove la relatrice (molto chiara e calma) Elena Bonafè dell'Albo di Venezia, ha ricordato parlando di toner esausti che questi sono rifiuti derivanti da attività di servizio e quindi anche se prodotti da una azienda dentro ai suoi uffici, non rientrano nella stessa gestione dei rifiuti provenienti da attività artigianali,industriali ,ecc art.184 comma 3 lettere c) d) g)

Pareri?
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Messaggio  REPRINTER Ven Apr 08, 2011 7:24 pm

lauramantova ha scritto:Stamani ho partecipato ad un incontro presso la mia Camera di Commercio dove la relatrice (molto chiara e calma) Elena Bonafè dell'Albo di Venezia, ha ricordato parlando di toner esausti che questi sono rifiuti derivanti da attività di servizio e quindi anche se prodotti da una azienda dentro ai suoi uffici, non rientrano nella stessa gestione dei rifiuti provenienti da attività artigianali,industriali ,ecc art.184 comma 3 lettere c) d) g)

Pareri?




Non sono d'accordo, questa mi sembra un'altro "escamotage".

Mai sentita una cosa così.

SDR
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Messaggio  Admin Ven Apr 08, 2011 9:30 pm

Io l'ho sentita e non e' una teoria del tutto peregrina.
La norma parla di rifiuti derivanti da "attivita'" artigianali, industriali, ecc. e non di rifiuti derivanti da "aziende" artigianali, industriali, ecc. per cui nella medesima azienda o ente ben si potrebbero produrre rifiuti derivanti da attivita' diverse.
Questa riflessione rimanda ad una gia' aperta e discussa sul Forum: un soggetto, obbligato al Sistri per la produzione di rifiuti pericolosi, deve gestire in Sistri tutti i rifiuti o solo i pericolosi?
A cui si potrebbe affiancare, per analogia, il seguente quesito: un soggetto, obbligato al Sistri per la produzione di rifiuti (p.e) da attivita' artigianali, deve gestire in Sistri tutti i rifiuti o solo quelli?
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Messaggio  REPRINTER Ven Apr 08, 2011 9:43 pm

Admin ha scritto:Io l'ho sentita e non e' una teoria del tutto peregrina.
La norma parla di rifiuti derivanti da "attivita'" artigianali, industriali, ecc. e non di rifiuti derivanti da "aziende" artigianali, industriali, ecc. per cui nella medesima azienda o ente ben si potrebbero produrre rifiuti derivanti da attivita' diverse.
Questa riflessione rimanda ad una gia' aperta e discussa sul Forum: un soggetto, obbligato al Sistri per la produzione di rifiuti pericolosi, deve gestire in Sistri tutti i rifiuti o solo i pericolosi?
A cui si potrebbe affiancare, per analogia, il seguente quesito: un soggetto, obbligato al Sistri per la produzione di rifiuti (p.e) da attivita' artigianali, deve gestire in Sistri tutti i rifiuti o solo quelli?




Ora entrate nel "pelo dell'uovo".

Sai che per "attività artigianali" si intende tutta l'Azienda.

Se cominciamo a "scindere" i rifiuti da attività artigianali (quelli prodotti in laboratorio) con quelli di servizio (quelli prodotti in ufficio) ........ ci si può pure dare un colpo in testa.

E poi per cosa?

A quale pro?

Che se io tratto i Pericolosi e i Non Pericolosi (azienda artigiano-industriale oltre i 10 dipendenti) e non tratto i rifiuti prodotti in ufficio con il Sistri perchè sono da attività di servizio ne ottengo un vantagio?

Dove? Quale? Quando?

E' come essere inscritti con i Pericolosi e non con i Non Pericolosi...... o ragazzi ma è già un casino così e ci vogliamo ulteriormente "far del male"???

Un caro saluto
SDR
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Messaggio  Admin Ven Apr 08, 2011 11:14 pm

Per un'azienda che abbia la sede amministrativa distaccata da quella produttiva significa iscrivere una sola UL al Sistri, per esempio.
I casi possono essere tanti: magazzini, rimesse distinti dall'insediamento produttovo, ecc...

P.S. Non mi arrogo la paternita' di questa interpretazione, che ho sentito da diversi giuristi. Mi limito solo a riportarla.
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Messaggio  REPRINTER Sab Apr 09, 2011 8:25 am

Admin ha scritto:Per un'azienda che abbia la sede amministrativa distaccata da quella produttiva significa iscrivere una sola UL al Sistri, per esempio.
I casi possono essere tanti: magazzini, rimesse distinti dall'insediamento produttovo, ecc...

