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dal sito del ministero
Prestigiacomo: “Sul DL rifiuti il Governo sta dimostrando di avere a Montecitorio numeri e capacità politica”.
e la capacità professionale?
http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0085.html&lang=it
SFOGATEVI!!!!!! ma ricordatevi che siamo a Natale e bisogna essere buoni, anche se il regalino lo abbiamo già avuto (205/2010)
e la capacità professionale?
http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?item=/documenti/comunicati/comunicato_0085.html&lang=it
SFOGATEVI!!!!!! ma ricordatevi che siamo a Natale e bisogna essere buoni, anche se il regalino lo abbiamo già avuto (205/2010)
giampy- Moderatore
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Età : 49
Re: dal sito del ministero
a proposito di capacità....
se il SISTRI non partirà questa ministra darà mai le dimissioni visto che in questo caso sarà dimostrata appieno la sua totale incapacità?
visti i risultati del SISTRI, una bella mozione di sfiducia a questa ministra la presenterà mai qualcuno dell'opposizione?
se il SISTRI non partirà questa ministra darà mai le dimissioni visto che in questo caso sarà dimostrata appieno la sua totale incapacità?
visti i risultati del SISTRI, una bella mozione di sfiducia a questa ministra la presenterà mai qualcuno dell'opposizione?
PiazzaPulita- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 30.11.10
Re: dal sito del ministero
leggendo repubblica ho trovato un'intervista di uno dei falchi del pdl che a proposito della votazioni di ieri sul dl rifiuti affermava " quella scema della prestigiacomo che ha anche votato un emendamento dell'opposizione" commentando poi come la bellezza non sia collegata al cervello!!
che bei compagni di partito che ha!!
che bei compagni di partito che ha!!
marcosperandio- Moderatore
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Località : Provincia Bergamo
Re: dal sito del ministero
PiazzaPulita ha scritto:a proposito di capacità....
se il SISTRI non partirà questa ministra darà mai le dimissioni visto che in questo caso sarà dimostrata appieno la sua totale incapacità?
visti i risultati del SISTRI, una bella mozione di sfiducia a questa ministra la presenterà mai qualcuno dell'opposizione?
no, selex era stata scelta da Prodi e sarebbe come darsi la zappa sui piedi anche a loro...
eh vabbeh... quando ce vo' ce vo'! se schiaccia i tasti a caso c'ha pure ragione sto qua...marcosperandio ha scritto:leggendo repubblica ho trovato un'intervista di uno dei falchi del pdl che a proposito della votazioni di ieri sul dl rifiuti affermava " quella scema della prestigiacomo che ha anche votato un emendamento dell'opposizione" commentando poi come la bellezza non sia collegata al cervello!!
che bei compagni di partito che ha!!
riger- Moderatore
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Località : Brescia
Re: dal sito del ministero
Non si dimetterà , continuerà a fare ....... quello per cui oggi è Li.
toni- Utente Attivo
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Località : NAPOLI
Re: dal sito del ministero
Quanti soldi sono stati buttati e quanti ancora se ne butteranno e chissà se nel 2011 dovremmo ripagare la nostra quota... in ogni caso attendo fiducioso il TAR
unmaredirifiuti- Membro della community
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Data d'iscrizione : 24.11.10
Re: dal sito del ministero
Povera ministra ma cosa ha fatto di così male? (Sistri apparte)
Voi non avete idea di quali opinioni girano su di lei quì a Siracusa, sua città natale.
Quello che ho visto tra i vari topic è ben poca cosa a confronto....
Voi non avete idea di quali opinioni girano su di lei quì a Siracusa, sua città natale.
Quello che ho visto tra i vari topic è ben poca cosa a confronto....
paolo valvo- Utente Attivo
- Messaggi : 328
Data d'iscrizione : 10.09.10
Età : 48
Località : Siracusa
Re: dal sito del ministero
Bene, quindi è tanto amata anche dalle sue parti!!!
unmaredirifiuti- Membro della community
- Messaggi : 45
Data d'iscrizione : 24.11.10
Che branco di pecoroni...
Olivia Stefania Prestigiacomo, xxxx... ehm Ministro dell'Ambiente del Governo Berlusconi Viagra Tris (o Quatris, ormai ho perso il conto...).
Era azionista di maggioranza della VED, società di famiglia operante nella produzione di vetroresina. Stranamente, nonostante Olivia Stefania facesse shopping nelle migliori boutiques, i suoi operai si ammalavano.
E mica ai piedi o alle ginocchia. No no, proprio ai polmoni. "Ma è impossibile" disse un giorno Olivia Stefania alla parrucchiera "non credo che produrre vetroresina senza le minime precauzioni possa nuocere agli operai". E anche i figli -sempre degli operai- nati malformi, sicuramente erano frutto di strane pratiche copulative e non della totale mancanza delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro.
Poi la bancarotta fraudolenta arrivò come un fulmine a ciel sereno, e anche le inchieste della magistratura per accertare eventuali responsabilità sulle condizioni di salute dei dipendenti della VED portarono allegria e buon umore. In merito Olivia Stefania ha dichiarato al Sole 24 Ore: "Non possono farmi un cxxxo sti bastardi perché io in ditta mi occupavo solo di ordinare la carta igienica, non avevo incarichi esecutivi".
Ovviamente un uomo capace come Silvio Berlusconi l'ha piazzata prima alle pari opportunità (alla VED tutti gli operai avevano uguale diritto di ammalrsi) e poi all'ambiente. Perché non è detto che la vetroresina stia bene solo sulla capoccia del premier, sicuramente ci si possono fare pure ottimi alberi, boschi e colline.
by guru delle pelli
Era azionista di maggioranza della VED, società di famiglia operante nella produzione di vetroresina. Stranamente, nonostante Olivia Stefania facesse shopping nelle migliori boutiques, i suoi operai si ammalavano.
E mica ai piedi o alle ginocchia. No no, proprio ai polmoni. "Ma è impossibile" disse un giorno Olivia Stefania alla parrucchiera "non credo che produrre vetroresina senza le minime precauzioni possa nuocere agli operai". E anche i figli -sempre degli operai- nati malformi, sicuramente erano frutto di strane pratiche copulative e non della totale mancanza delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro.
Poi la bancarotta fraudolenta arrivò come un fulmine a ciel sereno, e anche le inchieste della magistratura per accertare eventuali responsabilità sulle condizioni di salute dei dipendenti della VED portarono allegria e buon umore. In merito Olivia Stefania ha dichiarato al Sole 24 Ore: "Non possono farmi un cxxxo sti bastardi perché io in ditta mi occupavo solo di ordinare la carta igienica, non avevo incarichi esecutivi".
Ovviamente un uomo capace come Silvio Berlusconi l'ha piazzata prima alle pari opportunità (alla VED tutti gli operai avevano uguale diritto di ammalrsi) e poi all'ambiente. Perché non è detto che la vetroresina stia bene solo sulla capoccia del premier, sicuramente ci si possono fare pure ottimi alberi, boschi e colline.
by guru delle pelli
Polonio 210- Utente Attivo
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Località : Rimini
Re: dal sito del ministero
Polonio 210 ha scritto:Olivia Stefania Prestigiacomo, xxxx... ehm Ministro dell'Ambiente del Governo Berlusconi Viagra Tris (o Quatris, ormai ho perso il conto...).
