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La risposta all'interrogazione parlamentare sul Sistri
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La risposta all'interrogazione parlamentare sul Sistri
ALLEGATO 3
5-02126 Contento: Iniziative normative in tema di tracciabilità dei rifiuti.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito a quanto indicato nell'interrogazione n. 5-02126 presentata dall'onorevole Contento, dove viene espressa una forte preoccupazione in ordine agli adempimenti in capo alle piccole e medie aziende in tema di tracciabilità dei rifiuti, si rappresenta quanto segue.
Riguardo alla criticità sui costi che verrebbero a gravare sulle piccole imprese, si osserva che tale aspetto ha costituito uno dei punti di maggiore attenzione nella fase di preparazione del decreto attuativo della norma legislativa che ha stabilito l'istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, con la precisazione che ciò sarebbe dovuto avvenire, sulla base della disposizione emanata dal precedente Governo (decreto legislativo n. 04 del 2008), senza alcun onere aggiuntivo a carico del Bilancio dello Stato.
Di conseguenza, si è attentamente valutato, anche con il contributo delle categorie interessate, l'entità dei contributi che sarebbe ricaduta sugli operatori. L'analisi condotta è partita dalla verifica preliminare di quanto oggi è il costo sopportato dalle imprese per far fronte agli oneri amministrativi associati agli obblighi informativi connessi alla predisposizione dei documenti cartacei in tema di rifiuti - MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), Registro di carico e scarico e Formulario - che, molto responsabilmente, il Ministero dell'ambiente ha deciso di eliminare proprio nell'ottica di favorire le imprese.
Su questo specifico tema, il Ministero della pubblica amministrazione e dell'innovazione ha aggiornato recentemente una precedente indagine, da cui si rileva che il costo complessivo per le sole piccole e medie imprese è di 671 milioni di euro/anno ed il costo medio per singola impresa varia da 1.183 euro (per le imprese da 5 a 249 addetti) a 464 euro (per imprese da 1 a 4 addetti). Relativamente alla ripartizione di questi costi risulterebbe che circa il 40 per cento è da imputare alla predisposizione del MUD.
Il sistema dei contributi approvato si articola sulla base dei criteri relativi alla dimensione di impresa (pagano di più le grandi imprese), alla tipologia dei rifiuti prodotti/gestiti/trasportati (pagano di più i rifiuti pericolosi), alla quantità dei rifiuti prodotti/gestiti/trasportati. In questo senso, le imprese più piccole sono quelle che hanno un livello di contributo più basso: una piccola impresa produttrice di rifiuti con meno di 10 addetti dovrà versare un contributo di 60 euro, se produce rifiuti non pericolosi, o di 120 euro in caso di rifiuti pericolosi.
Se si considera l'avvenuta riduzione dei costi diretti delle imprese per l'acquisizione e la vidimazione della documentazione cartacea ed i minori costi indiretti derivanti dalle semplificazioni degli adempimenti previsti e dal risparmio di tempo per l'acquisizione, compilazione e trasmissione delle informazioni, emergono con evidenza i netti vantaggi che le piccole imprese avranno dall'applicazione del nuovo sistema.
È evidente che quando parte un sistema del tutto innovativo, si creano resistenze, si generano preoccupazioni legate ad una certa cultura, ad un certo modo di lavorare, a consuetudini da modificare. Di questi disagi si è consapevoli, ma sono problemi facilmente superabili, anche con il supporto delle Associazioni di categoria che hanno assunto una linea molto responsabile su queste iniziative.
Il decreto attuativo del SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) individua le modalità operative di iscrizione al SISTRI e le relative tempistiche. È stato accolto il principio delle gradualità nell'introduzione del sistema. Importante era garantire un avvio più soft, limitando la prima fase alle imprese più grandi (con numero addetti superiore a 50) e la seconda fase alle imprese più piccole.
Nella tempistica individuata per l'operatività del sistema è stato valutato anche un periodo di tempo tra disponibilità di dispositivi elettronici ed avvio del sistema. Ciò, dovrebbe consentire soprattutto alla piccole imprese di conoscere le novità introdotte e prepararsi alle nuove modalità di comunicazione previste. Con Unioncamere è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa per stabilire le modalità per la distribuzione dei Dispositivi elettronici agli utenti e sul piano operativo non dovrebbero sorgere grosse difficoltà riguardo alla loro consegna. Analogo impegno sul piano organizzativo è stato assunto dall'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per la consegna delle black box alle imprese di trasporto.
Già il decreto attuativo del SISTRI prevede la possibilità per le piccole imprese di delegare le associazioni imprenditoriali riconosciute su base nazionale, che abbiano sottoscritto apposite convenzione con le Camere di Commercio territorialmente competenti, nella gestione degli adempimenti previsti dalla nuova disciplina. La valorizzazione delle associazioni imprenditoriali è stata una scelta importante, vuoi per il ruolo che dette associazioni possono svolgere a favore delle imprese più piccole, vuoi per garantire una maggiore uniformità di comportamenti ed un più corretto rispetto delle regole.
