pulizia fossi/canali

Un paio di dubbi (temo che possa trattarsi di conferme):
- in ambito agricolo è prassi la "manutenzione" dei fossi/canali irrigui mediante escavazione. Il materiale asportato viene depositato sul circostante terreno agricolo.

Mi sembra che questa attività di manutenzione ed i "materiali litoidi" che ne derivano rientrino nella disciplina del DM 161. Piano di Utilizzo anche per questa attività?

- dragaggio di un canale (ad es. per renderlo navigabile) con lo spostamento del materiale in un punto diverso dello stesso alveo oppure altrimenti utilizzato in terraferma (dove rimane però primaria la finalità manutentiva e non il recupero del materiale asportato). Sempre e comunque necessario il Piano di Utilizzo?

Sarà perché mastico poco la materia "terra e rocce" ma mi sembra quasi complicato quanto il Sistri...

Ciao
teoricamente va utilizato il DM161/12 anche per i fossi !
Capisco l'uso invalso (ed assolutamente innocente) ma purtroppo la legge è legge !
Naturalmente poveri contadini ! Se fanno tutto a norma (non solo in questo campo) gli conviene chiudere ed emigrare in India, Bangladesh o altra zona, forse molto più povera ma sicuramente meno incasinata !!!!

Dimenticavo.....
e per fortuna che cf'è il DM 161/12
Prima erano rifiuti tout court: CER 170506 Fanghi di dragaggio fossi e fiumi.
Per cui i contadini potevano essere accusati di stoccaggio abusivo di rifiuti, ecc. ecc.

geofranz67 ha scritto:Dimenticavo.....
e per fortuna che cf'è il DM 161/12
Prima erano rifiuti tout court: CER 170506 Fanghi di dragaggio fossi e fiumi.
Per cui i contadini potevano essere accusati di stoccaggio abusivo di rifiuti, ecc. ecc.

Ops!
Quindi le varie ordinanze comunali che intimano (Regolamenti di Polizia Rurale) la pulizia periodica dei fossi/canali agricoli costituiscono una sorta di istigazione a delinquere?!

Molto "pilatescamente" del materiale di risulta non ne parlano (i più arditi utilizzano formule del tipo "il cavaticcio risultante da tale pulizia deve essere trasportato in luogo
idoneo al suo recepimento").

Ma davvero siamo arrivati a questo punto?

Beh.. le ordinanze comunali di pulizia non sono istigazione a delinquere: è ovvio (benchè magari non indicato nel testo) che devi trattare il materiale secondo la legislazione vigente, che, teoricamente, dovresti ben conoscere (la legge non ammette ignoranza).
Da parte mia capisco perfettamente il povero contadino/cittadino che dovrebbe conoscere a menadito più di 60.000 tra leggi e norme varie (manco Perry Mason le saprebbe) e avere circa una trentina di consulenti vari al suo servizio (quindi dovrebbe essere più ricco di Berlusconi).
Purtroppo, poi, quando becchi il funzionario pignolino, sono dolori.......

L'infelice battuta nasce dal fatto che comunque si tratta di prassi consolidata e nota a tutti (ed anche abbastanza difficile da nascondere) per la quale si pratica uno sport nazionale molto in voga: il "testa sotto la sabbia".

Come dar torto a Berlusconi se, invece di investire in una trentina di consulenti al suo servizio, "investe" in olegettine e bunga-bunga?

Più che al DM 161/12, io farei riferimento alla normativa di rango primario e, segnatamente, al combinato disposto di art. 39, c. 13 del D.Lgs 205/10 e dell'art. 184-bis del TUA.

"Le norme di cui all'articolo 184-bis si applicano anche al materiale che viene rimosso, per esclusive ragioni di sicurezza idraulica, dagli alvei di fiumi, laghi e torrenti".

A voler essere precisi, però, si parla solo di fiumi, laghi e torrenti.