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Rifiuti da attività di pittore edile
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isamonfroni
tottenham65
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SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Particolari tipologie di rifiuti :: Argomenti in attesa di sezione
Pagina 1 di 1
Rifiuti da attività di pittore edile
Buonasera,
mi chiamo Angelo, sono titolare di una ditta individuale (pittore edile).
Frequento il forum saltuariamente dopo essermi imbattuto casualmente cercando informazioni sulla gestione dei rifiuti riguardo alla mia attività.
Ho cercato spesso sul motore di ricerca casi analoghi al mio, ma non ne ho trovati, perciò ho deciso di postare un nuovo argomento.
La mia attività si svolge prevalentemente all'interno di abitazioni private dove mi occupo di tinteggiatura di muri e in maniera minore di intonacatura ed altre attività simili.
Nello svolgere la mia attività produco piccole quantità di rifiuti costituiti prevalentemente da raschiatura di muri e demolizione di intonaci, involucri di plastica, nylon, attrezzatura da lavoro dismessa.
Il mio consulente per la sicurezza mi dice che, per quanto riguarda la produzione dei miei rifiuti, sono attribuibili a rifiuti da manutenzione, che dovrei trasportarli quotidianamente nella mia sede, dove accumularli (secondo determinate regole) e periodicamente trasportarli in centri specializzati di recupero e smaltimento. Inoltre per il trasporto dovrei iscrivermi all'albo gestori ambientali e redigere un formulario ogni volta che li trasoprto dalla mia sede all'impianto.
Vorrei capire se quanto riportato da me in modo un po' grossolano, può essere corretto o se mi conviene cambiare consulente...
Grazie.
mi chiamo Angelo, sono titolare di una ditta individuale (pittore edile).
Frequento il forum saltuariamente dopo essermi imbattuto casualmente cercando informazioni sulla gestione dei rifiuti riguardo alla mia attività.
Ho cercato spesso sul motore di ricerca casi analoghi al mio, ma non ne ho trovati, perciò ho deciso di postare un nuovo argomento.
La mia attività si svolge prevalentemente all'interno di abitazioni private dove mi occupo di tinteggiatura di muri e in maniera minore di intonacatura ed altre attività simili.
Nello svolgere la mia attività produco piccole quantità di rifiuti costituiti prevalentemente da raschiatura di muri e demolizione di intonaci, involucri di plastica, nylon, attrezzatura da lavoro dismessa.
Il mio consulente per la sicurezza mi dice che, per quanto riguarda la produzione dei miei rifiuti, sono attribuibili a rifiuti da manutenzione, che dovrei trasportarli quotidianamente nella mia sede, dove accumularli (secondo determinate regole) e periodicamente trasportarli in centri specializzati di recupero e smaltimento. Inoltre per il trasporto dovrei iscrivermi all'albo gestori ambientali e redigere un formulario ogni volta che li trasoprto dalla mia sede all'impianto.
Vorrei capire se quanto riportato da me in modo un po' grossolano, può essere corretto o se mi conviene cambiare consulente...
Grazie.
tottenham65- Nuovo Utente
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Ciao, benvenuto sul forum.
Sì, direi che le indicazioni del tuo consulente sono corrette nelle linee generali, quanto meno per quanto riguarda l'inquadramento normativo relativo alla gestione dei rifiuti speciali.
Per ogni rifiuto da te prodotto dovrai procedere all'attribuzione del corretto codice CER ed eventualmente alla classificazione in pericolosi/non pericolosi.
Realisticamente credo che i tuoi rifiuti siano tutti NON pericolosi, in tal caso NON sei obbligato alla tenuta del Registro di carico/scarico come produttore (se hai meno di 10 dipendenti).
Presso la tua sede dovrai istituire un "deposito temporaneo presso il produttore" nel quale conservare i rifiuti fino al momento di conferirli agli impianti di recupero/smaltimento, tenendoli separati per tipologia e rispettando le regole di cui all'articolo 183, c. 1, lettera bb del d.lgs. 152/2006 e smi.
Per il trasporto dei tuoi rifiuti "di manutenzione" dal luogo in cui sono prodotti fino alla tua sede è opportuno che tu abbia con te copia del "contratto di manutenzione".