Il Ministero dell'ambiente seguirà con attenzione la fase di avvio del SISTRI per cercare di superare tutte le difficoltà che potranno determinarsi, vista l'ampiezza dei problemi da affrontare, la complessità della materia, la numerosità dei soggetti obbligati.
Il SISTRI è un sistema dinamico che è partito e che occorrerà monitorare attraverso anche l'apporto costruttivo delle categorie, così da garantire l'adozione di tutti i miglioramenti e correttivi necessari a vantaggio della legalità, dell'efficienza, della trasparenza, della semplificazione e della tutela ambientale.
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
5-02126 Contento: Iniziative normative in tema di tracciabilità dei rifiuti.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito a quanto indicato nell'interrogazione n. 5-02126 presentata dall'onorevole Contento, dove viene espressa una forte preoccupazione in ordine agli adempimenti in capo alle piccole e medie aziende in tema di tracciabilità dei rifiuti, si rappresenta quanto segue.
Riguardo alla criticità sui costi che verrebbero a gravare sulle piccole imprese, si osserva che tale aspetto ha costituito uno dei punti di maggiore attenzione nella fase di preparazione del decreto attuativo della norma legislativa che ha stabilito l'istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, con la precisazione che ciò sarebbe dovuto avvenire, sulla base della disposizione emanata dal precedente Governo (decreto legislativo n. 04 del 2008), senza alcun onere aggiuntivo a carico del Bilancio dello Stato.
Di conseguenza, si è attentamente valutato, anche con il contributo delle categorie interessate, l'entità dei contributi che sarebbe ricaduta sugli operatori. L'analisi condotta è partita dalla verifica preliminare di quanto oggi è il costo sopportato dalle imprese per far fronte agli oneri amministrativi associati agli obblighi informativi connessi alla predisposizione dei documenti cartacei in tema di rifiuti - MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), Registro di carico e scarico e Formulario - che, molto responsabilmente, il Ministero dell'ambiente ha deciso di eliminare proprio nell'ottica di favorire le imprese.
Su questo specifico tema, il Ministero della pubblica amministrazione e dell'innovazione ha aggiornato recentemente una precedente indagine, da cui si rileva che il costo complessivo per le sole piccole e medie imprese è di 671 milioni di euro/anno ed il costo medio per singola impresa varia da 1.183 euro (per le imprese da 5 a 249 addetti) a 464 euro (per imprese da 1 a 4 addetti). Relativamente alla ripartizione di questi costi risulterebbe che circa il 40 per cento è da imputare alla predisposizione del MUD.
Il sistema dei contributi approvato si articola sulla base dei criteri relativi alla dimensione di impresa (pagano di più le grandi imprese), alla tipologia dei rifiuti prodotti/gestiti/trasportati (pagano di più i rifiuti pericolosi), alla quantità dei rifiuti prodotti/gestiti/trasportati. In questo senso, le imprese più piccole sono quelle che hanno un livello di contributo più basso: una piccola impresa produttrice di rifiuti con meno di 10 addetti dovrà versare un contributo di 60 euro, se produce rifiuti non pericolosi, o di 120 euro in caso di rifiuti pericolosi.
Se si considera l'avvenuta riduzione dei costi diretti delle imprese per l'acquisizione e la vidimazione della documentazione cartacea ed i minori costi indiretti derivanti dalle semplificazioni degli adempimenti previsti e dal risparmio di tempo per l'acquisizione, compilazione e trasmissione delle informazioni, emergono con evidenza i netti vantaggi che le piccole imprese avranno dall'applicazione del nuovo sistema.
È evidente che quando parte un sistema del tutto innovativo, si creano resistenze, si generano preoccupazioni legate ad una certa cultura, ad un certo modo di lavorare, a consuetudini da modificare. Di questi disagi si è consapevoli, ma sono problemi facilmente superabili, anche con il supporto delle Associazioni di categoria che hanno assunto una linea molto responsabile su queste iniziative.
Il decreto attuativo del SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) individua le modalità operative di iscrizione al SISTRI e le relative tempistiche. È stato accolto il principio delle gradualità nell'introduzione del sistema. Importante era garantire un avvio più soft, limitando la prima fase alle imprese più grandi (con numero addetti superiore a 50) e la seconda fase alle imprese più piccole.
Nella tempistica individuata per l'operatività del sistema è stato valutato anche un periodo di tempo tra disponibilità di dispositivi elettronici ed avvio del sistema. Ciò, dovrebbe consentire soprattutto alla piccole imprese di conoscere le novità introdotte e prepararsi alle nuove modalità di comunicazione previste. Con Unioncamere è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa per stabilire le modalità per la distribuzione dei Dispositivi elettronici agli utenti e sul piano operativo non dovrebbero sorgere grosse difficoltà riguardo alla loro consegna. Analogo impegno sul piano organizzativo è stato assunto dall'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per la consegna delle black box alle imprese di trasporto.