Era azionista di maggioranza della VED, società di famiglia operante nella produzione di vetroresina. Stranamente, nonostante Olivia Stefania facesse shopping nelle migliori boutiques, i suoi operai si ammalavano.
E mica ai piedi o alle ginocchia. No no, proprio ai polmoni. "Ma è impossibile" disse un giorno Olivia Stefania alla parrucchiera "non credo che produrre vetroresina senza le minime precauzioni possa nuocere agli operai". E anche i figli -sempre degli operai- nati malformi, sicuramente erano frutto di strane pratiche copulative e non della totale mancanza delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro.
Poi la bancarotta fraudolenta arrivò come un fulmine a ciel sereno, e anche le inchieste della magistratura per accertare eventuali responsabilità sulle condizioni di salute dei dipendenti della VED portarono allegria e buon umore. In merito Olivia Stefania ha dichiarato al Sole 24 Ore: "Non possono farmi un cxxxo sti bastardi perché io in ditta mi occupavo solo di ordinare la carta igienica, non avevo incarichi esecutivi".
Ovviamente un uomo capace come Silvio Berlusconi l'ha piazzata prima alle pari opportunità (alla VED tutti gli operai avevano uguale diritto di ammalrsi) e poi all'ambiente. Perché non è detto che la vetroresina stia bene solo sulla capoccia del premier, sicuramente ci si possono fare pure ottimi alberi, boschi e colline.
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donatella barbieri- Nuovo Utente
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DUE RISATE SULLA MINISTRA
tanto per farsi due risate sulla ministra:donatella barbieri ha scritto:Polonio 210 ha scritto:Olivia Stefania Prestigiacomo, xxxx... ehm Ministro dell'Ambiente del Governo Berlusconi Viagra Tris (o Quatris, ormai ho perso il conto...).
Era azionista di maggioranza della VED, società di famiglia operante nella produzione di vetroresina. Stranamente, nonostante Olivia Stefania facesse shopping nelle migliori boutiques, i suoi operai si ammalavano.
E mica ai piedi o alle ginocchia. No no, proprio ai polmoni. "Ma è impossibile" disse un giorno Olivia Stefania alla parrucchiera "non credo che produrre vetroresina senza le minime precauzioni possa nuocere agli operai". E anche i figli -sempre degli operai- nati malformi, sicuramente erano frutto di strane pratiche copulative e non della totale mancanza delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro.
Poi la bancarotta fraudolenta arrivò come un fulmine a ciel sereno, e anche le inchieste della magistratura per accertare eventuali responsabilità sulle condizioni di salute dei dipendenti della VED portarono allegria e buon umore. In merito Olivia Stefania ha dichiarato al Sole 24 Ore: "Non possono farmi un cxxxo sti bastardi perché io in ditta mi occupavo solo di ordinare la carta igienica, non avevo incarichi esecutivi".
Ovviamente un uomo capace come Silvio Berlusconi l'ha piazzata prima alle pari opportunità (alla VED tutti gli operai avevano uguale diritto di ammalrsi) e poi all'ambiente. Perché non è detto che la vetroresina stia bene solo sulla capoccia del premier, sicuramente ci si possono fare pure ottimi alberi, boschi e colline.
by guru delle pelli
**** S C A N D A L O S O O O O
https://www.youtube.com/watch?v=5NbnkJvR9YU
(è meglio la Cortellesi però )
PiazzaPulita- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
[quote="PiazzaPulita"][quote="donatella barbieri"]
CHE SCHIFO.....schifoschifoschifosissimo.. :astemm: :astemm: :astemm:
Polonio 210 ha scritto:Olivia Stefania Prestigiacomo, xxxx... ehm Ministro dell'Ambiente del Governo Berlusconi Viagra Tris (o Quatris, ormai ho perso il conto...).
Era azionista di maggioranza della VED, società di famiglia operante nella produzione di vetroresina. Stranamente, nonostante Olivia Stefania facesse shopping nelle migliori boutiques, i suoi operai si ammalavano.
E mica ai piedi o alle ginocchia. No no, proprio ai polmoni. "Ma è impossibile" disse un giorno Olivia Stefania alla parrucchiera "non credo che produrre vetroresina senza le minime precauzioni possa nuocere agli operai". E anche i figli -sempre degli operai- nati malformi, sicuramente erano frutto di strane pratiche copulative e non della totale mancanza delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro.
Poi la bancarotta fraudolenta arrivò come un fulmine a ciel sereno, e anche le inchieste della magistratura per accertare eventuali responsabilità sulle condizioni di salute dei dipendenti della VED portarono allegria e buon umore. In merito Olivia Stefania ha dichiarato al Sole 24 Ore: "Non possono farmi un cxxxo sti bastardi perché io in ditta mi occupavo solo di ordinare la carta igienica, non avevo incarichi esecutivi".
Ovviamente un uomo capace come Silvio Berlusconi l'ha piazzata prima alle pari opportunità (alla VED tutti gli operai avevano uguale diritto di ammalrsi) e poi all'ambiente. Perché non è detto che la vetroresina stia bene solo sulla capoccia del premier, sicuramente ci si possono fare pure ottimi alberi, boschi e colline.
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CHE SCHIFO.....schifoschifoschifosissimo.. :astemm: :astemm: :astemm:
SOCRATE- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
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pastorenomade- Utente Attivo
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Prestigiacomo ministro honoris causa
che pensate ?
Prestigiacomo: ministro honoris causa
È ormai noto e risaputo che Berlusconi nomini i suoi Ministri in base a particolari "meriti". Scalfaro confessò di aver respinto la nomina di Cesare Previti a Ministero della Giustizia, così come nel governo successivo venne respinta dal Presidente Ciampi la nomina di Roberto Maroni allo stesso dicastero in quanto pregiudicato.
Ma anche per diventare Ministro dell’Ambiente è necessario avere i “titoli giusti”. La prima volta Berlusconi ci provò con Altero Matteoli, che da ministro dell’ambiente fu indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione all’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso in costruzione a Marciana nell’isola d’Elba, inchiesta che coinvolse, fra gli altri, un giudice e due prefetti accusati di corruzione. Dalle accuse pare che Matteoli si sia comportato "alla Cuffaro", ossia abbia avvertito il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto di essere sotto indagine.
Un interessante articolo de L’Espresso, firmato da Marco Lillo del 25 ottobre 2001, stabilisce invece le correlazioni tra gli interessi imprenditoriali dell'attuale Ministro Prestigiacomo, siracusana purosangue, ed il dramma ambientale a cui è sottoposto chi vive nel triangolo della morte Augusta-Melilli-Priolo. “Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più deboli, degli invalidi...” diceva il Ministro delle Pari Opportunità (nel 2001, all’epoca dell’articolo, nda). Oggi da Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha le idee ancora più chiare. Per realizzarle non deve andare lontano. Sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della azienda di famiglia, la Ved (Vetroresina Engineering Development) di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni congenite. O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni. "Coincidenze" è la risposta che gli operai si sono sentiti opporre dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore dell’impero della vetroresina, nonchè Presidente di Confindustria Palermo. Ma a volte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di Siracusa. Il sostituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà Prestigiacomo e altri dirigenti. Due dipendenti hanno denunciato la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. Tre mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri di violazioni. Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante. Pochi giorni prima che venisse pubblicato l'articolo su L'Espresso, un dipendente di una delle aziende del gruppo morì cadendo da un traliccio mentre lavorava. Pochi mesi prima un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. Ma la vicenda più inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle malformazioni congenite dei bambini.
Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita dell’uretere che fa tornare i metaboliti tossici del suo corpo al rene, danneggiandolo. Dopo due operazioni è tornato alla normalità. Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo caso non è isolato. Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima situazione: suo figlio nasce con una malformazione all’uretere, anche lui risulta avere il reflusso urinario. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà diviene un rombo un anno dopo. Nello stesso reparto della fabbrica, un caposquadra li chiama in disparte e confida: “Mio figlio ha il reflesso dell’uretere“. Un incubo. Dopo neanche un anno, un altro operaio ha una bambina che nasce con febbre e problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma. Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigiacomo, e dalla Asl, ma niente. Solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante sindacale in azienda. Sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera minacciosa: "Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio, stiamo valutando l’ipotesi di una denunzia penale a suo carico". Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura gli aspiratori sono stati installati.
Le sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero infatti avere uno stretto legame con le malattie. Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si usava una sostanza chimica denominata dimetil-anilina. La faccenda è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice della Fondazione Ramazzini di Bologna: “Questo tipo di sostanze pùò causare tumori alle vie urinarie. Quanto alle malformazioni della prole, la scienza non ha ancora detto una parola definitiva. Sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito“. Non ci sarebbe voluto granchè per avviare una qualsiasi indagine conoscitiva, ma è uno sforzo che la famiglia Prestigiacomo ha accuratamente evitato di fare. Forse perché avrebbe nociuto all’immagine della rampolla, all’epoca politico in rampante ascesa. Eppure basterebbe dare un occhiata veloce a una scheda di sicurezza del prodotto, che per legge è abbinata a tutte le sostanze chimiche, per leggere "Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. Possibilità di effetti irreversibili".
Come se non bastasse, l’azienda è arrivata a negare una settimana di ferie, trasformata in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino al figlio durante l’intervento. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L’operaio chiese un prestito da trattenere in busta paga per la seconda operazione, ma gli fu opposto un rifiuto e solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena le racconto i suoi dubbi, l’attuale ministro cambiò tono: "Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c’entra nulla". Nessuno ha certezze in questo campo. Ma proprio per questo le istituzioni sanitarie dovrebbero verificare.
Ma i Prestigiacomo a Siracusa sono abituati a non rendere conto. Gli stabilimenti incriminati in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l’azienda di famiglia fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non seguiva gli ordini del giudice. Al crac è seguita una indagine per bancarotta fraudolenta. Secondo i giudici "la società ha compiuto atti diretti a frodare le ragioni dei creditori ed ha occultato l’attivo". Il procuratore capo di Siracusa scoprì decine di miliardi delle vecchie lire finiti alle controllate estere o usati per pagamenti preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.
E l'attuale Ministro Presitigiacomo quali responsabilità ha in tutto questo? In qualità di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia (21,5%) è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha incarichi esecutivi. Quanto alle condizioni sanitarie, anche qui non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare l’azienda era un dirigente senza rappresentanza: “Mi occupavo delle forniture, dalla carta igienica alle gru” ha raccontato al “Sole 24 Ore”.
A conferma di quanto sopra, è notizia di non troppi giorni fa l'ennesimo grido di allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste locali riguardo alle pesantissime conseguenze dell’inquinamento derivanti dal polo petrolchimico sulla salute degli abitanti del famigerato triangolo della morte siracusano, che ha per vertici i tre comuni di Augusta, Priolo e Melilli.
Questa volta sono le associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia a snocciolare i numeri: nei capelli e nel latte materno degli abitanti del triangolo industriale, che ospita raffinerie, industrie chimiche, centrali elettriche, inceneritori e un impianto di gassificazione del tar, le quantità di metalli pesanti sono allarmanti. Lo studio dimostra l’esistenza di un fenomeno di intossicazione da metalli pesanti e da diossine, in parte determinato dalle “polveri sospese”, emesse dai camini industriali, e per l’altra parte dall’ingestione di sostanze nocive introdotte nella catena alimentare dal consumo di pesce catturato in tratti di mare inquinato: mercurio, piombo, alluminio, stronzio, antimonio, argento, cromo, rame, fosforo, magnesio, zinco e ferro. Tutte queste sostanze, la maggior parte delle quali rientra nella categoria dei metalli pesanti, sono state trovate in abbondanza in tutti i campioni analizzati. Il mercurio, altamente tossico soprattutto per il sistema nervoso, fa particolarmente paura: i ricercatori hanno trovato valori medi compresi tra 0,14 e 0,16 mg/100g nei capelli degli augustani rispetto a un valore normale pari a 0,01 mg/100g. I ricercatori, tra le altre cose, ipotizzano che una delle principali fonti della contaminazione sia il pesce di mare, notoriamente contaminato nella avvelenatissima rada di Augusta, pescato illegalmente all'interno del porto e immesso nel mercato alimentare. Decisamente allarmante è la frequenza di mutazioni genetiche e malformazioni riscontrate nelle specie ittiche locali. Il patrimonio genetico dei residenti sarebbe quindi attaccato da metalli pesanti, diossine e polveri finissime diffuse sull’atmosfera, responsabili dell’incremento di tumori, malattie croniche e malformazioni congenite, registrate in aumento nell’area del petrolchimico. Il latte materno sarebbe divenuto così il principale veicolo di sostanze tossiche inconsapevolmente trasmessi al feto durante la gravidanza.
A questo punto, dicono AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, è ora che le autorità sanitarie regionali si mobilitino per uno screening di massa e mettano mano al portafogli per pagare le cure alla popolazione dei comuni interessati dalle emissioni del polo petrolchimico che, già oggi, registrano un numero di tumori e, soprattutto e ancor peggio, di malformazioni fetali assolutamente fuori dalle medie nazionali. E i numeri sono a dir poco impressionanti:
- tumori maligni ai polmoni, ai bronchi, alla trachea: +24% per gli uomini;
- tumori maligni alla plerura: +428%;
- malattie respiratorie acute: +132% sempre per gli uomini;
- mieloma multiplo: +120%;
- malattie respiratorie acute: +86%;
- cirrosi epatica: +32%;
- malattie del sistema nervoso: + 52% per le donne.
C'è quindi poco da meravigliarsi se con la caduta di Scajola, il Ministro dell'A
Prestigiacomo: ministro honoris causa
È ormai noto e risaputo che Berlusconi nomini i suoi Ministri in base a particolari "meriti". Scalfaro confessò di aver respinto la nomina di Cesare Previti a Ministero della Giustizia, così come nel governo successivo venne respinta dal Presidente Ciampi la nomina di Roberto Maroni allo stesso dicastero in quanto pregiudicato.
