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Centro Estetico - Senza aghi/lame monouso

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Messaggio  LampoMarco Gio Feb 03, 2011 8:48 am

Buongiorno a tutti,

leggendo la normativa si parla di AGHI e LAMETTE MONOUSO non si fa riferimento ai centri estetici, e siccome nel nostro centro non abbiamo il monouso ma sterilizziamo i nostri strumenti tramite apposite macchine, a questo punto serve l'iscrizione al Sistri?

Grazie

Marco
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Messaggio  MauroC Gio Feb 03, 2011 3:15 pm

E le lampade che sostituisci come le gestisci??

sono curioo perchè io ancora non ho capito se trattarle come raee o come rifiuto
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Messaggio  fantalele 4.0 Gio Feb 03, 2011 5:47 pm

LampoMarco ha scritto:Buongiorno a tutti, leggendo la normativa si parla di AGHI e LAMETTE MONOUSO non si fa riferimento ai centri estetici, e siccome nel nostro centro non abbiamo il monouso ma sterilizziamo i nostri strumenti tramite apposite macchine, a questo punto serve l'iscrizione al Sistri?
Grazie
Marco

Ciao Marco, sei sicuramente obbligato ad iscriverti poichè una volta che devi cambiare le lame vanno smaltite con codice cer 18.01.03*.
Non importa se tra un trattamento ed un'altro le sterilizzi (giustamente) alla fine quando non "tagliano" più vanno gettate.
Inoltre ti consiglio di controllare altri argomenti a riguardo sul forum, poichè hai altri obblighi di smaltimento oltre alle lamette.


@ MauroC: da quanto ho capito la cosa deve essere gestita dalla ditta che esce per la sostituzione delle lamapade in quanto rifiuto da manutenzione, ma questo non ho avuto ancora modo di verificarlo poichè le mie sono ancora buone e ci vuole ancora del tempo prima della sostituzione.

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Messaggio  LampoMarco Ven Feb 04, 2011 10:13 pm

Grazie per i consigli. Like a Star @ heaven
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Messaggio  Betty61 Mer Mar 30, 2011 5:49 pm

Non importa se tra un trattamento ed un'altro le sterilizzi (giustamente) alla fine quando non "tagliano" più vanno gettate.
Scusa mod., ma questa non mi quadra...

Io uso sgorbie fisse da quando ho iniziato a fare questo lavoro, le ho pagate uno sproposito, le ho fatte affilare e riaffilare un milione di volte, ma in quasi vent'anni non ne ho mai buttata via una, e in più, leggendo il testo, mi pare si faccia esplicito riferimento solo al monouso, e non anche ai ferri fissi...

Ora, la domanda è : devo iscrivermi al SISTRI solo perchè sono estetista e quindi si da per assunto che io produca rifiuti biologici anche se di fatto non è vero, o devo farlo solo se e quando effettivamente li produco ?

Ovvero : Se di fatto non utilizzo monouso e quindi non butto via un bel niente, devo iscrivermi lo stesso solo perchè sono estetista e quindi secondo qualcuno inquino anche se ho solo un Centro Massaggi, oppure dovrò farlo solo se e quando dovessi decidere di acquistare un epilatore ad ago diventando quindi un "pericoloso produttore di scorie biologiche" ?

E se mi iscrivo, poi devo per forza registrare smaltimento=zero e far venire lo smaltitore autorizzato a ritirare il cartoccio vuoto ?

Scusate l'ignoranza, ma dal testo proprio non si capisce e francamente mi pare un po' assurdo.

Grazie.



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Messaggio  Gabriele Stefani Mer Mar 30, 2011 6:07 pm

se posso intromettermi nel topic ..
- ad esclusione dei casi in cui l'iscrizione al sistri è obbligatoria (DM 17/12/2009 art.1), a rigor di logica ritengo che l'iscrizione al sistri sia correlata all'effettiva produzione (e relativo smaltimento) di rifiuti pericolosi, e non sul principio della produzione ipotetica. Fosse vera la seconda ipotesi .. dovremmo essere iscritti tutti quanti al sistri, in qualità di probabili produttori di rifiuti pericolosi;
- per le lampade esauste, io solitamente faccio scrivere esplicitamente sui contratti/accordi, che tutti i rifiuti derivanti dall'attività di manutenzione (lampade, filtri dei fancoil, filtri dei sistemi per il trattamento dell'aria, ecc) sono a carico del manutentore, il quale (finora) periodicamente deve trasmettermi copia della 4a copia FIR.

