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BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
4 partecipanti
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BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
Buongiorno Forumiani!
ho un quesito da porre... ho chiamato la ditta che si occupa della raccolta differenziata nel nostro Comune ma non mi hanno saputo dare una risposta..
la mia collega ha acquistato delle bottiglie di acqua di PLA, ovvero di “plastica” ricavata dal mais invece che dal petrolio, biodegradabili al 100% in 80 giorni.
la mia domanda è: possono essere gettate nel bidone dell'umido?
grazie in anticipo!
Jessica
ho un quesito da porre... ho chiamato la ditta che si occupa della raccolta differenziata nel nostro Comune ma non mi hanno saputo dare una risposta..
la mia collega ha acquistato delle bottiglie di acqua di PLA, ovvero di “plastica” ricavata dal mais invece che dal petrolio, biodegradabili al 100% in 80 giorni.
la mia domanda è: possono essere gettate nel bidone dell'umido?
grazie in anticipo!
Jessica
Ospite- Ospite
Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
jessicamandy ha scritto: biodegradabili al 100% in 80 giorni.
la mia domanda è: possono essere gettate nel bidone dell'umido?
in qualità di gestore del servizio RSU, la mia persona risposta è .. NO.
Per 2 motivi:
1. gli operatori, nel momento in cui fanno la raccolta, non hanno le capacità, e nemmeno il tempo, per capire il materiale che compone l'imballaggio (PLA, PE, PET, ecc.);
2. la presenza di materiale "extra organico" (vedasi i tanto pubblicizzati sacchetti in "mater bi") per non inficiare il processo di digestione anaerobica (gestisco impianti di questo tipo) devono essere preventivamente sottoposti ad un processo meccanico per l'asportazione di tali componenti (vedi i cd. rompisacchi).
OT[ON]: resto sempre della mia idea, e da quanto vedo, ci stiamo dirigendo in questa direzione (tornando in parte alle usanze del passato); tra qualche decennio (in europa sarebbero anni .. in italia sono decenni) i servizi di raccolta stradale prevederanno solamente:
- rifiuto indifferenziato;
- rifiuto organico;
- rifiuto con potere calorifico (carta, plastica, tessuti, ecc.);
- rifiuti metallici.
OT[OFF]
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Come lo scoglio infrango. Come l'onda travolgo.
Gabriele Stefani- Moderatore
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Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
Conosco quelle bottiglie che, in effetti, sono indistinguibili dalle normali bottiglie in PET, a meno di non sbirciare il simbolo.
Un'idea potrebbe essere quella di utilizzare un colore univoco.
Purtroppo, in materia di normalizzazione, siamo ancora al palo e, in un paese dove modalita' di raccolta, colori, ecc. sono diversi tra due comuni confinanti, la proposta e' pura utopia.
Un'idea potrebbe essere quella di utilizzare un colore univoco.
Purtroppo, in materia di normalizzazione, siamo ancora al palo e, in un paese dove modalita' di raccolta, colori, ecc. sono diversi tra due comuni confinanti, la proposta e' pura utopia.
Admin- Amministratore
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Età : 51
Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
questa è la risposta che ho avuto dall'ente che si occupa della raccolta differenziata nel nostro comune dopo 2 settimane e vari solleciti..
Gentilissima signora Jessica, la sua è una domanda intelligente e di una persona attenta all’ambiente in cui vive.
La bottiglia biodegradabile,in teoria è una buona idea: “Bio Bottle si biodegrada completamente in 80 giorni altri dicono in sei mesi negli appositi siti di compostaggio”. Ma costa e dura poco ed una capacità di conservazione limitata dovuta al materiale meno stabile rispetto alla tradizionale bottiglia di plastica in PET : sarebbe meglio l’acqua del rubinetto!!
In più nella Bio Bottle il tappo non è biodegradabile, è fatto di polietilene un derivato del petrolio.
Altra cosa da non sottovalutare: gli impianti di compostaggio non sono attrezzati per riconoscere il nuovo materiale, che finisce spesso per essere scartato assieme al sovvallo. Bisogna ricordare che la selezione non è manuale, ma avviene in modo automatico. Gli impianti di compostaggio sono stati progettati per smaltire l’umido, non le bottiglie, e dunque è logico che questi oggetti vengano riconosciuti come frazioni estranee dai rilevatori: e come tali vanno a finire in discarica.
Quindi al momento è più indicato mettere le Bio Bottle nel sacchetto giallo della plastica anche considerando che al momento la bottiglia vegetale è prodotta dalla ditta Sant’Anna e la produzione in commercio è limitata.