Per il trasporto dei rifiuti fino agli impianti di smaltimento puoi ricorrere a trasportatori terzi regolarmente iscritti all'albo, oppure puoi trasportarteli da solo, in tal caso ti devi iscrivere all'Albo Gestori nella cat. 2 bis.
Sì, direi che le indicazioni del tuo consulente sono corrette nelle linee generali, quanto meno per quanto riguarda l'inquadramento normativo relativo alla gestione dei rifiuti speciali.
Per ogni rifiuto da te prodotto dovrai procedere all'attribuzione del corretto codice CER ed eventualmente alla classificazione in pericolosi/non pericolosi.
Realisticamente credo che i tuoi rifiuti siano tutti NON pericolosi, in tal caso NON sei obbligato alla tenuta del Registro di carico/scarico come produttore (se hai meno di 10 dipendenti).
Presso la tua sede dovrai istituire un "deposito temporaneo presso il produttore" nel quale conservare i rifiuti fino al momento di conferirli agli impianti di recupero/smaltimento, tenendoli separati per tipologia e rispettando le regole di cui all'articolo 183, c. 1, lettera bb del d.lgs. 152/2006 e smi.
Per il trasporto dei tuoi rifiuti "di manutenzione" dal luogo in cui sono prodotti fino alla tua sede è opportuno che tu abbia con te copia del "contratto di manutenzione".
Per il trasporto dei rifiuti fino agli impianti di smaltimento puoi ricorrere a trasportatori terzi regolarmente iscritti all'albo, oppure puoi trasportarteli da solo, in tal caso ti devi iscrivere all'Albo Gestori nella cat. 2 bis.
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isamonfroni- Moderatrice
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Buonasera,
grazie della risposta e delle informazioni dettagliate.
Non è proprio semplicissimo per me capire però sto cercando di informarmi: ma che fatica!
Detto questo, vorrei fare una considerazione di carattere generale e una più specifica.
La prima considerazione riguarda il fatto che il 100% dei miei colleghi all'interno del mio settore non sanno e non sospettano lontamente che vi siano degli obblighi così specifici per la gestione dei rifiuti. Almeno per quanto riguarda la mia zona, forse in altre zone d'Italia è diverso. E tutto questo è possibile anche perchè c'è una certa tolleranza negli ecocentri. Mi stupisce ancora di più che le associazioni di categoria non facciano dell'informazione riguardo a questi temi molto importanti.
Dal punto di vista più specifico della mia attività (impresa individuale con un dipendente) la prassi lavorativa (un po' antica) e la tipologia di clientela (persone per le quali lavoro da anni e con le quali c'è un rapporto di fiducia) mi porta a non avere mai un contratto di manutenzione, al massimo qualche volta ho un preventivo accettato.
Ringrazio ancora e mi complimento con il forum, spero che comunque la mia piccola testimonianza porti alla luce un problema che riguarda centinaia di piccoli imprenditori.
Infine mi farebbe piacere sapere se in altre zone qualcuno si è organizzato in maniera diversa, magari attraverso associazioni, camere di commercio, ecc., e se qualcuno di voi ha avuto esperienza nel formare imprenditori di piccole imprese.
grazie della risposta e delle informazioni dettagliate.
Non è proprio semplicissimo per me capire però sto cercando di informarmi: ma che fatica!
Detto questo, vorrei fare una considerazione di carattere generale e una più specifica.
La prima considerazione riguarda il fatto che il 100% dei miei colleghi all'interno del mio settore non sanno e non sospettano lontamente che vi siano degli obblighi così specifici per la gestione dei rifiuti. Almeno per quanto riguarda la mia zona, forse in altre zone d'Italia è diverso. E tutto questo è possibile anche perchè c'è una certa tolleranza negli ecocentri. Mi stupisce ancora di più che le associazioni di categoria non facciano dell'informazione riguardo a questi temi molto importanti.
Dal punto di vista più specifico della mia attività (impresa individuale con un dipendente) la prassi lavorativa (un po' antica) e la tipologia di clientela (persone per le quali lavoro da anni e con le quali c'è un rapporto di fiducia) mi porta a non avere mai un contratto di manutenzione, al massimo qualche volta ho un preventivo accettato.