Non conosco il mercato all'ingrosso delle "lamette monouso", ma un sondaggio con il fornitore di riferimento per capire la sua disponibilità a fornire i materiali .. ma anche a ritirarli! (ops .. consulenza commerciale ai produttori di lamette monouso Laughing )
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Messaggio  fantalele 4.0 Mer Mar 30, 2011 6:23 pm

Allora; facciamo un po di chiarezza:
1° per quanto riguarda le sgorbie, nel tuo caso non c'è problema in quanto tu non sostituisci le lame.
2° hai fatto un'affermazione contradittoria, dici di avere un centro massaggi ma affermi anche che fai dei trattamenti (pedicure), quindi il tuo è a tutti gli effetti un centro estetico
3° fai la ceretta? In questo caso devi controllare bene il regolamento comunale poichè è molto probabile che i rifiuti che produci non siano assimilabili e quindi vadano smaltiti a parte.
In questo caso le striscie depilatorie vanno smaltite come rifiuto speciale (consiglio diconsiderarle pericolose in quanto i peli sono materiale biologico CER 18.01.03*) ed anche i barattoli della ceretta (CER 15.01.10*)

Quindi il mio consiglio e di iscriverti al SISTRI
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Ciao

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Messaggio  seba65 Mer Mar 30, 2011 7:02 pm

.a mio parere (ho studio di tattoo) nel momento in cui fai un trattamento pedicure/manicure durante il quale potrebbe verificarsi una fuoriuscita di sangue o siero , i fazzoletti con i quali vai a pulire tamponare la fuoriuscita dovrebbero diventare in automatico rifiuti speciali a rischio infettivo...quindi rientrano sotto al sistri

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Messaggio  fantalele 4.0 Ven Apr 01, 2011 2:25 pm

seba65 ha scritto:.a mio parere (ho studio di tattoo) nel momento in cui fai un trattamento pedicure/manicure durante il quale potrebbe verificarsi una fuoriuscita di sangue o siero , i fazzoletti con i quali vai a pulire tamponare la fuoriuscita dovrebbero diventare in automatico rifiuti speciali a rischio infettivo...quindi rientrano sotto al sistri

Approvo in pieno quello che dici, avevo dimenticato di esporre questa eventualità.
Grazie! Wink

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Messaggio  seba65 Ven Apr 01, 2011 3:17 pm

ti dirò di più il fatto stesso che usate una sterilizzatrice significa che avete a che fare con materiale potenzialmente infetto quindi sistri sicuro
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Messaggio  Betty61 Ven Apr 01, 2011 4:07 pm

Scusate, nessun tono polemico, ma sinceramente credevo di trovarmi in uno i quei forum dove ogni affermazione è documentata allegando pareri "ufficiali" o stralci di legge o altre cose così, mentre qui la collaborazione mi pare un po' troppo superficiale quando non addirittura "deduttiva"...

Mi spiego :

Fantalele risponde a Lampomarco dicendo :
Fantalele ha scritto:Non importa se tra un trattamento ed un'altro le sterilizzi (giustamente) alla fine quando non "tagliano" più vanno gettate.
Poi risponde a me dicendo :
per quanto riguarda le sgorbie, nel tuo caso non c'è problema in quanto tu non sostituisci le lame.
Ma la mia situazione è esattamente quella di LampoMarco, per cui non capisco il senso di due risposte con diametralmente opposte...

Ancora Fantalele afferma :

Fantalele ha scritto:fai la ceretta? In questo caso devi controllare bene il regolamento comunale poichè è molto probabile che i rifiuti che produci non siano assimilabili e quindi vadano smaltiti a parte.
Beh, secondo Confestetica, questo non è esatto :

Confestetica.it ha scritto:In pratica i rifiuti pericolosi a rischio infettivo provenienti dalle attività estetiche si identificano con gli aghi e taglienti monouso utilizzati; trattasi sempre di taglienti prodotti nel corso di attività rigorosamente non sanitarie, quali ad esempio il trucco permanente, semipermanente o l’elettrodepilazione

Sempre Fantalele afferma :

Fantalele ha scritto:In questo caso le striscie depilatorie vanno smaltite come rifiuto speciale (consiglio diconsiderarle pericolose in quanto i peli sono materiale biologico CER 18.01.03*)
Ancora secondo Confestetica, anche questo non è esatto :

Confestetica.it ha scritto:Sono inoltre assimilati ai rifiuti urbani i residui di ceretta, di capelli etc, perché non gravati da nessuna delle contaminazioni previste dallo stesso decreto.
Non dimentichiamoci che qui quello che conta è SOLO il testo del decreto SISTRI.