Ma anche per diventare Ministro dell’Ambiente è necessario avere i “titoli giusti”. La prima volta Berlusconi ci provò con Altero Matteoli, che da ministro dell’ambiente fu indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione all’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso in costruzione a Marciana nell’isola d’Elba, inchiesta che coinvolse, fra gli altri, un giudice e due prefetti accusati di corruzione. Dalle accuse pare che Matteoli si sia comportato "alla Cuffaro", ossia abbia avvertito il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto di essere sotto indagine.
Un interessante articolo de L’Espresso, firmato da Marco Lillo del 25 ottobre 2001, stabilisce invece le correlazioni tra gli interessi imprenditoriali dell'attuale Ministro Prestigiacomo, siracusana purosangue, ed il dramma ambientale a cui è sottoposto chi vive nel triangolo della morte Augusta-Melilli-Priolo. “Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più deboli, degli invalidi...” diceva il Ministro delle Pari Opportunità (nel 2001, all’epoca dell’articolo, nda). Oggi da Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha le idee ancora più chiare. Per realizzarle non deve andare lontano. Sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della azienda di famiglia, la Ved (Vetroresina Engineering Development) di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni congenite. O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni. "Coincidenze" è la risposta che gli operai si sono sentiti opporre dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore dell’impero della vetroresina, nonchè Presidente di Confindustria Palermo. Ma a volte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di Siracusa. Il sostituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà Prestigiacomo e altri dirigenti. Due dipendenti hanno denunciato la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. Tre mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri di violazioni. Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante. Pochi giorni prima che venisse pubblicato l'articolo su L'Espresso, un dipendente di una delle aziende del gruppo morì cadendo da un traliccio mentre lavorava. Pochi mesi prima un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. Ma la vicenda più inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle malformazioni congenite dei bambini.
Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita dell’uretere che fa tornare i metaboliti tossici del suo corpo al rene, danneggiandolo. Dopo due operazioni è tornato alla normalità. Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo caso non è isolato. Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima situazione: suo figlio nasce con una malformazione all’uretere, anche lui risulta avere il reflusso urinario. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà diviene un rombo un anno dopo. Nello stesso reparto della fabbrica, un caposquadra li chiama in disparte e confida: “Mio figlio ha il reflesso dell’uretere“. Un incubo. Dopo neanche un anno, un altro operaio ha una bambina che nasce con febbre e problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma. Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigiacomo, e dalla Asl, ma niente. Solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante sindacale in azienda. Sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera minacciosa: "Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio, stiamo valutando l’ipotesi di una denunzia penale a suo carico". Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura gli aspiratori sono stati installati.
Le sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero infatti avere uno stretto legame con le malattie. Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si usava una sostanza chimica denominata dimetil-anilina. La faccenda è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice della Fondazione Ramazzini di Bologna: “Questo tipo di sostanze pùò causare tumori alle vie urinarie. Quanto alle malformazioni della prole, la scienza non ha ancora detto una parola definitiva. Sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito“. Non ci sarebbe voluto granchè per avviare una qualsiasi indagine conoscitiva, ma è uno sforzo che la famiglia Prestigiacomo ha accuratamente evitato di fare. Forse perché avrebbe nociuto all’immagine della rampolla, all’epoca politico in rampante ascesa. Eppure basterebbe dare un occhiata veloce a una scheda di sicurezza del prodotto, che per legge è abbinata a tutte le sostanze chimiche, per leggere "Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. Possibilità di effetti irreversibili".
Come se non bastasse, l’azienda è arrivata a negare una settimana di ferie, trasformata in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino al figlio durante l’intervento. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L’operaio chiese un prestito da trattenere in busta paga per la seconda operazione, ma gli fu opposto un rifiuto e solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena le racconto i suoi dubbi, l’attuale ministro cambiò tono: "Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c’entra nulla". Nessuno ha certezze in questo campo. Ma proprio per questo le istituzioni sanitarie dovrebbero verificare.
Ma i Prestigiacomo a Siracusa sono abituati a non rendere conto. Gli stabilimenti incriminati in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l’azienda di famiglia fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non seguiva gli ordini del giudice. Al crac è seguita una indagine per bancarotta fraudolenta. Secondo i giudici "la società ha compiuto atti diretti a frodare le ragioni dei creditori ed ha occultato l’attivo". Il procuratore capo di Siracusa scoprì decine di miliardi delle vecchie lire finiti alle controllate estere o usati per pagamenti preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.
E l'attuale Ministro Presitigiacomo quali responsabilità ha in tutto questo? In qualità di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia (21,5%) è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha incarichi esecutivi. Quanto alle condizioni sanitarie, anche qui non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare l’azienda era un dirigente senza rappresentanza: “Mi occupavo delle forniture, dalla carta igienica alle gru” ha raccontato al “Sole 24 Ore”.
A conferma di quanto sopra, è notizia di non troppi giorni fa l'ennesimo grido di allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste locali riguardo alle pesantissime conseguenze dell’inquinamento derivanti dal polo petrolchimico sulla salute degli abitanti del famigerato triangolo della morte siracusano, che ha per vertici i tre comuni di Augusta, Priolo e Melilli.
Questa volta sono le associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia a snocciolare i numeri: nei capelli e nel latte materno degli abitanti del triangolo industriale, che ospita raffinerie, industrie chimiche, centrali elettriche, inceneritori e un impianto di gassificazione del tar, le quantità di metalli pesanti sono allarmanti. Lo studio dimostra l’esistenza di un fenomeno di intossicazione da metalli pesanti e da diossine, in parte determinato dalle “polveri sospese”, emesse dai camini industriali, e per l’altra parte dall’ingestione di sostanze nocive introdotte nella catena alimentare dal consumo di pesce catturato in tratti di mare inquinato: mercurio, piombo, alluminio, stronzio, antimonio, argento, cromo, rame, fosforo, magnesio, zinco e ferro. Tutte queste sostanze, la maggior parte delle quali rientra nella categoria dei metalli pesanti, sono state trovate in abbondanza in tutti i campioni analizzati. Il mercurio, altamente tossico soprattutto per il sistema nervoso, fa particolarmente paura: i ricercatori hanno trovato valori medi compresi tra 0,14 e 0,16 mg/100g nei capelli degli augustani rispetto a un valore normale pari a 0,01 mg/100g. I ricercatori, tra le altre cose, ipotizzano che una delle principali fonti della contaminazione sia il pesce di mare, notoriamente contaminato nella avvelenatissima rada di Augusta, pescato illegalmente all'interno del porto e immesso nel mercato alimentare. Decisamente allarmante è la frequenza di mutazioni genetiche e malformazioni riscontrate nelle specie ittiche locali. Il patrimonio genetico dei residenti sarebbe quindi attaccato da metalli pesanti, diossine e polveri finissime diffuse sull’atmosfera, responsabili dell’incremento di tumori, malattie croniche e malformazioni congenite, registrate in aumento nell’area del petrolchimico. Il latte materno sarebbe divenuto così il principale veicolo di sostanze tossiche inconsapevolmente trasmessi al feto durante la gravidanza.