Ringrazio ancora e mi complimento con il forum, spero che comunque la mia piccola testimonianza porti alla luce un problema che riguarda centinaia di piccoli imprenditori.
Infine mi farebbe piacere sapere se in altre zone qualcuno si è organizzato in maniera diversa, magari attraverso associazioni, camere di commercio, ecc., e se qualcuno di voi ha avuto esperienza nel formare imprenditori di piccole imprese.
tottenham65- Nuovo Utente
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
tottenham65 ha scritto:
Non è proprio semplicissimo per me capire però sto cercando di informarmi: ma che fatica!
Ti do ragione praticamente su tutta la linea.
Però la nostra normativa non ammette ignoranza, purtroppo dire che "non la si sa" non costituisce attenuante.
Capisco che non sia possibile per tutti sapere a menadito tutte le questioni, però, proprio per questo esistono i consulenti. Infatti sono tutti disponibili ad avere il consulente del lavoro (per le paghe del personale), il commercialista per le tasse, il consulente alla sicurezza però nessuno accetta l'idea del consulente ambientale, chissà perchè?
Eppure un imprenditore dovrebbe anche domandarsi (come hai fatto tu correttamente), ma dove li metto i miei rifiuti? Ma è mai possibile che in un paese come l'Italia dove ci sono oltre 100.000 atti normativi (leggi, decreti, regolamenti ecc..) e dove anche il solo soffiarsi il naso è regolamentato da un decreto, qualcuno possa pensare che un settore tanto importante come l'ambiente e i rifiuti, non sia regolato da qualche norma?
La tolleranza degli ecocentri [che poi non è neppure detto che sia sempre tolleranza colpevole, ci sono casi in cui è legalmente giustificata] fonda le sue basi su motivazioni che, in campagna elettorale, è bene non sollevare...
Detto ciò, sono d'accordo con te che alcune questioni andrebbero insegnate a scuola, e sono pure del parere che le Camere di commercio dovrebbero avere "uno sportello ambientale" [diverso dall'Albo Gestori] nel quale dare le informazioni minime agli imprenditori.
Sinceramente, molte CCIAA ce l'hanno, resta da vedere se l'imprenditore sa che ci si deve rivolgere...
Venendo alle cose pratiche il "contratto di manutenzione" che ti ho citato non è necessariamente un contratto formale lungo e articolato.
Può benissimo essere un preventivo accettato (che è un contratto a tutti gli effetti).
Peraltro, ti invito a fare sempre preventivi scritti per il tuo lavoro perchè ormai ciò è obbligatorio (a prescindere dalle questioni ambientali)
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isamonfroni- Moderatrice
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Avevo scritto un bel post ma, mi si è cancellato; vedo di recuperare.
In primis mi complimento con tottenham65 per la sua volontà di fare le cose per bene.
Conosco bene la realtà Veneta e mi sento di suggerire la massima prudenza sull'uso dell'art. 266 co. 4 proprio perchè oggetto di interpretazioni tra loro diverse da parte degli Enti di controllo.
Attenzione, poi, che si parta di "manutenzioni" quindi, se si dovesse intervenire su un cantiere di "nuova costruzione", questo non può trovare applicazione.
E' certamente una possibilità, fatta appositamente per risolvere i problemi della microimpresa che, putroppo, spesso si scontra con l'ottusità di alcuni controllori e c'è da difendersi col coltello tra i denti...
Ok quindi all'uso dell'art 266 co 4 (con "testa"), ok all'iscrizione all'Albo Gestori Ambientali in cat. 2Bis per il trasporto dei propri rifiuti che devono essere accompagnati da un FIR per ciascun CER.
Dissento però con l'Amica Isabella sul passaggio inerente il registro di C.S. rifiuti.
Un'azienda artigiana che, sfruttanto l'art. 266 co 4, si porta i rifiuti in sede, deve tenere il registro sia per i pericolosi che per i NON pericolosi essendo esentata, se ha meno di 10 dipendenti, unicamente dalla presentazione del MUD per i soli rifiuti non pericolosi.