Seba65 afferma :

Seba65 ha scritto:nel momento in cui fai un trattamento pedicure/manicure durante il quale potrebbe verificarsi una fuoriuscita di sangue o siero , i fazzoletti con i quali vai a pulire tamponare la fuoriuscita dovrebbero diventare in automatico rifiuti speciali a rischio infettivo
Ancora secondo Confestetica, anche qui non ci siamo :

Confestetica.it ha scritto:È chiarito in più parti dal decreto (articolo 1 lettera g, articolo 2 lettera i) che sono esclusi gli assorbenti igienici anche se contaminati da sangue; questi infatti, ai sensi dello stesso articolo 2 lettera g, sono considerati assimilati agli urbani. Ugualmente si può affermare che, avendo la medesima funzione di assorbenza e di igienicità, si ritengono assimilati ai rifiuti urbani gli eventuali batuffoli di cotone idrofilo con residui di sangue eventualmente prodotti nel corso dell’attività.

Poi arriviamo anche alle parole in libertà :

Seba65 ha scritto:ti dirò di più il fatto stesso che usate una sterilizzatrice significa che avete a che fare con materiale potenzialmente infetto quindi sistri sicuro
Shocked
Innanzitutto il decreto ( come abbiamo visto è solo lui che conta ) non parla di nessi di causa ed effetto, per cui qualora la sottoscritta decida anche di mettersi a collezionare sterilizatrici non avrebbe comunque nessun obbligo di iscriversi a un bel niente fino a quando non vi sia una effettiva produzione dei rifiuti previsti, che al momento SONO SOLO I TAGLIENTI MONOUSO ( c'è scritto proprio così ).
Seconda cosa, il presupposto della sterilizzatrice è esattamento all'opposto del ragionamento, in quanto l'oggetto serve semmai a conservare e quindi a riutilizzare i ferri, e quindi la sua presenza non può essere in alcun modo correlata alla "produzione" di rifiuti, che è poi il vero oggetto del decreto.

Insomma, vedo che siamo un po' tutti nella stessa barca...

Comunque sia, la mia domanda era :

Un'estetista si deve iscrivere COMUNQUE al SISTRI solo perchè tale e a prescindere dai rifiuti che produce ( eventualmente iscrivendosi e poi non scaricando nulla ), oppure si deve iscrivere SOLO se produce i rifiuti previsti dal decreto ?

Ovvero si deve iscrivere solo in quanto facente parte di una categoria considerata "a rischio" oppure solo se e quando effettivamente produca i rifiuti a rischio menzionati nel decreto ?

Se qualcuno ha una risposta che sia almeno un minimo "documentata"
lo ringrazio davvero tanto, altrimenti continuerò a cercare...



PS : Scusatemi per gli appunti, ma come ripeto non volevo essere polemica ma solo chiarire alcuni punti chiave per chi legge o leggerà.


Grazie comunque per le vostre risposte.

( Link : http://www.confestetica.it/chi-siamo/convenzioni/sistri-convenzione-confestetica-smaltimento-rifiuti-pericolosi-per-centri-estetici/ )

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Messaggio  fantalele 4.0 Ven Apr 01, 2011 4:43 pm

Betty61 ha scritto:
Fantalele risponde a Lampomarco dicendo :
Fantalele ha scritto:Non importa se tra un trattamento ed un'altro le sterilizzi (giustamente) alla fine quando non "tagliano" più vanno gettate.
Poi risponde a me dicendo :
per quanto riguarda le sgorbie, nel tuo caso non c'è problema in quanto tu non sostituisci le lame.
Ma la mia situazione è esattamente quella di LampoMarco, per cui non capisco il senso di due risposte con diametralmente opposte...