A questo punto, dicono AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, è ora che le autorità sanitarie regionali si mobilitino per uno screening di massa e mettano mano al portafogli per pagare le cure alla popolazione dei comuni interessati dalle emissioni del polo petrolchimico che, già oggi, registrano un numero di tumori e, soprattutto e ancor peggio, di malformazioni fetali assolutamente fuori dalle medie nazionali. E i numeri sono a dir poco impressionanti:
- tumori maligni ai polmoni, ai bronchi, alla trachea: +24% per gli uomini;
- tumori maligni alla plerura: +428%;
- malattie respiratorie acute: +132% sempre per gli uomini;
- mieloma multiplo: +120%;
- malattie respiratorie acute: +86%;
- cirrosi epatica: +32%;
- malattie del sistema nervoso: + 52% per le donne.
C'è quindi poco da meravigliarsi se con la caduta di Scajola, il Ministro dell'A
toni- Utente Attivo
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ecco perchè in Italia chi inquina non paga
ecco perchè in Italia chi inquina non paga
Ecco quali sono i nuovi affari della famiglia Prestigiacomo. Sul ministro dell’Ambiente pesano decine di conflitti di interesse: dovrebbe multare i clienti delle “sue” aziende.
Chissà cosa sarebbe stato dei Prestigiacomo senza la politica. Anni fa, le due donne della famiglia si sono divise per bene i ruoli. Stefania nei Palazzi e la sorella primogenita Maria Pia nei Consigli di amministrazione. Prima che la stella dell’attuale ministra dell’Ambiente cominciasse a brillare in Parlamento, le cose non è che andassero proprio benissimo alle aziende di casa. Ancora oggi, ci sono ben 957 creditori che bussano alla porta del capostipite Giuseppe Prestigiacomo. Reclamano 51 milioni di euro dal 1997, anno del fallimento del gruppo Sarplast, costato al signor Prestigiacomo una richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta. Ma dal 2001, da quando cioè Stefania è diventata per la prima volta ministro, tutto sembra in discesa. Le società di famiglia non hanno più alcun passivo. E il merito è anche e soprattutto dei clienti illustri: Eni, Agip, Erg, Esso, Edison, tanto per fare qualche nome. Clienti per la Prestigiacomo imprenditrice. Ma soggetti da controllare e, eventualmente, da multare per la Prestigiacomo politico e ministro.
L’oro nero di Stefania
L’ultimo sollievo alle casse delle aziende di famiglia lo hanno dato Eni ed Edison. Tramite le due multinazionali, infatti, una delle società della ministra dell’Ambiente, dallo scorso dicembre, è entrata nel business del petrolio. L’occasione è stata data dalla piattaforma Vega A, una delle più grandi del Mediterraneo, che appartiene per il 60 per cento a Edison e per il restante 40 a Eni. Si trova a 12 miglia dalle coste di Pozzallo, in provincia di Ragusa, ed estrae dai fondali marini circa 40 mila barili di greggio ogni giorno. Fino a poco tempo fa, della piattaforma faceva parte anche la superpetroliera Vega Oil. È stata però mandata in soffitta dalle normative europee che impongono il doppio scafo, di cui l’enorme imbarcazione non era dotata. Per cui, è spuntata l’urgenza di costruire in tempi brevi una nuova petroliera. E chi si è fatto avanti? Prontamente ha offerto il suo aiuto Maria Pia Prestigiacomo. Una delle sue società la Coemi (controllata di Fincoe, nel cui cda siede Stefania, almeno fino al 2009) ha messo su, in quattro e quattr’otto, il consorzio Cem con altre nove società siracusane. Insieme hanno costruito una nuova superpetroliera, la Leonis. Una commessa da 30 milioni di euro, che ne rende all’anno oltre 20 milioni, grazie al costo giornaliero del noleggio. La piattaforma Vega A, secondo i magistrati, non sarebbe però ciò che si dice un impianto modello. La Procura di Modica ha rinviato infatti a giudizio i gestori per aver inquinato le falde acquifere, «con modalità illecite e nocive per l’ecosistema, ma che avrebbe consentito risparmi per decine di milioni di euro», si legge nel documento dei pm.
Ecco quali sono i nuovi affari della famiglia Prestigiacomo. Sul ministro dell’Ambiente pesano decine di conflitti di interesse: dovrebbe multare i clienti delle “sue” aziende.
Chissà cosa sarebbe stato dei Prestigiacomo senza la politica. Anni fa, le due donne della famiglia si sono divise per bene i ruoli. Stefania nei Palazzi e la sorella primogenita Maria Pia nei Consigli di amministrazione. Prima che la stella dell’attuale ministra dell’Ambiente cominciasse a brillare in Parlamento, le cose non è che andassero proprio benissimo alle aziende di casa. Ancora oggi, ci sono ben 957 creditori che bussano alla porta del capostipite Giuseppe Prestigiacomo. Reclamano 51 milioni di euro dal 1997, anno del fallimento del gruppo Sarplast, costato al signor Prestigiacomo una richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta. Ma dal 2001, da quando cioè Stefania è diventata per la prima volta ministro, tutto sembra in discesa. Le società di famiglia non hanno più alcun passivo. E il merito è anche e soprattutto dei clienti illustri: Eni, Agip, Erg, Esso, Edison, tanto per fare qualche nome. Clienti per la Prestigiacomo imprenditrice. Ma soggetti da controllare e, eventualmente, da multare per la Prestigiacomo politico e ministro.
L’oro nero di Stefania
L’ultimo sollievo alle casse delle aziende di famiglia lo hanno dato Eni ed Edison. Tramite le due multinazionali, infatti, una delle società della ministra dell’Ambiente, dallo scorso dicembre, è entrata nel business del petrolio. L’occasione è stata data dalla piattaforma Vega A, una delle più grandi del Mediterraneo, che appartiene per il 60 per cento a Edison e per il restante 40 a Eni. Si trova a 12 miglia dalle coste di Pozzallo, in provincia di Ragusa, ed estrae dai fondali marini circa 40 mila barili di greggio ogni giorno. Fino a poco tempo fa, della piattaforma faceva parte anche la superpetroliera Vega Oil. È stata però mandata in soffitta dalle normative europee che impongono il doppio scafo, di cui l’enorme imbarcazione non era dotata. Per cui, è spuntata l’urgenza di costruire in tempi brevi una nuova petroliera. E chi si è fatto avanti? Prontamente ha offerto il suo aiuto Maria Pia Prestigiacomo. Una delle sue società la Coemi (controllata di Fincoe, nel cui cda siede Stefania, almeno fino al 2009) ha messo su, in quattro e quattr’otto, il consorzio Cem con altre nove società siracusane. Insieme hanno costruito una nuova superpetroliera, la Leonis. Una commessa da 30 milioni di euro, che ne rende all’anno oltre 20 milioni, grazie al costo giornaliero del noleggio. La piattaforma Vega A, secondo i magistrati, non sarebbe però ciò che si dice un impianto modello. La Procura di Modica ha rinviato infatti a giudizio i gestori per aver inquinato le falde acquifere, «con modalità illecite e nocive per l’ecosistema, ma che avrebbe consentito risparmi per decine di milioni di euro», si legge nel documento dei pm.
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Re: dal sito del ministero
insomma, mi sembra di capire che la Prestigiacomo in fondo possedeva tutti i titoli per diventare Ministro dell'Ambiente (merito, conoscenze, esperienza pratica, ecc.). Chi più adatto di lei a presiedere il ministero? La Gelmini, forse? Giammai. In fondo sia la Marystar che la Stefy se li sono meritati i loro ministeri...toni ha scritto:che pensate ?