L'eventuale esenzione dalla tenuta del registro di C.S. rifiuti, per questa situazione specifica, si ha qualora si producano rifiuti non pericolosi derivanti da costruzioni e demolizioni e vengano conferiti ad un centro autorizzato, partendo direttamente dal cantire con FIR e non è certo il caso delle manutenzioni che intende utilizzare tottenham65.
In primis mi complimento con tottenham65 per la sua volontà di fare le cose per bene.
Conosco bene la realtà Veneta e mi sento di suggerire la massima prudenza sull'uso dell'art. 266 co. 4 proprio perchè oggetto di interpretazioni tra loro diverse da parte degli Enti di controllo.
Attenzione, poi, che si parta di "manutenzioni" quindi, se si dovesse intervenire su un cantiere di "nuova costruzione", questo non può trovare applicazione.
E' certamente una possibilità, fatta appositamente per risolvere i problemi della microimpresa che, putroppo, spesso si scontra con l'ottusità di alcuni controllori e c'è da difendersi col coltello tra i denti...
Ok quindi all'uso dell'art 266 co 4 (con "testa"), ok all'iscrizione all'Albo Gestori Ambientali in cat. 2Bis per il trasporto dei propri rifiuti che devono essere accompagnati da un FIR per ciascun CER.
Dissento però con l'Amica Isabella sul passaggio inerente il registro di C.S. rifiuti.
Un'azienda artigiana che, sfruttanto l'art. 266 co 4, si porta i rifiuti in sede, deve tenere il registro sia per i pericolosi che per i NON pericolosi essendo esentata, se ha meno di 10 dipendenti, unicamente dalla presentazione del MUD per i soli rifiuti non pericolosi.
L'eventuale esenzione dalla tenuta del registro di C.S. rifiuti, per questa situazione specifica, si ha qualora si producano rifiuti non pericolosi derivanti da costruzioni e demolizioni e vengano conferiti ad un centro autorizzato, partendo direttamente dal cantire con FIR e non è certo il caso delle manutenzioni che intende utilizzare tottenham65.
Ultima modifica di cirillo il Mar Feb 06, 2018 10:09 am - modificato 1 volta.
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cirillo- Moderatore
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Grazie ancora delle informazioni che diventano sempre più complesse... e grazie per la vostra disponibilità e competenza.
Una domanda specifica: nel mio caso l'applicazione di questo art.266 co.4 è una forzatura o è l'unica maniera di gestire i miei rifiuti in maniera non eccessivamente onerosa (solo nel caso di manutenzioni e non nel caso di cantieri)?
Poi mi permetto di osservare che, d'accordo che sicuramente l'ignoranza non è una giustificazione, ma stiamo parlando di un settore, e mi riferisco a me stesso e ai miei colleghi piccoli imprenditori artigiani, che hanno 1 o 2 dipendenti (pittori, cartongessisti, elettricisti, idraulici, ecc.), i quali tutti non rispettano la normativa sui rifiuti.
Quindi ribadendo che l'ignoranza non è una scusa, qui il problema va oltre l'ignoranza e secondo me c'è da fare anche una profonda riflessione sulla normativa, in quanto (parlo sempre del mio settore), nessuno la rispetta con un rischio molto basso. Infatti nella mia esperienza non conosco nessuno che abbia avuto problemi riguardo la gestione dei rifiuti.
Infine voglio dire che proprio riguardo agli esempi che faceva Isamanfroni (commercialista, consulente per il lavoro, consulente per la sicurezza) sono figure senza le quali non posso mandare avanti la mia attività, perchè, per esempio, se non ho i vari piani di sicurezza non mi fanno entrare nei cantieri. Quindi sono costretto ad averceli. Mentre è da vent'anni che sono titolare di una ditta, ed ho sempre lavorato tranquillamente senza preoccuparmi della gestione dei rifiuti.
Perchè quindi non obbligare le ditte a redigere un piano di gestione dei rifiuti?