Mi riferivo alle lame usa e getta per Lampomarco, mentre le tue non lo sono; per questo la risposta è diversa


Ancora Fantalele afferma :
Fantalele ha scritto:fai la ceretta? In questo caso devi controllare bene il regolamento comunale poichè è molto probabile che i rifiuti che produci non siano assimilabili e quindi vadano smaltiti a parte.
Beh, secondo Confestetica, questo non è esatto :
Confestetica.it ha scritto:In pratica i rifiuti pericolosi a rischio infettivo provenienti dalle attività estetiche si identificano con gli aghi e taglienti monouso utilizzati; trattasi sempre di taglienti prodotti nel corso di attività rigorosamente non sanitarie, quali ad esempio il trucco permanente, semipermanente o l’elettrodepilazione

Quello che dice Confestetica è una cosa, ma il regolamento comunale è un'altra e se sul regolamento comunale non è prevista questa possibilità allora non si possono gettare i rifiuti nei "cassonetti"

Sempre Fantalele afferma :
Fantalele ha scritto:In questo caso le striscie depilatorie vanno smaltite come rifiuto speciale (consiglio diconsiderarle pericolose in quanto i peli sono materiale biologico CER 18.01.03*)
Ancora secondo Confestetica, anche questo non è esatto :
Confestetica.it ha scritto:Sono inoltre assimilati ai rifiuti urbani i residui di ceretta, di capelli etc, perché non gravati da nessuna delle contaminazioni previste dallo stesso decreto.
E infatti qui quello che conta è SOLO il testo del decreto.

Anche qui entra in gioco il comune, quello che dice confestetica è esatto ma purtroppo ci sono sempre delle discrepanze con i regolamenti comunale (che non sono sempre giusti). Il mio consiglio è dettato da una serie di considerazioni atte a minimizzare le spese, cioè, se nel caso tu dovessi smaltire separatamente le strisce dagli aghi dovresti avere più contenitori e quindi più spese, mentre in questo modo te la cavi con un solo viaggio e un solo contenitore.

Seba65 afferma :
Seba65 ha scritto:nel momento in cui fai un trattamento pedicure/manicure durante il quale potrebbe verificarsi una fuoriuscita di sangue o siero , i fazzoletti con i quali vai a pulire tamponare la fuoriuscita dovrebbero diventare in automatico rifiuti speciali a rischio infettivo
Ancora secondo Confestetica, anche qui non ci siamo :
Confestetica.it ha scritto:È chiarito in più parti dal decreto (articolo 1 lettera g, articolo 2 lettera i) che sono esclusi gli assorbenti igienici anche se contaminati da sangue; questi infatti, ai sensi dello stesso articolo 2 lettera g, sono considerati assimilati agli urbani. Ugualmente si può affermare che, avendo la medesima funzione di assorbenza e di igienicità, si ritengono assimilati ai rifiuti urbani gli eventuali batuffoli di cotone idrofilo con residui di sangue eventualmente prodotti nel corso dell’attività.

Comunque sia, la mia domanda era :
Un'estetista si deve iscrivere COMUNQUE al SISTRI solo perchè tale e a prescindere dai rifiuti che produce ( eventualmente iscrivendosi e poi non scaricando nulla ), oppure si deve iscrivere SOLO se produce i rifiuti previsti dal decreto ?
Ovvero si deve iscrivere solo in quanto facente parte di una categoria considerata "a rischio" oppure solo se e quando effettivamente produca i rifiuti a rischio menzionati nel decreto ?
Se qualcuno ha una risposta che sia almeno un minimo "documentata"
lo ringrazio davvero tanto, altrimenti continuerò a cercare...

Allora: la risposta secca alla tua domanda sarebbe no, se non produce rifiuti pericolosi non deve iscriversi al SISTRI; ma da collega ti dico, sei proprio sicura di non produrre rifiuti pericolosi? Hai letto il regolamento comunale? Purtroppo le mancanze dei regolamenti comunali ci metono in una situazione di difficoltà.
Anche io ho sentito CNA e Confestetica ma la loro posizione molto rigida rischia di metterci in difficoltà, io preferisco andare sul sicuro, l'iscrizione al SISTRI non è esorbitante (sempre che tu non abbia un mega centro) e lo smaltimento se studiato con cura anche quello è ragionevole. Gestire il SISTRI è sicuramente una rottura e questo lo condivido, porta via tempo e denaro.