Prestigiacomo: ministro honoris causa
È ormai noto e risaputo che Berlusconi nomini i suoi Ministri in base a particolari "meriti". Scalfaro confessò di aver respinto la nomina di Cesare Previti a Ministero della Giustizia, così come nel governo successivo venne respinta dal Presidente Ciampi la nomina di Roberto Maroni allo stesso dicastero in quanto pregiudicato.
Ma anche per diventare Ministro dell’Ambiente è necessario avere i “titoli giusti”. La prima volta Berlusconi ci provò con Altero Matteoli, che da ministro dell’ambiente fu indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione all’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso in costruzione a Marciana nell’isola d’Elba, inchiesta che coinvolse, fra gli altri, un giudice e due prefetti accusati di corruzione. Dalle accuse pare che Matteoli si sia comportato "alla Cuffaro", ossia abbia avvertito il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto di essere sotto indagine.
Un interessante articolo de L’Espresso, firmato da Marco Lillo del 25 ottobre 2001, stabilisce invece le correlazioni tra gli interessi imprenditoriali dell'attuale Ministro Prestigiacomo, siracusana purosangue, ed il dramma ambientale a cui è sottoposto chi vive nel triangolo della morte Augusta-Melilli-Priolo. “Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più deboli, degli invalidi...” diceva il Ministro delle Pari Opportunità (nel 2001, all’epoca dell’articolo, nda). Oggi da Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha le idee ancora più chiare. Per realizzarle non deve andare lontano. Sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della azienda di famiglia, la Ved (Vetroresina Engineering Development) di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni congenite. O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni. "Coincidenze" è la risposta che gli operai si sono sentiti opporre dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore dell’impero della vetroresina, nonchè Presidente di Confindustria Palermo. Ma a volte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di Siracusa. Il sostituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà Prestigiacomo e altri dirigenti. Due dipendenti hanno denunciato la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. Tre mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri di violazioni. Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante. Pochi giorni prima che venisse pubblicato l'articolo su L'Espresso, un dipendente di una delle aziende del gruppo morì cadendo da un traliccio mentre lavorava. Pochi mesi prima un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. Ma la vicenda più inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle malformazioni congenite dei bambini.
Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita dell’uretere che fa tornare i metaboliti tossici del suo corpo al rene, danneggiandolo. Dopo due operazioni è tornato alla normalità. Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo caso non è isolato. Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima situazione: suo figlio nasce con una malformazione all’uretere, anche lui risulta avere il reflusso urinario. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà diviene un rombo un anno dopo. Nello stesso reparto della fabbrica, un caposquadra li chiama in disparte e confida: “Mio figlio ha il reflesso dell’uretere“. Un incubo. Dopo neanche un anno, un altro operaio ha una bambina che nasce con febbre e problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma. Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigiacomo, e dalla Asl, ma niente. Solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante sindacale in azienda. Sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera minacciosa: "Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio, stiamo valutando l’ipotesi di una denunzia penale a suo carico". Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura gli aspiratori sono stati installati.
Le sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero infatti avere uno stretto legame con le malattie. Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si usava una sostanza chimica denominata dimetil-anilina. La faccenda è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice della Fondazione Ramazzini di Bologna: “Questo tipo di sostanze pùò causare tumori alle vie urinarie. Quanto alle malformazioni della prole, la scienza non ha ancora detto una parola definitiva. Sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito“. Non ci sarebbe voluto granchè per avviare una qualsiasi indagine conoscitiva, ma è uno sforzo che la famiglia Prestigiacomo ha accuratamente evitato di fare. Forse perché avrebbe nociuto all’immagine della rampolla, all’epoca politico in rampante ascesa. Eppure basterebbe dare un occhiata veloce a una scheda di sicurezza del prodotto, che per legge è abbinata a tutte le sostanze chimiche, per leggere "Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. Possibilità di effetti irreversibili".
Come se non bastasse, l’azienda è arrivata a negare una settimana di ferie, trasformata in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino al figlio durante l’intervento. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L’operaio chiese un prestito da trattenere in busta paga per la seconda operazione, ma gli fu opposto un rifiuto e solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena le racconto i suoi dubbi, l’attuale ministro cambiò tono: "Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c’entra nulla". Nessuno ha certezze in questo campo. Ma proprio per questo le istituzioni sanitarie dovrebbero verificare.
Ma i Prestigiacomo a Siracusa sono abituati a non rendere conto. Gli stabilimenti incriminati in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l’azienda di famiglia fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non seguiva gli ordini del giudice. Al crac è seguita una indagine per bancarotta fraudolenta. Secondo i giudici "la società ha compiuto atti diretti a frodare le ragioni dei creditori ed ha occultato l’attivo". Il procuratore capo di Siracusa scoprì decine di miliardi delle vecchie lire finiti alle controllate estere o usati per pagamenti preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.
E l'attuale Ministro Presitigiacomo quali responsabilità ha in tutto questo? In qualità di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia (21,5%) è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha incarichi esecutivi. Quanto alle condizioni sanitarie, anche qui non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare l’azienda era un dirigente senza rappresentanza: “Mi occupavo delle forniture, dalla carta igienica alle gru” ha raccontato al “Sole 24 Ore”.
A conferma di quanto sopra, è notizia di non troppi giorni fa l'ennesimo grido di allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste locali riguardo alle pesantissime conseguenze dell’inquinamento derivanti dal polo petrolchimico sulla salute degli abitanti del famigerato triangolo della morte siracusano, che ha per vertici i tre comuni di Augusta, Priolo e Melilli.
Questa volta sono le associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia a snocciolare i numeri: nei capelli e nel latte materno degli abitanti del triangolo industriale, che ospita raffinerie, industrie chimiche, centrali elettriche, inceneritori e un impianto di gassificazione del tar, le quantità di metalli pesanti sono allarmanti. Lo studio dimostra l’esistenza di un fenomeno di intossicazione da metalli pesanti e da diossine, in parte determinato dalle “polveri sospese”, emesse dai camini industriali, e per l’altra parte dall’ingestione di sostanze nocive introdotte nella catena alimentare dal consumo di pesce catturato in tratti di mare inquinato: mercurio, piombo, alluminio, stronzio, antimonio, argento, cromo, rame, fosforo, magnesio, zinco e ferro. Tutte queste sostanze, la maggior parte delle quali rientra nella categoria dei metalli pesanti, sono state trovate in abbondanza in tutti i campioni analizzati. Il mercurio, altamente tossico soprattutto per il sistema nervoso, fa particolarmente paura: i ricercatori hanno trovato valori medi compresi tra 0,14 e 0,16 mg/100g nei capelli degli augustani rispetto a un valore normale pari a 0,01 mg/100g. I ricercatori, tra le altre cose, ipotizzano che una delle principali fonti della contaminazione sia il pesce di mare, notoriamente contaminato nella avvelenatissima rada di Augusta, pescato illegalmente all'interno del porto e immesso nel mercato alimentare. Decisamente allarmante è la frequenza di mutazioni genetiche e malformazioni riscontrate nelle specie ittiche locali. Il patrimonio genetico dei residenti sarebbe quindi attaccato da metalli pesanti, diossine e polveri finissime diffuse sull’atmosfera, responsabili dell’incremento di tumori, malattie croniche e malformazioni congenite, registrate in aumento nell’area del petrolchimico. Il latte materno sarebbe divenuto così il principale veicolo di sostanze tossiche inconsapevolmente trasmessi al feto durante la gravidanza.