MI fermo qui per non dilungarmi troppo, spero di non aver troppo appensantito la discussione e preciso che sto cercando solo di portare alla luce una realtà lavorativa che mi riguarda senza voler dire che sia giusta o sbagliata. Anzi è sicuramente sbagliata ma è la realtà!
Una domanda specifica: nel mio caso l'applicazione di questo art.266 co.4 è una forzatura o è l'unica maniera di gestire i miei rifiuti in maniera non eccessivamente onerosa (solo nel caso di manutenzioni e non nel caso di cantieri)?
Poi mi permetto di osservare che, d'accordo che sicuramente l'ignoranza non è una giustificazione, ma stiamo parlando di un settore, e mi riferisco a me stesso e ai miei colleghi piccoli imprenditori artigiani, che hanno 1 o 2 dipendenti (pittori, cartongessisti, elettricisti, idraulici, ecc.), i quali tutti non rispettano la normativa sui rifiuti.
Quindi ribadendo che l'ignoranza non è una scusa, qui il problema va oltre l'ignoranza e secondo me c'è da fare anche una profonda riflessione sulla normativa, in quanto (parlo sempre del mio settore), nessuno la rispetta con un rischio molto basso. Infatti nella mia esperienza non conosco nessuno che abbia avuto problemi riguardo la gestione dei rifiuti.
Infine voglio dire che proprio riguardo agli esempi che faceva Isamanfroni (commercialista, consulente per il lavoro, consulente per la sicurezza) sono figure senza le quali non posso mandare avanti la mia attività, perchè, per esempio, se non ho i vari piani di sicurezza non mi fanno entrare nei cantieri. Quindi sono costretto ad averceli. Mentre è da vent'anni che sono titolare di una ditta, ed ho sempre lavorato tranquillamente senza preoccuparmi della gestione dei rifiuti.
Perchè quindi non obbligare le ditte a redigere un piano di gestione dei rifiuti?
MI fermo qui per non dilungarmi troppo, spero di non aver troppo appensantito la discussione e preciso che sto cercando solo di portare alla luce una realtà lavorativa che mi riguarda senza voler dire che sia giusta o sbagliata. Anzi è sicuramente sbagliata ma è la realtà!
tottenham65- Nuovo Utente
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Per semplificare:
- ti iscrivi all'Albo cat. 2 bis;
- acquisti e vidimi i formulari;
- produci i rifiuti e li lasci in cantiere fino al raggiungimento di un carico completo;
- compili un FIR per ogni tipologia di rifiuto, parti e vai direttamente a scaricare presso un impianto autorizzato;
- conservi per cinque anni la quarta copia del formulario imbrato e firmato per accettazione;
- entro il 30 aprile di ogni anno paghi all'Albo il diritto annuale di 50 euro;
- Stop.
- ti iscrivi all'Albo cat. 2 bis;
- acquisti e vidimi i formulari;
- produci i rifiuti e li lasci in cantiere fino al raggiungimento di un carico completo;
- compili un FIR per ogni tipologia di rifiuto, parti e vai direttamente a scaricare presso un impianto autorizzato;
- conservi per cinque anni la quarta copia del formulario imbrato e firmato per accettazione;
- entro il 30 aprile di ogni anno paghi all'Albo il diritto annuale di 50 euro;
- Stop.
Hope- Utente Attivo
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Certo Hope, è la cosa più semplice ma, in questo caso, si tratta, per lo più di "microcantieri", la dipintura poche stanze, un appartamento, una villetta...
I rifiuti prodotti, di conseguenza, sono in quantità irrisoria quando il cantiere è chiuso
I rifiuti prodotti, di conseguenza, sono in quantità irrisoria quando il cantiere è chiuso
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cirillo- Moderatore
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
beh, non è proprio vero, le sanzioni per la scorretta gestione dei rifiuti, sono piuttosto pesanti (fino a 93.000 €), in alcuni casi sono penali ed è previsto anche l'arresto.tottenham65 ha scritto:
Quindi ribadendo che l'ignoranza non è una scusa, qui il problema va oltre l'ignoranza e secondo me c'è da fare anche una profonda riflessione sulla normativa, in quanto (parlo sempre del mio settore), nessuno la rispetta con un rischio molto basso.