PS : Scusatemi per gli appunti, ma come ripeto non volevo essere polemica ma solo chiarire alcuni punti chiave per chi legge o leggerà.

Tranquilla, non sei polemica; cerchi solo certezze (come facevo io) ma purtroppo siamo in Italia e molte cose sono in contradizzione.


[b]

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Messaggio  seba65 Ven Apr 01, 2011 4:59 pm

Confestetica.it ha scritto:È chiarito in più parti dal decreto (articolo 1 lettera g, articolo 2 lettera i) che sono esclusi gli assorbenti igienici anche se contaminati da sangue; questi infatti, ai sensi dello stesso articolo 2 lettera g, sono considerati assimilati agli urbani. Ugualmente si può affermare che, avendo la medesima funzione di assorbenza e di igienicità, si ritengono assimilati ai rifiuti urbani gli eventuali batuffoli di cotone idrofilo con residui di sangue eventualmente prodotti nel corso dell’attività.

Io ho , come specificato, uno studio di tatuaggi e il mio rifiuto è lo stesso che secondo quanto scritto sopra dovrebbe rientrare nell' assimilabile urbano, invece per la Legge Ronchi per il Sistri ecc è un rifiuto speciale a rischio infettivo.
Anche a me piacerebbe buttare tutto nel cassonetto come tanti anni fa senza sistri e balle varie , ma nn posso Sad

Riguardo all'uso della sterilizzatrice , e alle parole in libertàWink ,se uno colleziona o tiene una sterilizzatrice senza usarla buon per lui, ma se uno sterilizza ha del materiale potenzialmente infetto e contaminato
Per cui è normale che una parte di questo materiale possa venire sterilizzata (come faccio io con i grip e i tubi) ma una parte viene eliminta e non sterilizzata ( nel mio caso aghi ,guanti, tovagliette ,ecc ecc)

Queste sono le mie considerazioni riguardo alla mia posizione , che per alcuni aspetti coincide con alcuni derivati dalle prestazione degli studi estetici, se poi ti permettono di assimilare tutto all'urbano sono più che felice per te..e anche un po invidioso Twisted Evil
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Messaggio  Betty61 Mar Apr 12, 2011 6:19 pm

Aggiornamento :

Oggi, dopo quasi mezz'ora di musichetta, sono finalmente riuscita a parlare con Daniela, un'addetta del numero verde del Sistri, e quindi credo di avere qualche risposta ufficiale :

*****************************************

Domanda :

Come estetista sono costretta ad iscrivermi comunque in quanto appartenente ad una categoria considerata a rischio anche se di fatto non produco nessuno dei rifiuti considerati pericolosi pericolosi ?

Risposta :

NO. Ci si deve iscrivere solo se effettivamente si producono i rifiuti previsti, altrimenti si finisce nella categoria dei produttori di rifiuti NON pericolosi e quindi ci si deve iscrivere solo se con più di 10 dipendenti.

Domanda :

Se in fututro dovessimo decidere di implementare la nostra attività con servizi che comportano la produzione di rifiuti pericolosi, come dobbiamo comportarci ?

Risposta :

Nel momento in cui inizia la produzione ci si deve iscrivere. Al momento non sono previsti termini precisi, ma sarebbe buona cosa iscriversi PRIMA di cominciare l'effettiva produzione.

Domanda :

Quindi non necessariamente entro il 29 aprile ?

Risposta :

No, la scadenza è solo per chi già produce i suddetti rifiuti, per gli altri l'obbligo è da quando si inizia a produrli ( segue una frase criptica che non ho capito bene ma che "credo" volesse dire che l'obbligo iniziale è per chi già era tenuto al MUD, o qualcosa del genere... )

Domanda :

Per un centro estetico QUALI sono i rifiuti considerati pericolosi ?

Risposta :

In pratica SOLO i taglienti monouso.

Domanda :

Quindi l'utilizzo di sgorbie fisse NON monouso non necessita di iscrizione ?

Risposta :

NO, solo i taglienti monouso e indipendentemente alla quantità, cioè se anche butta via una sola lametta all'anno si deve iscrivere, altrimenti no.

