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Richiesta con interrogazione parlamentare la deducibilità fiscale degli oneri connessi al Sistri
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Richiesta con interrogazione parlamentare la deducibilità fiscale degli oneri connessi al Sistri
E' la proposta contenuta nell'interrogazione parlamentare n° 4-02767 presentata dal Se. Fluttero:
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:
con il decreto del Ministero dell'ambiente del 17 dicembre 2009 è stato introdotto un sistema informatizzato di controllo della tracciabilità dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti speciali non pericolosi, denominato SISTRI, i cui primi adempimenti sono previsti per il 1° marzo 2010 e concernono l'obbligo di iscrizione di un primo gruppo di imprese, mentre il sistema entrerà a regime tra il 180° ed il 210° giorno dalla data di entrata in vigore del decreto, cioè tra luglio e agosto 2010;
il sistema andrà a sostituire l'attuale MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale), obbligando circa 700.000 imprese, in gran parte di piccole e medie dimensioni (PMI), a dotarsi, in tempi brevissimi, di complessi supporti informatici con un notevole aumento dei costi: ad un contributo annuo variabile dai 100 ai 700 euro, andranno aggiunte le spese per la registrazione, per i servizi di assistenza e manutenzione, per la formazione del personale addetto;
si è ingenerata una rilevante confusione interpretativa negli operatori interessati e nelle autorità pubbliche deputate al controllo, in quanto anche solo la semplice iscrizione comporta una procedura a dir poco complessa, come emerge dal cospicuo elenco dei documenti da presentare; le organizzazioni imprenditoriali delle PMI hanno da tempo chiesto un intervento legislativo che preveda un'introduzione graduale del sistema, garantendo alle imprese il tempo necessario per ricevere una comunicazione adeguata sul funzionamento e per superare taluni problemi applicativi;
i nodi principali del sistema SISTRI sono: 1) la mancanza di un sistema sanzionatorio che punisca l'inadempimento degli obblighi previsti dal decreto istitutivo del SISTRI e l'applicabilità del regime sanzionatorio contenuto nel decreto legislativo n. 152 del 2006; 2) la mancata puntuale indicazione delle norme che il decreto deve espressamente abrogare ai sensi dell'articolo 14-bis della legge n. 102 del 2009 e la confusione applicativa che ne deriva; 3) l'omessa indispensabile notifica del provvedimento in via preliminare alla Commissione europea e l'applicabilità del decreto SISTRI ad un settore molto più ampio di quello previsto dall'articolo 17 della direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE; 4) l'applicabilità del decreto all'attuale regime di trasporto e smaltimento dei rifiuti italiani destinati all'estero; 5) la compatibilità del decreto SISTRI con la normativa relativa al trasporto delle merci pericolose, approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri nella seduta del 22 gennaio 2010 (direttiva 2008/68/CE sul trasporto interno di merci pericolose effettuato su strada, per ferrovia o per via navigabile interna, sia in Italia che fra Stati comunitari); 6) la mancata valutazione, al di là del risparmio di spesa pubblica, dei costi di impianto e di tenuta, che sono integralmente riversati su un'utenza composta in gran parte da PMI,
si chiede di conoscere se il Governo intenda presentare quanto prima disposizioni volte:
a prorogare il termine per l'adesione al Sistri;
a risolvere i problemi applicativi riguardanti il coordinamento con gli ordinamenti nazionale e comunitario, esposti in premessa;
a provvedere ad una maggiore gradualità nell'avvio del sistema, limitando la prima fase alle imprese più grandi e la seconda fase alle imprese più piccole;
ad introdurre norme di semplificazione degli adempimenti burocratici a carico delle imprese, nonché di riduzione dei costi a carico delle stesse, valutando se non sia opportuno prevedere la deducibilità fiscale dei connessi oneri.
Fonte: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00459308&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs-atto_402767&parse=no
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:
con il decreto del Ministero dell'ambiente del 17 dicembre 2009 è stato introdotto un sistema informatizzato di controllo della tracciabilità dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti speciali non pericolosi, denominato SISTRI, i cui primi adempimenti sono previsti per il 1° marzo 2010 e concernono l'obbligo di iscrizione di un primo gruppo di imprese, mentre il sistema entrerà a regime tra il 180° ed il 210° giorno dalla data di entrata in vigore del decreto, cioè tra luglio e agosto 2010;
il sistema andrà a sostituire l'attuale MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale), obbligando circa 700.000 imprese, in gran parte di piccole e medie dimensioni (PMI), a dotarsi, in tempi brevissimi, di complessi supporti informatici con un notevole aumento dei costi: ad un contributo annuo variabile dai 100 ai 700 euro, andranno aggiunte le spese per la registrazione, per i servizi di assistenza e manutenzione, per la formazione del personale addetto;
si è ingenerata una rilevante confusione interpretativa negli operatori interessati e nelle autorità pubbliche deputate al controllo, in quanto anche solo la semplice iscrizione comporta una procedura a dir poco complessa, come emerge dal cospicuo elenco dei documenti da presentare; le organizzazioni imprenditoriali delle PMI hanno da tempo chiesto un intervento legislativo che preveda un'introduzione graduale del sistema, garantendo alle imprese il tempo necessario per ricevere una comunicazione adeguata sul funzionamento e per superare taluni problemi applicativi;
i nodi principali del sistema SISTRI sono: 1) la mancanza di un sistema sanzionatorio che punisca l'inadempimento degli obblighi previsti dal decreto istitutivo del SISTRI e l'applicabilità del regime sanzionatorio contenuto nel decreto legislativo n. 152 del 2006; 2) la mancata puntuale indicazione delle norme che il decreto deve espressamente abrogare ai sensi dell'articolo 14-bis della legge n. 102 del 2009 e la confusione applicativa che ne deriva; 3) l'omessa indispensabile notifica del provvedimento in via preliminare alla Commissione europea e l'applicabilità del decreto SISTRI ad un settore molto più ampio di quello previsto dall'articolo 17 della direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE; 4) l'applicabilità del decreto all'attuale regime di trasporto e smaltimento dei rifiuti italiani destinati all'estero; 5) la compatibilità del decreto SISTRI con la normativa relativa al trasporto delle merci pericolose, approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri nella seduta del 22 gennaio 2010 (direttiva 2008/68/CE sul trasporto interno di merci pericolose effettuato su strada, per ferrovia o per via navigabile interna, sia in Italia che fra Stati comunitari); 6) la mancata valutazione, al di là del risparmio di spesa pubblica, dei costi di impianto e di tenuta, che sono integralmente riversati su un'utenza composta in gran parte da PMI,
si chiede di conoscere se il Governo intenda presentare quanto prima disposizioni volte:
a prorogare il termine per l'adesione al Sistri;
a risolvere i problemi applicativi riguardanti il coordinamento con gli ordinamenti nazionale e comunitario, esposti in premessa;
a provvedere ad una maggiore gradualità nell'avvio del sistema, limitando la prima fase alle imprese più grandi e la seconda fase alle imprese più piccole;
ad introdurre norme di semplificazione degli adempimenti burocratici a carico delle imprese, nonché di riduzione dei costi a carico delle stesse, valutando se non sia opportuno prevedere la deducibilità fiscale dei connessi oneri.
Fonte: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00459308&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs-atto_402767&parse=no
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