P.S. Non mi arrogo la paternita' di questa interpretazione, che ho sentito da diversi giuristi. Mi limito solo a riportarla.


Ciao,
ho un profondo rispetto per te e ti ringrazio di specificare che sei solo un "ambasciatore".

Io credo che si apra un grande contenzioso con più problemi che soluzioni.

Di aziende che hanno sede amministrativa staccata dalla sede produttiva a distanza tale che 2 USB sono un problema io posso ipotizzare che siano 0,000001%

La maggior parte non ha questa necessità.

Il problema è che se applichi una casa ad uno lo "dovresti" applicare anche ad un'altro.

E quì si scatena l'inferno.

Visto che in ogni caso una azienda con sede legale separata e distante (numero civico diverso) dalla sede produttiva difficilmente sarà una microazienda mi chiedo a quale pro?

Un problema di costi? Sciocchezze rispetto ad una causa persa e alle spese legali.

Un problema di gestione? Sciocchezze in quanto chi gestisce con la USB nella unità produttiva può benissimo gestire con la USB (diversa se vogliamo) nella unità amministrativa.

Si apre invece un grave e grosso problema, perchè a questo punto si può ipotizzare gestione:

Con SISTRI tracciato presso la Unità produttiva
e con SISTRI non tracciato presso la Unità amministrativa

Con la compilazione del percorso tramite USB nel primo caso e tramite SCHEDA SISTRI C/ TERZI nel secondo.

Un casino...... almeno per me!!!

Un caro saluto e buon weekend.

Stefano
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"cartucce toner esausti" rifiuto o cos'altro Empty Re: "cartucce toner esausti" rifiuto o cos'altro

Messaggio  raimondo Sab Apr 09, 2011 11:18 am

Admin ha scritto:Io l'ho sentita e non e' una teoria del tutto peregrina.
La norma parla di rifiuti derivanti da "attivita'" artigianali, industriali, ecc. e non di rifiuti derivanti da "aziende" artigianali, industriali, ecc. per cui nella medesima azienda o ente ben si potrebbero produrre rifiuti derivanti da attivita' diverse.
Questa riflessione rimanda ad una gia' aperta e discussa sul Forum: un soggetto, obbligato al Sistri per la produzione di rifiuti pericolosi, deve gestire in Sistri tutti i rifiuti o solo i pericolosi?
A cui si potrebbe affiancare, per analogia, il seguente quesito: un soggetto, obbligato al Sistri per la produzione di rifiuti (p.e) da attivita' artigianali, deve gestire in Sistri tutti i rifiuti o solo quelli?
Ciao a tutti non vorrei sbagliami ma rilleggendo il decreto mi sembra che per quanto riguarda le attivita' di servizio e commerciali se producono rifiuti pericoloso sono obbligati a iscriversi, infatti se leggete le faq sui toner fa capire questo, quindi il sistri a lasciato invariato il concetto delle attivita' di servizio e commerciali che non producono rifiuti pericolosi (e anche se superano i 10 dipendenti, rimane tutto uguale unico obbligo smaltimento entro un'anno dalla prduzione, niente registro niente mud quindi niente sistri, la novita' introdotta dal sistri secondo me e', adesso "tutti" i produttori iniziali di rifiuti pericolosi si iscrivono al sistri, leggete attentamente il decreti di dicembre ditemi qualcosa
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Messaggio  Admin Sab Apr 09, 2011 1:35 pm

Se i toner sono classificati pericolosi c'e' l'obbligo di aderire al Sistri. Questo e' pacifico.
Il dubbio riguarda i toner classificati non pericolosi, che "potrebbero" essere considerati rifiuti da attivita' di servizio anche se prodotti dagli uffici amministrativi di un'impresa artigianale, industriale, ecc..

@Reprinter: grazie. Non so se questa lettura possa giovare alle aziende e quanto. Il dovere degli amministrati (e degli organi di controllo) e' di attenersi alla lettura più' coerente al dettato normativo, indipendentemente dalla considerazione che questa possa risultare più' o meno conveniente.
Dunque il punto non e' chiedersi se essa potrebbe "fare comodo".
Nel caso specifico, poi, anche se l'interpretazione in oggetto fosse corretta, resterebbe salva la facolta' di aderire volontariamente al Sistri, laddove una doppia gestione comporterebbe più' complicazioni che reali vantaggi.
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Messaggio  Sato Sab Apr 09, 2011 4:59 pm

Vorrei dire qualcosa sui toner, poichè mi sembra che si stia facendo un po di confusione.