Già il decreto attuativo del SISTRI prevede la possibilità per le piccole imprese di delegare le associazioni imprenditoriali riconosciute su base nazionale, che abbiano sottoscritto apposite convenzione con le Camere di Commercio territorialmente competenti, nella gestione degli adempimenti previsti dalla nuova disciplina. La valorizzazione delle associazioni imprenditoriali è stata una scelta importante, vuoi per il ruolo che dette associazioni possono svolgere a favore delle imprese più piccole, vuoi per garantire una maggiore uniformità di comportamenti ed un più corretto rispetto delle regole.
Il Ministero dell'ambiente seguirà con attenzione la fase di avvio del SISTRI per cercare di superare tutte le difficoltà che potranno determinarsi, vista l'ampiezza dei problemi da affrontare, la complessità della materia, la numerosità dei soggetti obbligati.
Il SISTRI è un sistema dinamico che è partito e che occorrerà monitorare attraverso anche l'apporto costruttivo delle categorie, così da garantire l'adozione di tutti i miglioramenti e correttivi necessari a vantaggio della legalità, dell'efficienza, della trasparenza, della semplificazione e della tutela ambientale.
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La risposta all'interrogazione parlamentare sul Sistri :: Commenti
Come sempre la "media" dei costi non rende conto della realtà della situazione.
Ma quello che trovo più discutibile è il fatto che sembra che questo sistema non abbia un costo. Per esempio il ricorso alle associazioni di categoria non sarà senza costi! Io faccio il consulente in una associazione e vedo già per me una certa quantità di lavoro legato ad un certo numero di imprese che si rivolgeranno a me/noi. Questa cosa noi la faremo ma avrà certamente un costo per l'impresa: starà a noi scegliere quanto caricare... certamente non zero!
Ma quello che trovo più discutibile è il fatto che sembra che questo sistema non abbia un costo. Per esempio il ricorso alle associazioni di categoria non sarà senza costi! Io faccio il consulente in una associazione e vedo già per me una certa quantità di lavoro legato ad un certo numero di imprese che si rivolgeranno a me/noi. Questa cosa noi la faremo ma avrà certamente un costo per l'impresa: starà a noi scegliere quanto caricare... certamente non zero!
I costi sono stati valutati così tanto attentamente che molti trasportatori rinunceranno a trasportare rifiuti. L'avvio è tanto scaglionato che bisogna fare tutto di fretta (dare qualche mese in più e l'inizio dell'operatività al primo gennaio del prossimo anno era solo questione di logica, buon senso, intelligenza, prudenza, tutte virtù sconosciute ai burocrati), non capisco tutta questa urgenza. Ma distribuire una demo era una cosa così difficile? C'è solo una presentazione che non dice nulla. Nemmeno le scadenze sono corrette... complimenti!
...In realtà un piccolo produttore di rifiuti pericolosi quale l'olio esausto che viene ritirato dal recuperatore autorizzato iscritto al COU gratuitamente, paga:Giovanni ha scritto:A questo punto mi aspetto i commenti dei membri del forum.
Show down
una tantum un registro di carico e scarico rifiuti pericolosi (8,00€ circa)
una tantum la vidimazione alla camera di commercio competente (30€ mi pare)
un mud a 35€
diritti segreteria di 10€
per un totale di 83€ e non 120€
...Naturalmente la differenza e' minima, il problema grosso è che nella mia realtà (siamo fuori dal mondo?), al soggetto non si puo' parlare di chiavetta USB o di collegamento al portale SISTRI tramite internet perche' ti guarda "storto" , quindi dovendo passare attraverso l'Associazione di categoria i costi lievitano!
scusate, parlo sempre di soldi, a parte quelli, il sistri se funzionerà correttamente mi pare una bellissima innovazione.
bubu
a parte i tempi, anchio condivido il tuo pensiero.bubu ha scritto:scusate, parlo sempre di soldi, a parte quelli, il sistri se funzionerà correttamente mi pare una bellissima innovazione.
bubu
andrebbero corretti alcuni passaggi (consulenti fuori dal sistema, iscrizione facoltativa, ecc.) ma l'idea non è male.
è stata solo presentata male (come ad esempio i minori costi per le aziende).
giampy ha scritto:a parte i tempi, anchio condivido il tuo pensiero.bubu ha scritto:scusate, parlo sempre di soldi, a parte quelli, il sistri se funzionerà correttamente mi pare una bellissima innovazione.
bubu
andrebbero corretti alcuni passaggi (consulenti fuori dal sistema, iscrizione facoltativa, ecc.) ma l'idea non è male.
è stata solo presentata male (come ad esempio i minori costi per le aziende).
che fine faranno i consulenti ambientali e software con il sistri
disoccupati, oppure possono ancora darci una mano
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