Raccolta Alluminio Onlus

Buonasera a tutti,
ho effettuato una ricerca, ma non mi sembra di aver trovato risposte pertinenti. In caso contrario, vi chiedo scusa!

Vi scrivo per sottoporvi un quesito: un'associazione Onlus, come ad esempio la CRI, può raccogliere imballaggi in alluminio da privati, come ad oggi si fa per i tappi in plastica? Appena raccoglie una quantità definita, contatta un trasportatore autorizzato, il quale li trasporta in un impianto autorizzato con tutta la documentazione necessaria (formulario a nome Onlus, ecc.).

Ho letto che se la Onlus aderisce al progetto Raccolta Solidale del CiAl, ciò è possibile: si può mettere in piedi un progetto simile senza aderire al consorzio?
Personalmente credo di no, in quanto le lattine in alluminio sono classificate come rifiuto urbano e occorre appoggiarsi al gestore del servizio comunale, ma vorrei avere qualche parere di esperti in materia.

Se si trattasse di tappi a vite, capsule per la chiusura, entrambe in alluminio, si potrebbe attivare un progetto parallelo a quello del CiAl?

Vi ringrazio per l'attenzione,
Chiara

Ciao Chiara,
sono andato a vedermi, nel sito del CiAl, questo progetto e mi sono imbattuto in una slide di presentazione che mi ha fatto rizzare i capelli in testa.
Non si può ignorare totalmente il D.Lgs. 152 che, tra parentesi, dovrebbe essere conosciuto da questi signori come il Vangelo visto che essi esistono grazie ad esso!
Per raccogliere rifiuti si deve essere autorizzati, non da un consorzio qualsiasi che ha personalità giuridica di diritto privato, ma da enti pubblici che rappresentano lo Stato.
Nessuno, e ripeto nessuno neanche la CRI, può derogare a norme nazionali se non è previsto espressamente dalla norma stessa.
Non mi sembra che esista una riserva di legge che esenta CRI, CiAl e via delirando all'autorizzazione al trasporto di rifiuti e all'autorizzazione allo stoccaggio provvisorio.
Va da se che io mi terrei alla larga da certe iniziative.

Supremoanziano ha scritto:Ciao Chiara,
sono andato a vedermi, nel sito del CiAl, questo progetto e mi sono imbattuto in una slide di presentazione che mi ha fatto rizzare i capelli in testa.
Non si può ignorare totalmente il D.Lgs. 152 che, tra parentesi, dovrebbe essere conosciuto da questi signori come il Vangelo visto che essi esistono grazie ad esso!
Per raccogliere rifiuti si deve essere autorizzati, non da un consorzio qualsiasi che ha personalità giuridica di diritto privato, ma da enti pubblici che rappresentano lo Stato.
Nessuno, e ripeto nessuno neanche la CRI, può derogare a norme nazionali se non è previsto espressamente dalla norma stessa.
Non mi sembra che esista una riserva di legge che esenta CRI, CiAl e via delirando all'autorizzazione al trasporto di rifiuti e all'autorizzazione allo stoccaggio provvisorio.
Va da se che io mi terrei alla larga da certe iniziative.

Grazie.. purtroppo avete confermato i miei dubbi.
Ma, lo stesso ragionamento non è applicabile ai tappi in plastica? Eppure, sono tante le realtà che provvedono alla loro raccolta dai privati.
Questo è legale?
Grazie mille a tutti!

Chiaragar88 ha scritto:Ma, lo stesso ragionamento non è applicabile ai tappi in plastica?

Senti... non è perchè tutti lo fanno, le leggi cambiano. Diciamo che vengono chiusi tutti e due gli occhi perchè, siccome è plastica, è più difficoltoso ed estenuante affrontare la burocrazia, che preservare l'ambiente da un reale pericolo d'inquinamento.

Poi se invece dei tappi di plastica, raccogli bossoli di proiettili di uranio impoverito... immagino che la cosa cambi.

Buongiorno a tutti,
torno nuovamente sull'argomento per richiedervi una conferma..
Innanzitutto ringrazio chi mi ha risposto in precedenza!

Nel caso in cui il comune sottoscriva una convenzione con la Onlus di turno/associazione di volontariato (come è solito fare per gli indumenti usati), è possibile effettuare la suddetta raccolta o, comunque, rimane sempre uno stoccaggio abusivo?

Grazie mille!!

La convenzione con il Comune eventualmente risolve solo il problema della privativa.
Ma tutti gli adempimenti previsti dalla norma (iscrizione all'AGA per la raccolta e il trasporto, autorizzazione alla messa in riserva,...) continuano ad applicarsi.

Admin ha scritto:La convenzione con il Comune eventualmente risolve solo il problema della privativa.
Ma tutti gli adempimenti previsti dalla norma (iscrizione all'AGA per la raccolta e il trasporto, autorizzazione alla messa in riserva,...) continuano ad applicarsi.

Non è il problema del trasporto, in quanto la ditta possiede un'autorizzazione per rifiuti non pericolosi, quanto quello della raccolta a carico della Onlus.

Grazie mille per ora ...