Domanda :

E per Cerette, barattoli, strisce di ceretta, batuffoli sporchi di sangue ?

Risposta :

Normale differenziata.

*****************************************
Questo è quanto.

Domattina ho un appuntamento telefonico con la Confartigianato di zona, e riporrò le stesse domande, poi vi faccio sapere le risposte.



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Messaggio  MONICA78 Mer Apr 13, 2011 10:21 am

Beh se non sbaglio i termini precisi sono specificati, diciamo che se un'attività non ha per lungo tempo prodotto rifiuti pericolosi e ad un certo punto li produce, possiamo assimilarla alla produzione accidentale di rifiuti pericolosi e quindi se andate a vedere il TUA modificato: art. 188-ter, comma 10:

"Nel caso di produzione accidentale di rifiuti pericolosi il produttore è tenuto a procedere alla richiesta di adesione al SISTRI entro tre giorni lavorativi dall'accertamento della pericolosità dei rifiuti"
cat cat cat
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Messaggio  Betty61 Mar Apr 19, 2011 3:32 pm

Rieccomi.

In data odierna ho parlato con Confartigianato, Confestetica e Ufficio Servizi Ambientali della Camera di Commercio di Milano.

Risultati.

Confartigianato :

Sostanzialmente confermato quello che mi hanno detto al Numero Verde del Sistri.


Camera di Commercio :

Idem come sopra : NO rifiuti = No iscrizione.

Confestetica ( Numero verde ) :

"Bohhh... Noi ci occupiamo del servizio, ma per sepere se deve aderire o no deve chiamare loro al numero verde "

Confestetica ( Centralino ) :

"Spiacente, ma noi non abbiamo un ufficio che si occupa di questo, per cui non saprei proprio come aiutarla. "

"Meno male che non mi sono mai associata, comunque grazie lo stesso..."


Questo è quanto.

Se qualcuno ha altre info da confrontare, le posti pure.

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Messaggio  Sconsul Mar Apr 19, 2011 4:56 pm

domanda:
se lo studio di estetista che produce i rifiuti pericolosi decidesse di "passare" questi attraverso la sterilizzazione in autoclave (cosa che in un tempo remoto mi pare facessero alcuni studi dentistici per rendere il rifiuto assimilabile all'urbano) potrebbe classificare il rifiuto con un 18.01.01 e/o 18.01.04, quindi come NON pericoloso ??
Ciò (nel caso di meno di 10 addetti) lo escluderebbe dall'obbligo di iscrizione al sistri, e potrebbe continuare con registri e formulari.
Secondo voi è una soluzione praticabile??
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Messaggio  zesec Mar Apr 19, 2011 5:15 pm

No: sarebbe un trattamento di rifiuti (impianto da autorizzare).
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Messaggio  Supremoanziano Mar Apr 19, 2011 5:47 pm

Uhmm...

io non sarei così estremo. Se devo far passare degli aghi in autoclave per sterilizzarli li farei passare come beni, e non ancora come rifiuti. Poi, una volta sterilizzati...

Ho sentito anche una altro sistema per evitare l'iscrizione al Sistri: gli aghi, lamette ecc. sono venduti (quindi con una voce in fattura o scontrino fiscale) e quindi consegnati al cliente che se li porta a casa.

Però non so se il discorso regge.
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Messaggio  zesec Mar Apr 19, 2011 6:05 pm

Non vedo come possa reggere: gli fai la barba e poi gli vendi le lamette usate? Allora posso vendere anche un neon esausto o una batteria esausta per sottrarlo al regime dei rifiuti.
Gli vendi le lamette nuove, e poi gli fai la barba con le sue lamette? Magari anche un contratto di comodato gratuito per quei dieci minuti in cui le devi usare.
No: è chiaramente un raggiro.