A questo punto, dicono AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, è ora che le autorità sanitarie regionali si mobilitino per uno screening di massa e mettano mano al portafogli per pagare le cure alla popolazione dei comuni interessati dalle emissioni del polo petrolchimico che, già oggi, registrano un numero di tumori e, soprattutto e ancor peggio, di malformazioni fetali assolutamente fuori dalle medie nazionali. E i numeri sono a dir poco impressionanti:
- tumori maligni ai polmoni, ai bronchi, alla trachea: +24% per gli uomini;
- tumori maligni alla plerura: +428%;
- malattie respiratorie acute: +132% sempre per gli uomini;
- mieloma multiplo: +120%;
- malattie respiratorie acute: +86%;
- cirrosi epatica: +32%;
- malattie del sistema nervoso: + 52% per le donne.
C'è quindi poco da meravigliarsi se con la caduta di Scajola, il Ministro dell'A
annariri- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
indubbiamente lo merita !
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annariri ha scritto:insomma, mi sembra di capire che la Prestigiacomo in fondo possedeva tutti i titoli per diventare Ministro dell'Ambiente (merito, conoscenze, esperienza pratica, ecc.). Chi più adatto di lei a presiedere il ministero? La Gelmini, forse? Giammai. In fondo sia la Marystar che la Stefy se li sono meritati i loro ministeri...toni ha scritto:che pensate ?
Prestigiacomo: ministro honoris causa
È ormai noto e risaputo che Berlusconi nomini i suoi Ministri in base a particolari "meriti". Scalfaro confessò di aver respinto la nomina di Cesare Previti a Ministero della Giustizia, così come nel governo successivo venne respinta dal Presidente Ciampi la nomina di Roberto Maroni allo stesso dicastero in quanto pregiudicato.
Ma anche per diventare Ministro dell’Ambiente è necessario avere i “titoli giusti”. La prima volta Berlusconi ci provò con Altero Matteoli, che da ministro dell’ambiente fu indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione all’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso in costruzione a Marciana nell’isola d’Elba, inchiesta che coinvolse, fra gli altri, un giudice e due prefetti accusati di corruzione. Dalle accuse pare che Matteoli si sia comportato "alla Cuffaro", ossia abbia avvertito il prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto di essere sotto indagine.
Un interessante articolo de L’Espresso, firmato da Marco Lillo del 25 ottobre 2001, stabilisce invece le correlazioni tra gli interessi imprenditoriali dell'attuale Ministro Prestigiacomo, siracusana purosangue, ed il dramma ambientale a cui è sottoposto chi vive nel triangolo della morte Augusta-Melilli-Priolo. “Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più deboli, degli invalidi...” diceva il Ministro delle Pari Opportunità (nel 2001, all’epoca dell’articolo, nda). Oggi da Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha le idee ancora più chiare. Per realizzarle non deve andare lontano. Sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della azienda di famiglia, la Ved (Vetroresina Engineering Development) di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni congenite. O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni. "Coincidenze" è la risposta che gli operai si sono sentiti opporre dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore dell’impero della vetroresina, nonchè Presidente di Confindustria Palermo. Ma a volte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di Siracusa. Il sostituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà Prestigiacomo e altri dirigenti. Due dipendenti hanno denunciato la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. Tre mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri di violazioni. Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante. Pochi giorni prima che venisse pubblicato l'articolo su L'Espresso, un dipendente di una delle aziende del gruppo morì cadendo da un traliccio mentre lavorava. Pochi mesi prima un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. Ma la vicenda più inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle malformazioni congenite dei bambini.
Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita dell’uretere che fa tornare i metaboliti tossici del suo corpo al rene, danneggiandolo. Dopo due operazioni è tornato alla normalità. Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo caso non è isolato. Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima situazione: suo figlio nasce con una malformazione all’uretere, anche lui risulta avere il reflusso urinario. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà diviene un rombo un anno dopo. Nello stesso reparto della fabbrica, un caposquadra li chiama in disparte e confida: “Mio figlio ha il reflesso dell’uretere“. Un incubo. Dopo neanche un anno, un altro operaio ha una bambina che nasce con febbre e problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma. Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigiacomo, e dalla Asl, ma niente. Solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante sindacale in azienda. Sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera minacciosa: "Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio, stiamo valutando l’ipotesi di una denunzia penale a suo carico". Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura gli aspiratori sono stati installati.
Le sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero infatti avere uno stretto legame con le malattie. Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si usava una sostanza chimica denominata dimetil-anilina. La faccenda è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice della Fondazione Ramazzini di Bologna: “Questo tipo di sostanze pùò causare tumori alle vie urinarie. Quanto alle malformazioni della prole, la scienza non ha ancora detto una parola definitiva. Sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito“. Non ci sarebbe voluto granchè per avviare una qualsiasi indagine conoscitiva, ma è uno sforzo che la famiglia Prestigiacomo ha accuratamente evitato di fare. Forse perché avrebbe nociuto all’immagine della rampolla, all’epoca politico in rampante ascesa. Eppure basterebbe dare un occhiata veloce a una scheda di sicurezza del prodotto, che per legge è abbinata a tutte le sostanze chimiche, per leggere "Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. Possibilità di effetti irreversibili".
Come se non bastasse, l’azienda è arrivata a negare una settimana di ferie, trasformata in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino al figlio durante l’intervento. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L’operaio chiese un prestito da trattenere in busta paga per la seconda operazione, ma gli fu opposto un rifiuto e solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena le racconto i suoi dubbi, l’attuale ministro cambiò tono: "Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c’entra nulla". Nessuno ha certezze in questo campo. Ma proprio per questo le istituzioni sanitarie dovrebbero verificare.
Ma i Prestigiacomo a Siracusa sono abituati a non rendere conto. Gli stabilimenti incriminati in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l’azienda di famiglia fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non seguiva gli ordini del giudice. Al crac è seguita una indagine per bancarotta fraudolenta. Secondo i giudici "la società ha compiuto atti diretti a frodare le ragioni dei creditori ed ha occultato l’attivo". Il procuratore capo di Siracusa scoprì decine di miliardi delle vecchie lire finiti alle controllate estere o usati per pagamenti preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.
E l'attuale Ministro Presitigiacomo quali responsabilità ha in tutto questo? In qualità di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia (21,5%) è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha incarichi esecutivi. Quanto alle condizioni sanitarie, anche qui non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare l’azienda era un dirigente senza rappresentanza: “Mi occupavo delle forniture, dalla carta igienica alle gru” ha raccontato al “Sole 24 Ore”.
A conferma di quanto sopra, è notizia di non troppi giorni fa l'ennesimo grido di allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste locali riguardo alle pesantissime conseguenze dell’inquinamento derivanti dal polo petrolchimico sulla salute degli abitanti del famigerato triangolo della morte siracusano, che ha per vertici i tre comuni di Augusta, Priolo e Melilli.
