Ho un negozio di lavanderia, lavasecco, è obbligatorio fare iscrizione sistri?

Buona sera, vorrei chiedere un informazione.
Ho un negozio di lavanderia, lavasecco, vorrei sapere se è obbligatorio fare iscrizione sistri o no.
Ho saputo che iscrizione sistri è obbligatorio per tutti i negozi che producono rifiuti pericolosi, ma per rifiuti pericolosi cosa si intende? qual è la categoria di rifiuti speciali? c'è per caso un elenco che elenca quali sono classificati rifiuti pericolosi e quali no?
attendo una vostra risposta

grazie e cordiali saluti

SABRINAZ2013 ha scritto:Buona sera, vorrei chiedere un informazione.
Ho un negozio di lavanderia, lavasecco, vorrei sapere se è obbligatorio fare iscrizione sistri o no.
Ho saputo che iscrizione sistri è obbligatorio per tutti i negozi che producono rifiuti pericolosi, ma per rifiuti  pericolosi cosa si intende? qual è la categoria di rifiuti speciali? c'è per caso un elenco che elenca quali sono classificati rifiuti pericolosi e quali no?
attendo una vostra risposta
grazie e cordiali saluti

Intanto benvenuta nel Forum e poi lasci che esprima una perplessità: "ma da quanto tempo gestisce questa attività?".
Trovo quantomeno strano che nessuno (nemmeno il commercialista "che sa tutto") la possa aver informata sull'obbligo di tenuta del registro di carico e scarico rifiuti e, conseguentemente, aver illustrato le corrette modalità di tenuta.
Un pulitura a secco produce sicuramente rifiuti pericolosi e, generalmente, sono almeno due:
1) fanghi da distilazione;
2) acque di contatto;
3) in alcuni casi, dipende dalle macchine utilizzate, ci sono anche delle cartucce di filtraggio.
Ci sono poi le acque del circuito di raffreddamento per le quali necessita l'autorizzazione allo scarico così come per i reflui derivanti dall'eventuale uso di lavatrici ad acqua (a meno che i reflui non siano raccolti in appositi contenitori in modo da poter essere gestiti come rifiuti liquidi).
Per i produttori di rifiuti pericolosi (anche una sola tipologia) è obbligatoria l'iscrizione al Sistri, e la relativa gestione, a far data dal 3 Marzo 2014.

Quotando sempre l'ottimo (e nottambulo quanto me  ...) cirillo, e giusto per completare il quadro ambientale, direi che potrebbe esserci anche l'obbligo di adesione all'autorizzazione generale per le emissioni in atmosfera, con tanto di comunicazione annuale di bilancio dei COV rilasciati  ...
Salute a tutti.

Grazie Cescal, te quoto pure io per la questione "emissioni in atmosfera".
Poi, per il bilancio annuale COV, dipende dalla Provincia.
A Venezia, per esempio, và spedita solo il primo anno di attività e, successivamente, deve essere tenuto a disposizione degli enti di controllo, uno specifico registro con le annotazioni mensili relative ai quantitativi di indumenti/biancheria/ecc. lavati, i quantitativi di solventi aggiunti, e i quantitativi di solventi "smaltiti" con le distillazioni.
(che sono poi i dati che servono per il calcolo)

eheheh, cirillo, e hai pure ragione  ... regione (o provincia) che vai, usanza che trovi  !
qua in emilia romagna c'è una delibera regionale che chiede alle pulitintolavandarie (a secco) la comunicazione annuale entro fine febbraio... come sempre, l'italia è bella perchè è varia  ... o, più realisticamente, avariata  ...
Salute a tutti.

In Lombardia, bilancio annuale COV, entro aprile e non spedire ma tenere a disposizione in caso di controlli.

Aposao ha scritto:In Lombardia, bilancio annuale COV, entro aprile e non spedire ma tenere a disposizione in caso di controlli.

esatto, come in Veneto