Sulla prima parte: se ho lamette e aghi monouso, non posso più riutilizzarli, nemmeno se li sterilizzo. Quindi se non posso più riutilizzarli sono rifiuti anche prima di entrare nella sterilizzatrice.
E poi, non ti suona un po' strano questo processo che vede un "bene" usato entrare in un macchinario che te lo risputa fuori ed è un rifiuto? E' chiaro che entra già un rifiuto (pericoloso) ed esce un altro rifiuto (non pericoloso). Risultato: non hai fatto altro che un trattamento di un rifiuto.
E' un raggiro anche questo.
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Messaggio  Sconsul Mar Apr 19, 2011 6:49 pm

probabilmente hai ragione Zesec, però ......... però........ secondo me se ci rifacciamo ai principi generali che regolano le normative ambientali, se una dittà si adopera per produrre un rifiuto non pericoloso anzichè un rifiuto pericoloso non mi pare che commetta un "raggiro", anzi mi pare che operi in maniera favorevole alla tutela ambientale, anche pulire per bene un fusto di vernici per renderlo un 150104 anzichè un 150110 allora potrebbe configurarsi come un raggiro.
Al di là del caso specifico, credo che noi per primi (consulenti) dovremmo cercare di interpretare la normativa anche con il buon senso e non sempre e solo nella maniera più restrittiva possibile.
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Messaggio  Betty61 Mar Apr 19, 2011 6:59 pm

zesec ha scritto:Non vedo come possa reggere: gli fai la barba e poi gli vendi le lamette usate? Allora posso vendere anche un neon esausto o una batteria esausta per sottrarlo al regime dei rifiuti.
Non è esattamente così.

Premesso che è permesso fare tutto ciò che non è espressamente vietato per legge,
Nessuno mi vieta di vendere a terzi una batteria esausta, e con l'oggetto anche l'obbligo di smaltirla nei termini di legge.

L'importante è che l'oggetto venga smaltito come dovuto, e non chi lo smaltisce.

Se tizio al posto delle farfalle vuole collezionare batterie usate, è un problema suo, come è un problema suo il doverle smaltire quando non avrà più spazio per tenersele.

In pratica, così facendo, non "sottrai nulla al regime dei rifiuti", ma ti limiti solo a spostare l'obbligo di gestirli da te a qualcun'altro che volontariamente se ne assume la responsabilità, e questo non mi pare che sia vietato, o almeno non in assoluto..


Gli vendi le lamette nuove, e poi gli fai la barba con le sue lamette? Magari anche un contratto di comodato gratuito per quei dieci minuti in cui le devi usare.
Idem come sopra.
Tecnicamente nessuno ti vieta di dire "Io ti faccio il pedicure ma le lamette te le devi portare da casa, e se proprio non sai dove prenderle, posso anche vendertele io".
Vendi la lametta e la usi sulla cliente che poi se la porta via e se la smaltisce lei secondo i SUOI obblighi.
Si fa normalmente anche con le creme da massaggio ( se la cliente vuole essere massaggiata con una crema specifica se la compra e poi se la porta appresso di volta in volta, ma è e rimane SUA ), e so che alcuni tatuatori lo facevano con gli aghi usati già ben prima del SISTRI.

E' vero che puzza di "escamotage", ma in punta di diritto non mi pare che sia vietato.

E d'altro canto sennò diventerebbe un problema anche andare a fare un pedicure a domicilio, visto che poi non si ha la licenza per "trasportare" la lametta usata ( che nel frattempo è diventata un "rifiuto pericoloso" ) da casa della cliente al proprio negozio...

Quale sarebbe la cosa più logica, farla smaltire a lei che lo può fare normalmente o chiamare un'impresa autorizzata per ritirare la lametta direttamente a casa sua ?

Sconsul ha scritto:Al di là del caso specifico, credo che noi per primi (consulenti) dovremmo cercare di interpretare la normativa anche con il buon senso e non sempre e solo nella maniera più restrittiva possibile.
Forse il termine corretto sarebbe "cercare di intepretare un po' meno la normativa"....

Ripeto : Una cosa è vietata SOLO se è espressamente prevista dalla legge come tale, e per "espressamete" si intende nero su bianco.



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Messaggio  seba65 Mar Apr 19, 2011 7:53 pm

secondo me si stà vedendo solo una parte del problema:
nel senso che l'ago singolo o la lametta (nel caso del centro estetico) potrebbero anche venir riutilizzate dopo la sterilizzazione.
Ma tralasciando i materiali di cui sopra ci troveremmo in ogni caso ad avere altri oggetti/materiali contaminati vedi salviette o batufoli per tamponare fuoriuscite di sangue o similari, teletti protettivi , guanti ecc
Questi ultimi sono contaminati, e non sterilizzabili, quindi bisogna capire se il sistri richiede un quantitativo minimo di materiale potenzialmnente pericoloso per l'obbligarietà.