Decisamente molto più pesanti di quelle in materia di sicurezza...
Questo è male, ma certamente non dipende dalla normativa ma dal modo in cui vengono effettuati controlli e verifiche.tottenham65 ha scritto:
Infatti nella mia esperienza non conosco nessuno che abbia avuto problemi riguardo la gestione dei rifiuti.
MOnfroni con la O.tottenham65 ha scritto:Isamanfroni
certo che potresti! In linea teorica, sarebbe sufficiente che tu fossi capace di fare da solo quello che fanno loro.tottenham65 ha scritto:(commercialista, consulente per il lavoro, consulente per la sicurezza) sono figure senza le quali non posso mandare avanti la mia attività,
La norma prevede che vengano rispettati determinati adempimenti, non dice mica che sei obbligato a farteli fare da qualcuno, per comodità e tradizione ci siamo abituati a rivolgerci all'esterno, visto che nessuno (e tanto meno un imprenditore) può essere un genio enciclopedico.
la normativa in materia di gestione dei rifiuti esiste in Italia dal 1982...tottenham65 ha scritto:Mentre è da vent'anni che sono titolare di una ditta, ed ho sempre lavorato tranquillamente senza preoccuparmi della gestione dei rifiuti.
perchè la corretta gestione dei rifiuti è un'attività assolutamente ordinaria per qualunque azienda esattamente come la contabilità, la segreteria, la programmazione operativa ecc... e non si può certo richiedere la pianificazione speciale e straordinaria di qualcosa che è ordinario.tottenham65 ha scritto:Perchè quindi non obbligare le ditte a redigere un piano di gestione dei rifiuti?
Premesso che non puoi sovrapporre la normativa in materia di sicurezza con quella ambientale, perchè hanno finalità, impianto e scopi totalmente diversi, considera che, quando vai in un cantiere, l'attività di cantiere è qualcosa di "straordinario" [sempre alla luce del concetto di sicurezza] rispetto ad una attività esercitata in sede fissa. Dunque devi condurre una valutazione del rischio ben diversa e specifica mirata sullo specifico cantiere.
Un POS, altro non è che un DVR tarato sullo specifico cantiere.
La gestione dei rifiuti, invece, è una cosa totalmente ordinaria e si deve fare sempre nello stesso modo a prescindere dal fatto che tu la faccia a casa o in cantiere. Giusto per fare un esempio, quando emetti una fattura per un lavoro di cantiere la fai nello stesso identico modo rispetto ad una emessa per un'attività ordinaria.
La norma prevede assolutamente dei casi per i quali è necessaria l'elaborazione e presentazione di un "piano di gestione dei rifiuti". Si tratta, infatti, di situazioni "straordinarie", tipo un capannone abbandonato, al quale non possono essere applicate modalità gestionale ordinarie.
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isamonfroni- Moderatrice
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Sarebbe bello che il legislatore entrasse in modo più diretto su questo tema, tanto per tagliare la testa al toro su come applicare correttamente quell'art. 266 di cui tanti abusano ma nessuno sa se lo sta usando correttamente.cirillo ha scritto:Certo Hope, è la cosa più semplice ma, in questo caso, si tratta, per lo più di "microcantieri", la dipintura poche stanze, un appartamento, una villetta...
I rifiuti prodotti, di conseguenza, sono in quantità irrisoria quando il cantiere è chiuso
Concordo con le modalità descritte da cirillo ma sono altrettanto convinto che l'unico modo per evitare contestazioni di qualsiasi sorta sia il modello descritto da Hope, anche se inapplicabile (operativamente ed economicamente) in molti casi.
Chiudo dicendo che è bello leggere di un piccolo operatore del settore edilizio che si interessa del tema prima di eventuali contestazioni dirette o all'amico / vicino di casa.
lucamarangon- Utente Attivo
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Purtroppo più si va avanti con la discussione, più mi rendo conto di essere terribilmente ignorante.
Ad ogni modo volevo fare alcune precisazioni.
A Hope volevo dire che effettivamente, come diceva cirillo, per molti cantieri/manutenzioni produco una quantità di rifiuti pari ad un secchio; quindi non so, come giustamente faceva notare lucamarangon, quanto sia sostenibile operativamente ed economicamente per una quantità così piccola andare portarla ad un impianto.