La plastica biodegradabile, detta anche plastica vegetale o bioplastica, è davvero ecologica?
Per dare una risposta a questa domanda, molti sono gli aspetti da valutare:
1) La plastica biodegradabile è fatta con sostanze vegetali, quali ad esempio il mais e la patata; ne deriva che questi alimenti non saranno mangiati ma utilizzati per fare sacchetti, piatti e posate usa e getta. Se invece che del mais si usasse un vegetale non commestibile, il problema si ripresenterebbe comunque poiché la terra sarebbe sottratta alla coltivazione di alimenti in favore della coltivazione di vegetali utilizzati per produrre plastica bio;
2) Per produrre plastica vegetale sono comunque necessari acqua, energia e fertilizzanti; per essere davvero ecologica la bio plastica dovrebbe essere non solo riciclabile, ma anche prodotta con fonti rinnovabili (cosa che non avviene);
3) Alla prova compostaggio la plastica biodegradabile si scioglie, ma in circa 3 mesi, e produce muffa.
L’usa e getta, anche se in la plastica vegetale, è certo un miglioramento, ma non è una soluzione.
Sperando di esserle stato di aiuto con l’occasione cordiali saluti.
Gentilissima signora Jessica, la sua è una domanda intelligente e di una persona attenta all’ambiente in cui vive.
La bottiglia biodegradabile,in teoria è una buona idea: “Bio Bottle si biodegrada completamente in 80 giorni altri dicono in sei mesi negli appositi siti di compostaggio”. Ma costa e dura poco ed una capacità di conservazione limitata dovuta al materiale meno stabile rispetto alla tradizionale bottiglia di plastica in PET : sarebbe meglio l’acqua del rubinetto!!
In più nella Bio Bottle il tappo non è biodegradabile, è fatto di polietilene un derivato del petrolio.
Altra cosa da non sottovalutare: gli impianti di compostaggio non sono attrezzati per riconoscere il nuovo materiale, che finisce spesso per essere scartato assieme al sovvallo. Bisogna ricordare che la selezione non è manuale, ma avviene in modo automatico. Gli impianti di compostaggio sono stati progettati per smaltire l’umido, non le bottiglie, e dunque è logico che questi oggetti vengano riconosciuti come frazioni estranee dai rilevatori: e come tali vanno a finire in discarica.
Quindi al momento è più indicato mettere le Bio Bottle nel sacchetto giallo della plastica anche considerando che al momento la bottiglia vegetale è prodotta dalla ditta Sant’Anna e la produzione in commercio è limitata.
La plastica biodegradabile, detta anche plastica vegetale o bioplastica, è davvero ecologica?
Per dare una risposta a questa domanda, molti sono gli aspetti da valutare:
1) La plastica biodegradabile è fatta con sostanze vegetali, quali ad esempio il mais e la patata; ne deriva che questi alimenti non saranno mangiati ma utilizzati per fare sacchetti, piatti e posate usa e getta. Se invece che del mais si usasse un vegetale non commestibile, il problema si ripresenterebbe comunque poiché la terra sarebbe sottratta alla coltivazione di alimenti in favore della coltivazione di vegetali utilizzati per produrre plastica bio;
2) Per produrre plastica vegetale sono comunque necessari acqua, energia e fertilizzanti; per essere davvero ecologica la bio plastica dovrebbe essere non solo riciclabile, ma anche prodotta con fonti rinnovabili (cosa che non avviene);
3) Alla prova compostaggio la plastica biodegradabile si scioglie, ma in circa 3 mesi, e produce muffa.
L’usa e getta, anche se in la plastica vegetale, è certo un miglioramento, ma non è una soluzione.
Sperando di esserle stato di aiuto con l’occasione cordiali saluti.
Ospite- Ospite
Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
siamo stati più solerti noi del forum!jessicamandy ha scritto:questa è la risposta che ho avuto dall'ente che si occupa della raccolta differenziata nel nostro comune dopo 2 settimane e vari solleciti..
come già detto precedentemente, e riportato anche nella risposta, non dobbiamo MAI dimenticare che oltre agli aspetti ambientali (% di raccolta differenziata, comportamenti virtuosi, ecc.) ci sono gli aspetti tecnici ed economici.
in teoria, il 90% dei materiali sarebbe riciclabile (vedi vasetti per lo jogurt, pellicole plastiche degli insaccati, ecc.) ma comporebbero dei costi ingestibili = non realizzabile.
senza considerare che, come già detto e ripetuto nella risposta, non ci dobbiamo limitare ad osservare asetticamente quello che abbiamo davanti .. ma dobbiamo vedere l'intero ciclo di gestione (separazione, raccolta, trattamento, ecc.).