Per il discorso dei tatuatori che davano al cliente l'ago usato:affraid: , era una pratica che serviva a far pensare al cliente che l'ago era stato usato solo per lui. Ma con questa azione garantivanoi solo che quell'ago nn venisse riutillizato su altri, ma non garantiva al cliente che quell'ago fosse stato realmente sterilizzato
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Messaggio  Admin Mar Apr 19, 2011 8:02 pm

Attenzione!
I rifiuti possono essere venduti (e moltissimi rifiuti vengono effettivamente venduti perchè hanno un valore di mercato). Però se sono rifiuti restano tali. E vanno gestiti in conformità alla legge. Ed il produttore non si sottrae alle proprie responsabilità semplicemente vendendolo.

Il produttore del rifiuto è "il soggetto la cui attività produce rifiuti". In questo caso l'estetista o il tatuatore che ha utilizzato l'ago o la lametta. Dire che la lametta l'ha portata il cliente non sposta di molto i termini della questione.

Il trasporto dal cliente alla sede non è un problema perchè, a mente dell'art. 266, c.4, il rifiuto si intende prodotto al rientro in sede.

In linea generale, e anche applicando il buonsenso, occorre garantire che quei rifiuti sanitari a rischio infettivo vengano gestiti correttamente. Dire "li ho lasciati al cliente" va esattamente nella direzione opposta.

Che poi il Sistri complichi terribilmente questa fattispecie, con un aggravio burocratico enorme ed inutile, è un dato di fatto. Ed avete tutta la mia umana comprensione.

A mio avviso la strada da seguire è pretendere la semplificazione e non declassare i rifiuti o, peggio, affermare che non vi è produzione di rifiuti, perchè il rimedio sarebbe peggiore del problema.
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Messaggio  Betty61 Mar Apr 19, 2011 8:17 pm

nel senso che l'ago singolo o la lametta (nel caso del centro estetico) potrebbero anche venir riutilizzate dopo la sterilizzazione.
Sono comunque usa e getta, e non credo che cambi molto se le getti subito o la volta dopo...

Ma tralasciando i materiali di cui sopra ci troveremmo in ogni caso ad avere altri oggetti/materiali contaminati vedi salviette o batufoli per tamponare fuoriuscite di sangue o similari, teletti protettivi , guanti ecc
Secondo Confestetica pare abbastanza acclarato che per quanto riguarda i centri estetici, i rifiuti da Sistri sono solo gli aghi e i taglienti monouso.

Questi ultimi sono contaminati, e non sterilizzabili, quindi bisogna capire se il sistri richiede un quantitativo minimo di materiale potenzialmnente pericoloso per l'obbligarietà.
No, la differenza è se produci o NON produci, le quantità sono ininfluenti.
Tutti mi hanno ribadito che anche per eliminare una sola lametta all'anno avrei dovuto iscrivermi al Sistri.

*******************

Il trasporto dal cliente alla sede non è un problema perchè, a mente dell'art. 266, c.4, il rifiuto si intende prodotto al rientro in sede.

GRANDE Admin, questa proprio non la sapevo !

Però se sono rifiuti restano tali. E vanno gestiti in conformità alla legge. Ed il produttore non si sottrae alle proprie responsabilità semplicemente vendendolo
Mmmhhh....

Allora : il termine "rifiuto" dovrebbe indicare un oggetto che ormai è buono solo per la discarica, ma se un'oggetto ha ancora un suo valore commerciale ( esempio : nulla mi vieta di usare una batteria esaurita come fermaporte, ma per farlo la devo pur comprare.. ) perchè considerarlo sempre un rifiuto ?

Solo perchè non è più buono per svolgere il suo compito originale ?

Cioè, se io prendo una bottiglia vuota e ci faccio un portalampada, perchè mai qualcuno dovrebbe preoccuparsi di sanzionare chi me l'ha data perchè non l'ha smaltita nel vetro ?

Lo so, è filosofia astratta...però....





Ultima modifica di Betty61 il Mar Apr 19, 2011 8:25 pm - modificato 1 volta.
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