Questa volta sono le associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia a snocciolare i numeri: nei capelli e nel latte materno degli abitanti del triangolo industriale, che ospita raffinerie, industrie chimiche, centrali elettriche, inceneritori e un impianto di gassificazione del tar, le quantità di metalli pesanti sono allarmanti. Lo studio dimostra l’esistenza di un fenomeno di intossicazione da metalli pesanti e da diossine, in parte determinato dalle “polveri sospese”, emesse dai camini industriali, e per l’altra parte dall’ingestione di sostanze nocive introdotte nella catena alimentare dal consumo di pesce catturato in tratti di mare inquinato: mercurio, piombo, alluminio, stronzio, antimonio, argento, cromo, rame, fosforo, magnesio, zinco e ferro. Tutte queste sostanze, la maggior parte delle quali rientra nella categoria dei metalli pesanti, sono state trovate in abbondanza in tutti i campioni analizzati. Il mercurio, altamente tossico soprattutto per il sistema nervoso, fa particolarmente paura: i ricercatori hanno trovato valori medi compresi tra 0,14 e 0,16 mg/100g nei capelli degli augustani rispetto a un valore normale pari a 0,01 mg/100g. I ricercatori, tra le altre cose, ipotizzano che una delle principali fonti della contaminazione sia il pesce di mare, notoriamente contaminato nella avvelenatissima rada di Augusta, pescato illegalmente all'interno del porto e immesso nel mercato alimentare. Decisamente allarmante è la frequenza di mutazioni genetiche e malformazioni riscontrate nelle specie ittiche locali. Il patrimonio genetico dei residenti sarebbe quindi attaccato da metalli pesanti, diossine e polveri finissime diffuse sull’atmosfera, responsabili dell’incremento di tumori, malattie croniche e malformazioni congenite, registrate in aumento nell’area del petrolchimico. Il latte materno sarebbe divenuto così il principale veicolo di sostanze tossiche inconsapevolmente trasmessi al feto durante la gravidanza.
A questo punto, dicono AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, è ora che le autorità sanitarie regionali si mobilitino per uno screening di massa e mettano mano al portafogli per pagare le cure alla popolazione dei comuni interessati dalle emissioni del polo petrolchimico che, già oggi, registrano un numero di tumori e, soprattutto e ancor peggio, di malformazioni fetali assolutamente fuori dalle medie nazionali. E i numeri sono a dir poco impressionanti:
- tumori maligni ai polmoni, ai bronchi, alla trachea: +24% per gli uomini;
- tumori maligni alla plerura: +428%;
- malattie respiratorie acute: +132% sempre per gli uomini;
- mieloma multiplo: +120%;
- malattie respiratorie acute: +86%;
- cirrosi epatica: +32%;
- malattie del sistema nervoso: + 52% per le donne.
C'è quindi poco da meravigliarsi se con la caduta di Scajola, il Ministro dell'A
toni- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
Continuo a pensare che non viviamo in un paese normale ma da quinto mondo, altro che sud america!!
Come dice un vecchio detto " il più pulito ha la rogna"!
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marcosperandio- Moderatore
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Re: dal sito del ministero
questi sono dei problemi che col sistri non c'entrano un fico
state facendo un attacco alla persona
quì nel forum si parla del sistri non delle colpe della ministra
quello si scrivie ed ammette è una iniziativa di cui è responsabile chi posta la notizia e non il forum
questa è propaganda spicciola e sporca
scusate ma dovevo intervenire perchè non sopporto i processi alla persona
state facendo un attacco alla persona
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kajetano- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
centra e come , dato che si è voluto forzare un sistema - certamente bello ma astrattamente efficace - centra perchè la persona " addetta " non è competente in materia ed è altrettanto non compatibile con il ruolo specifico .
Il sistri e le sue mnodifiche altro non fanno che favorire lo smaltimento illecito , in quanto la struttura ed i controlli -allo stato-non sono possibili .
Perlatro la mia non è propaganda spicciola e spora è contatazione e notizia , ti piaccia o non ti piaccia è così . Comunque buona Natale !!
Il sistri e le sue mnodifiche altro non fanno che favorire lo smaltimento illecito , in quanto la struttura ed i controlli -allo stato-non sono possibili .
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kajetano ha scritto:questi sono dei problemi che col sistri non c'entrano un fico
state facendo un attacco alla persona
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toni- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
Mi permetto di non essere d'accordo.kajetano ha scritto:questi sono dei problemi che col sistri non c'entrano un fico
state facendo un attacco alla persona
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Un politico non può avere una morale personale diversa da quella pubblica, se tu rompi (magari giustamente a parte il fatto che il sistema non funziona) per legalizzare il più possibile certe cose non puoi avere una storia personale come quella!!
Io, per il mio lavoro, ho avuto a che fare con il settore della vetroresina e ti assicuro che non è possibile non sapere dei rischi associati!.
Se poi vogliamo fare una difesa partitica non mi interessa come non mi interessava chi difendeva Pecoraro Scanio che di rifiuti non ci capiva un tubo!
marcosperandio- Moderatore
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Re: dal sito del ministero
Mi permetto di non essere d'accordo.
Un politico non può avere una morale personale diversa da quella pubblica, se tu rompi (magari giustamente a parte il fatto che il sistema non funziona) per legalizzare il più possibile certe cose non puoi avere una storia personale come quella!!
Io, per il mio lavoro, ho avuto a che fare con il settore della vetroresina e ti assicuro che non è possibile non sapere dei rischi associati!.
Se poi vogliamo fare una difesa partitica non mi interessa come non mi interessava chi difendeva Pecoraro Scanio che di rifiuti non ci capiva un tubo!
Concordo....
SOCRATE- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
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Un politico non può avere una morale personale diversa da quella pubblica, se tu rompi (magari giustamente a parte il fatto che il sistema non funziona) per legalizzare il più possibile certe cose non puoi avere una storia personale come quella!!
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Esprimi un principio che condivido.
Un politico non può avere una morale personale diversa da quella pubblica, se tu rompi (magari giustamente a parte il fatto che il sistema non funziona) per legalizzare il più possibile certe cose non puoi avere una storia personale come quella!!
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Maria Mura- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 18.10.10
Re: dal sito del ministero
il nostro problema è il sistri(avete visto come viene elogiato il sistema da confindustria e da altre associazioni)
il problema no è la Presty non è combattendo la presty che eliminiamo gli errori del Sistri ma facciamo politica spicciola
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kajetano- Utente Attivo
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Re: dal sito del ministero
kajetano ha scritto: il nostro problema è il sistri(avete visto come viene elogiato il sistema da confindustria e da altre il problema no è la Presty non è combattendo la presty che eliminiamo gli errori del Sistri ma facciamo politica spicciola
Scusami ma ritengo che un ministro debba assolutamente essere ritenuto responsabile di ciò che accade nel proprio ministero, a partire da ciò che approva e che mette in atto coinvolgendo i cittadini. Troppo facile pensare che sia solo il sistema che non funziona...
Inoltre concordo pienamente con chi sostiene che chi ci governa deve essere irreprensibile nella vita privata, soprattutto se si crede che la politica non debba mai allontanarsi dal suo significato originale...
aleve- Utente Attivo
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