Considerati i consumi energetici per: separare la carta e plastica, portare la carta e la plastica nei vari contenitori, raccogliere la carta e la plastica dai vari contenitori, lavorare la carta e la plastica nei vari impianti di recupero, re-immettere la carta e la plastica nel mercato .. siamo proprio sicuri sia energeticamente conveniente rispetto al .. termovalorizzatore?
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Come lo scoglio infrango. Come l'onda travolgo.
Gabriele Stefani- Moderatore
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Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
Concordo in pieno sia con ilGabri che con l'Ente che ha dato la risposta a Jessica.
Il mais e le patate dovremmo mangiarcele (o usarle per l'alimentazione degli animali) invece che farci la plastica o il biodiesel o peggio ancora bruciare il grano nelle centrali a biomasse (i nostri nonni contadini si staranno rivoltando nella tomba) in nome di un maliteso spirito "ecologista" soltanto di facciata.
Il mais e le patate dovremmo mangiarcele (o usarle per l'alimentazione degli animali) invece che farci la plastica o il biodiesel o peggio ancora bruciare il grano nelle centrali a biomasse (i nostri nonni contadini si staranno rivoltando nella tomba) in nome di un maliteso spirito "ecologista" soltanto di facciata.
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isamonfroni- Moderatrice
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Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
Se si prestasse fede alle LCA, molte presunte "best practices" sarebbero da abbandonare...
Peraltro, l'utilizzo dell'acido polilattico non è limitato alle bottiglie d'acqua.
Da anni è impiegato per i contenitori dei reparti gastronomia in centri di GDO.
Non mi risulta che le vaschette vengano successivamente compostate.
Peraltro, l'utilizzo dell'acido polilattico non è limitato alle bottiglie d'acqua.
Da anni è impiegato per i contenitori dei reparti gastronomia in centri di GDO.
Non mi risulta che le vaschette vengano successivamente compostate.
Admin- Amministratore
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Manufatti biodegradabili in PLA
Molto interessante per la discussione sono i documenti presenti nel sito dei compostatori italiani www.compostabile.com.
In alcuni documenti sono richiamati i principi del compostaggio industriale e le norme da rispettare, quindi se la ditta che conferisce i l rifiuto mi dimostra con le schede tecniche che il materiale risponde alle caratteristiche allo standard europeo armonizzato EN 13432 “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi”, adottata in Italia come standard UNI EN 13432 io devo considerare questo materiale compostabile.
Nel mio caso essendo i rifiuti propostimi imballaggi in PLA derivanti da un centro di grande distribuzione,
secondo me non sono rifiuti da cucine e mense quindi già come classificazione non li posso accettare, ma devo classificarli come imballaggi?
Oppure comunque mischiati mi fanno casino come esposto nei post precedenti?
Ma con questo principio non dovrei accettare anche piatti e bicchieri in mater bi che mi vengono conferiti da decine di feste paesane nel rifiuto umido.
In alcuni documenti sono richiamati i principi del compostaggio industriale e le norme da rispettare, quindi se la ditta che conferisce i l rifiuto mi dimostra con le schede tecniche che il materiale risponde alle caratteristiche allo standard europeo armonizzato EN 13432 “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi”, adottata in Italia come standard UNI EN 13432 io devo considerare questo materiale compostabile.
Nel mio caso essendo i rifiuti propostimi imballaggi in PLA derivanti da un centro di grande distribuzione,
secondo me non sono rifiuti da cucine e mense quindi già come classificazione non li posso accettare, ma devo classificarli come imballaggi?
Oppure comunque mischiati mi fanno casino come esposto nei post precedenti?
Ma con questo principio non dovrei accettare anche piatti e bicchieri in mater bi che mi vengono conferiti da decine di feste paesane nel rifiuto umido.
ASIA LAVIS- Nuovo Utente
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Età : 49
Località : Trento
Re: BOTTIGLIE BIODEGRADABILI
In verità, quelli possono rientrare nella definizione di "rifiuti biodegradabili di cucine e mense".Ma con questo principio non dovrei accettare anche piatti e bicchieri in mater bi che mi vengono conferiti da decine di feste paesane nel rifiuto umido.
V'è da dire, peraltro, che i rifiuti di imballaggio oggetto di raccolta differenziata vanno classificati alla voce 15 01 e non alla voce 20 01. (All. D alla parte quarta del TUA).
In effetti, il problema si pone.
Admin- Amministratore
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