A Isamonfroni, di cui ho riletto più volte il post, volevo dire che penso di cominciare a comprendere meglio anche la filosofia che c'è dietro la normativa sui rifiuti, con molta difficoltà, grazie alle sue osservazioni. Mi permetto di far notare però, pur ammettendo che facendo un parallelismo con la normativa sulla sicurezza rischia di essere impreciso, che, a differenza di POS o PIMUS, il DVR è un documento che tutte le ditte che hanno anche un solo dipendente devono fare, indipendentemente dalla straordinarietà dell'attività. Più o meno lo stesso si può dire per i corsi RSPP.
Infine volevo porvi un dubbio che è mi sono posto dopo la lettura dei vostri interventi: come si fa ad individuare gli impianti che possono trattare i miei rifiuti? ci sono degli elenchi?
c'è una rete di impianti diffusa omogeneamente in maniera che tutti possano accedere in maniera economicamente sostenibile?
Ad ogni modo volevo fare alcune precisazioni.
A Hope volevo dire che effettivamente, come diceva cirillo, per molti cantieri/manutenzioni produco una quantità di rifiuti pari ad un secchio; quindi non so, come giustamente faceva notare lucamarangon, quanto sia sostenibile operativamente ed economicamente per una quantità così piccola andare portarla ad un impianto.
A Isamonfroni, di cui ho riletto più volte il post, volevo dire che penso di cominciare a comprendere meglio anche la filosofia che c'è dietro la normativa sui rifiuti, con molta difficoltà, grazie alle sue osservazioni. Mi permetto di far notare però, pur ammettendo che facendo un parallelismo con la normativa sulla sicurezza rischia di essere impreciso, che, a differenza di POS o PIMUS, il DVR è un documento che tutte le ditte che hanno anche un solo dipendente devono fare, indipendentemente dalla straordinarietà dell'attività. Più o meno lo stesso si può dire per i corsi RSPP.
Infine volevo porvi un dubbio che è mi sono posto dopo la lettura dei vostri interventi: come si fa ad individuare gli impianti che possono trattare i miei rifiuti? ci sono degli elenchi?
c'è una rete di impianti diffusa omogeneamente in maniera che tutti possano accedere in maniera economicamente sostenibile?
tottenham65- Nuovo Utente
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Anche per un secchio puoi avere una multa. Se operi sempre nella stessa zona, lascia i rifiuti nei rispettivi cantieri, organizzati per un giro di ritiri, magari il sabato, fai tanti FIR quante sono le tipologie di rifiuto e quanti sono i cantieri; puoi scaricare sabato stesso oppure il lunedì successivo (comunque entro le 48 ore) prima di riprendere il tuo principale lavoro. Se vuoi trasportare "in proprio" non ho da suggerirti altra soluzione:)
Hope- Utente Attivo
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
Salve a tutti,
e ipotizzare verosimilmente un accordo con il gestore dei rifiuti urbani della zona, nel caso in cui questo sia autorizzato a trattare quelle determinate tipologie di rifiuti e disponibile a farlo?
e ipotizzare verosimilmente un accordo con il gestore dei rifiuti urbani della zona, nel caso in cui questo sia autorizzato a trattare quelle determinate tipologie di rifiuti e disponibile a farlo?
paolodaru- Nuovo Utente
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Re: Rifiuti da attività di pittore edile
paolodaru ha scritto:Salve a tutti,
e ipotizzare verosimilmente un accordo con il gestore dei rifiuti urbani della zona, nel caso in cui questo sia autorizzato a trattare quelle determinate tipologie di rifiuti e disponibile a farlo?
Posto che i rifiuti da te prodotti NON SONO RIFIUTI URBANI, bensì rifiuti speciali, puoi verificare se il gestore di RSU della tua zona è autorizzato anche alla gestione di rifiuti speciali della tipologia di quelli da te prodotti.
Se lo è puoi stipulare un'apposita convenzione con lui, diversamente no.
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isamonfroni- Moderatrice
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