Il : Toner di recupero delle copiatrici, le cartucce vuote di inchiostro delle stampanti ink-jet, le cartucce vuote delle stampanti laser, NON SONO rifiuti pericolosi, bensi SPECIALI assimilabili agli urbani. Inizialmente venivano trattati come imballaggi ( con la cat.15 del Cer ) poi sono stati disciplinati dalla cat.20, sempre del codice cer, ed è stata riconosciuta la figura del RIGENERATORE di cartucce esauste, che prevede un'autorizzazione specifica all'esercizio.

A questo punto, essendo questo tipo di rifiuto uno "speciale", indipendentemente se trattasi di azienda di servizi o commerciale, DEVE smaltire il prodotto secondo la legge, e quindi se rientra nei parametri deve (purtroppo) iscriversi al sistri. Lo stesso obbligo è dovuto anche agli studi professionali, commerciali, ecc,ecc, che utilizzano stampanti o copiatrici. L'unica dispensa è per il privato che dovrebbe conferire il rifiuto alle (quali??) piattaforme ecologiche comunali.
Questo è quanto che mi risulta, S&O...

...Sato.....comp
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Messaggio  zesec Sab Apr 09, 2011 11:36 pm

Alla faccia della confusione...
Le cartucce delle stampanti normalmente non sono rifiuti pericolosi, ma non è detto che non lo siano: dipende dal contenuto. Questo è il motivo per il quale esistevano ed esistono codici CER asteriscati per le cartucce o per il loro contenuto.
Bisogna poi distinguere tra "assimilabili" e "assimilati" agli urbani.
Nessun rifiuto è assimilato agli urbani a priori. L'assimilazione la decide il singolo comune con regolamento. Quindi a Milano un certo rifiuto potrebbe essere assimilato; a Roma no.
Dire invece che le cartucce sono assimilabili agli urbani non ha molto senso. Il TU ambiente non ci dice quali siano i singoli rifiuti assimilabili agli urbani. Ci dice solo che sono quei rifiuti non pericolosi che per tipologia e quantità possono essere assimilati dai regolamenti comunali, entro certi limiti di legge che non sono ancora (e forse mai lo saranno) emanati. Quindi qualsiasi rifiuto non pericoloso che posso produrre anche in contesto domestico è assimilabile agli urbani: poi l'assimilazione dipende sempre dai comuni nel rispetto dei limiti di legge.

Detto questo, la questione che ho cercato di porre richiamando quella risposta di Bollettino Rifiuti a quel quesito è la seguente.
Dal momento che tutti (giuristi, magistrati, interpreti, saltimbanchi) ritengono che in attesa di questi limiti promessi dal D.Lgs. 152/2006, valgano ancora come limiti quelli previsti nella famosa delibera interministeriale di non mi ricordo più che data (a memoria dico 27 luglio 1984), e dal momento che questa delibera fornisce un elenco positivo, e dal momento che queste benedette cartucce non compaiono nella delibera, la risposta a quel quesito ci dice che le cartucce -al momento- non sono assimilabili. E quindi i regolamenti comunali che le assimilano agli urbani non hanno valore.

Bene. Questo è quanto.
Ora io, per conto mio, ho sempre gestito (peggio: ho consigliato di gestire) come rifiuti assimilati agli urbani le cartucce di stampa se il regolamento comunale le includeva tra questi. Poi ho letto quello stupido quesito e ho detto: "Accipicchia! Il ragionamento fila!".
Non ho riportato in questo forum quella tesi perché voglio sostenerla: mi piacerebbe che qualcuno che mastica cartucce (burp!) mi aiutasse a contestarla, a trovare la falla nel ragionamento. Perché io non ci riesco. E siccome quasi tutti i regolamenti comunali assimilano le cartucce agli urbani, immagino che esista un ragionamento che ci dica che il 99% dei regolamenti comunali non sono fuori legge. Ma io no lo trovo: qual è questo ragionamento? Grazie a chi si sforzerà di farmi capire.

Sulla questione dibattuta da reprinter e Admin (tutto in sistri o no), chi segue da più tempo questo forum sa già come la penso. Io sono d'accordo con Admin. Ma siccome ho già scritto tutto quello che dovevo scrivere sull'argomento, talvolta ho quasi litigato, e poi tutti siamo rimasti dell'opinione di partenza senza cavare un ragno dal buco... io questa volta passo. Ma seguirò con attenzione: l'argomento è tra i più interessanti...
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